L'EPOPEA DELLA GRANDE PESCA ALLE ARINGHE E LE FISHER GIRLS DELLE EBRIDI ESTERNE, SCOZIA

Franco Pelliccioni

1966 - 2006

QUARANTA ANNI DI PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE E DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA  

La pesca alle aringhe nelle Ebridi Esterne, arcipelago al largo della Scozia nord-occidentale, iniziò nel XVIII secolo, quando i primi carichi di pesce presi a Stornoway vennero venduti ad Inverness. L'abbondante presenza delle aringhe e l'incremento della loro pesca a partire dal crollo dell'industria del kelp (alghe) e del cambiamento dell'intero sistema economico-sociale isolano, che passò dal tradizionale e comunitario run-rig ai crofts (campi) individuali, intorno al 1820 provocò un'ulteriore trasformazione degli agricoltori ebridani in crofters-pescatori. Costringendoli ad aggiustare ulteriormente il loro sistema di vita. Già nel 1884 la commissione d'indagine Napier (Her Majesty' Commissioners of Inquiry into the Condition of the Crofters and Cottars of The Highlands and Islands of Scotland) stabilì come la maggior parte del reddito dei crofters anziché dai campi venisse dal mare. Nel 1891 la Commissione Walpole affermò che, su 4 abitanti delle Highlands e Islands, ben 3 dipendessero dalla pesca per vivere. Nel 1902 il Rapporto Brand asserì infine come la famiglia media dell'isola di Lewis ottenesse 3 sterline dalla vendita dei prodotti del croft rispetto ai 25 della pesca. Fu così che fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale aringa, patata e avena costituirono la triade alimentare che consentì alla popolazione di sopravvivere. La pesca eccessiva (l'overfishing, a quel che pare, non è scottante materia di dibattito risalente solo alla metà di questo!) provocò il suo declino già alla fine di quello stesso XVIII secolo. Il crollo della pesca costrinse gli uomini (e le loro imbarcazioni) a seguire il pesce fin sulla costa orientale della Scozia. E' infatti noto come la localizzazione dei banchi delle aringhe vari durante tutto il corso dell'anno, nonché di anno in anno. A partire dai mesi di dicembre-febbraio, allorché i banchi sono localizzati in Islanda e nella Norvegia occidentale, per continuare a febbraio-marzo (isole Shetland, Minch, Irlanda settentrionale, Ayrshire); in primavera e all'inizio dell'estate (Mare del Nord); a giugno-luglio ( di nuovo Shetland, Minch, Isola di Man); nella rimanente parte dell'estate e all'inizio dell'inverno (Mare del Nord). Più tardi gli uomini addetti alla pesca vennero seguiti dalle loro donne che intorno al 1860 si trovavano, ormai, in ogni porto tra Peterhead e Lerwick (Shetland), fino ad arrivare a sud, a Great Yarmouth. Il numero di questi uomini e donne fu così alto che la Chiesa li fece "pedinare" da sacerdoti itineranti, che celebrarono le messe in gaelico, la lingua delle Highlands. Fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale la Scozia godrà, quindi, di un periodo di prosperità. Veicolata dall'abbondante pesca alle aringhe, si avranno così notevoli miglioramenti nel settore agrario e in quello edilizio.

