Brescia 12/5/1995

Caro Alex

Innanzi tutto complimenti per essere arrivato primo.
Sei il primo allievo che inaugura la "posta del professore"!

Devo però dire che avrei di molto preferito che tu avessi scritto una lettera VERA nel momento giusto (cioè a casa tua con calma e non a scuola durante la lezione).
La tua, per così dire "lettera", sono in realtà quasi DUE righe!!
Per giunta non si capisce molto quello che vuoi e ho dovuto lavorare di fantasia per capirti. Direi che è piuttosto scorretta come sintassi e come grammatica (la parola EGREGIO si scrive così come la vedi e non "EGREGGIO" e GRAZIE non si scrive GRAZZIE).
Come ti avevo già detto a voce, mi piacerebbe molto aiutare tutti i miei allievi che hanno qualche difficoltà con il computer di casa ma non posso farlo perché sarebbero in troppi e non ne avrei assolutamente il tempo. Può però darsi che, quando saranno finite le lezioni, possa trovare il tempo di venire a trovarti e risolvere eventuali problemi.
Per il momento prova a portarmi il manualetto del gioco che ti interessa e vedrò di darti qualche indicazione durante l'intervallo (non però durante la lezione!). È importante che tu provi a fare quello che le istruzioni raccomandano, passo per passo, e mi sappia riferire i messaggi di risposta (anche eventuali errori) visualizzati sul monitor; magari prendendone nota su un foglio.

Prendo l'occasione di questa lettera per dirti che ho apprezzato il miglioramento del tuo comportamento in classe. Hai QUASI capito che puoi intervenire solo dopo avere alzato la mano e stai seduto nel banco un pò più di quanto facevi all'inizio dell'anno. Spero che il progresso continui...

Ciao. Spero di leggere una tua prossima lettera un po' più lunga e seriamente meditata.



Brescia 15/5/1995

Caro Giovanni

La tua lettera mi ha lasciato perplesso. Come puoi immaginare di essere bocciato? Per essere bocciati bisogna avere dietro alle spalle tutta una brutta storia di problemi con la scuola per l'intero anno scolastico. In questo caso i tuoi genitori sarebbero stati avvertiti del pericolo che correvi e tu avresti ricevuto dagli insegnanti una bella dose di prediche e di preavvisi.

Naturalmente non posso dire a te e nemmeno a nessun altro se e chi verrà bocciato. Gli scrutini vengono effettuati alla fine dell'anno e fino ad allora nulla è deciso. A questo si aggiunge che tutti gli insegnanti sono tenuti al segreto e non possono raccontare nulla delle decisioni prese nel Consiglio di Classe.

Comunque se ti fai un esame di coscienza vedrai che puoi restare sereno. Pensa un pò che, normalmente, sono proprio quelli che poi vengono bocciati per davvero a non avere nessuna paura.
Per il periodo di scuola che ancora rimane prosegui secondo le tre regole che vi ho insegnato:
- RISPETTARE COMPAGNI E INSEGNANTI
- PORTARE SEMPRE IL MATERIALE NECESSARIO
- SVOLGERE PUNTUALMENTE I COMPITI E STUDIARE LE LEZIONI

È importante che tu viva tranquillo senza preoccuparti di cose inutili. Se ti comporti seguendo il buon senso e le indicazioni di chi ti vuole bene non avrai mai motivo di angosciarti. Fai dunque quello che sai che tutti si aspettano da te, nulla di straordinario, solamente il dovere di un allievo della tua età che ha anche il diritto di giocare e divertirsi con i compagni.

Ciao!



Brescia 20/5/1995

Cara Stefania

Mi hai scritto una lettera molto simpatica. Ne sono soddisfatto.
Mi fa piacere che tu voglia avere un buon rapporto con gli insegnanti e in particolare con me. Del resto ciò non significa nulla di nuovo perché è proprio quello che già avviene ed è un vero piacere avere in classe allieve simpatiche come te (anche se qualche volta sei un po' troppo "vivace" ).
Nella tua lettera hai esordito dichiarando che avresti deciso di scrivermi dandomi del tu ma poi non lo hai fatto andando avanti con lo scritto. Per il futuro usa tranquillamente il tu nello scrivermi.
Nei rapporti di scuola desidero che tutti gli allievi mi diano del lei per abituare allo stile di relazione che avranno con gli altri nella vita di tutti i giorni. Nelle lettere la questione diventa diretta e personale per cui va benissimo il tu; usalo quindi liberamente.

