«Faccia questa riflessione, che [...] cantando Musici eccellenti, l'anima se ne vola dietro alla lor voce, se ella è dolce, e languente, languisce, se è flebile, & armonica s'intenerisce, se da una sol nota non move il passo, e pure vadi passeggiando, non passeggia nò, mà immobile se ne resta»
Angelo Berardi, Ragionamenti musicali, Bologna 1681, pag.93. Cfr. il paragrafo "Il musico oratore".

 

«Alcuni vogliono che la musica s'impari per dar sollazzo e dilettatione all'odito, acciò divenghi perfetto nel sentire, sì come diventa perfetto il vedere, quando mira una cosa, che bella, & ben proportionata sia. Ma veramente per mio parere quest'opinione non ha del virtuoso né del nobile, ma del vile e dell'ignobile, e da huomini che solo attendono alla soddisfazione de sensi, niente dell'Intelletto curandosi»


Giovanni Maria Artusi, L'arte del contraponto, Venezia 1586, pag.3.

 

«Come in ineffabile armonia
Quel divino Ternario in un s'unisca,
E come nostr'anima fruisca
Quel bene eterno in somma melodia»

P. Colonna in Kircher, Misurgia Universalis, Roma 1650. Canzone dedic., paragrafo "Cantano i cieli"

 

 

«I musici scrittori fino al giorno odierno [...] empivano la cartella di note in Contrappunti osservatissimi e poi sottoponevangli l'orazione, quivi al concerto sentivasi soavissima armonia, ma tal armonia non solo era contraria all'oratione, ma spesse fiate alle parole dolorose udivasi allegrezza, e alle parole baldanzose udivasi languideza.»


Adriano Banchieri, Cartella musicale nel canto Figurato Fermo, et Contrapunto, Venezia 1614, Discorso.

 

 

«Se, musica oratrice,
Sciogli mesta talor note dolenti,
Langue ogni spirto, e muore;
Ma se lieta poi snodi i dolci accenti,
Torna lo spirto al core,
Quasi serva da te penda la sorte,
Arbitra de la vita, e de la morte.


Claudio Achillini, "Applausi poetici...", Bracciano 1639, pag.71.

 

 

«Platone, & Aristotele nelle loro Repubbliche, non comportano che l'huomo ben educato sia senza musica. Dunque ogni uno si deve sforzare, d'impararla»
Agostino Pisa, Battuta della musica, Roma 1611, pag.17.

 

 

«Tam Arithmetica, quam Musica habent pro obiecto communi numeros. At Musica sub alia formalitate illos considerat, quam Arithmetica; nimirum pro ut sunt sonori, seu pro ut dicunt certas proportiones sonorum.»
Athanasius Kircher, Misurgia Universalis, Roma 1650, libro I, pag.45.

 

«In proportionibus motuum Planetariorum apparentium (ex Sole veluti spectantibus) expressa esse Loca Systematis, seu Claves Scalae Musicae, & genera cantus, Duri & Mollis. [...] Quas proprietates Basso tribuit usus, indicatque natura: easdem quodammodo Saturnus & Jupiter obtinent in coelo; quas Tenori, nos in Marte invenimus; quas Alto, eae insunt in Tellure & Venere; quas discanto, easdem habet Mercurius»
Johann Keppler, Harmonices Mundi, Linz 1619,, pag.202 e 213.

 

 

«La musica è stata ritrovata primieramente per cantare le lodi di quello, che hà creato, che governa, e che mantiene il tutto. Secondariamente, per ricreare gli animi, e sollevarli dalle cure fastidiose.»
Grazioso Uberti, Contrasto musico, Roma 1630, pag.94.