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© Elena Magni per http://www.music-on-tnt.com


 
 

Sanremo 2001

Anche quest'anno si è conclusa l'edizione di Sanremo targata 2001 e, per quanto questa manifestazione possa essere odiata e snobbata dai raffinati intenditori di musica,è doveroso un resoconto.

Vorrei innanzitutto parlare di ciò che per tutta la settimana è stato tenuto in ombra: la musica. Quest'anno come non mai si è parlato e sparlato della Carrà e dei suoi "boys", della statuaria statuina Megan Gale, dell'auditel, dei super ospiti…ma le canzoni?

È stata penalizzata la musica per parlare di più del contorno o piuttosto si sono riempite le pagine dei giornali di tanto, troppo contorno perché sulle canzoni non c'era poi molto da dire? Certo è che la mia curiosità intellettuale nei confronti della musica è stata solleticata ben poche volte nel corso delle varie serate, quasi per niente poi in quella dedicata ai giovani.

Tra le nuove proposte a mio parere unico degno di nota è il ben noto Francesco Renga, ex voce dei Timoria. Interprete attento,voce bellissima,la categoria nella quale lo hanno relegato gli è andata sicuramente stretta.

Tra i big mi sono svegliata :-) qualche volta in più. Sicuramente eccellente la performance di Giorgia, che sembra trovare belle canzoni solo per venire a Sanremo. Il brano, complicatissimo nella sua esecuzione, ha trovato un 'interprete misurata e matura, capace di sfumature diverse di sera in sera:davvero emozionante.

Ovviamente lode alla vincitrice Elisa con il brano "luce".
Rivelazione, ma poi non così tanto, visto che ha alle spalle già due album in inglese e tanta esperienza dal vivo. Figura timida e quasi impacciata ,si trasforma sul palco in interprete navigata sfoggiando una voce dai mille cromatismi e ricca di personalità.

Il resto è musica incolore, pura routine sanremese.

Neppure la Turci, con un brano di Carmen Consoli, riesce ad emergere nella monotonia imperante. Per i Bluvertigo invece peccato di snobbismo. Vogliono essere a tutti costi raffinati e sopra le parti ma quello che ne esce è solo un brano criptico fine a se stesso, senza i colpi di genio a cui solitamente ci hanno abituato.

Discorso a parte va fatto per i Quintorigo. Arrivano e vanno via come alieni, assolutamente al di fuori della gara, anzi, direi "al di sopra" della gara. Portano in concorso "Bentivoglio Angelina", canzone che dietro una costruzione ritmica molto ironica nasconde un testo duro,quasi agghiacciante.
Il gruppo è composto da musicisti di eccellente livello ed è capitanato dall'ottimo John De Leo, interprete dalle qualità canore fuori dall'ordinario.

Il Festival purtroppo quest'anno non è stato palcoscenico per nuove scoperte ma piuttosto motivo per avere ben note conferme.

Al prossimo anno.