V  O  R  T  I  C  I


Ho spedito la posta e l'ho ricevuta di seguito.

La doppia scala a spirale del dipinto che mi hai inviato corrisponde in effetti alla descrizione che mi hai dato della mia persona. L'intersecarsi dei movimenti ascendenti e discendenti (senza altro ordine che non sia la scelta di chi affronta la salita o la discesa), pare indifferente a quel piano di arrivo o di partenza che si riempie di un centro palese e luminoso, dove la sfera trasparente sostenuta dal tondo bianco di base, dalla colonna cilindrica e dal piedistallo scuro apparentemente quadrato (ma l'occhio vede un triangolo...) sembra messa lì solo per rassicurare l'animo che chi, altrimenti, sentirebbe come una minaccia quella piattaforma vuota. Questo tipo di vani, è noto, suggerisce il suicidio. Nel museo Guggenheim di New York, dove l'architettura è simile, trattengono il pubblico a distanza dal limite della spirale, nei piani alti. La doppia spirale causa una specie di "loop" mentale, un inquietante corto-circuito emotivo. Una situazione simile è presente anche in una delle piramidi più antiche in Egitto, che infatti è chiusa al pubblico. Non ne ricordo il nome, ma nel suo interno è cava, e una serie di piani si susseguono connessi da scale fino alla punta del vuoto piramidale interno. La visione verso il basso dagli ultimi piani è così sconvolgente che si erano verificati nell'Ottocento diversi suicidi, fino alla decisione di impedirne l'accesso ad altri che non fossero studiosi autorizzati dalle autorità locali. Se decido di immaginare le figure dell'alchimista e della porta alle sue spalle di Rembrandt in questo ambiente, ho il desiderio di ribaltare i piani, e immaginare che essi si trovino sul soffitto, capovolti.




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