GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE

STORIA DEL GRUPPO



STATUTO DELL'ASSOCIAZIONE "GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE"


E' costituita un'associazione denominata: "GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE" con sede in Sacile, Via Garibaldi,46.( Attualmente in Via Ronche , 51)



L'associazione ha lo scopo di:

Per realizzare gli scopi sociali l'associazione si avvale dell'onere dei componenti il gruppo speleologico e della collaborazione con altri gruppi speleologici, istituti scientifici, singoli studiosi, enti culturali.

Il Gruppo Speleologico Sacile è una associazione apolitica.



ATTIVITA' DEL GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE

1971 - 1980




L' attività del Gruppo speleologico Sacile iniziò nel 1971, quando esso venne costituito, separandosi dal "Centro Italiano soccorso grotte", associazione che raggruppava vari Gruppi Speleologíci Italiani.

Per i primi due anni l'attenzione venne rivolta prevalentemente alla zona del Cansiglio - Cavallo, esplorando le grotte già conosciute e scoprendone e rilevandone numerose di nuove.
Particolari ricerche vennero effettuate nella grotta "Buse longhe" in località Candaglia, con permanenza all'interno, di parecchi giorni.
A quegli anni risalgono anche le prime discese al "Bus de la Ium", in Cansiglio, imprese che, considerate le attrezzature e le tecniche dell'epoca, erano eccezionali.

Dal 1973, l'aumentato numero dei Soci, consentiva di allargare le zone di interesse e si iniziavano le esplorazioni nella zona della Val d'Arzino, all'estremo nord est della Provincia.
Arrivarono subito positivi risultati, con la scoperta in pochi anni di ben dodici nuove grotte, oltre a vari proseguimenti di cavità già note.
Alcune di queste scoperte, per il loro interesse, vennero presentate ai convegni regionali di speleologia.

Nel 1976 in collaborazione con il Gruppo speleologico di Pordenone e con il Gruppo speleologico di Pradis, veniva istituito il "Catasto provinciale delle grotte", ed iniziava così un lavoro sistematico di controllo e aggiornamento dei dati esistenti, che ci consente ora di disporre di una situazione sufficientememte precisa del patrimonio speleologico della nostra Provincia.
Nel 1989 il catasto grotte è stato informatizzato creando un apposito programma per personal computer contenente tutti i dati e i rilievi delle cavità della Provincia.

Ancora nel 1976, il nostro Gruppo fu tra i primi in Italia ad adottare le nuove "tecniche di progressione in sola corda", in sostituzione delle scalette di alluminio, per la salita e la discesa dei pozzi.
Grazie a queste tecniche si poterono effettuare esplorazioni altrimenti impensabili.
Ricordiamo ad esempio l'esplorazione della "Spluga della Preta", sui monti Lessini, in provincia di Verona, con la quale due nostri soci ottennero il record italiano raggiungendo la profondita' di quasi mille metri.

Negli anni 80 vi fu un grande "boom" della speleologia.
L'attività esplorativa si estese anche alla zona della Valcellina, con importanti scoperte quali la grotta "Fontanin del Fratte" e la continuazione della famosa cavità "Landri Scur", presso Claut, rilevata per oltre quattro chilometri.
Numerose furono in questi anni, anche le esplorazioni fuori provincia, collaborando con altri Gruppi speleologici ad impegnative esplorazioni sul monte Canin e sul Carso triestino.
Iniziarono anche le esplorazioni fuori regione, in Piemonte, in Emilia e in Sardegna.



