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«Non ci sono due arti, ce n’è una sola: quella fondata sul bello eterno e naturale. Chi cerca altrove si inganna in modo fatale.
Cosa vogliono dire i presunti artisti che predicano la scoperta del “nuovo”? Che cosa c’è di nuovo? Tutto è già stato fatto, tutto è già stato trovato. Il nostro compito non è quello di inventare, ma di proseguire, e abbiamo già abbastanza da fare servendoci, sull’esempio dei maestri, degli infiniti tipi che la natura ci offre continuamente, interpretandoli con tutta la sincerità del nostro cuore, nobilitandoli con quello stile puro e fermo senza il quale nessuna opera è bella. E’ assurdo credere che le inclinazioni e le facoltà naturali possano essere compromesse dallo studio, o anche dall’imitazione delle opere classiche. Il tipo originale, l’uomo, resta sempre lo stesso: basta osservarlo per sapere se i classici avevano torto o ragione e se noi, usando i loro stessi mezzi, mentiamo o diciamo la verità.»

 

Jean Auguste Dominique Ingres, Pensieri sull’arte,
a cura di Elena Pontiggia, ed. SE Milano, 1995.

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