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STEREOPHONICS- "PERFORMANCE AND COCKTAILS"- V2


Un altro colpo di casa V2.
Quel pazzo di Richard Branson aveva recentemente anticipato in una intervista ad un noto mensile inglese che la prossima importante uscita della sua etichetta sarebbe stato il secondo album degli Stereophonics.
Difatti tutta la critica che aveva avuto in anteprima i nastri dell'album aveva iniziato ad incensare la giovane band gallese ed anche in pubblicità l'etichetta non è che fossa andata per il sottile tant'è che anch'io memore delle traversie affrontate per trovare il primo album della band avevo avuto l'idea di prenotare il nuovo fino a quando il mio fido venditore non mi rispose: tranquillo che tanto lo troverai anche al supermercato.
Ok, niente male come premessa e anche il singolo anticipatore he bartender and the thief iniziava ad avere un discreto successo anche dalle nostre parti iniziando ad essere programmato con una certa frequenza dai maggiori canali musicali. Non credo di poter mai diventare in assoluto un fan degli Stereophonics ma l'impatto che fin da Word gets around ebbe la band su di me fu praticamente micidiale.
In un'epoca di pop per lo più morbido e melodicizzato irruppero con carica e aggressività (anche vocale) questi tre ragazzi pieni di talento e di nastri con su registrati pezzi di ACDC e cose del genere. Li immaginai in virtuale simbiosi con gli Ash, per via di numerose rassomiglianze, ma alla luce dei nuovi album arrivo quasi a preferire la band di Roll up and shine pezzo iniziale da far tremare i vetri delle case e dalle cui liriche è tratta la ormai celebre Performance and cocktails.
Il seguito è affidato alla già citata
The bartender senza fronzoli come sempre ma con una base melodica che sarà poi l'ingrediente in più dei pezzi che seguiranno siano essi ballate o pezzi rock.
Senza aver stravolto il consueto sound scorrono via le prime canzoni fino ad arrivare a Just looking il loro singolo corrente. Inizio con arpeggio di chitarra, poi la voce rauca di Kelly Jones incomincia davvero ad incidere fino a svelare una delle più belle melodie del momento con scariche elettriche che rafforzano il refrain un po' come i primi Radiohead (ma non solo). Conciliare melodia ed elettricità, rafforzando i percorsi sonori già ampiamente rivelatisi nel lavoro d'esordio facendoli sorreggere però da una vivacità e freschezza d'idee che mi fa al momento pensare che per parecchio ancora sentiremo parlare degli Stereophonics.
A completare l'album ci sono Plastic California scritta nel '95 e , bel pezzo ma già edito come b-side. Comunque nel complesso un gran bell'album questo "Performance and Cocktails" anche se probabilmente da qui all'estate avremo modo di ascoltare diversi nuovi e, speriamo, validi lavori ma quando avremo voglia di saltare allora non potremo prescindere dagli Sterephonics.
Prima di firmare l'articolo vi lascio l'indirizzo del fan club italiano sperando vi torni utile: "More life in a Phonics vest" c/o Caterina Chiaramella, via Don Murialdo 49, 10142 Torino.

© Copyright 1999 Giordano Forcina. -http://www.music-on-tnt.com

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