C L A U D I O R O N C O


Dalla Serenata Pastorale,
Pastiche neobarocco, Venezia 1986.


E se sia che volando

 

Clori(Scherzosa)

[ ...Fra i pensieri quel pensiero,
Ch’al mio ben giunga primiero,
Sappia allor ch’un premio avrà
Dal mio core.
Sì sì, che compagni nell’ardire,
Nel desire, nella brama d’esser primi,
Tutti a gara volerete,
Né distinguer si potrà,
Chi di voi primo sarà!
...]


E se sia che volando,
Con ostinato, nobile valore,
Non sia fra miei pensieri,
Chi si possa vantar per vincitore,
Ciascun dal mio core, un premio speri,
Per risvegliar in voi gara ambiziosa,
Di giunger più spediti a trovar...
Chi posso dir? Medoro?...

Tirsi
(sempre nascosto a spiare Clori)
Ma... perché l’alloro?

Clori
(fingendo di non accorgersi di Tirsi)
...Oppur... Fileno?

Tirsi
...Ahi!

Clori
No, per Licida io peno...

Tirsi
...Ohimè!

Clori
O forse... Tirsi?

Tirsi
...Ah, forse potran unirsi?

Clori
...No, Tirsi di noia m’uccide;
Vo’ dir: Alcide!

Tirsi
...Ahimè, io moro!

Clori
Sì sì, Medoro!

Tirsi
...Ahi, cruda sorte!

Clori
...No no, m’annoia a morte...
Basta! Vo’ dir:
Un qualche amante...

Tirsi
...Ah, empia! Incostante!...
Io manco, io moro, tu non m’avrai...

Clori
...Io lor prometto di non turbar mai
Quel sicuro piacere, che provaranno
In sempre raggirarsi intorno
A sì perfetto, ed amoroso oggetto...

Tirsi
...Oh, qual dispetto!

Clori
...Né di questo maggior premio può darvi,
O miei pensieri, il core.

Tirsi
...Né maggior pena ormai, può darmi Amore!

(Clori si nasconde per spiare Tirsi;
Tirsi si accascia affranto; Cupido entra in scena)


Clori:
Lone Kirsten Loell, Mezzosoprano

Tirsi:
Claudio Cavina, Controtenore

Claudio Ronco, violoncello barocco

Live performance, Foligno 1988.

 

 

 

 

 

 

 

 

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