Mi chiedi come va la vita... Benino direi. Non benissimo dal momento che mi sento diventare un po' per volta un vecchietto . In soli due anni la mia vista è peggiorata decisamente per cui, come hai notato, sono stato costretto ad usare un paio di occhiali per vedere da lontano e uno appositamente per vedere da vicino. Poi ci sono altre questioni, ma... non mi lamento.

Tu hai scritto di essere stata una vera "volpina" per via del fatto che hai preso a ginocchiate l'armadietto e che poi ti sei perfino chiusa dentro le dita...

Io ne faccio anche di molto peggio e poi vado avanti per lungo tempo a darmi dello scemo rimbambito. In realtà durante la vita facciamo continuamente montagne di sciocchezze. Certe volte sono stupidate talmente grosse che generano dei drammi che segnano in modo definitivo, specialmente quando gli errori riguardano la famiglia, i figli, la salute o il lavoro...

Oggi mi ha scritto una ragazza che è finita in una comunità per tossico-dipendenti. Solo dopo anni di tremende sofferenze sta ora uscendone a fatica. Pensa a quale immane stupidata ha fatto lei! Altro che chiudersi le dita nell'armadietto!

Hai poi scritto che vuoi impegnarti a scuola e che hai posto prima di tutto il:

RISPETTARE COMPAGNI E INSEGNANTI.

Sono d'accordo con te. Questa regola di comportamento è la più importante delle tre che vi ho proposto e, in realtà, contiene anche le altre due.

Per quello che riguarda Alex forse hai fatto bene a non dirgli subito che ti andava bene di fare pace. Alex non è affatto cattivo. In realtà direi perfino che è buono! Certo che ha un carattere molto particolare e bisogna un po' sopportarlo. Penso che se si comporta così sia a causa di qualche problema che ha; per questo motivo credo sia necessario essere comprensivi.

Spesso chi si trova in qualche pasticcio diventa nervoso e scorbutico con gli altri oppure si mette a fare dispetti o chissà che altro...

È così che Alex ne combina (ogni spesso! ) una delle sue. Poi però si pente subito e chiede di fare pace (o perdono se è un insegnante). Quando lo fa è sincero ma dopo poco è pronto a ricascarci. Per questo motivo è forse bene che si renda conto di quello che ha combinato e che non trovi sempre tutti pronti a perdonarlo subito. In questo modo avrà la possibilità di riflettere sul fatto che il suo comportamento ha veramente offeso chi gli sta vicino e ci ripenserà un'altra volta. Non dico di non perdonarlo. Intendo solo dire che qualche volta bisogna che il perdono se lo guadagni migliorando il suo comportamento.

Per quello che riguarda la serie televisiva "PRIMI BACI" non so che dirti. Non guardo molto la televisione e in genere i telefilm non mi piacciono. Se mi capiterà di vederlo ne seguirò un pezzetto almeno per saperti dire cosa ne penso. Mi fa però piacere che interessi insieme la tua mamma e il tuo papà. Mi sembra che tu ti sia un pò meravigliata che ci sia una cosa che piace a tutti e due i tuoi genitori insieme.

In realtà capita spesso che a una mamma piaccia proprio quello che non piace a un papà. Forse due finiscono insieme proprio perché sono diversi e così riescono a completarsi a vicenda come carattere e comportamento. Comunque è bello avere delle cose da fare insieme, così si può discuterne poi, e il divertimento aumenta. Proprio come con le tue amiche.

Ciao!



Brescia 20/5/1995

Cara Laura, anzi ... care Laure

Dopo averci pensato un pò su ho deciso di scrivervi praticamente la stessa lettera. Sul principio non ero molto convinto dal momento che volevo che queste mie risposte fossero qualcosa di molto personale. Poi ho considerato che le vostre due lettere erano talmente simili che non potevo fare a meno di rispondere insieme. Un'altra volta scrivete ciascuna per conto vostro (magari senza parlare delle stesse cose ) e avrete la soddisfazione di avere una risposta strettamente individuale.

