Brescia 1/10/1995

Cara Nicole,

Brava! Sei stata la prima della tua classe a scrivermi una lettera quest'anno!
Naturalmente mi ha fatto molto piacere quello che mi hai scritto. Ancora più piacere mi ha fatto il vedere che hai provato a fare una cosa difficile e ci sei riuscita benissimo: scrivere a macchina.

Ho iniziato a tenere questa posta l'anno scorso e ho già ricevuto molte lettere; nessuna però scritta a macchina. È normale che i miei allievi trovino più comodo e veloce scrivere a mano ed è proprio quello che mi aspetto che facciano. Io scrivo con il computer e la stampante perché, in questo modo, sono molto più veloce ed è poi facile capire la mia scrittura.

Sicuramente scrivere quel breve biglietto ti è costato non poco impegno. Questo significa che sei una ragazza in gamba perché ti piace accettare le sfide un po' complicate. Certo che se, in futuro, vorrai scrivermi ancora, forse ti conviene farlo in modo tradizionale con la penna . Aspetto perciò, la prossima volta, una lettera scritta con meno fatica ma in cui tu parli di più delle cose che ti interessano.

Forse ho capito che la tua migliore amica è Eleonora... Veramente non so cosa risponderti quando mi chiedi cosa ne penso di voi due. Vi ho visto troppo poco. Per adesso l'unica cosa di cui sono sicuro è che avete due nomi bellissimi.
Queste lettere servono proprio per conoscervi meglio. E a voi per conoscere meglio me. Spero che questo sistema di contatto si riveli reciprocamente utile e produttivo.

Ciao!



Brescia 3/10/1995

Caro Enrico,

Tu sei preoccupato per i compagni che ti prendono in giro... ma sei sicuro di essere un angioletto?

Proprio il primo giorno di scuola ho cercato di insegnare a tutta la classe che le cose possono funzionare nel modo migliore solo se tutti quanti ci impegnamo a mettere in pratica alcune regole fondamentali. Ricorderai certamente che la prima è: RISPETTARE I COMPAGNI E GLI INSEGNANTI.

Forse ti chiederai per quale motivo te lo ricordo. Ecco... cerca di esaminare con sincerità il tuo comportamento. Non mi interessa sapere che... SONO LORO CHE...

... certo che lo so che i tipetti di cui mi hai parlato hanno ancora molto da imparare! Questo però non dove essere una scusa per nessuno. Se ciascuno attende che siano gli altri intorno a modificare il proprio atteggiamento... Se ti aspetti che siano loro a iniziare per primi a rispettarti... credo che andrai incontro a qualche delusione. Non credo proprio che tu sia una vittima , direi che sai farti rispettare. Ci sono molti altri compagni (e soprattutto compagne) che potrebbero lamentarsi molto più a ragione.

In realtà tu e i tuoi compagni siete insieme tutti un po' responsabili nel diventare realmente amici o noiose persone con cui si deve convivere. Ricorderai forse anche che ho detto in classe (ci tenevamo tutti per mano) che eravamo in quell'aula per crescere, diventare migliori ed essere qualcosa di più. Ho anche detto che per poterlo fare dobbiamo stare pronti ad aiutare ed essere aiutati. Tutti.

Se sei un ragazzo in gamba (e certamente credo che tu lo sia) dovrai quindi imparare a capire che i compagni a volta un po' noiosi non sono persone da cui difendersi o da tenere lontani. Sono invece amici da capire e aiutare. Scoprirai che puoi ottenere molto da loro, se ti sforzi di comprendere il motivo del loro comportamento antipatico. Se ti comporti tu per primo da amico, vedrai che sarai trattato da amico. Se invece rispondi anche tu con lo scherno o anche solo la presa in giro sarai ripagato con la stessa moneta.

Cerca quindi di essere più aperto e tollerante. Esamina ogni tuo atteggiamento e cerca di comportarti (tu per primo) nel modo più corretto. In questa maniera ti renderai ancora più simpatico a tutti. Qualche compagno continuerà forse a fare un po' lo stupido, ma questo significa che deve ancora maturare e che il suo atteggiamento indisponente è forse solo il segno del suo disagio, del fatto di non sentirsi ancora bene accettato dai compagni.

Siamo solo all'inizio dell'anno scolastico. È normale che dobbiate ancora imparare a stare bene insieme. Per riuscirci bisogna che tutti siano disponibili e sereni. Se tu cominci a farlo per primo potrai darmi un grande aiuto.

