«Alcuni vogliono che la musica s'impari per dar sollazzo e dilettatione all'odito, acciò divenghi perfetto nel sentire, sì come diventa perfetto il vedere, quando mira una cosa, che bella, & ben proportionata sia. Ma veramente per mio parere quest'opinione non ha del virtuoso né del nobile, ma del vile e dell'ignobile, e da huomini che solo attendono alla soddisfazione de sensi, niente dell'Intelletto curandosi»

Giovanni Maria Artusi, L'arte del contraponto,
Venezia 1586, pag.3.

 

 

 

 

 

 

 

Edificio armonico 1

 

 

 

 

 

Nisi Dominus

 

Nisi Dominus aedificaverit domum, invanum laboraverunt, qui aedificant eam. Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodit eam.

Vanum est vobis ante lucem surgere.

Surgite postquam sederitis, qui manducatis panem doloris.

Cum dederit dilectis suis somnum: ecce haereditas Domini, filii: merces, fructus ventris.

Sicut sagittae in manu potentis ita filii excussorum.

Beatus vir qui implevit desiderium suum ex ipsis: non confundetur cum loquetur inimicis suis in porta.

Gloria Patri, et Filio et Spiritui Sancto; sicut erat in principio et nunc et semper, et in saecula saeculorum Amen.

 

Dal Salmo 126

 

 

 

 

 

 

Edificio armonico 2

 

 

«Et questo spirito agitante & nutritivo [il Prothomaestro creatore, dispositore, governatore], che vive per entro tutta la mole della Natura, fu da' Platonici Anima del Mondo nominato, percioché vivificando le membre di questo immenso corpo, & con armonico groppo insiememente legandole, il concento dello stromento mondano rende consonante.»


Gio. Battista Marino, «Dicierie Sacre», Venezia 1643, pagg. 108/109

 

 

...Se avessimo solo una mano con un solo dito, la nostra aritmetica antropomorfica (che ovviamente antro-proietteremmo sul nostro dio... che in questo caso sarebbe un computer ragionante in base due!!!) sarebbe una aritmetica binaria, costruita solo con le cifre 0 (che corrisponde alla privazione dell'unico dito!!! per chi avesse questa disgrazia; o lo nascondesse..) e 1. In questo caso , servendoci delle due sole cifre {0; 1}: 10 (uno-zero) non rappresenterebbe affatto il dieci ma il DUE!!!!! e allora... cercar di trovare delle corrispondenze tra un certo tipo particolare di aritmetica, fra l'altro piena di scorrettezze e basata solo sull'operazione di somma di cifre unitarie... e dio!... è molto ingenuo se preso seriamente; molto affascinante dal punto di vista storico, filologico... ma bisogna assolutamente evitare di voler trovare nel "libro" tutto quello che ci vogliamo trovare;
anche la fisica contemporanea, come le teorie fisiche di tutti i tempi è collocata con precise coordinate storico-geografiche e culturali, e non va presa come un qualcosa che si avvicina sempre più a una Verità assoluta, che ci darebbe risposta a

...tutti i perché...

Un dio, due dei, molti dei, amore, eternità, senso...???

(te lo dice una che che ha salito i sentieri della matematica e della fisica alla ricerca della VERITA';
ho imparato proprio dalla matematica che:)

il divino va cercato altrove e per altre vie!!!!!!

N.

*

 

Sefer ha Yetzirah

(IV)

Ventidue lettere fondamentali, fissate in un cerchio con 231 porte. Il cerchio ruota in avanti o indietro e il suo motto è questo:
'oneg     nega' 
Niente in alto eccelle nel bene ('oneg='NG; anche: "il piacere"),
e niente in basso eccelle nel male (nega'=NG'; che vuol dire "piaga").

 

 

Edificio armonico 3

 

 

 

 

 

«Se la forma scompare, la sua radice è eterna»

Mario Merz 1982; installazione in neon tubolare
nel giardino della fondazione Guggenheim, Venezia.

 

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Sento, là che ristretto.

Sento, là che ristretto, nell'angusto confin di sterpi e sassi, de' l'argentei suoi passi, limpido ruscelletto, la già perduta libertà sospira.

Vedo come s'aggira, per l'innalzate sponde, con l'impeto dell'onde devastando i recinti, per giungere ad unirsi al mar che freme.

Ascolto finché geme, quasi dicesse allora, con lento mormorìo: belle Arene del mare, non vi posso baciare come vorrei, se prigionier son io!

Mormorando esclaman l'onde:

Vi sospiro, o belle Arene!

Ma innalzando più le sponde,

Il Villan qui mi trattiene.

Son io, Nice, il ruscello,
e di bellezza il mare
è il tenero tuo seno ove,
tra vivi scogli, va del mio core
a naufragar il pino.
Or, se fiero destino,
misero al par di quello,
mi vieta il ribaciare
di sì placido mar le sponde estreme,
pensa il cor quanto geme,
e come in vario loco,
vittima troppo fida,
ardo nel foco!

Se un sol momento non ti rimiro,

Peno e sospiro, caro mio ben;

e quell'affanno che per te sento

Si fa tiranno del fido sen.

 

 

(G. F. Haendel, G. Pariati?)

 

 

«Ma che più? di già habbiamo, che il Mondo non può conservarsi salvo, che col motto sonoro; e l'Homo d'armonia composto, armonicamente ancor conservarsi.»

(Lodovico Casali, «Generale invito alle Grandezze,
e Maraviglie della Musica», Modena, 1629)

***

 

seguita