Storia del Gatto d'Angora

È innegabile che l'Angora sia stato il primo gatto a pelo lungo della storia felina. Non sono certe invece le origini di questa razza che alcuni sostengono discenda dal Felis Manul. Nel 1620 Pietro Della Valle, avventuriero, esploratore italiano di nobili origini, viaggiando nella Cappadocia scoprì questo gatto. Rimase naturalmente affascinato dalla maestosità che il pelo lungo e bianco donava a quest'animale e lo menzionò entusiasta nei suoi appunti di viaggio. Tuttavia se la scoperta di questo meraviglioso felino si deve ad un italiano, la sua diffusione dall'Asia Minore all'Europa è opera di Nicolas De Pereisc, naturalista francese che a seguito degli appunti del Della Valle decise di importarne degli esemplari nel proprio Paese. Iniziò così per mano di Nicolas l'allevamento di questa razza. Il successivo interesse che ne conseguì, permise all'Angora di entrare nei salotti bene dell'aristocrazia accolto e coccolato da esemplare di gran pregio data la considerazione che avevano per lui. Contributo dovuto ai Signori che spesso lo regalavano come un bene prezioso e ne permisero la diffusione e il consolidamento in Europa. "Brillant", gatto d'Angora bianco, regalato dalla marchesa De Pompadour al re Luigi XV e dipinto nella tela del pittore Bachelier nel 1761, ne è un esempio. Duecentocinquanta anni di dominio incontrastato dell'Angora furono cancellati invece in pochi decenni dall'apparizione sulla scena del Persiano. Quest'ultimo, presentato per la prima volta verso la fine dell'800 incontrò il favore del pubblico e lentamente, ma inesorabilmente, lo soppiantò nel cuore dei gattofili. Il destino era segnato; L'Angora Turco, essenza della bellezza felina, finì nel dimenticatoio. Le due guerre mondiali segnarono il definitivo accantonamento dell'Angora. In Turchia, patria della razza, il governo, da tempo preoccupato per le sorti di questo meraviglioso animale divenuto raro, iniziò un programma di salvaguardia. I pochi esemplari bianchi rimasti nello Stato furono censiti e raccolti nei due parchi zoologici di Istambul e Ankara come base di allevamento. In seguito anche gli Americani si appassionarono nel seguire le sorti dell'Angora. Un colonnello americano recatosi in Turchia, con il permesso speciale delle autorità governative, al ritorno negli Stati Uniti ne importò una coppia. L'allevamento produsse i suoi risultati e in un decennio (anche grazie ad ulteriori importazioni) si raggiunse il numero d'esemplari necessari che permise al C.F.A. di riconoscerlo quale nuova razza.

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