1

La storia

Quando doveva assolvere un qualche compito difficile o la comunità ebraica era esposta alla minaccia di una calamità, il Ba'al Shem Tov [il Maestro "del Nome buono", fondatore del movimento mistico popolare ebraico chiamato Chassidismo] si recava in un posto nella foresta, accendeva un fuoco, e raccolto in meditazione diceva alcune preghiere. Ogni cosa si realizzava secondo il suo proposito: il miracolo si compiva, la sciagura era revocata. Ma nel passaggio attraverso le generazioni, ogni successore del Ba'al Shem cessava di ricordare come o dove compiere uno dei gesti necessari affinché il prodigio si realizzasse: prima come accendere il fuoco, poi le preghiere, ed infine il posto nella foresta. Eppure, come la prima, ogni volta tutto si compiva secondo l'auspicio degli eredi del Ba'al Shem, al punto che l'ultimo di questi, Rabbi Yisra'el di Rischin, poteva dire: «tutto quel che so fare è raccontare questa storia, e questo dovrebbe bastare».
E il solo racconto aveva la stessa efficacia delle azioni cadute nell'oblio.

M. Buber, La leggenda del Ba'al-Shem,
trad. D. Lattes e M. Beilinson, Roma, s.d.)

2

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

©claudioronco2006