Castlebay, centro principale della più meridionale delle isole abitate delle Ebridi Esterne, la cattolica Barra (Baharraigh) e, più a nord nella presbiteriana isola di Lewis, Stornoway, capoluogo dell'arcipelago, ebbero un'estrema importanza durante quell'autentica, relativamente lunga, epopea della pesca alle aringhe, non casualmente denominate silver darlings, le "dilette d'argento", poiché di rilevante importanza per l'economia, come lo è oggi il petrolio del Mare del Nord. Il ben protetto porto di Castlebay a quei tempi ospitava centinaia di imbarcazioni, contemporaneamente tutte alla fonda: fino a 500 nei mesi estivi. Vascelli provenienti anche dall'Olanda, dalla Germania, dai paesi scandinavi e, persino, dal Canada e dagli Stati Uniti. Tutti dediti alla pesca nel Minch, il braccio di mare che separa l'arcipelago dalle Ebridi Interne e dalla Mainland scozzese. All'inizio del XX secolo, tra l'inizio di maggio e la fine di giugno, quando la flotta si sarebbe spostata nei porti della Scozia orientale, la popolazione di questo grazioso villaggio aumentava di circa 3000 individui. Un numero enorme poiché, anche non avendo per quegli anni dati statistici, ricordo come nel 1971 Castlebay contasse solo 746 abitanti. Gli anziani raccontano come a quel tempo si riuscisse ad arrivare fino all'isolotto di Vatersay (Bhatarsaigh), camminando sulla tolda di un coacervo di navi, dominata a quell'epoca da pescherecci caratterizzati da enormi vele di colore marrone, i cosiddetti zulu. Così chiamati poiché apparvero alla fine della guerra anglo-boera in Sud Africa (1899-1902). Le fisher girls, le "ragazze pescatrici", sia nubili che sposate, addette allo svisceramento dei pesci (per mezzo del cutag, un particolare coltello, una cui replica in oro venne regalata dal Town Council alla Regina Elisabetta nel 1956, in occasione della sua visita a Stornoway) e alla sua salagione, avrebbero seguito ogni estate in circa 6000 "la flotta", che tallonava i banchi di aringhe: dalle Ebridi fino a Great Yarmouth, spostandosi di porto in porto. Mettendo quindi i pesci nei barili dopo averli salati. Un lavoro, questo, che sarebbe andato avanti ogni giorno per circa 10 ore. Una ragazza poteva riempire fino a 30 barili, di 750 aringhe ciascuno. Negli anni '20 la loro paga settimanale sarebbe stata un tanto per la sopravvivenza (25 scellini), più 1 scellino per ogni barile. All'inizio del mese di maggio di ogni anno alcuni intermediari si recavano nei villaggi dell'arcipelago allo scopo di reclutare le ragazze a gruppi di 3, dando loro un anticipo in denaro (an aileas). Esse acconsentivano così ad andare per la stagione nei porti di Lerwick, Fraseburgh, Aberdeen o Great Yarmouth. Navi e treni speciali le portarono a destinazione. Molte di queste "ragazze" vivono ancora oggi nelle isole. Sono ormai anziane, ma la loro esperienza ha acquisito una funzione simbolica nella formazione dell'immagine di sé delle Ebridi Esterne: un blend costituito dall'importanza della pesca e dalla necessità di emigrare, sia pure temporaneamente, per avere un salario, dall'amore per le proprie isole e dalla crescente attesa per il rientro.

A quei tempi per le operazioni delle fisher girls veniva utilizzato a Castlebay perfino l'antistante e piccolo isolotto, dove si trova il castello di Kisimul, allora quasi completamente in rovina. Ad una ad una le sue pietre continuarono a svanire dalle mura, poiché utilizzate come zavorra per le barche da pesca che, dopo aver consegnato carichi di sale e doghe per i barili, tornavano leggere sulla terraferma scozzese. D'altronde l'intero villaggio e tutto il porto veniva già ampiamente usato da centinaia di donne, che avrebbero continuato a sfacchinare fino a notte fonda. Nel periodo 1882-86, quando questa selettiva migrazione temporanea cominciò, verso la costa orientale della Scozia si spostarono dalla sola isola di Lewis 2100 uomini e un pari numero di donne.

L'apice della pesca alle aringhe venne raggiunto poco prima dello scoppio della Grande Guerra. L'autentico boom, come in altre regioni atlantiche, era cominciato all'inizio del XX secolo. A quel tempo la Scozia forniva ogni anno all'Europa del nord mezzo milione di barili. Grandi quantità venivano anche acquistate sul posto da commercianti norvegesi e faroesi, i cosiddetti klondykers. Allora le navi mercantili, che caricavano barili su barili di aringhe, arrivavano da Amburgo, da Danzica e dai porti russi. In proposito ricordo come una grossa esportazione, senz'altro quella più importante, fosse diretta proprio verso la Russia zarista. A seguito della Rivoluzione, quel prezioso mercato si chiuse definitivamente. Contribuendo in tal modo al sostanziale tracollo della pesca delle aringhe, databile al 1920.

Nel 1977 nel Minch scozzese a causa dell'overfishing (negli anni passati si continuò a pescare eccessivamente, senza rispettare quei "fermi biologici" che avrebbero consentito alla fauna marina di riprodursi) fu imposto il blocco totale della pesca alle aringhe. Anche se già da tempo (negli anni '50 e '60) essa dava la metà di quello che si riusciva a pescare in precedenza. L'introduzione delle "quote", anche in questa regione atlantica, continua a rappresentare la soluzione minima da adottare.

http://users.iol.it/f-pelli/f-pelli.ebridi.aringhe.htm

Creata 12 marzo 2002

Modificata 26 gennaio 2006

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