BREVI APPUNTI

IL ROMANTICISMO

Nel secondo decennio dell’Ottocento l’impero napoleonico crollò sotto i colpi delle nazioni europee coalizzate, in particolare dall’Inghilterra. Con la restaurazione decisa dal congresso di Vienna, in Italia alla dominazione francese si sostituì quell’austriaca e in quasi tutti gli stati fu ripristinata la situazione esistente prima dell’epoca napoleonica. Nella seconda metà dell’Ottocento si completò il processo di formazione degli stati nazionali. Inoltre il progresso industriale modificò la vita dei poveri e consentì a molti stati di attuare una politica espansionistica fuori d’Europa. E’ questo il secolo della rivoluzione industriale, delle idee nazionalistiche e militaristiche, della nascita del movimento sindacale a difesa dei lavoratori e di movimenti femministi per l’estensione dei diritti politici alle donne. Ma è anche il secolo del positivismo, e del romanticismo con l’esaltazione degli istinti individuali e collettivi. Due tendenze di pensiero che si ritroveranno anche nell’espressione artistica. I cambiamenti determinati dalle nuove correnti di pensiero e dalle mutazioni sociali crearono cambiamenti nel gusto della società ottocentesca. Assistiamo perciò allo sviluppo successivo di diversi movimenti artistici molto diversi fra loro. Mentre all’inizio del  secolo continuò l’esperienza neoclassica a questa successe subito dopo il romanticismo, seguito dal realismo; nella seconda metà del secolo nacquero: il movimento artistico dei Macchiaoli, l’impressionismo e varie altre manifestazioni artistiche.

LA PITTURA ROMANTICA

Il movimento romantico che si sviluppò nella prima metà del XIX secolo, sorse come reazione al concetto astratto o ideale di bellezza affermato dalla cultura neoclassica, raggiungibile attraverso l’imitazione degli antichi. Dai romantici l’opera d’arte fu considerata prodotto della fantasia e non di regole rigorose desunte dal classicismo. Di qui l’affermazione dell’assoluta libertà dell’individuo ad esprimere in forme individuali ed originali. La piena affermazione del romanticismo in pittura si ebbe con i due pittori francesi: Theodore Gericault. Eugène Delacroix. Profonda e drammatica è l’indagine sull’umanità che Gericault compie in una visione di gran realismo; intensa, invece la libertà d’espressione degli stati d’animo in Delacroix. Nella Spagna dell’inizio Ottocento operò Francisco Goya che tradusse in realtà le aspirazioni del romanticismo. I principali temi da lui trattati furono le scene di vita popolare nelle quali si soffermò sugli aspetti più caratteristici del popolo spagnolo, dipinto in scene di follia e tragica ossessione.

IL REALISMO

Negli anni precedenti la metà del secolo incominciò in Francia una reazione al sentimentalismo romantico della pittura che portò ad un rinnovato contatto la natura ed una nuova concezione del ruolo sociale dell’artista. Questa ricerca partì dai poetici paesaggi di Camille Carot, passando attraverso la pittura anticonformista di Honore Daumier e Gustav Courbet. Anche in Italia nell’ambito di scuole regionali si sviluppò un’interessante e genuina tradizione naturalistica. Così a Napoli sorse la scuola di Posillipo della quale fece parte Giacinto Gigante ed i fratelli Palizzi.

L’IMPRESSIONISMO

Sorto in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, il movimento pittorico dell’impressionismo ebbe una durata di solo tredici anni dal 1867 al 1880.

La prima mostra dei pittori impressionisti si ebbe nello studio di Nadar ed è qui che il critico d’arte diede il nome di “IMPRESSION”.

Caratteristica fondamentale del movimento fu l’opposizione alle norme accademiche e la creazione di una pittura basata sulla diretta osservazione dal vero abbandonando  rappresentazioni di soggetto storico o mitologico tanto diffuse nella pittura del secolo.

La pittura impressionista si mosse verso l’interpretazione soggettiva dal vero, che ebbe come fondamento lo studio degli effetti di luce naturale.

