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© Stefano Olcese per http://www.music-on-tnt.com | ![]() |
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La morte di Giuseppe Sinopoli Stavo distrattamente ascoltando il telegiornale quando la notizia della morte di Sinopoli mi diede una scossa tale da destarmi subitaneamente dal mio pigro torpore mattutino. Mi sembrava irreale. Succede sempre così di fronte alle tragedie che colpiscono le persone di valore. E Sinopoli sicuramente lo fu.
Alla compagine berlinese Sinopoli era quindi legato da molto tempo. Tuttavia la sfortunata Aida che ha segnato la fine della sua vita a soli 54 anni rappresentava il ritorno sulle scene del grande teatro tedesco dopo ben dieci anni di assenza. Personaggio dalla cultura multiforme (era laureato in medicina e archeologia), Sinopoli nacque il 2 novembre del 1946 a Venezia. Si dedicò dapprima alla composizione con György Ligeti e Karlheinz Stockhausen a Darmstadt e poi a Siena con Franco Donatoni. Benché in questo campo la sua opera Lou Salomé (rappresentata a Monaco di Baviera nel 1981) abbia segnato il raggiungimento di un buon successo, è come direttore d'orchestra che conquistò la grande fama internazionale che tutti sappiamo. Il 1980 fu l'anno della sua consacrazione, soprattutto grazie alle sue intense interpretazioni di Macbeth, Aida e Attila (rispettivamente a Berlino, Amburgo e Vienna). Da quel momento diresse le principali orchestre del mondo e divenne una delle bacchette più apprezzate dal pubblico internazionale.
Sinopoli è stato colpito da infarto la sera dello scorso 20 aprile mentre stava dirgendo Aida, pochi istanti dopo l'inizio del celebre "Atto del Nilo" in cui svetta il drammatico duetto tra la protagonista e Radames. Con Verdi Sinopoli aveva raggiunto la celebrità e, sempre con Verdi e proprio nel centenario della sua morte, ci ha lasciato. Un modo certamente spettacolare ed emblematico di lasciare questo mondo. Auguriamoci che la sua grande lezione d'arte abbia lasciato il segno nelle nuove generazioni di musicisti. |
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