I rapporti tra amiche sono spesso una questione esclusiva. Ciò significa che si fondano sul fatto che il legame di amicizia è forte anche perché qualcun altro ne sta fuori. Non trovo che questo sia una bella cosa. Si è veramente amici/amiche quando l'amicizia è rivolta insieme da e verso gli altri.

Dire :"tu sei mia amica e perciò gli altri no" non rende veramente più amici, rende solo meschini. Se qualche vostra compagna si è dimostrata piccina nei tuoi confronti non devi fare altrettanto, saresti meschina anche tu.

L'amicizia vera non si nutre di esclusioni, confini e ripicche. Questi sono giochi per gente stupida che non sa voler bene (sono povere persone quelle che si comportano così). Invece veramente grande è chi sa comprendere e perdonare. Se dunque una compagna si è comportata con voi in modo poco corretto e gentile non farne un dramma. Lascia la porta aperta e vedrai che, prima o poi, si renderà conto di essere stata ingiusta. Forse non vi chiederà mai scusa ma si renderà conto di avere sbagliato. Non pensare mai che qualcuno ti DEBBA qualcosa (scuse o buone parole) vedrai che queste verranno proprio se nessuno penserà di richiederle. Dimentica le telefonate scortesi e comportati come nulla fosse. Vedrai che presto l'amicizia sarà ristabilita. Coltivare rancori non serve a nessuno, fa solo soffrire chi li mantiene.

Per quello che ti riguarda, avere tanti amici dipende anche da te. Intendo dire che non devi sentire nessuno come ostile. Cerca di vedere i rapporti con i compagni con più ottimismo e serenità e non temere sempre che qualcuno abbia da ridire su di te. Cerca di essere generosa e disponibile e vedrai quanti intorno a te sono pronti a volerti bene.

Ciao!



Brescia 25/5/95

Cara Angela,

La tua lettera mi ha fatto molto piacere. È scritta molto bene e, tra quelle che fino ricevuto, è la più lunga... Però... a ben guardare è "piccola". Intendo dire che per chiedere informazioni o spiegazioni hai tutto lo spazio in classe.

Come avrai notato ho iniziato a rispondere alle tue domande e vedrai che, mano a mano, le tue curiosità informatiche verranno sciolte. Abbiamo ancora tanto tempo per fare scuola insieme e tante cose da scoprire.

Non farti scrupolo, per il futuro, di fare domande in classe. Non vedo perché dovresti vergognartene e non capisco perché tu possa pensare di essere criticata dai compagni. Chi è curioso fa bella figura. Sono i tonti che non chiedono mai nulla che si dimostrano vuoti e passivi.
Cerca dunque di avere più coraggio per le prossime volte.
Sarei poi felice se tu utilizzassi queste lettere per parlare di qualcosa che veramente ti coinvolge in modo diretto. La mia iniziativa serve per creare un contatto diretto e potere discutere di cose diverse dalle solite cose che riguardano la classe nel suo insieme.

Ciao!



Brescia 25/5/1995

Caro Alessandro,

bello eh scrivere 16 parole e tre punti interrogativi e poi aspettarsi una risposta seria... !
Questa volta ti risponderò comunque. Ho deciso di rispondere sempre e a tutti ma non aspettarti per il futuro che lo faccia in modo esteso ed esauriente se anche tu non ti impegnerai a scrivere quello che pensi.
Per l'appunto... Cosa pensi tu della scuola media? E della prima B ? E io che qualità ho?
Eccoti servito pari pari...
Vedrai che non è affatto semplice rispondere a domande come queste.

Per parte mia inizio dall'ultima delle questioni che mi hai posto.
Tu hai sicuramente delle qualità. Chiunque ne ha. Tutti abbiamo pregi e difetti. Il problema è soffocare e controllare i difetti ed esaltare e promuovere le qualità.
Le qualità non servono a chi le possiede ma a chi ne gode.

