on stage

GIANLUIGI  TROVESI/ GIANNI COSCIA - RIVOLTA D'ADDA 11 MARZO 2001.

     

Come due raffinati buongustai (e certamente che lo sono), Trovesi e Coscia ci hanno deliziato con le loro pietanze speciali e vini profumati che sanno di Piemonte e Umbria (Coscia) e sana provincia Bergamasca (Trovesi), ma anche di spezie e sapori esotici. E l'occasione del concerto gratuito all'ex biblioteca di Rivolta D'Adda (CR), che  ha rappresentato una vera ghiottoneria per i palati fini del pentagramma.  E quale migliore occasione per divulgare il contenuto di due bellissime incisioni ("Radici" e "In cerca di cibo") che sono, poco assicurarvelo, coinvolgenti e commoventi come poche altre. Il duo si rivela fine intrattenitore e le presentazioni spiritose dei brani accattivano immediatamente la simpatia del pubblico,  ma è lo spessore della Musica del duo, roba di prima classe che potremmo definire "folk apolide" nonostante l'odiosa limitazione delle etichette, a fare alla fine la differenza. Si inizia con  "l'etnia immaginaria" di "Variazioni su Ose Shalom" e avanti in quarta con "In cerca di cibo", "Villanella", "Minor Dance", "Le Giostre di Piazza Savona", "Her Cab", "Tanghesi" "Culo Di Pasta" etc. Coscia ricama evitando inutili virtuosismi e tra le altre cose è un "tempista" perfetto, mentre Trovesi è essenziale e asciutto come sono i grandi.

 

E poi è il momento di "Django" di John Lewis dedicata a Sergio Fanni, trombettista recentemente scomparso. E' forse l'arrangiamento più appropriato per il classico del M.J.Q., quello per fisarmonica e clarone. Consentitemi una divagazione; per la cronaca, la fisarmonica ha rappresentato per il Django ancora adolescente il "bal musette" delle bettole, con Guerino prima, e più avanti con Jean Vissade e Victor Marceau, mentre il clarinetto rappresenta lo swing e il ricordo dei complessini con André Ekyan e Alix Combelle. Non fossimo un pò fetenti e cuori di pietra, ci starebbe pure la lacrimuccia. Per finire, dalla penna di Andrea Carpi, la triade "dei Pinocchietti": Pinocchio, Lucignolo e La fata, "tre gioiellini", come li ha definiti lo stesso Trovesi.  Il pubblico è contento, si lecca i baffi e si spella le mani. Trovesi e Coscia come veri gentiluomini d'altri tempi, stringono mani e ricevono con garbo gli appassionati; e poi probabilmente ...se ne vanno in trattoria; con un "Sagrantino di Montefalco" o un  "Brunello di Montalcino" (quello vero, non quello taroccato che mio fratello regala per burla ai "bauscia"), e .....una bella "Polenta Taragna".  Se ci riesco, a Trovesi e Coscia il prossimo giro "in cucina" lo offro io..... con tutto il cuore!

 

 

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