COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA

CONSIGLIO CENTRALE DI RAPPRESENTANZA

 

PRINCIPI PER LA RIFORMA DELLA GUARDIA DI FINANZA

 

La Rappresentanza della Guardia di Finanza da sempre si è data quale obiettivo fondamentale quello di poter contribuire con le proprie riflessioni e proposte ad una concreta riforma del Corpo.

La necessità di una riforma radicale sono sotto gli occhi di tutti.

La domanda cui occorre dare risposta è la seguente: a chi deve essere funzionale la Guardia di Finanza, a se stessa o al Paese?

Secondo la Rappresentanza essa deve rispondere alla richiesta che sempre più forte perviene dai cittadini, quella di una maggiore equità fiscale.

I lavori parlamentari attualmente in corso, relativi all’approvazione della legge Finanziaria per il 1998, mettono in evidenza che sta prevalendo, all’interno dell’Amministrazione, quella scuola di pensiero che intende attuare una riforma parziale che non incide minimamente sugli aspetti qualificanti e fondamentali che devono essere, invece, affrontati con urgenza.

La dimostrazione di questa linea è che la delega chiesta in Finanziaria con l’art. 17 del collegato intenderebbe rideterminare soltanto la struttura ordinativa prevista dagli articoli, 2, 3, 6 della Legge attualmente in vigore per l’ordinamento della Guardia di Finanza che data 1959.

La Rappresentanza, forte del consenso che gli viene dalla base, ritiene sia giunto il momento, non più procastinabile, di attuare un riforma che renda il Corpo funzionale alle richieste che pervengono dal Paese.

Tutte le iniziative del COCER, attuate anche nelle diverse sedi istituzionali, sono indirizzate al raggiungimento di questo obiettivo.

L’emendamento che ha inserito l’art. 18 del collegato alla finanziaria, durante i lavori in Commissione Bilancio del Senato, affrontava specificatamente "IL NUOVO ORDINAMENTO DELL’ARMA DEI CARABINIERI E DEL CORPO DELLA GUARDIA DI FINANZA".

L’evolversi degli eventi di questi giorni ha giustamente secondo il nostro parere indotto il Governo a stralciare l’emendamento per affrontare un problema così rilevante con uno strumento legislativo che coinvolga il Parlamento, massima espressione di garanzia democratica.

Riteniamo questa la soluzione migliore e più razionale ed auspichiamo che lo stesso strumento legislativo affronti contemporaneamente la completa riforma dell’ordinamento della Guardia di Finanza.

Pertanto Le chiediamo di promuovere idonee iniziative volte a stralciare l’art. 17 del collegato alla finanziaria così come è attualmente formulato, relativamente alle modifiche alla struttura ordinativa del Corpo, e di inserire nel Disegno di legge, attualmente in preparazione, per la riforma dell’ordinamento dell’Arma dei Carabinieri anche la riforma complessiva del Corpo della Guardia di Finanza.

Il disegno di legge in previsione dovrebbe affrontare, secondo il parere di questo Organismo, relativamente alla Guardia di Finanza, i seguenti aspetti:

  1. definizione di compiti e funzioni che evitino sovrapposizioni con altri Organi dello Stato e tengano conto della specificità e professionalità del Corpo;
  2. definizione di un modello organizzativo ordinato su tre livelli territoriali: centrale, regionale e provinciale;
  3. istituzione di un servizio di controllo dei risultati in posizioni di autonomia e di indipendenza;
  4. riallineamento delle strutture con le risorse umane disponibili;
  5. assicurare l’economicità, speditezza e rispondenza al pubblico interesse dell’azione amministrativa, tenendo conto anche del livello funzionale delle altre amministrazioni pubbliche presenti nei diversi ambiti territoriali nonché delle esigenze connesse alla finanza locale;
  6. articolare gli uffici e reparti per funzioni omogenee, diversificando tra strutture con funzioni operative e con funzioni strumentali o di supporto;
  7. assicurare a livello periferico una efficace ripartizione della funzione di comando e controllo;
  8. eliminare le duplicazioni funzionali;
  9. distacco della Guardia di Finanza dalle Forze Armate;

  1. previsione dello status militare quale strumento più idoneo di attuazione dei compiti istituzionali;
  2. previsione della nomina di un Dirigente Generale, Comandante del Corpo della Guardia di Finanza, da parte del Consiglio dei Ministri;
  3. revisione delle norme sul reclutamento, lo stato giuridico e l’avanzamento degli ufficiali del Corpo della Guardia di Finanza nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio e delle dotazioni organiche complessive;
  4. riordino, in relazione alle esigenze operative e funzionali da soddisfare, dei ruoli normale, speciale e tecnico operativo esistenti, anche mediante la loro soppressione, la non alimentazione o riduzione organica, ovvero attraverso l’istituzione di nuovi ruoli;
  5. previsioni di disposizioni transitorie per il graduale passaggio dalla vigente normativa a quella da definire;
  6. predisposizione di un nuovo sistema di reclutamento in grado di elevare la specializzazione del personale.

La Rappresentanza si augura che la proposta avanzata sarà oggetto di attenta considerazione nella consapevolezza che quanto rappresentato nasce da una profonda riflessione circa i problemi che interessano attualmente il Corpo e che possono essere risolti, nell’interesse dei cittadini, solo attraverso una riforma radicale.

 

Roma, 25 novembre 1997