Con la pratica della pittura all’aperto si scoprì che il colore cambiava con il variare delle condizioni di luce e che poteva essere adoperato con la massima libertà sulla superficie pittorica. Le infinite possibilità del colore portarono all’uso dei colori complementari, all’abolizione dei grigi, una sempre maggiore luminosità del quadro, sotto il profilo formale notevole fu l’influenza esercitata sugli impressionisti dalle stampe giapponesi, che in quel periodo andavano diffondendosi in Francia.

Furono esse che suggerirono la stilizzazione delle linee e del colore e il conseguimento dell’effetto di profondità per mezzo dei toni cromatici accostati, anziché con l’applicazione di regole prospettiche. La portata delle innovazioni introdotte nella pittura dal movimento impressionista è vastissima e per certi versi alla base di quasi tutte le correnti pittoriche dell’arte moderna.

Precursore dell’impressionismo può essere considerato Edouard Manet che fu il primo ad introdurre i temi e motivi nuovi.

Altri pittori impressionisti furono Camille Pissarrò, Claude Monet, August Renoire, Etgar Degas, Paul Cezanne.

 

IL PUNTINISMO E IL DIVISIONISMO

Tra il 1884 ed il 1886, quasi contemporaneamente in Francia e in Italia si svilupparono nuove ricerche che partivano dalla considerazione della non esistenza in natura di colori composti, ma solo di colori fondamentali che vengono cambiati dall’occhio umano per formare tutti gli altri colori. Perciò per aumentare la luminosità del colore si pensò di applicare sulla superficie del dipinto i colori puri e distinti sotto forma di segni elementari (punti, trattini) che l’occhio avrebbe provveduto a fondere. I due principali artisti della scuola puntinista francese furono Serout e Signac. In Italia venne applicata la teoria divisionista nella scuola pittorica lombarda, che ebbe i suoi principali rappresentanti in Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Giuseppe Pellizza da Valpedo.

POST-IMPRESSIONISMO

Con quest’espressione venne indicato convenzionalmente il periodo successivo che comprende manifestazioni e personalità artistiche isolate come Cèzanne, Van Gogh, Gauguin, Toulous-Lautrec.

 

PAUL CEZANNE (1839 1906)

La visione di Cèzanne  a differenza degli impressionisti è saldamente costruita per volumi che non vivono dell’attimo fuggente, ma attestano il carattere durevole delle cose. Se negli impressionisti la vibrazione di colore venne utilizzata per dissolvere le forme, a lui servì dare risalta alla forma volumetrica, modellata dal colore. Dopo anni d’esperienza deludenti l’arte di Cèzanne venne accettata dagli artisti delle nuove generazioni che videro in lui il precursore di una nuova concezione della nuova pittura.

PAUL GAUGUIN (1848  1903)

Fu uno dei protagonisti del simbolismo, movimento artistico che nacque in Francia intorno al 1885 e si diffuse a partire dal 1890, anche in altri paesi europei. Questo movimento può essere considerato una reazione al realismo ed all’impressionismo, perché rivendicò alla pittura la capacità di esprimersi attraverso il simbolo che rappresenta secondo i pittori di questo movimento “L’arte di tradurre e di provocare degli stati d’animo per mezzo di colori e di forme”:

VINCENT VAN GOGH (1853  1890)

L’opera pittorica di Van Gogh è strettamente collegata alle vicende della sua vita. Egli contestò la società borghese del suo tempo per l’aridità dei suoi interessi materiali, non riconoscendosi in essa. Questa sua emarginazione lo portò a condurre una vita da uomo isolato che non riusciva a comunicare la sua angoscia e il profondo bisogno di contatti umani. Questo tormento esistenziale lo portò alla follia e al gesto estremo del suicidio. Nonostante un certo interesse per la pittura impressionistica, dalla quale derivò una predilezione per i colori chiari, il suo stile risentì maggiormente dell’arte di Gauguin. Caratteristiche originali del suo linguaggio sono la fonte energica che anima le sue pennellate e il violento contrasto cromatico, che esprimono il suo mondo interiore dall’angoscia e ossessione.

