Il nostro sogno, fin dal momento della nascita, è sempre stato quello
di "chiudere l'Anmil perché non ci sono più Mutilati, Invalidi
del Lavoro o Vedove ed orfani di Caduti sul Lavoro".
Proprio per questo abbiamo dedicato ogni energia per ottenere leggi efficaci in
materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Dobbiamo riconoscere che, nella lotta a fianco del sindacato dei lavoratori, ci
siamo anche riusciti: la L. 833/78, la cosiddetta "Riforma Sanitaria" è
una delle leggi migliori al mondo ed ha introdotto modalità e strumenti
importanti per la prevenzione.
Purtroppo manca ancora una cultura della prevenzione, con il risultato che
questa legge è stata troppe volte dimenticata.
Dai responsabili alla sua applicazione (datori di lavoro, enti preposti alla
vigilanza lasciati privi di mezzi e con personale insufficiente) ma anche dai
lavoratori, spesso per disinformazione o per abitudine al rischio, con la conseguente
accettazione di turni e tipologie di lavoro pericolosi.
Proprio per gettare le basi di questa cultura, da quattro anni siamo
entrati nelle scuole medie: assieme allo SPISAL (Servizio Prevenzione, Igiene e
Salute negli Ambienti di Lavoro) abbiamo tenuto 2 ore di lezione su alcune classi
terze trovando negli alunni attenzione e interesse. I ragazzi hanno prodotto poi
degli elaborati (disegni, temi, ricerche, ecc...) dimostrando di aver lavorato
con entusiasmo alla realizzazione del progetto.
Ma l'Anmil vuole essere anche un punto di riferimento sicuro per chi si trova
improvvisamente di fronte al problema infortunio ed alla conseguente situazione
di invalidità.
Chi si sente chiamare per la prima volta "invalido", come accadde a noi, prova
un senso di smarrimento. Si chiede:"Cosa farò adesso? Come troverò
un altro lavoro? Avrò diritto ad un risarcimento? Cosa chiedere all'Inail?"
A tutti diciamo:"Veniteci a trovare, telefonateci, noi abbiamo tutte le risposte
per i vostri dubbi, anzi, forse potremmo segnalarvi dei diritti che voi neanche
immaginate di avere. Ma soprattutto da noi troverete il calore di una famiglia,
conoscerete il pianeta solidarietà e non vi sentirete più
soli con il vostro problema".