Orazio Coclite

,I Tarquini, cacciati da Roma si rifugiarono presso il nobile Porsenna, re etrusco della città di Chiusi. Questi ritenne onorevole per il suo popolo che Roma continuasse a essere governata da re etruschi e mosse guerra alla città ribelle. Per entrare in Roma era necessario attraversare Il fiume Tevere, sopra l'unico ponte che i Romani avevano costruito: il ponte Sublicio. Gli uomini di Porsenna già stavano per attraversarlo, quando tra le schiere romane si fece largo un giovane, gridando:''Tagliate il ponte!''. Era Orazio Coclite. Egli avanzò,solo, sul ponte e,con incredibile audacia e coraggio, tenne testa a tutti gli Etruschi, impedendo loro il passaggio. Nel frattempo i Romani, dietro di lui, abbattevano il ponte con grandi colpi di scure. All' improvviso si udì uno schianto di assi e di travi spezzate: il ponte era crollato, tascinando con sé Orazio e alcuni soldati etruschi. Il Romano era un buon nuotatore e, in breve,riuscì a porsi in salvo, ragiungendo la riva opposta del fiume. Porsenna non si ritirò, ma pose l' assedio alla città, con la speranza che i Romani si arrendessero per fame.

 

disegno di Alessandro Rossetti

 


A cura degli alunni della scuola elementare "Gianni Rodari" di via F. Santi I-00155 Roma, coadiuvati dagli insegnanti Maria Grazia Pesce e Piero Cusinato