L'Angora e le Esposizioni:
un connubio difficile

È il 1990 che dà l'inizio alla rinascita di questa razza nelle esposizioni Europee.
Per troppo tempo ignorato dai giudici e dalle associazioni feline, oggi l'Angora si sta prendendo la sua rivincita.
Un'esigua ma costante presenza nelle esposizioni di tutta Europa ha permesso agli estimatori e allevatori di organizzare alcune rassegne "Speciale Angora" per incentivarne la conoscenza al grande pubblico. Com'è risaputo lo "Speciale" è un'esposizione dove si radunano gli allevatori della razza prescelta e dove sono premiati con particolari riconoscimenti i soggetti migliori. Il due marzo 1997 è stata realizzata in Germania la prima grande esposizione mondiale consacrata all'Angora con la presenza di circa centoventi soggetti. Gli espositori provenienti da tutto il mondo hanno sottoposto alla vista dei numerosi visitatori i loro magnifici esemplari. Da rilevare che oltre i tre quarti dei gatti esposti erano colorati.
Più di recente un'altra esposizione dedicata all'Angora Turco è stata predisposta in Francia.
L'undici gennaio 1998 lo "Speciale Angora" a Porte Champerret ha riunito trentadue soggetti tra bianchi e colorati.
Tuttavia tra un Angora e le esposizioni non scorre molto feeling. Egli in genere non ama essere manipolato dai giudici e rinchiuso ore e ore in una gabbia di pochi centimetri. D'altro canto ai giudici non importa molto sapere che il gatto abbia dovuto affrontare un viaggio di centinaia di chilometri per raggiungere il luogo dell'esposizione, un gatto comprensibilmente agitato e per così dire non sopito o semi addormentato da qualche strano intruglio è un soggetto inidoneo, perciò da squalificare.
Questi stessi giudici che a malapena si sforzano di capire il carattere di un gatto forse non sono ben predisposti per studiarne a fondo le sue meravigliose linee d'origine, ad osservarne il giusto standard, ad apprezzarne amorevolmente la sua bellezza ed eleganza unica. E così, e non a caso, i pochi Angora che riescono a raggiungere il podio in Europa sono quelli dalla struttura imponente (e solitamente bianchi ad occhi blu) non molto dissimili dalla razza Maine Coon.
Pur raggiungendo la "Nomination" un Angora qualora si debba confrontare con un Maine Coon sarà sempre perdente. E a nulla serve l'esperienza degli allevatori che riescono a conseguire con appropriati lavaggi, soggetti dal pelo cangiante e dalla setosità eccezionali. Viene spontaneo chiedersi se è il soggetto Maine Coon che si rivela essere sempre così perfetto, oppure è il soggetto Angora che si giudica sempre così lontano dal suo standard?
Oppure sono le associazioni feline che devono preoccuparsi a dividere in maniera diversa le categorie?
Una dimostrazione nella ripartizione delle classi ci viene dal pugilato; avete mai visto un peso massimo gareggiare contro un peso gallo? Certamente no, infatti, quando due pugili si fronteggiano sul ring appartengono alla stessa categoria che nel caso specifico si determina in base al peso.
Perchè allora non lo prendiamo ad esempio per le esposizioni feline? Perchè un gatto che a malapena arriva a sfiorare i 5 kg negli esemplari europei (l'Angora americano è più piccolo) deve confrontarsi con un gatto che ne pesa il doppio? Al momento del giudizio sul piatto della bilancia tutte le razze devono avere le stesse opportunità e una procedura imparziale, poichè i giudici (e d'altra parte è una cosa naturale) sono attratti dagli esemplari grandi e appariscenti. C'è solo da augurarsi che le cose possano evolvere a favore dell'Angora e noi allevatori ci aggrappiamo alle nuove leve, a giudici preparati che non prestino sola attenzione all'apparenza ma che abbiano la sensibilità: per esaminare questo raro gatto.
Un percepibile, maggiore coinvolgimento nel problema, si sta particolarmente notando nei giudici francesi e olandesi, forse per la superiore esperienza acquisita nei loro Paesi d'origine.



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