16 settembre 2000

W i e s b a d e n

BEN  PATTERSON
CLAUDIO RONCO

“Sogno di una notte di mezza estate”

 

Immaginate di riunirvi una sera, all'ingresso di un bosco; alcuni strani personaggi vestiti di lunghe tuniche colorate, con maschere di animali della foresta, sono là ad attendervi, e vi consegnano delle lampade a petrolio. Poi vi invitano a seguirli, e voi vi inoltrate nel buio fitto degli alberi secolari, nel silenzio della notte.
Camminate con precauzione, fra foglie e rami caduti, e il rumore dei vostri passi vi sembra sempre più presente. Le lampade illuminano appena le forme e i disegni misteriosi degli alberi, e a un tratto vi trovate di fronte a una tenda trasparente, ma riempita di cose colorate: si sente una musica in sottofondo, e dalla tenda esce un elfo danzante, o un asino parlante, e vi recita una poesia... Poi riprendete la marcia, con la lampada appesa alla mano, ora più sicuri di voi, e più curiosi.
Una dopo l'altra, quattro tende e quattro incontri fra un balletto e una poesia, mentre dei piccoli registratori diffondono la musica di vecchi dischi, nella notte, in mezzo al bosco...
E finalmente giungete a metà del percorso:
"The PUK'S Pub". Lì potete bere un goccio di liquore, rinfrancarvi. Le lampade a petrolio che illuminano il locale quasi rendono invisibile il musicista sul tetto: d'un tratto inizia a suonare per voi una danza allegra, con la fisarmonica, battendo il ritmo coi piedi e invitandovi a ballare. La foresta notturna, ora, è sorridente.
Ma la vostra guida vi mette nuovamente in cammino, e continuate nel silenzio e nel fruscio dei vostri passi, mentre il bosco s'infittisce. Ora, di lontano, sentite una voce solenne che vi raggiunge a tratti. Man mano che vi avvicinate ne percepite la melodia struggente: è un violoncello, nella notte, in mezzo al bosco.
Le vostre lampade a petrolio ora illuminano una roccia da cui scaturisce l'acqua sorgiva, e lo scorrere di quell'acqua fa musica insieme al violoncello, appena lì sopra, illuminato da poche candele, sotto una tenda bianca, su un prezioso tappeto orientale.
Il violoncellista in abito da concerto, nella calda luce delle fiammelle, suona per voi un'improvvisazione romantica, e poi, con folle abilità, vi descrive con l'arco e le corde la danza degli elfi, e il volo della farfalla notturna, e l'incanto della luna.
A nessuno è concesso fermarsi oltre il tempo stabilito dalle guide; anche ora bisognerà ripartire, e camminare a lungo, allontanandosi lentamente da quel suono intenso e grave, o leggero e fluttuante, fino al luogo da cui eravamo partiti, al'ingresso del bosco.

Là dovremo attendere: ritorneranno tutti gli attori di questo sogno, si inchineranno di fronte a noi, riceveranno il nostro applauso.

 

Questo è stato, dalle 20 alle 23 di una sera di metà settembre,nel bosco di Wiesbaden, il "sogno di una notte di mezza estate" ideato da Ben Patterson, artista fluxus, e Claudio Ronco, una sera autunnale a Venezia, fredda e umidissima, dopo diverse grappe friulane e un lungo sognare quello che secondo noi sarebbe stato il concerto più bello del mondo, o almeno il più.......

COMMOVENTE

 

Claudio Ronco, settembre 2000.

 

 

extus

actus

empus

erra

erribilis

ragicus

remor

acitus