1981 - 1996




Nel 1987 si sviluppo' all'interno del Gruppo la sezione speleosubacquea, specializzata ed attrezzata per l' esplorazione di grotte sommerse.
Tra i vari lavori effettuati si evidenze il nuovo rilievo della risorgiva del "Gorgazzo" e della risorgiva "dell'Acqua negra".
Nel 1990 ebbe luogo l'operazione "Brasile 90", con una campagna di esplorazioni speleologiche in varie zone del Brasile, per la conoscenza e lo studio del fenomeno carsico locale, fino ad allora del tutto sconosciuto.
Nel 91 assieme al Centro Sommozzatori Pordenonesi venne organizzato a Polcenigo un qualificato convegno internazionale di Speleologia subacquea.
Fin dalla sua nascita la nostra Associazione si e' sempre impegnata nelIa formazione e preparazione dei nuovi soci, sia per gli aspetti tecnico-sportivi che per quelli scientifico-culturali.
Da dieci anni a questa parte vengono tenuti annualmente regolari corsi di Speleologia con lezioni teoriche e pratiche, riconosciuti dalla Societa' Speleologica Italiana.
L' intensa attivita' esplorativa non ha fatto dimenticare gli altri scopi statutari della nostra associazione, in particolar modo la diffusione della conoscenza del fenomeno carsico, la sua valorizzazione e la sua tutela.
Gia' negli anni 70, quando ancora non si parlava di ecologia, il nostro Gruppo effettuo' una campagna protezionistica in difesa delle grotte della Val d'Arzino, con pubbliche conferenze , volantinaggio e installazione di appositi cartelli i presso le grotte oggetto di discarica di rifiuti.
Sarebbe lungo elencare tutte le iniziative divulgative e culturali degli anni passati: mostre fotografiche, conferenze, proiezioni. di diapositive e film, incontri con le scuole, organizzazione di visite guidate in grotte turistiche e non, partecipazione e interventi a convegni, ecc.; un impegno costante che ultimamente (anni 91 e 92) si e' sviluppato con i "corsi di educazione permanente per gli adulti" e quest' anno con "l' universita' della terza eta'".
Tra le piu' qualificanti attivita' del Gruppo Speleologico Sacile, ricordiamo infine la collaborazione con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, Sezione Speleologica, della quale fanno parte cinque nostri Soci esperti nelle tecniche di soccorso; cio' rende possibile la presenza, anche nella nostra Provincia, di una squadra di pronto intervento.

CIAO MAURO ( 1993 )




Tragico lutto per il Gruppo Speleologico di Sacile.

Un rapido giro di telefonate, nelle prime ore di domenica mattina. ha portato agli spelelogi Sacilesi la tragica notizia della morte di MAURO CAMUCCIO, uno dei Soci piu' attivi del Gruppo Speleologico Sacile.
Iscritto al Gruppo fin dal 1987 Mauro, 29 anni. era uno degli Speleologi piu' esperti e preparati. da molti anni membro del Consiglio direttiva dell'Associazione.
Piu' volte aveva ricoperto l'incarico di istruttore ed una volta di Direttore dei corsi annuali di speleologia.
Ultimamente era responsabile della sezione di Speleologia subacquea del Gruppo speleologico. Questa notizia ci ha lasciati sgomenti. non riusciamo ancora a crederci dice il Presidente del Gruppo Costantino Bottoli, solo pochi giorni fa ci siamo incontrati presso la nostra sede alla riunione settimanale e abbiamo fatto il programma per l'esplorazione di una grotta sommersa a Vito D'Asio, che dovevamo effettuare il 27 giugno.
Mauro era uno speleologo ed un subacqueo molto preparato e molto prudente, uno dei pochi in grado di affrontare con sicurezza le rischiosissime esplorazioni dei sifoni sommersi all'interno delle grotte.
Conosceva molto bene la Risorgiva del Gorgazzo e vi aveva lavorato assieme ad altri amici del Centro Pordenonese sommozzatori, di cui era Socio, per effettuarne il rilievo.
Recentemente aveva effettuato con noi esplorazioni e rilievi alla grotta sommersa "Risorgiva dell'acqua negra" in localita' Pielungo.
Nel 91 fu uno dei promotori ed organizzatori del " II Convegno Internazionale di Speleologia Subacquea" tenuto a Polcenigo.
E' stata una grave perdita per la nostra Associazione e per tutta la Speleologia italiana, ci dice ancora il presidente Costantino Bottoli, ma ora il piu' grande dolore e' per la perdita dell'amico e per la sofferenza della sua compagna Caterina, da soli sei mesi sua moglie,ed anche Lei speleologa, che era sempre al suo fianco anche nelle esplorazioni piu' impegnative.
Ripensando a Mauro, alla sua serieta' e prudenza, quasi proverbiali, al suo coraggio nello sfidare l'ignoto, esplorando oscuri e fangosi sifoni sotterranei, a tutti i rischi affrontati e superati, in anni di attivita', pensando a questo, il suo tragico destino ci appare ancora piu' ingiusto e crudele.