Le tue qualità non sono per te; sono per gli altri e valgono solo se le eserciti per loro. Da sole non valgono nulla.
Non sta a me dirti che qualità hai. Io sono un educatore e il mio ruolo è quello di proporti le qualità da perseguire. Qui il discorso sarebbe lungo ma eccoti una struttura di riferimento.
ESSERE LIBERO, ESSERE LOGICO, INTEGRARTI CRITICAMENTE NELL' AMBIENTE
Queste capacità servono per divenire un UOMO INTEGRALE, in modo da consentirti di conseguire la CAPACITÀ DI FARE CULTURA, intesa come l'insieme delle capacità di donare, creare, costruire, modificare....
Detto così appare molto semplice e semplificato ma il centro di tutto è ancora più facile da identificare: vivere per essere, non per avere.
In sostanza e alla fine di tutto si tratta di vivere per gli altri per essere veramente sé stessi.

Tutto ciò si impara attraverso l'esercizio di tutti i giorni aiutando chi ti sta vicino a iniziare dai genitori per arrivare ai compagni di scuola e perfino quelli che stanno lontano. Vedi dunque che, in fondo, le qualità non SI HANNO ma si guadagnano ogni momento FACENDO.

Veniamo al secondo punto. Cosa ne penso della scuola media?
Dovrei scrivere pagine e pagine. Molto sinteticamente penso che serva a molto ma non abbastanza.
Quello che è più triste è che i motivi del suo (per me insoddisfacente) funzionamento non sono da ricercarsi in responsabilità di chi la fa (allievi ed insegnanti).
Ogni scuola (in ogni tempo e in ogni luogo geografico) è esattamente in dipendenza dell'ambiente in cui sta immersa.
Ti faccio un esempio. Tu guarderai certamente molta televisione, come tutti i tuoi compagni... I telefilm dei serial pomeridiani presentano spesso situazioni di vita giovanile... Ebbene, tu osserverai che:
- i furbi sono i vincenti
- non importa impegnarsi, importa apparire
- i secchioni sono brutti, stupidi e antipatici
- gli insegnanti vivono in un modo strano, sono un po' fessi e ingenui
- ..... aggiungi altro a piacere

Ora... se tutto intorno a te ti trasmette valori diversi da quelli che ti propongo io (diventare di più per essere di più) perché dovrei avere ragione io e non tutto il resto che ti dice affermati, vinci, guadagna... ?
Se tu mi dessi ascolto saresti un folle. E in effetti è proprio quello che desidero.
Il mio obiettivo personale (non quello scritto sui piani di lavoro annuale) è che i miei allievi diventino tanto pazzi da spendere la loro vita per ESSERE.
Hai ancora molti anni davanti per decidere cosa vale la pena di fare dei tuoi anni.
Pensaci se ne vale la pena.

Cosa ne penso della prima B?
Siete un branco di criminali
In genere è difficile avere l'attenzione di tutti per un tempo decente (ma non è colpa vostra neanche questa).
Non sapete in generale sacrificarvi per raggiungere un obbiettivo (e anche a questo siete abituati da tutto quello che vivete fuori dalla scuola).
In molti di voi la curiosità e il desiderio di conoscere e scoprire sono quasi spenti (e questo è proprio doloroso da osservare in un giovane).
Tutto disastroso dunque ?
No. Una speranza mi rimane: siete pronti e ricettivi al contatto delle persone.
Nella tua classe prima credo siate tutti molto disponibili a capire e a comunicare.
Vi interessa cosa fa chi sta intorno a voi, cosa pensa e come agisce.
Questa è veramente una cosa buona e promettente.
Se avrete la fortuna di avere delle guide cui fare riferimento (a iniziare dalla famiglia), guide che siano accettate e stimate, che vi sappiano educare con i fatti e non con le prediche... allora potrete diventare veramente grandi.

Sappi che i tuoi genitori e i tuoi insegnanti si aspettano molto da te; non in quantità di cose che tu debba fare, ma in qualità.
In realtà tutto il tuo impegno non ti servirà per DARE MOLTO, perché alla fine ti accorgerai che AVRAI AVUTO MOLTO.

CIAO!



Brescia 31/5/1995

Cara Stefania,

Sei un tesoro! . Sono sicuro che te lo sarai sentito dire molte volte anche dai tuoi genitori, perché sei proprio simpatica.