ART NOUVEAU

Ad un primo e superficiale esame il periodo corrispondente alla fine dell’ottocento può sembrare un periodo di grande prosperità: nel 1890 viene inventato da Eugenio Bonsanti il motore a scoppio, nel 1895 il cinema.

Molti artisti e scrittori, insofferenti alle tendenze e ai metodi che piacevano al grande pubblico tentarono nuove strade artistiche. Gli artisti, in particolare, contestavano soprattutto l’architettura in quanto ormai si era ridotta alla semplice applicazione degli stili del passato. Era ormai giunto il momento di smettere di copiare e venerare l’antichità classica e, soprattutto era giunto finalmente il momento di creare muove cose utilizzando la fantasia. Gli architetti e molti artisti incominciarono così a sperimentare nuovi materiali soprattutto il ferro ed il vetro, ed a creare nuovi motivi ornamentali, liberandosi del passato ed ispirandosi alla natura.

In Belgio l’Art Nouveau ha i suoi massimi esponenti in: Victor Horta ed Henry Van de Velde. Victor Horta aveva imparato dalla cultura giapponese a trascrivere la simmetria e a favorire la sinuosità delle curve, propria dell'arte orientale ed a trasferire nelle strutture in ferro le nuove forme sinuose e libere.

Tra le opere più importanti appartenenti a questo stile ci sono per quanto riguarda l’architettura, il Palazzo della secessione a Vienna e l’ingresso del metro di Parigi realizzato in ghisa, vetro e ceramica dall’architetto Hector Guinard. Uno degli esponenti più originali, esuberanti e bizzarri dell’art noveau. Fu l’architetto spagnolo Antonio Gaudì i cui strabilianti progetti furono realizzati a Barcellona. Tra le sue opere più importanti c’è soprattutto Casa Milà la cui facciata è frammentata d una serie di linee ondulate che creano uno straordinario effetto di movimento, mentre i balconi in ferro battuto ricordano grovigli di alghe marine su una scogliera. Tra gli esponenti dell’Art Noveau troviamo Gustav Klint che è il pittore più rappresentativo ci questo movimento. Prevalgono in lui la ricerca della realtà piuttosto che la sua rappresentazione, la linea morbida e sinuosa, l’accostamento dei colori ed il preziosismo delle superfici fortemente decorate. Comunque l’arte di Klimt (vedi la sua opera principale Giuditta) è prevalentemente espressione di un mondo interiore, fortemente angosciato come appare in molte sue opere e nella forza interiore che si legge sui volti dei suoi ritratti femminili.

ARTE DEL ‘900

L’arte del ‘900 suscita in due un interesse particolare. In questo secolo molte cose si sono trasformate con grande rapidità coinvolgendo anche il campo dell’arte: mai, infatti, si sono verificati tanti mutamenti in pittura, scultura e architettura. L’artista sceglie un soggetto ma lo elabora in modo personale, ad esempio adottando colori inconsueti, come Van Gogh, compiendo sperimentazioni scientifiche con il colore come fecero i puntinisti, smembrando il soggetto e riassemblandolo in modo diverso come fecero i cubisti, rappresentando l’immagine distorta del proprio sentimento come gli espressionisti. Abbandonando il soggetto figurativo come Kandinskij che riempie lo spazio della tela solo con colori e forme per esprimere emozioni e sensazioni. Nel ‘900 l’artista entra finalmente in gioco staccandosi dalla realtà circostante ed elaborandone gli elementi in modo personale. Inoltre spesso gli artisti si riuniscono in gruppi, espongono insieme, favorendo la nascita di movimenti artistici come: l’espressionismo, il fauvismo, il cubismo e il futurismo.

Questi movimenti hanno caratteristiche sufficientemente chiare da renderli nettamente distinguibili.

 

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