L'ANMIL è una libera associazione fra Mutilati ed Invalidi del Lavoro.
L'anno della sua fondazione risale al 1943 anche se da una decina d'anni gli
invalidi del lavoro avevano visto soffocare sul nascere dal regime fascista ogni
tentativo di organizzarsi in qualche modo per difendere i loro diritti.
Poche righe dall'archivio storico per ricordare uno di questi generosi episodi:
"Gavino Cubeddu. Grande Invalido del Lavoro. Socio dell'Anmil.
Con i suoi 75 anni ed una mente lucida, capace di ricordare il colore delle pietre
della prima sede dell'Anmil, quella di Milano in Via Gesù n. 15, è una
persona senza della quale oggi, forse, non ci sarebbe l'Associazione.
Perché quella sede la fondò proprio lui, assieme a pochi eroici compagni,
nel 1933. Quando aveva solo 17 anni, neanche un soldo in tasca, tanta fame, cinque anni
di sofferenza per la gamba, un occhio e l'integrità della colonna vertebrale
che aveva lasciato a 12 anni sotto le macerie di un cantiere edile dove a quell'età
lavorava, e tanto coraggio per fronteggiare il regime fascista, ostile a qualsiasi
tentativo di organizzare gli invalidi al di fuori degli schemi prefissati dallo Stato".
Da quei tempi di frontiera molta acqua è passata sotto i ponti. Con la convinzione
di rafforzare l'organizzazione beneficiando dei finanziamenti dello Stato, l'Anmil
venne trasformata in ente di diritto pubblico. Purtroppo erano gli anni dello Stato
assistenziale e, anche se le intenzioni furono nobili, perdemmo la capacità di
difendere la categoria in cambio di parecchi miliardi. La direzione dell'associazione,
per legge, era affidata in parte ai membri di diritto che erano le nostre controparti:
l'Inail e il Ministero del Lavoro. Acquistammo molte sedi nuove, gestimmo la
rieducazione professionale, ci trovammo un bel gruzzolo in banca, ma le parole
"trattativa", "protesta", "rivendicazione", furono dimenticate.
Poi vennero gli anni Settanta, quelli delle grandi battaglie per le riforme, per
la trasformazione dello Stato assistenziale in Stato sociale, per l'abolizione degli
enti inutili. Ed anche il nostro fu considerato un ente inutile e venne soppresso.
Fu un decennio che ci vide impegnati in prima linea, in un travaglio interno che ci
divise, talvolta, fra chi temeva per la perdita dei finanziamenti e chi lottava per
riconquistare quel potere contrattuale che fu nelle intenzioni dei pionieri.
Alla fine tanto impegno fu premiato: con il DPR 31 marzo 1979 l'Anmil divenne un
Ente Morale, mantenne tutti i suoi beni, e, cosa importantissima, acquisì per
legge la "tutela" dei Mutilati ed Invalidi del Lavoro.
Ciò ha significato riavere piena libertà nella gestione, poter intavolare
trattative con il Governo e con l'Inail, difendere senza ingerenza alcuna i diritti
della categoria, eleggere con democratici congressi i propri dirigenti.
Questo siamo ora, con queste prerogative abbiamo condotto e condurremo importanti
battaglie. Nei momenti più difficili abbiamo saputo riempire le piazze di
Roma chiamando alla protesta gli associati da tutte le parti d'Italia. Abbiamo
ottenuto che la rendita Inail venisse rivalutata con cadenza annuale, poi una legge
finanziaria ha modificato il meccanismo portando la cadenza mediamente a due anni.
Da poco, senza il nostro parere, è stato introdotto il divieto di cumulo fra
pensione di inabilità e rendita Inail.
La categoria si sta mobilitando per rimuovere le nuove ingiustizie. Questo spazio
su Internet può essere uno strumento di lotta: scriveteci, fate sentire la
vostra voce. Cerchiamo la solidarietà anche di chi non è invalido,
perché portare al tavolo di trattativa con il Governo qualche migliaio di
messaggi di consenso potrebbe rendere molto più facile le cose.
Vi ricordiamo anche qui il nostro indirizzo e-mail: anmiltv@nsl.ghirada.it