Le persone come te sono destinate ad avere successo nella vita, perché sanno farsi volere bene... e chi si sa farsi voler bene ottiene sempre molto da chi ha intorno.
Insomma, si capisce che hai imparato bene a essere una furbacchiona.
Un'altra volta non rubare più ore al tuo sonno per scrivermi, piuttosto aspetta di averne il tempo!
Ti ringrazio molto per le parole gentili, per l'affetto e anche per quello che mi hai insegnato. Sì... Queste lettere mi servono anche per imparare. Dalla tua ho capito che è molto importante, per te e per tutti i tuoi compagni, che un insegnante abbia delle forti e positive qualità umane. Mi accorgo che è molto più importante come imparate di quello che imparate.
Per quello che riguarda il compagno che tu sai, il problema non è facile. Siamo impegnati tutti nella ricerca di soluzioni che servano per il suo bene (e quello tuo e di ciascuno dei tuoi compagni). Aiutaci (genitori, amici, compagni/e, insegnati...) come hai sempre fatto, con il tuo comportamento responsabile e maturo. Per adesso non intendo e non posso parlarne ancora, tuttavia si avvicina il momento delle decisioni.
È molto interessante la questione che ti poni a proposito del tu e del lei.
Sono perfettamente d'accordo con te nel valutare il problema. Per me è facile ... Gli insegnanti danno sempre del tu agli allievi e tutto è risolto!
D'altra parte trovo che sia giusto che gli allievi diano del lei agli insegnanti quando questi fanno gli insegnanti. Se però il rapporto diventa diretto, al di fuori della lezione, anche il "tu" credo ci possa stare benissimo. Pensa che fortuna per gli inglesi e gli americani che dicono "tu" (you) proprio a tutti!
Per conto mio adopero il "tu" con i "miei pari" (amici, colleghi, compagni...) e il lei per le persone importanti oppure per quelle che hanno l'età dei miei genitori o che sono addirittura più anziani. Trovo molto poco rispettoso che un giovane dia del "tu" a un anziano senza nemmeno conoscerlo.
Ti ho detto il mio parere. Tu regolati liberamente. Anche se scrivi "lei", si vede benissimo che lo fai con fiducia e simpatia e questo mi fa un grande piacere.

Per quello che riguarda la scuola che vorresti, lo so che certe professoresse non stanno proprio leggerissime con i compiti. Tieni però presente che dove fatichi di più imparerai di più. Un'insegnante esigente è sicuramente una insegnante che vi prepara bene.
Certo che faticare non è mai piacevole. Tuttavia ha mai pensato che per salire in alto bisogna camminare a lungo su un sentiero in salita?
Allora siamo d'accordo. Non più levatacce per rispondermi. Non avere fretta di scrivere. Lascia pure passare un po' di tempo. Così le cose che ti vengono in mente avranno il tempo per essere meditate e potrai scriverne in modo più approfondito e chiaro.
Ti ringrazio per i saluti e contraccambio per tutti i tuoi cari.

Ciao!



Brescia 31/5/1995

Cara Ilaria,

la tua gratitudine è per me un compenso molto lusinghiero. Ringrazio però anch'io perché ricevo sempre molto dai miei allievi. Sono contento che la piccola gita di domenica vi sia piaciuta.

Ho anche qualche scrupolo per non essere sempre stato lucido come avrei voluto. Purtroppo, come vi ho gia detto in classe, questo è per me un periodo tremendo dell'anno. Oltre allo stress e alla stanchezza si aggiungono i problemi dell'allergia che mi costringono a prendere medicine destinate a fare bene da un lato e male dall'altro. Accade così che rimanga un po' intontito (molto dici? ) dagli antistaminici. Mi sono così reso conto di avere fatto almeno due stupidate grosse quella famosa domenica. I genitori che c'erano se ne sono accorti, ma hanno fatto finta di niente perché sono gentili... Però avranno pensato: "che matto questo profe!". A questo si aggiunga che ogni tanto faccio il pazzerellone per cercare di attirare l'attenzione in classe e per invitare tutti a concentrarsi su quello che sto cercando di spiegare... Insomma, quanto meno finirò con l'apparire "molto originale".

Pazienza... Siamo tutti un po' folli (per fortuna!). Anche tu che salti da un argomento all'altro nello scrivere! Mah ... forse non sarà un pregio nei temi, ma almeno significa che sei una ragazza allegra che ama pensare a tante cose.

