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The High Llamas

Snowbug Alpaca /V2

L'irlandese Sean O'Hagan ha sempre avuto il pallino di terminare l'album incompiuto di Brian Wilson, SMILE. Si riprometteva di farcela e, se pure non ci fosse riuscito, non si sarebbe arreso, anzi avrebbe continuato imperterrito con la stessa caparbia dei cercatori della pietra filosofale.

Iniziò la ricerca non appena i Microdisney (band con cui condivise i turbolenti anni '80) decisero di sciogliersi e in ordine sparso (Cathal Coughlan, l'altra mente del gruppo, proseguì con i Fatima Mansions).

Album coverUn lavoro solista chiamato High Llamas e poi il definitivo esordio con SANTA BARBARA (1992), seguito da GIDEON GAYE (1995), con almeno un obiettivo raggiunto: far dialogare, attraverso le sue raffinate composizioni, i Beach Boys dell'amato Wilson, l'istinto melodico di Morricone e l'eclettismo degli Steely Dan.
Altri due album (HAWAII, 1996; COLD AND BOUNCY, 1998) e il progetto artistico di questo riservato compositore si definisce: tra frammenti di melodie, loop, preludi e interludi cerca di decostruire il formato canzone alla maniera di un montatore di immagini che setaccia i singoli frame alla moviola (quella delle emozioni). Nondimeno, utilizza una tavolozza di timbri inconsueta (flauti, glockenspiel, moog, vox organ, harpsichord, banjo, una sezione d'archi, ottoni ed ance), come se dovesse organizzare un'orchestra alla Don Ellis con il benestare dell'irriverente Van Dyke Parks.

L'ultimo lavoro, SNOWBUG, sembra il più formalmente equilibrato.
Registrato con i fidi: Marcus Holdaway - tastiere -, John Fell - basso -, Rob Allum - percussioni -, evidenzia una minore presenza di brani strumentali e un maggiore sostegno alla voce (in un certo senso il suo vero limite) per il contributo di Laetitia Sadier e Mary Hansen (Stereolab).

Brani come: Cookie Bay, Harpers Romo, American Scene, glorificano il concetto di melodia con eleganti aperture orchestrali che spingono l'ascoltatore verso luoghi "exotici" senza l'ausilio di agenzie turistiche. Un "fai da te" ricco di sorprese: in un attimo si è a Bahia (l'ispirato passo di bossa nova di Bach Ze), in quello seguente, direttamente in un b - movie anni '70 (Janet Jangle), per non dire di immaginifiche avventure esotiche (Hoops Hooley con le sue preziose poliritmie).

SNOWBUG ha il pregio e il difetto (?) di essere un compendio sulla composizione e sull'arrangiamento nella musica pop, qualità che nell'attuale scenario musicale sono rare quanto non richieste. Sean O'Hagan ha dalla sua la potenza e il romanticismo del sognatore. Andrà tutto bene, almeno finché non si sveglierà.

I brani:

  1. BACH ZE
  2. HARPERS ROMO
  3. HOOPS HOOLEY
  4. COOKIE BAY
  5. TRIADS
  6. THE AMERICAN SCENE
  7. GO TO MONTECITO
  8. JANET JANGLE
  9. AMIN
  10. DALTONS STAR
  11. COTTON TO THE BELL
  12. GREEN COASTER
  13. CUT THE DUMMY LOOSE

A presto

© Copyright 1999 Michele Chisena -http://www.music-on-tnt.com