Claudio Ronco
Another suite for P. G.

 

(Peggy Guggenheim)

 

per violoncello solo
con un inno per la voce e il violoncello,
con sei "presenze" di J. S. Bach,
incastonate nel tutto con sacerdotale devozione,
dalle sue «Sei Suites» per violoncello solo

 


claudio ronco

PRIMO.


Davanti alla "donna che cammina" di Giacometti.
J.S. Bach: Sarabande della Suite V in Do minore.


Genesi di suoni - cristallizzazione dei suoni - metallo di suoni - forme di suono

 

 

Circoscritto nello spazio dell'arco, simile a una materia a metà fra il latte e l'aria, come spinta fuori, spremuta, da un utero tellurico; appena mossa, o danzante nel vuoto pulitissimo, sembra filamento ancora tenero, in attesa -eterna- di cristallizzazione. Venere senz'occhi e senza braccia, che non vede, che non avvolge nel suo abbraccio erotico, eppure, abbracciata, non scivola via fra le mani ma resta, materia ancor grezza, povera terra seppure fine e candida. Intorno, quella folla di metalli ancora impuri, che si animano, ciechi, sulla piattaforma del mondo, cercandosi, purificandosi.

 

SECONDO.


Davanti a Mirò.
J.S. Bach: Preludio della Suite II in Re minore.


Colori primari del suono - richiamo primordiale del suono - nettezza del segno

 

 

Come icone primitive , nell'erotismo magico dei colori, "sono" ed "emanano"; non ho bisogno di comprenderli in me: erano già dentro; possono solo uscire.

 

TERZO.


Davanti all' "Alchimia" di J. Pollock.
J.S. Bach: Preludio della Suite IV in Mi bemolle maggiore.


Intrecci - segni intrecciati - bicromie - l'intrigo del suono

 

 

Là dietro, lì in mezzo, percepire il mistero. Solo quanto basta a dare il senso della prigionia nel senso. La mia guida è la struttura, la mia libertà è quella porta che il desiderio mi indica e apre. Meravigliosa adolescenza del mio sguardo! Io suono per chi sa vedere!

 

QUARTO.


Davanti alla "Pittura rarissima sulla terra" di F. Picabia.
J.S. Bach: Preludio della Suite V in Do minore.


Strutture fugate - scorrere fluido di note e melodia - B.A.C.H.

 

 

Il rigore degli spazi, i tempi cadenzati dal ritmo delle macchine che producono le schegge matematiche dell'eternità. Macchine senza liquidi, movimenti lubrificati solo dall'idea del movimento.

 

QUINTO


Davanti a "Maiastra" di C. Brancusi.
J.S. Bach: Sarabande della Suite II in Re minore.


Canto arcaico - canto sacrale - vocalizzo d'Orfeo - il suono della preghiera

 

 

Oh, tutto tace intorno a te! Tutto si inchina. Simulacro potente dal nome infinito. Con te attendo l'istante del volo. Di fronte a te attendo. Ogni mio grido scivola sulle tue superfici così lisce che riflettono il mondo. Liquide superfici, che hanno catturato ogni anima che vi si è riflessa. L'anno resa lirica, l'hanno dorata, l'hanno soffiata nell'ininterrotto sibilo della voce invisibile dell'uccello sacro.

 

SESTO.


Davanti al "Volo dell'uccello nello spazio" di Brancusi.
J.S. Bach: Suite III in Do maggiore, Preludio, Allemanda, Corrente, Sarabanda, Bourrée I e II, Giga.


Musica di J.S. Bach - appagamento - conclusione lirica - l'applauso

 

Apocalisse dei simboli. Non mi è dato il ricordare. Posso solo ripetere, e scagliarmi in quel volo che mi è stato promesso.

 

 

 


Claudio Ronco, Venezia, dicembre 1996

 

B.A.C.H.

 

 

© C. Ronco 1997. Tutti i diritti riservati.


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