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Artista/Gruppo: Afterhours
  Titolo album: Siam tre Piccoli Porcellin..  
  Etichetta: --------  
  Web site: www.afterhours.it  
Recensore: Marcello Stoppini

© Marcello Stoppini per http://www.music-on-tnt.com

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  E finalmente!
Ci sono voluti un bel po' di anni perche i milanesi Afterhours si decidessero a dare alle stampe un disco dal vivo ma alla fine e' arrivato (in formato doppio CD a prezzo ridotto).
Dico finalmente per svariati motivi, il primo dei quali e' che, forse, sono il mio gruppo italiano preferito, il secondo che sono la band che ho visto piu' volte in concerto (e puntualmente mi sarebbe piaciuto portare a casa un botleg), il terzo che a mio avviso sono "Grandi" in generale...
Gli Afterhours, ormai, rappresentano un sinonimo di qualita', la loro macchina live, dopo piu' di un decennio di attivita', e' un meccanismo difficilmente inceppabile e, Manuel Agnelli e compagnia cantante, davanti al loro pubblico non si risparmiano mai, dispensando elettricita', cuore e polmoni a profusione (oltre a una sana dose di autoironia, vedi il titolo del disco).
Nonostante il rischio dell'autocelebrazione, nel caso dei dischi live, sia sempre appena dietro l'angolo, bisogna dire che questa volta ci troviamo davanti, piuttosto che a una normale uscita, a qualcosa che assomiglia piu' ad un regalo rivolto ai numerosi fan.
Il primo cd raccoglie 15 pezzi nella loro versione elettrica (classica) piu' un inedito da studio ("la sinfonia dei topi").
I brani si riferiscono tutti al periodo post-"Germi", il loro album del '95 con il quale hanno abbandonato definitivamente l'inglese per addentrarsi nel pericoloso territorio metrico della lingua italiana.
Gia' i primi due pezzi, "Germi" e "Siete proprio dei pulcini", sono uno schiaffo abrasivamente elettrico, poi il ritmo si calma, se cosi' si puo' dire, con "Rapace" e "Male di miele". Su quest'ultima mi soffermo brevemente, perche' se fosse stata spinta appena appena di piu' dal punto di vista della pubblicita', sarebbe potuta diventare comodamente, come ragionevolmente ebbe a dire Guglielmi sul "Mucchio", la "Smells like teen spirits" italiana, con la sua aggressiva melodicita'.
Seguono un' oscura "L'estate", una "Non si esce vivi dagli anni '80" da far tremare i muri, poi "Simbiosi" con Emidio Clementi dei Massimo Volume che si aggiunge nel finale.
Il ritmo si riaccende nei brani successivi e si placa un po' solo con "Dentro Marylin", ovvero una delle piu' belle canzoni italiane del decennio. E credo di trovarmi in buona compagnia nel giudizio se addirittura Mina ne incise una cover (cambiando il titolo in "Tre volte dentro me").
Su tutto la poderosa e graffiante voce di Manuel Agnelli, spinta come al solito ai limiti e oltre (ma come diavolo fara' a reggere un intera serata a quei livelli?), a cui spesso fa da coro un pubblico gioiosamente esultante.
Il secondo dei cd, che presenta altri 15 brani, mostra invece la versione "acustica" degli Afterhours, rispecchiando scaletta e arrangiamenti visti nel tour dell'anno scorso.
Con acustiche, violino e violoncello a farla da padrone, i pezzi, non solo non perdono un filo del loro smalto, ma addirittura acquistano in calore e profondita' (vedi "Oceano di gomma" o "Pelle" per esempio).
Prima del meraviglioso finale con "Voglio una pelle splendida", c'e' tempo anche per una sprigsteeniana "State Trooper" (da "Nebraska").
Insomma, tra cavalcate adrenaliniche, affidate al primo disco, e tuffi intimisti della sezione acustica, questo live, al di la' del titolo che non gli rende giustizia e della qualita' altalenante della registrazione (alcuni pezzi, mi sembra di aver capito, provengono da riversamenti quasi diretti di DAT), e' un ottimo biglietto da visita per conoscere gli Afterhours nella dimensione a loro congeniale del palco.
Consigliato ad amanti del rock (non necessariamente italiano, anzi) e a curiosi in generale.