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Bill Frisell

The Sweetest Punch (1999)


CD offerto da Pink Moon

La stella del pop non tramonterà mai? Finché attorno alla musica pop(olare) qualcuno avrà voglia di giocare, suonare, parlare con la coerenza garbata, la raffinatezza e la classe di un disco come questo, non c'è pericolo di estinzione né di impoverimento.

Siamo all'ascolto di uno di quei CD dalla storia particolare: in questo caso, il -capo-lavoro esiste perché è esistito un altro straordinario disco, Painted from memory, inciso da Elvis Costello e Burt Bacharach un anno prima, contenente praticamente le stesse canzoni, la cui uscita è stata oggetto di lodi e meraviglie varie da parte di molti; Bill Frisell ha rivisto i brani di quel CD con la misura e la potenza di chi sa quando mettere un suono in più e soprattutto uno in meno per far bella la musica. Bill Frisell The Sweetest Punch (1999)Dare un volto diverso agli episodi di Painted from memory è un'impresa davvero complessa per vari motivi: da un lato, essendo brani con l'età di un neonato, è difficile discostarsene e trarne cose nuove senza forzare troppo; d'altro canto, ascoltando gli originali si ha spesso la bella sensazione che i suoni e gli arrangiamenti siano proprio quelli che le canzoni cercavano, che la voce e l'anima di quei brani siano interamente lì dove li si sta ascoltando.

Bill Frisell ha fatto qualcosa di diverso: The sweetest punch è un omaggio riverente che prende tutto quel che può dall'originale, lo svuota della personalità dei suoi autori e lo colora di jazz e tradizione popolare. La stesura di queste nuove interpretazioni è nata dall'ascolto dei demo tape di Elvis e Burt, e le registrazioni dei due lavori sono state quasi parallele. Qui Frisell, alle chitarre elettrica e acustica, suona con un gruppo straordinario composto da Don Byron, Billy Drewes, Curtis Folwkes e Ron Miles ai fiati, Viktor Krauss al basso acustico e Brian Blade alla batteria; le voci di Cassandra Wilson e dello stesso Costello appaiono in tre brani. A parte la bravura dei musicisti, su cui non è neanche il caso di soffermarsi, la bellezza del CD è nella sua delicata determinazione, nella puntuale discrezione con cui i suoni rimandano a quelli cui si rifanno, nella capacità che solo i grandissimi hanno di far vivere nella loro musica la tecnica senza farla sembrare la testa di un alce sul camino di casa.

E' un CD morbido e rilassato, uno di quei bei dischi che ti fanno dimenticare l'esistenza dei generi musicali e ti fanno star bene in qualunque modo li ascolterai. Avere il suo ispiratore Painted from memory è bello ma non indispensabile, anche se per divertirsi nel gioco dei ricordi bisognerebbe comprare prima il papà e poi il figlio. A questo punto appare piuttosto chiaro che, per questioni emotive, tecniche e di amore per le cose belle, sto consigliando vivamente di non perdere nessuno dei due.

A presto

© Copyright 2000 Pier Luigi Zanzi -http://www.music-on-tnt.com