Sono felice del fatto che tu abbia trovato un ragazzo che ti sa ascoltare. Cerca di sfruttare questa esperienza per capire e conoscere... vedrai che le cose matureranno e sarai in grado di vedere più chiaramente in te e nella persona che ti interessa. Non avere fretta, queste situazioni hanno una loro evoluzione psicologica che ha i suoi tempi di sviluppo. L'ansia rovina spesso molte esperienze. Tu continua intanto a comportarti serenamente e ad essere sempre te stessa.

Per quanto riguarda il tuo carattere, proprio non so cosa dirti. In fondo non ti conosco poi così profondamente.
Ciascuno ha pregi e difetti. Come ti stavo scrivendo, è bello stare insieme proprio perché siamo così diversi. La questione è che dobbiamo imparare ad accettare gli altri e noi stessi, oltre a sforzarci di essere sempre migliori e più disponibili con chi abbiamo intorno.

Ciao!



Brescia 1/6/1995

Caro Axel,

ti conosco come un ragazzo molto sensibile e non mi stupisco che tu sia talvolta preso dalla tristezza. Non so cosa ti spinga alla malinconia, ma capisco che la cosa non sia poi così strana. Tante volte nella vita si attraversa un periodo di crisi che si paga anche con un po' di amarezza. A me è capitato abbastanza spesso quando ero più giovane. Poi si scoprono cose nuove da fare, da capire, da esplorare, da tentare e percorrere. Si ricomincia a lottare mettendo da parte qualche dolore e qualche sconfitta.

La grandezza di una persona non si vede nel successo, si vede nella sconfitta.

Tutti sono capaci a fare i vincitori e a trionfare. Scommetto che saresti capace di fare bene anche tu quello che vince 1 miliardo alla lotteria. Facile eh ?
Più difficile è tirare avanti una famiglia con pochi soldi e tanto lavoro.
La forza, la grandezza, il cuore... brillano forte per chi si rialza per chi non rinuncia a combattere. Per chi sa di lottare per quello che ritiene giusto.
Anche se capita di cadere, di finire nel fango e scontrarsi con miserabili impedimenti... non bisogna mollare. Anche se sei nella polvere è allora che voli veramente alto. Non ci sono medaglie da prendere e difficilmente qualcuno ti farà un monumento. Però non devi cedere, perché tu sai quello che vali e hai tutto l'orgoglio per volere continuare a dimostrarlo.
Tu hai tutte le capacità per affrontare quello che ti aspetta. Non cedere quindi all'autocommiserazione e a cullarti nella tua malinconia. Metti da parte le lacrimucce di chi si compatisce da solo (come sono infelice! come sono solo! Nessuno mi capisce!) perché questo atteggiamento serve solo per mascherare l'egoismo o la voglia di sfuggire ai propri impegni e allo proprie responsabilità.
Non sarò io a tirarti su di morale. La forza la puoi trovare solo in te.
Come fa a mancare in una persona come te? Con un nome e un cognome come il tuo puoi solo vincere!

Metti da parte la tristezza. Cerca di stare meno da solo. Lascia spenta la televisione e corri fuori con la bici a cercare qualcuno con cui ridere e scherzare. Startene chiuso a compatirti serve solo a fare muffa.
Per quello che riguarda il corso di primo soccorso questa è una grande idea!
Sono almeno tre anni che propongo alla Preside di organizzare un sistema di sicurezza per la scuola che coinvolga anche gli alunni. L'anno prossimo torno alla carica con decisione e sono disposto anche a cominciare a fare delle cose, con o senza autorizzazione
Faremo delle lezioni sulla sicurezza. Prima di tutto per imparare a difenderci in casa e per la strada e anche per sapere come affrontare le situazioni di emergenza. Impareremo come si interviene per il primo soccorso. È Indispensabile che in una scuola moderna ci sia tutto lo spazio che occorre per la cultura della sicurezza. L'educazione tecnica mi sembra proprio il giusto quadro disciplinare per sviluppare questo genere di conoscenze.
Voglio però andare oltre. Proporrò di studiare piani di emergenza per la scuola e tutte le persone che la frequentano (gli allievi prima di tutto).
Ci penseremo tutti insieme e ci organizzeremo per poter affrontare tutte le tipologie di emergenza che possano presentarsi: incendio, terremoto, azioni violente...
Tutti dovranno sapere cosa fare e dove andare. Alcuni allievi dovranno avere degli incarichi speciali in modo che siano pronti ad agire nel modo giusto se ce ne fosse bisogno. Scriveremo le istruzioni che dovranno essere studiate (e ci saranno anche le verifiche col voto! ). Magari, come è già successo anche in altre scuole, faremo delle esercitazioni. Questa estate preparerò un documento di programmazione per la Preside e il Consiglio d'Istituto e l'anno prossimo partiremo con grande serietà. Puoi contarci che avrai la tua parte!

