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Copertina dell'album

"LEGENDARY TALES" - RHAPSODY


Line-up:
  • Luca Turilli - Chitarra
  • Alex Staropoli - Tastiere
  • Fabio Lione - Voce
  • Daniele Carbonera - Batteria
Questa volta la recensione che propongo riguarda un gruppo italiano che è riuscito ad imporsi anche all'estero, e che costituisce insieme ai Labyrinth e agli Eldritch l'avanguardia del metal in Italia.
Finora il gruppo ha prodotto, a parte qualche demo, due album, il primo dei quali trattiamo in questa sede, uscito nel 1997 per la casa discografica Limb Music Products e distribuito dalla Lucretia Records (il numero di serie dell'album è LU97023-2).
I Rhapsody uniscono nel loro lavoro speed, power, ed epic metal, utilizzando una sezione di orchestrazione dalle forti influenze classiche e barocche (sono molto utilizzati quintetti d'archi, clavicembalo e flauto traverso). La sezione strumentale è quindi composta da chitarre, tastiere e batteria, un intero quintetto d'archi (contrabbasso, violoncello, viola e due violini), clavicembalo, flauto (veri, non sintetizzati!)… Frequente l'uso di possenti cori a sostegno del cantante (ex-cantante dei Labyrinth).
I testi sono sempre di stampo fantastico-narrativo, e si sviluppano sulle vicende di guerra ad Algalord , un paese immaginario, in un epoca assimilabile al medioevo. E' difficile rendere a parole l'esperienza d'ascolto di qualsiasi genere musicale, si sfruttano immagini e similitudini per creare nella mente del lettore una vaga e fumosa idea di che cosa è paragonabile come suoni, genere e tematiche all'album in questione. Questo presuppone però che il lettore conosca già alcuni gruppi e/o generi presi come termini di paragone, e ciò può scontentare chi invece si avvicina per la prima volta ad un certo tipo di musica. Per venire incontro ad entrambe le categorie: riff epici e veloci (conoscete gli Helloween?), soli di chitarra che dialoga con le tastiere (stile Yngwie Malmsteen), si alternano e convivono in un arrangiamento orchestrale molto trascinante, che finora ho trovato solo negli Angra e nei Therion (a parte i casi di gruppi che utilizzano strumenti sintetizzati, comunque meno coinvolgenti di una vera orchestra).
L'esecuzione tecnica è ineccepibile, il cantante è versatile e potente, le tastiere sono il "substrato" che sostiene tutto il resto e fanno il loro dovere e forse qualcosa di più, il chitarrista di ispirazione bachiana-malmsteeniana si destreggia bene in tutte le situazioni, il batterista è metronomico, il mix è ESPLOSIVO. La registrazione è all'altezza della situazione, bilanciata, verosimile, restituisce tutta la potenza e la dinamica dei Rhapsody.
I brani sono:
Un breve commento ad alcuni dei brani che più mi sono piaciuti, anche se la scelta non è stata facile e avrei preferito commentare tutti i brani, ma il tempo è quello che è:
Ira tenax
Brano tipo "Carmina Burana", dove un incalzante arpeggio di clavicembalo ed organo costituisce la base di sviluppo per i cori, cantati in latino, spezzati con un piccolo interludio d'archi. Brano piuttosto breve ma coinvolgente.
Rage of the winter
Uno dei brani che preferisco, dal ritmo veloce ed articolato. Si apre con la sezione d'archi che propone un tema subito ripreso dalla chitarra elettrica, prima di dare spazio al cantato. Incantevoli i passaggi d'accompagnamento della chitarra classica sotto il cantato e trascinante il ritornello.
Echoes of tragedy
Ballata lenta e maestosa, inizia con il pianoforte da solo, al quale si aggiunge poi la sezione d'archi che accompagna il cantante, per dirompere in un solenne coro accompagnato dall'organo. Mi è piaciuta per il contrasto tra il commovente e dolce cantato e la potenza dei cori.

Conclusioni

Questo album potrebbe piacere anche a chi il metal non l'ha mai sopportato per la sua rumorosità e/o ha ritenuto il metal un genere poco "colto" da adolescenti metallari ed esibizionisti. La potenza e l'energia del metal infatti si sposano in questo caso con una facilità d'ascolto ed una "melodicità" praticamente uniche.
Arrangiamenti così curati ed una vena creativa e compositiva a tale apice di pregevolezza vanno senz'altro assecondati ALMENO chiedendo al negoziante di turno di poter ascoltare qualche pezzo dell'album prima di acquistarlo, oppure cercando qualche amico che già si è comprato l'album… Non mancate di farmi sapere le vostre opinioni e se sono riuscito a far conoscere (e spero apprezzare) il metal a qualche "insospettabile".

© Copyright 1999 Mattia Cobianchi. - http://www.music-on-tnt.com



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