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La musica di Bach vorrei fosse eseguita e fruita come una scultura, nell'infinità di forme che può assumere in virtù dei soli spostamenti del nostro sguardo. Solo in questo modo il gioco di preludi e danze in sequenza che in ogni Suite Bach sviluppa nelle astrazioni della sua immaginazione musicale, sembra acquistare un significato convincente: quasi come se in quell'eterno, ininterrotto "danzare" di suoni armonici, ogni movimento del corpo si rovesciasse in movimento dell'anima, nel paradosso meraviglioso di un oggetto immutabile, che pure è sempre infinitamente nuovo e diverso ad ogni istante.

C.R.

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©claudioronco2006