Suoni di guerra e suoni di pace



Musiche di:
Claudio Ronco, Giovanni e Andrea Gabrieli, tradizione turca e araba.

Strumenti:
trombe e flauti diritti, tromboni, timpani, liuti e cembali
santur, lud, strumenti ad ancia e percussioni del Medio Oriente


In una sera di tarda primavera o d'estate, nella "piazza d'armi" dell'isola del Forte di Sant'Andrea, di fronte al Lido, si assisterà allo spettacolo di una "battaglia" musicale fra i veneziani e i turchi (il Forte ha una data di nascita: quella della vittoria di Lepanto), con trombe e timpani contrapposti a strumenti orientali a fiato e percussione, sistemati sulle terrazze e alle finestrate del Forte, o nelle varie gallerie destinate al trasporto dei cannoni. Agli occhi dello spettatore, tutto il Forte diventerà una gigantesca "macchina per musica", amplificante i suoni dalle sue gallerie e dalle mura, animata da giochi di luci e fuochi d'artificio.

Gradualmente, dal suono degli strumenti di guerra (trombe e timpani) si passerà alla dolcezza e nostalgia dei flauti e degli strumenti a corde, strumenti di pace, facendo spostare il pubblico nell'interno del Forte.
Nel "cuore" dell'edificio, ossia l'immensa sala a botte dell'accesso al mare, un gruppo di sole donne suonerą con diversi strumenti a corde, quali liuti e vielle, arpe, salteri, clavicembali e analoghi strumenti medio-orientali, in dialoghi e intrecci di melodie e canzoni d¹amore. Salendo poi verso le terrazze, nell'intricato percorso di scale parallele si ascolterà amplificato ed elaborato con interventi elettronici il suono dell'isola: suono d'acqua e di vento, sul quale il flauto solo o il liuto, collocati in punti diversi e lontani l'uno dall'altro nei vari ambienti del "mastio" principale, eseguiranno musiche ispirate alla solitudine e alla notte.

Infine, giunti sulla terrazza del pennone, gli spettatori potranno assistere al "Trionfo" finale, in cui tutti i musicisti "turchi" e "veneziani" riuniti nella piazza d'armi suoneranno insieme, rivolti verso il Forte, così ribaltando le parti di pubblico e performers. Unendosi in una musica di gioia e poi di pace, tutti i musicisti si allontaneranno lentamente, e usciranno uno ad uno di scena entrando nella antica polveriera, a circa venti metri dalla piazza d'armi.
In quel momento, agli occhi del pubblico apparirà solo più d'un lato l'isola desolata e diroccata, dall'altro il mare e l'immagine della "modernità" nelle luci e negli edifici del Lido e delle periferie industriali di Venezia, dietro l'Arsenale, dove l'edilizia dei nostri anni '70 ha cancellato dal paesaggio quasi ogni traccia di memoria storica.

Nel graduale spegnersi della musica, mentre i musicisti si allontaneranno suonando, alle loro ultime note si sovrapporrà paradossalmente il silenzio dell'isola, divenuto "protagonista" musicale dell'evento; in questo modo, a termine della serata musicale, l'applauso del pubblico sarà l'ultimo "suono" del Forte di Sant'Andrea.

Claudio Ronco, Venezia, ottobre 2000.

 

 

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Alcune immagini del Forte

 

 

"Canzona col Pian e'l Forte", da G. Gabrieli.

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