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Monografia XTC

[XTC - Psonic psunspot]

Psonic Psunspot - The Dukes of Stratosphere (1987)

Gli XTC cambiano nome e corononano un loro vecchio sogno: incidere un disco in stile psichedelico fine anni '60, come alcuni lavori dei Beatles del periodo, appunto, psichedelico. In pieno revival Paisley gli XTC diventano così i Dukes of Stratosphere (Duchi della Stratosfera) ed entrano in sala di registrazione appena conclusa l'esperienza Skylarking.
Per l'occasione cambiano nome loro stessi, affibbiandosi degli appellativi piuttosto strani e fantasiosi, in linea con l'operazione.
La produzione è affidata a John Leckie ed agli stessi Dukes che confezionano un disco dalle tipiche sonorità del periodo al quale si sono ispirati.
La copertina di Psonic psunspot, apribile quella dell'LP, è un mega-concentrato di icone della psichedelia e per descriverla con dovizia di particolare occorrerebbero pagine e pagine.
Il titolo è Sonic sunspot (raggio solare sonoro) ma pronunciato alla Eta Beta, con la lettera P a precedere ogni parola.
Questi i titoli presenti su Psonic psunspot:

Descrivere Psonic psunspot è impresa davvero ardua per le mille sfaccettature che presenta all'ascoltatore. Anticipo subito che si tratta di una delle opere più belle degli XTC e che ogni serio amante della band di Swindon dovrebbe possederne una copia. Chi l'avesse perso in LP (grave!) può ricorrere al CD.
Apre l'album un riff di chitarra alla The lions sleeps tonight astutamente modificato e che introduce a Vanishing girl, pezzo che più beatlesiano di così non si può (si veda Lucy in the sky with diamonds, per un riferimento). A seguire, inframezzate da rumori, dialoghi e voci di bambini tra un pezzo e l'altro, le tracce di questo incredibile lavoro.
Yoùre a good man, Albert Brown vi proietta in una balera fumosa d'altri tempi, davanti ad una band scalcinata che nel coretto finale, non riuscendo a tenere la nota, finisce per finire in un attacco generale di tosse asmatica.
Tutto molto divertente, se non fosse che la canzone è pure maledettamente bella e colpisce davvero nel segno. Qua e là rieccheggiano frammenti di canzoni FORSE già sentite, magari in qualche polveroso disco degli anni '60 e '70, ma è solo un'illusione acustica. Tutto quello che c'è su questo lavoro dei Dukes è assolutamente originale e non potrebbe essere altrimenti, vista la loro allergia alle mode del momento ed ai suoni di maniera.
Come al solito le canzoni sono composte per la maggior parte da Andy Partridge, per l'occasione ribattezzatosi Sir John Johns ed un paio (Shiny cage e The affiliated) sono opera della mente di The Red Curtain (alias Colin Moulding).
La ciliegina sulla torta, già ricca di 9 fette gustosissime, arriva, come spesso accade nei dischi degli XTC, col decimo ed ultimo brano: Pale and Precious, dolcissimo in apertura con uno sviluppo inaspettato e sorprendente che lascia letteralmente di stucco, anche il conoscitore più esperto dei capolavori cangianti degli XTC.
Si tratta in pratica di due canzoni in una. Il merito di tanto genio? Andy Partridge!
Questa canzone, da sola, merita l'acquisto dell'intero lavoro.
Nato dopo Skylarking questo Psonic Psunspot testimonia il momento di grazia degli XTC nel periodo che va dall'83 all'87. Un album immancabile in ogni collezione di un serio appassionato degli XTC e comunque un entertainment apprezzabilissimo da chiunque, specie se conoscitore dei suoni e delle manie del periodo psichedelico: sarà un occasione per riscoprire quel mondo, scherzandoci un po' su, ammirando 10 piccoli luminosi gioielli sonori.


Copyright © 1999 Lucio Cadeddu - TNT-Audio -http://www.music-on-tnt.com

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