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STANDARDS VOL. 1

KEITH JARRETT piano
GARY PEACOCK bass
JACK DeJOHNETTE drums

  1. MEANING OF THE BLUES
  2. ALL THE THINGS YOU ARE
  3. IT NEVER ENTERED MY MIND
  4. THE MASQUEREDE IS OVER
  5. GOD BLESS THE CHILD

Registrato al Power Station N.Y.C. Gennaio 1983 ECM 1255

PREMI: premio della critica musicale tedesca 1984; Silverdisck Award 1983 by Swing Journal, Record of the year 1983 by Audio Magazine

La copertina del CDCon questo disco inizia la saga del più famoso trio jazz dopo di quello evansiano.
Con questo LP, Jarrett, ancora una volta fa centro proponendo degli standards jazz, (cosa che forse ad un altro musicista non sarebbe riuscita) dando loro una rinnovata vitalità, trasformandoli, risuonandoli e proponendoli in una veste nuova.
Jarrett, Peacock e DeJohnette si ritrovano assieme dopo undici anni, dopo Tales of Another di Peacock, e dopo che il bassista aveva mollato con la musica, ma nonostante questo sembra che i tre abbiano sempre continuato a suonare in trio.

I cinque brani che i tre musicisti eseguono sono tutti arcinoti, a cominciare da All the Things You Are, (che il trio avrà modo di proporre in una versione migliore in Tribute) per proseguire con Good Bless the Child (della grande Billie Holiday), The Masqueuerade Is Over (proposta ormai in mille versioni) e gli altri due brani, Mening of the Blues e It Never Entered My Mind che sono stati forse quelli meno eseguiti da altri gruppi ma che sono egualmente di estrema bellezza. In questa versione di All The Things You Are, a differenza di quella prima citata in Tribute, pur mantenendone la stessa durata (circa otto minuti), Jarrett inizia con l'assolo di piano che risolverà in alcuni secondi al contrario della versione live dove l'introduzione in solo si protrae per quasi tre minuti, tenendo l'ascoltatore inchiodato alla poltrona attento a non perdere nessuna delle note suonate con estrema velocità dal pianista.

L'altro brano che a mio avviso si distingue dagli altri è Good Bless The Child, della compianta Billie Holiday, che il trio propone in una versione blues talmente struggente e travolgente da far cantare il pianista, mentre DeJohnette si presta ad un'esecuzione senza eguali che lo vede impegnato a duettare con Jarrett a più riprese. Batterista dal tocco discreto e delicato (per intenderci non un picchiatore), Jack si cimenta pure in un abbozzo di solo che è sostenuto dal martellante ritmo del piano di Jarrett. Un connubio perfetto. In quest'esecuzione, i tre, danno un'interpretazione del tutto personale del pezzo di Lady Day che, a tratti, si riconosce a fatica essendo l'improvvisazione la regina del pezzo.

Il ruolo di Gary Peacock come sempre è decisivo e lo si può ascoltare mentre si esprime, nella parte centrale di Meaning Of The Blues o nel finale di All The Thigs You Are. L'altro famoso standard, The Masquerade Is Over, che, a differenza delle versioni più note prima di allora (vedi quelle bellissime di George Benson ed Ella Fitzgerald), è molto veloce e, anche in questo caso, solo a tratti si riesce a riconoscerne il famoso refrain che dà il titolo al brano.

Questo è il primo di una lunga e fortunata serie di dischi che porterà i tre a rincontrarsi, tanto da diventare il trio jazz più famoso dopo quello di Bill Evans, ed è importante questo album perché ha dato il via ad una nuova stagione del jazz facendo nascere molti trio di piano/basso/batteria che ha anche portato alla fama alcuni nomi come Brad Mehldau, Jack Terrasson e molti altri.

A presto

© Copyright 2000 Merlo Mirco -http://www.music-on-tnt.com