La coltura in vaso: il terreno (II parte): il pH del terreno


L'angolo verde

Il pH del terreno

Il pH è una misura della reazione chimica di una soluzione (=sostanza liquida in cui sono disciolte altre sostanze), e viene usato anche per la misurazione della reazione dell'acqua presente nel terreno. La reazione può essere neutra, acida o basica.

Per intenderci, ha reazione chimica neutra l'acqua pura, cioè un liquido contenente solo molecole di acqua (H2O), senza altri elementi in soluzione (=acqua distillata). In questo caso alcune molecole d'acqua tendono naturalmente a scomporsi in due parti (ioni) chiamate ione idrogeno+ (H+) e ione ossidrile (OH-). Nell'acqua pura ed in ogni soluzione dove gli H+ sono in numero uguale agli OH- la reazione è chimicamente neutra ed il pH viene convenzionalmente indicato uguale a 7.

Si ha una reazione acida in presenza di soluzioni come, ad esempio, acqua e succo di limone. In questo caso prevalgono gli ioni H+ e il pH varia da meno di 7 a 0, indicando un'acidità crescente al diminuire del suo valore.

Se, invece, sono presenti in misura maggiore gli ioni OH-, come quando si scioglie bicarbonato di sodio nell'acqua, si parla di reazione basica e il pH assume valori da piu' di 7 a 14, e in questo caso maggiore è il valore, maggiore è la basicità della soluzione.

E' importante conoscere il pH del terreno perché a seconda del suo valore è più o meno grande la disponibilità degli elementi minerali necessari ai vegetali. Se la reazione del terreno è tendenzialmente neutra (intorno a pH 7) quasi tutti i minerali hanno una buona capacita' di sciogliersi nell'acqua. Taluni, come il calcio e il magnesio, sono maggiormente solubili in soluzioni basiche (pH >7). Altri, invece, ad esempio il ferro, il manganese ed il rame, sono decisamente più solubili in soluzioni acide e precipitano come sali insolubili a pH elevati, rendendosi indisponibili per le piante.

Ne consegue che la maggior parte delle piante vegeta bene in condizioni di pH neutro o intorno alla neutralità, ma ci sono eccezioni a questa regola generale. E' opportuno, dunque, conoscere e fornire il terreno più adatto alla pianta che si vuole coltivare. Sicuramente è impensabile predisporre un substrato che assicuri condizioni di pH estreme (cioè inferiori a 4 o superiori a 9) se non vogliamo far provare alle piante l'esperienza che s'avrebbe nell'immergersi in una vasca piena di acido muriatico o di soda caustica.

Le piante che richiedono un terreno a pH inferiore a 7 sono dette acidofile e sono, ad esempio, le bromeliacee, le azalee, i rododendri, le gardenie, i ficus e le ortensie. Queste piante danno segni di sofferenza già a pH maggiore di 6,5.

Viceversa sono chiamate basofile le piante che vegetano bene in un terreno a pH neutro o maggiore di 7: ad esempio, le rose, i giacinti e i garofani.

Consiglio, dunque, di scegliere un terriccio che dia l'informazione del valore del pH.

Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (14)


HomeIngressoL' angolo verdeLa mappa

Address: http://users.iol.it/enrica.sandon/index.html