| Libri Letti (per intero)
intro
non ho proprio la pretesa di fare recensioni. sono miei giudizi personali ma da qui a fare "il critico" non c'è nemmeno la voglia. scrivo queste righe per mettere la pulce nell'orecchio... chissà che a qualcuno non venga voglia di leggere dopo queste righe estemporanee.

Daniele Luttazzi :: benvenuti in Italia

ho cominciato a leggerlo con l'idea che Luttazzi [come in tivvu] mi facesse ridere a intermittenza. 1 su 3 rido. 1 su 10 mi scompiscio e il resto lo passo a interrogarmi dei miei gusti difficili. c'ho quasi azzeccato. quasi.

c'è l'impegno politico filtrato dalla battuta avvelenata. c'è la sessualità ferina provocatoria e divertita [e per questo contraria a quella "perbene" di culendari e vallette] ma anche il nonsense il ridicolo [dispensato sopra sè e gli altri] l'assurdità disarmante e la parolaccia liberatoria.

attorno a questo girano righe piene del piacere di raccontare vizi e virtù italiote anche attraverso parabole improbabili e fulminee.

in sostanza ho riso a intermittenza ma in modo regolare e abbondante. liquidarlo come il libro scritto da un comico televisivo sarebbe riduttivo...

Carlo Collodi :: Le avventure di Pinocchio
penso si sia detto tutto su Pinocchio. compreso che nessuno lo legga più. parlando di noiggiovani molti preferiscono scoglionanti mattoni agli agili capitoli delle avventure di questo burattino.

eppure è una storia fatta per ragazzini dell'ottocento. per insegnargli che brave persone si diventa. che non bisogna credere a paesi dei balocchi o ad alberi di zecchini perchè la merda della società ha parole di zucchero e dietro ad ogni falsa promessa di un mondo facile c'è un assassino o un mercante di bambini-schiavi con il faccino di burro.

insegna che il divino [la fatina] è pietoso e vicino ma anche nascosto e sempre pronto a mettere alla prova. che un padre sopporta per amore del figlio ogni delusione. che i grilli parlanti muoiono per finta e c'è sempre un'occasione per essere una persona migliore se lo si vuole diventare.

un mondo pieno di personaggi fantastici, di scene istantanee e di frasi semplici dalla ricchezza infinita. insegna questo libro tante cose che a dirle tutte si fa prima a leggerlo...

Stefano Vilardo :: tutti dicono Germania Germania
sembra ascoltare direttamente la voce dei loro protagonitsti del loro italiano screziato di dialetto del loro tedesco deformato in questi versi dell'emigrazione "su ruota". emigranti per necessità verso nord dall'entroterra siciliano divisi tra due mondi idealizzati e opposti. quello bello e spietato della Sicilia che poco concede loro e quello della Germania fredda e maligna. i politicanti accattoni e i "baostelli" l'agricoltura misera e le fabbriche. ma anche la famiglia lasciata per vivere miseri nelle baracche non concedendosi nulla per risparmiare e inviare a casa.

questo libro è una splendida testimonianza di quello che è stato il nostro passato recente. mi è tanto piaciuto che ho pubblicato introduzione [di Sciascia] e alcuni brani in questo spazio.

[clicca per la pagina dedicata a questo libro]

Vittorio Messori :: patì sotto Ponzio Pilato?
persone vere e fatti accaduti per davvero, di cui i vangeli sono cronache fedeli. ecco volendolo sintetizzare al massimo il contenuto del libro [séguito di "ipotesi su Gesù" e a cui è poi seguìto qualche anno fa "dicono che è risorto"].
attraverso la lettura di Messori [che si avvale di secoli di importanti studi ed autori] i vangeli non sono più un "mito ellenistico" o un "manifesto politico" travisato, ma sono cronache fedeli che trovano la loro "radice" nella storia e nella tradizione ebraica: riferimenti precisi a luoghi scomparsi da secoli e modi di fare e di dire che soltanto gli abitanti della giudea del primo secolo potevano comprendere appieno.
ma allora patì davvero sotto ponzio pilato? davvero quelli sono resoconti di fatti veri? la risposta di messori è affermativa. aldilà del Gesù della fede, il Gesù della storia è un personaggio realmente esistito, e i vangeli [i sinottici e quello di Giovanni] raccontano fedelmente ciò che accadde a lui e a chi lo seguiva. ma perchè fedelmente? perchè chi scrisse i vangeli [o chi li ispirò con la sua predicazione] era testimone oculare di ciò che accadde in quella lontana e turbolenta provincia dell'impero ed i suoi destinatari erano chi [come loro] aveva visto e sapeva come si svolsero quei fatti: dichiarare falsi i vangeli per i primi cristiani [in massima parte giudei] e ancora di più per chi si opponeva loro sarebbe stato facile. prove archeologiche [come il famoso frammento 7Q5 di Qumràn] sembrano confermare sempre più che quelle registarte dai vangeli sono notizie apprese da chi era "sul campo".
lascio poi alla lettura del libro [scorrevole] le numerose suggestioni che, aldilà della propria confesione e della propria idea personale su Gesù, si possono incontrare lungo queste pagine.

indietro ::: indice

sei il visitatore numero di queste pagine. grazie!