L'ultima cosa che mi chiedi è quanto durerà "la posta del professore". Non lo so. Penso certamente per tutto l'anno prossimo. Poi vedremo chi si stufa per primo...

Ciao!



Brescia 4/6/1995

Caro Nicola,

Ringrazio te e i tuoi genitori per avere collaborato, procurandomi la cassetta postale, alla riuscita della mia iniziativa della "posta del professore".
La mia proposta è stata un vero successo, ma ho dovuto scrivere tantissime lettere in una sola settimana! Mi ritrovo ogni giorno con un pacchetto di fogli sul tavolo e tante risposte diverse da dare.

In classe non c'è mai modo per parlare personalmente in modo privato... e sarebbe tanto necessario. Tante volte vorrei dire cose importanti a qualcuno che ne ha veramente bisogno e invece non è possibile perché troppi altri ascoltano e potrebbero male interpretare quello che serve proprio a quella persona in quel momento.
Spero che questo sistema di contatto si riveli reciprocamente utile e produttivo.
In molte scuole superiori c'è già una cosa che si chiama "ora di ascolto". Si tratta di una specie di ora di colloquio destinata al rapporto tra gli allievi e gli insegnanti. Un po' come l'ora di colloquio per i genitori ma specificamente destinata agli allievi.
Grazie quindi, ancora una volta, per avere procurato la cassetta postale. Purtroppo non mi è ancora stato possibile installarla in modo definitivo, ma spero che l'anno prossimo nessuno mi ponga condizioni per il suo uso. In ogni caso sarà sempre possibile per tutti consegnarmi le buste direttamente a mano.
Ti auguro di passare delle buone e serene vacanze con tutta la famiglia. Ti prego di salutare e ringraziare a nome mio i tuoi genitori.

Ciao!



Brescia 4/6/1995

Caro Enrico,

Come potrei dimenticarmi mai di un allievo che mi scrive col pennarello su una copertina tranciata ?
Cosa hai rovinato per fare un "lavoro" del genere? Un diario o una rubrica ?
Forse non ti ricordavi che quest'anno abbiamo studiato un materiale denominato CARTA e ricavato dalla cellulosa. Viene usato anche per comunicare idee scrivendoci sopra...
La prossima volta non usare cortecce di alberi, pelle umana o altri materiali strani. Va benissimo un normale pezzo di carta. Per piacere, non crespa...

Ciao!



Brescia 6/7/1995

Cara Alessandra,

Purtroppo la tua lettera mi arriva proprio alla fine dell'anno, per cui non riuscirò a dare il mio contributo come desidererei. La questione che hai sollevato è molto importante e per affrontarla non bastano certo semplici inviti personali a non sbagliare o una breve predica in classe. Non potrò perciò intervenire direttamente. Intanto affido a te le riflessioni che leggerai in questa lettera. Ti prego di rifletterci su e di comunicare, ai tuoi amici, nei modi e nei tempi che ti saranno possibili, quello che hai capito e imparato.

Ho apprezzato molto il fatto che tua lettera non avesse il sapore di una "denuncia". In realtà si tratta solamente di aiutare qualcuno a comprendere che ha fatto una scelta sbagliata e pericolosa.

Intanto devo ammettere che non sono proprio io la persona più adatta a convincere qualcuno che il fumo fa veramente male. Non ti scriverò perciò che il fumo nuoce gravemente alla salute e può provocare il cancro. Non servirebbe. Tuttavia qualche considerazione mi sento proprio di farla.