ESPLORAZIONE SPELEOSUBACQUEA DEL GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE ALLA "CIASA DE LIS AGANIS" (Vito d'Asio)



Domenica 15 gennaio una impegnativa spedizione del Gruppo Speleologico Sacile ha avuto come obiettivo la grotta "Ciasa de lis Aganis" (casa delle streghe), situata in comune di Vito d'Asio, poco sopra il borgo di Anduins.
In particolare, oggetto dell'esplorazione e' stato il sifone sommerso che si trova al termine della grotta e che non veniva superato da oltre vent'anni.
Protagonisti dell' impresa sono stati i tre speleosubacquei del Gruppo Speleologico Sacile, Giulio Dagiat, Stefano Candida e Maurizio D'Andrea, affiancati da una nutrita squadra di speleologi, per la necessaria assistenza e per il trasporto della complessa e pesante attrezzatura.
Il sifone, termine tecnico che indica un tratto di grotta permanentemente sommerso dall'acqua, e' risultato lungo una quindicina di metri, profondo cinque e largo da uno a due metri.
La grande quantita' di argilla, presente sul fondo, ha provocato l'immediato intorpidimento dell'acqua riducendo praticamente a zero la visibilita'.
Dopo il sifone gli speleologi sono riemersi in una nuova caverna,da cui si dipartono due rami: il primo e' un meandro in salita, lungo circa 150 metri, che termina in una grande "sala" ; il secondo ramo ‚ invece discendente ed e' quasi subito ostruito da un secondo sifone.
I subacquei si sono nuovamente immersi trovando un'ampia galleria che hanno pe rcorso sempre sott'acqua, per circa quaranta metri, raggiungendo una profondita' di 18 metri.
Qui si sono fermati per lo scadere del tempo concordato, ripromettendosi naturalmente di proseguire prossimamente.
La "Ciasa de lis Aganis" e' una grotta lunga complessivamente circa 500 metri,che si presenta come una lunga galleria ad andamento meandriforme, con tratti di condotta forzata che si allargano talvolta a formare delle piccole caverne.
Per percorrerla bisogna superare alcuni laghetti interni con l'uso di un canotto ed evitare i periodi piovosi, durante i quali la cavita' viene in buona parte sommersa dall'acqua.
Le prime documentazione storiche di questa grotta risalgono al 1862 ed essa e' ben nota agli studiosi del folklore per l'antica leggenda che ne ha dato il nome.
Si narra infatti che la grotta fosse abitata da tre "Agane", giovani streghe dedite tra l'altro a rapire i bambini per poi mangiarli.
Un giorno una di queste Agane venne uccisa ed il pianto disperato delle due sorelle diede origine ad una sorgente, formando il torrente Barquet, che scorre davanti alla grotta.



Singolare fine d'anno per gli Speleologi del Gruppo di Sacile




Cinque giorni all'interno della Grotta "Landri Scur" sul monte Pradut - Claut.



Nonostante le difficolta' dovute all'abbondante nevicata, nel rispetto del programma stabilito, domenica 26, S. Stefano, un nutrito gruppo di speleologi del Gruppo Speleologico di Sacile, ha lasciato Claut alla volta del Pradut, per entrare nella ormai mitica grotta " Landri Scur " che, con i suoi cinque kilometri di sviluppo, e' una delle piu' estese delle Grotte italiane.
I protagonisti dell'impresa, Giorgio Bessega, Luca Imperio, Mottola Andrea, Velo Paolo, Fabio Pegoraro, coadiuvati da numerosi altri Speleologi, non sono nuovi ad esplorazioni del "Landri Scur", ma questa volta si tratta di una spedizione assai piu' impegnativa, che consiste in una permanenza all'interno della cavita' di cinque giorni.
La lunghezza della grotta e' ormai tale che, per raggiungere il punto piu' interno, ci vogliono circa otto ore, essendo costretti, per buona parte del percorso, a camminare carponi e spesso a strisciare in meandri non piu' alti di sessanta centimetri.
E' stato pertanto allestito, con dei teli di nylon, una specie di bivacco, circa un kilometro all'interno della grotta, da cui partire per le esplorazioni dei rami successivi.
In particolare verranno risaliti due "camini" che salgono per oltre cento metri e si spera possano costituire una seconda comunicazione con l'esterno.
Si e' costretti ad effettuare queste esplorazioni nel periodo invernale nonostante le maggiori difficolta' climatiche perche' negli altri periodi dell'anno la grotta e' resa inaccessibile dall' innalzamento del livello dell' acqua di un lago interno alla grotta. Gli Speleologi Sacilesi sono molto fiduciosi nei risultati di questa esplorazione; per i protagonisti sara' in ogni caso,un fine d'anno indimenticabile.

GRUPPO SPELEOLOGICO SACILE




CARICHE SOCIALI

Presidente
Costantino Bottoli

Vice P.
Guglielmo Esposito

Segretario
Alberto Casagrande

Consiglieri
Paolo Velo - Peruch Roberto - Citter Claudio - Polese Sasha Michele



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