Requiem per Ludovico

di Claudio Ronco,
per due Soprani, Contralto, Basso,
tre flauti, due clarinetti, oboe, violino, tre violoncelli, contrabbasso,
organo, sintetizzatore, due percussionisti.

Su commissione di Giovanni Rizzoli, artista veneziano.
Venezia, gennaio 2001.

 

 

    Quando si pensa a Mozart che scrive il suo Requiem, viene ormai abituale l'idea di un genio che compone un Requiem per se stesso, così come nell'immaginare Giuseppe Verdi che scrive una Messa da Requiem e la dedica ad Alessandro Manzoni, è difficile non pensare a una sorta di Requiem per un Romanticismo italiano rimasto forse incompiuto, o incompreso dal mondo “contemporaneo”.

    Io, a mia volta, scrivo una Messa da Requiem (senza essere né cattolico né cristiano) articolandola nel calderone di memorie melodiche e armoniche che le televisioni di tutto il mondo ininterrottamente diffondono nell'etere, solo apparentemente ordinato e diviso in “argomenti”, ma di fatto caoticamente palpitante e vorticoso, come l'effetto di uno zapping ormai demotivato, impazzito.

    Il mio Requiem è l'idea di un istante della morte e del “trapasso” di un uomo, in cui la visione del “tutto in un punto” somiglia a qualcosa che si esprime con immagini scaturite da un immaginario collettivo, visitato attraverso il tubo catodico in atto di svuotarsi disordinatamente del suo contenuto.

    Dentro a un simile mondo, Ludovico è “grande” quanto Ludwig (“di Baviera” o “van Beethoven”, non ha ormai più alcuna importanza...), e la sua anima dissolta e frammentata, o decomposta, vorrebbe ricomporsi non in figure destinate ad articolarsi ancora in quelle del mondo terreno, ma in una leggerezza sublime dove ogni altro mondo diventa possibile, ogni significare diventa puro significante, ogni significato diventa atto di ricostituzione di nuovi ordinamenti e nuove misure.

    Attraverso il nome di Ludo-vico, il mio “Requiem” diventa un “Ricercare” in nuovi e antichi ordini di Estetica e di Etica, senza altro movente che non sia la Consolazione della Musica, del suo ineffabile “vedere” l'aldilà.

C.R.

 

Alcuni estratti, in formato MIDI:

Requiem Æternam

Kyrie Eleison

Dies Iraæ

Confutatis

Lacrymosa

Domine Jesu

Sanctus

Agnus Dei

Libera me

Te decet hymnus

 

 

 

 

©claudioronco2001