Quando avevo la tua età mi capitò di sentire un anziano signore grande e grosso... Stava sgridando un ragazzino (forse un suo nipote o allievo), mio coetaneo, sorpreso per la strada a fumare. Mi meravigliai molto di questo fatto, perché questo pezzo d'uomo aveva in mano proprio un sigaro acceso. Immediatamente pensai: "Ma guarda un po' da che pulpito viene la predica!". Le parole che pronunciò, però, le sentii subito come profondamente vere e le feci mie. Agitando il sigaro sotto al naso del malcapitato giovanissimo fumatore disse animatamente: "... lo sai cos'è questo? È un fuoco! E sai cosa succede ad accendere un fuoco sotto a una pianticella? Che brucia e secca rovinandosi per sempre! E sai cosa succede ad accendere lo stesso fuocherello sotto a una quercia? Al massimo si secca qualche foglia sui rami bassi! Zuccone! Hai fretta di rovinarti prima di crescere?".

Sì pareva proprio proprio una vecchia quercia quell'uomo. Anche molto saggia.

È così che ho aspettato di essere un giovanotto con le spalle sufficientemente larghe prima di provare a mettermi in bocca una sigaretta. Credo di averlo fatto proprio solo per sentirmi grande e dimostrare che lo ero. Una scusa piuttosto stupida, come vedi. In ogni caso mi sono sempre riproposto di non farlo divenire un vero vizio. Mi limito infatti a una sigaretta a mezza mattina (mi avrai visto diverse volte all'intervallo) e magari anche una al pomeriggio se vado a trovare qualche amico che ha la stessa mania. Bene non mi fa di sicuro, ma spero neanche troppo male, almeno spero. Non sarò ancora diventato una quercia, ma ho lasciato crescere bene la mia pianta quando erano gli anni importanti dello sviluppo.

Oltre a questo ti dirò che tutti i sensi di cui disponiamo rispondono in modo abbastanza diverso nelle varie età che attraversiamo. Il gusto è forse uno dei sensi che più facilmente cambia.
Cose che non piacevano assolutamente da piccoli, diventano delle ghiottonerie quando si è giovani e forse vengono dimenticate da vecchi. Sapori che ora non sopporti ti diverranno gradevoli tra venti o trenta anni
Fino a una decina di anni fa avrei preferito senza alcun dubbio un bicchiere di coca a uno di barolo (un vino robusto del Piemonte).
La grappa mi faceva un tempo letteralmente schifo... e via dicendo.
È quindi perfettamente normale che il fumo sia spiacevole per i tuoi compagni che lo hanno provato. È un tipo di sapore che può risultare attraente solo per gli adulti fatti (e non per tutti certamente). Capisci quindi che ricercare una sensazione disgustosa solo per la magra soddisfazione di sentirsi grandi è decisamente una sciocchezza. In realtà ci si dimostra solo immaturi.

Per quanto riguarda il gruppetto dei compagni di cui mi scrivi nella lettera, ti prego di fare molta attenzione quando indichi fatti, nomi e cognomi. Se ciò che riferisci no è assolutamente certo e provato potresti fare molto male anche cercando di agire perseguendo il bene. È sicuro che li hai visti proprio tutti a fumare ? Non è che pensi che lo abbiamo fatto perché erano lì, in quel momento, con chi lo faceva ?.
Non intendo dirti che non ti credo. Voglio solo che ti renda conto che non prendo mai una cosa per assoluta se non ho prima sentito tutte le parti interessate e raccolto personalmente testimonianze concordanti e indiscutibili.
Sono una persona che fa del dubbio un metodo per capire le cose.

Non avere fretta di prendere posizione. Non precipitarti a conclusioni. Il problema di cui hai parlato non si affronta e risolve identificando chi ha sbagliato. Sei tanto intelligente che lo hai già capito certamente da sola. Infatti mi scrivi che il tuo scopo è quello di aiutare. Ciò ti fa molto onore. Le mie parole non saranno certo argomenti decisivi, ma possono servire per riflettere. Usale come elementi di ragionamento e discussione, proponile (insieme alle cose che già sai) ai tuoi compagni. Forse non cambieranno subito atteggiamento, ma credo che ci penseranno su.

Ciao!



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