11 SETTEMBRE 2001

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11 settembre 2001 Stati Uniti d’America New York ore 08,45 un aereo di linea americano si schianta contro una delle torri gemelle del World Trade Center a Manhattan.  Anche se fuori dalle rotte aeree, sulle prime si pensa ad un incidente di volo. Un’enorme boato scuote l’intera New York e fiamme enormi avvolgono gli ultimi piani del grattacielo. Passano appena venti minuti ed un altro aereo, anch’esso di linea, si impatta contro l’altra Twin Tower. Questa volta però la scena è ripresa in diretta dalle telecamere della CNN ed è chiaramente visibile che l’aereo  si infila nella torre come un proiettile.

E’ ormai chiaro che non si tratta di incidenti ma di attacchi terroristici da parte di kamikaze che hanno  dirottato aerei carichi di passeggeri ed equipaggi utilizzandoli come missili puntati su importanti obbiettivi.

Alle ore 9,45 arriva notizia che il Pentagono, sede della Difesa militare, è colpito da un terzo aereo kamikaze. Contemporaneamente in Pennsylvania precipita un aereo con decine di persone a bordo. Forse era il “missile” puntato sulla “Casa Bianca”.

Le notizie si susseguono in maniera vertiginosa ed insieme ad esse sui nostri teleschermi vengono inviate immagini sempre più agghiaccianti. Si vedono le torri trasformate in un inferno di cristallo da dove decine di persone tentano la salvezza lanciandosi nel vuoto.

Ma non è finita: alle 10,00 una dopo l’altra le Twin Tower si sbriciolano seppellendo migliaia di persone, non solo americane, ma cittadini di tutto il mondo.

Intanto l'allarme si è spostato anche in altre città americane. A Chicago, dove sono state evacuate le Sears Towers, i due grattacieli che dominano la città. Evacuato l'areoporto di Los Angeles. Disneyworld in Florida.

La domanda nasce spontanea: cosa spinge qualcuno a uccidere 20mila persone in un colpo solo, a mettere in ginocchio una nazione intera e a sconvolgere tutto il mondo, apparentemente senza scrupoli?

L'Occidente convive ormai da decenni con il dramma del terrorismo, è abituato al susseguirsi di attentati su attentati.Il primo ad essere sospettato di questi atroci attentati è Osama Bin Laden che vuole ristabilire lo Stato islamico nel mondo. E' in gioco la contrapposizione fra due modi diversi di stare al mondo. I musulmani, negli ultimi decenni, hanno visto occupare le loro terre  (i palestinesi) e hanno subìto embarghi economici che hanno sconvolto le loro esistenze quotidiane (gli iracheni). Questo stato di cose crea un'esasperazione tale da trasformare gli Stati Uniti - che dell'Occidente sono i campioni - nel nemico numero uno da abbattere. Così dei ragazzi vengono facilmente addestrati al suicidio, e gli attentati non vengono condannati, piuttosto incoraggiati. La gente, per ora, festeggia nelle strade di Baghdad o di Damasco i 20mila morti delle Torri gemelle.

Negli ultimi 10 anni è successo di tutto, a partire dalla guerra contro l'Iraq per liberare il Kuwait occupato. Gli atti terroristici hanno colpito un po' ovunque, ma tiene banco più di tutto la guerra di logoramento tra israeliani e i palestinesi. Oggi, tuttavia è cambiata la "qualità" dello scontro: la guerra ci è entrata in casa, non è più ai margini.

Bush figlio, 10 anni dopo, deve raccogliere una sfida ben più grossa di Bush papà. Speriamo che non perda la testa.  Speriamo che tutti i potenti del mondo collaborino a colpire i responsabili veri, fermandoli e condannandoli; ma soprattutto collaborino ad evitare una guerra contro tutto e tutti che colpirebbe ancora di più paesi dove la guerra è di casa, dove i poveri non hanno nemmeno a chi chiedere l’elemosina, dove ogni giorno muoiono decine di bambini malati e denutriti.

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