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Bob Dylan - Unplugged



La copertina del cd.Il disco che vi sto proponendo è fantastico. Bob Dylan non necessita di presentazioni, così come superfluo è descrivere la sue canzoni.
Il cd in esame fa parte della serie Unplugged, serie ideata da M-Tv che si prefigge di presentare dei concerti in veste acustica, senza cioè l'ausilio di apparecchiature elettriche.
Il risultato di questa iniziativa, è una serie davvero notevole di chicche imperdibili. Ip stesso mi sono innamorato dei Nirvana ascoltando il loro Unplugged. Una delle caratteristiche da me riscontrate in questi cd inoltre, è la qualità della registrazione. Tutti i cd in mio possesso di questa serie hanno ottime caratteristiche in questo senso, stage ben preciso e arioso, buona definizione e non per ultimo un basso livello di metallicità del suono.
Dylan in questo album esegue alcune delle sue canzoni più belle. Una delle sue caratteristiche è quella di ripresentarle sempre arrangiate in modo diverso. A volte sono piccoli cambiamenti, a volte invece le stravolge.
In particolare l'album contiene le seguenti canzoni: Il disco ha tutte le caratteristiche giuste per catturare subito l'ascoltatore, la voce di dylan è la solita voca un pò sgraziata che tutti conosciamo, ma estremamente ispirata. Dylan deve essersi divertito parecchio nel registrare questo disco e si sente, sfodera una grinta e un sound che ci si potrebbero aspettare da un giovane e non da chi un nome se lo è già fatto.
Un momento del concerto.Queste considerazioni sono rafforzate dal fatto che Dylan veniva da un periodo della sua carriera un pò appannato, i suoi ultimi lavori dividevano la critica e non sempre avevano un riscontro commerciale degno dell'artista. Tutto questo non impensieriva più di tanto Dylan, che in questo concerto ritrova la voglia di suonare e cantare regalandoci una session notevole.
Ma veniamo alle canzoni. Come possiamo vedere nel cd ci sono alcune tra le più belle canzoni che Dylan abbia mai scritto e tutte in qualche modo sono state riviste e corrette dall'autore.

All along the watchtower, Knokin' on heaven's door, Like a rolling stone, The times they are a changin', sono canzoni splendide. Sono anni che si parla di considerare i testi delle canzoni di Dylan come poesie, ma a mio modo di pensare ciò sarebbe riduttivo. Dylan fa musica, e le sue sono canzoni che per bellezza e intensità si possono paragonare tranquillamente a composizioni di musica classica, questo perchè la musica (e quella di Dylan è vera Musica) non conosce catalogazioni o ghettizzazioni. E' universale.

Ascoltando le canzoni già citate, si rimane colpiti dall'opera di revisione effettuata da Dylan. All'inizio si può rimanere disorientati di nuovi arrangiamenti, ma l'intelligenza dei cambiamenti proposti fa tornare immediatamente l'attenzione sulle parole (vero caposaldo dell'arte Dylaniana) e sulla musica. Il risultato di tutto ciò è alla portata delle...orecchie di tutti.

Tra le canzoni che più mi hanno colpito (oltre alle solite note), non posso non menzionarne almeno due: Love minus zero/No limit, canzone d'amore che sin dal primo ascolto mi colpì per la dolcezza e la bellezza del testo e Tombstone blues, altro cavallo di battaglia estremamente coinvolgente.

In conclusione questo cd anche se non aggiunge nulla alla statura artistica di Dylan, testimonia un momento felice della sua carriera, caratterizzato da un ritrovato entusiasmo nel porsi a un pubblico in sala del tutto adorante.

A presto Alfonso Pone.

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