Ciao!



Brescia 18/10/1995

Caro/a ????,

Dal momento che questa lettera non mi è giunta con nessuna firma, mi vedo impossibilitato a inviarla a qualcuno in particolare!

Sono sincero... Non sono entusiasta di quello che ho letto. Capisco che io possa essere riuscito immediatamente simpatico, ma questa non è una buona ragione per non apprezzare allo stesso modo il nuovo insegnante.

Il fatto di avere ricevuto due lettere proprio dalle ex-mie classi prime mi fa pensare. Mi aspetto che chi mi conosce da uno o due anni si possa trovare a dovere affrontare qualche difficoltà per adattarsi a un nuovo stile di lavoro per affrontare la materia. Non mi attendo invece che questi problemi possano verificarsi per chi mi conosce da poche settimane (abbiamo lavorato insieme solo per poche ore!).

Il nuovo insegnante ha la mia massima stima. Ripeto che se avessi dovuto personalmente scegliere il migliore insegnante per le mie classi avrei scelto proprio chi mi è succeduto.

Per diversi aspetti sono convinto che il nuovo insegnante è più in gamba di me. Per esempio è molto più sistematico e sa affrontare le cose con molta gradualità fino a giungere ad approfondimenti che a me è accaduto di trascurare. Ovviamente non sa tutte le cose che so insegnare io, in compenso sa insegnare moltissime altre cose che io non so insegnare.

Ciascun docente ha competenze sviluppate personalmente e queste diversità diventano una vera ricchezza per gli allievi. Può darsi che in classe si finisca col fare meno ore di informatica di quello che qualcuno sperava. Questo però non significa affatto che si perda qualcosa. La quantità di tempo dedicata ad un'attività non è mai un buon sistema per misurare la qualità di quello che si impara. Il nuovo e diverso modo di affrontare la materia vi offrirà opportunità di formazione che ora non potete nemmeno immaginare che, vi renderete tutti conto in classe, si riveleranno di grande valore e soddisfazione (per voi e per l'insegnante).

Il mio ritorno come docente è escluso e non è nemmeno in discussione. Ho voluto assumermi un nuovo ruolo proprio per potere dare il massimo alla scuola e, in definitiva, a tutti gli allievi che la frequentano. Tutti avranno ancora numerose opportunità per vedermi, discutere, imparare, confrontarsi.

I progetti formativi che intendo sviluppare partiranno molto rapidamente (con alcune classi nel giro di un paio di settimane). Dopo il periodo delle feste natalizie sarà possibile sviluppare unità didattiche di informatica in collaborazione con il vostro insegnante di educazione tecnica. Altre unità didattiche nasceranno in collaborazione con altri insegnanti. Queste attività che mi vedranno in classe insieme al docente della materia non possono partire subito perchè mi trovo ora a dovere risolvere alcuni urgenti problemi per il buon funzionamento di tutta la scuola. Appena mi sarò organizzato, i progetti di intervento sulle classi, insieme agli insegnanti, partiranno senza altre attese.

Sono stato io stesso a pregare il professore di educazione tecnica di attendere un paio di mesi in modo che io potessi organizzare il lavoro.

Qualsiasi mio allievo deve dimostrare in questo momento di essere intelligente. Ho sempre spiegato che l'intelligenza è la capacità di sapersi adattare rapidamente a situazioni nuove. Mi vergognerei moltissimo con tutti i colleghi se qualcuno dei miei ragazzi non dimostrasse di sapere riconoscere tutti gli aspetti di positiva innovazione che il cambiamento dell'insegnante richiede.

Conto su tutti perchè, se ogni allievo farà bella figura, anch'io farò bella figura.
Chiedo a tutti d'impegnarsi: le soddisfazioni non mancheranno. Non c'è nulla da rimpiangere. Cambiare è sempre stimolante e serve per progredire. "Come era bello quando..." è un discorso da vecchi che non accetterei da persone in gamba.
In ogni caso le occasioni per lavorare ancora insieme non mancheranno.

Buon lavoro e ciao!



Brescia 18/10/1995

Cara Elena,

Nel mio nuovo ruolo mi trovo veramente bene. D'altra parte sono stato proprio io a sceglierlo e cercarlo. Devo ancora organizzarmi per bene, ma sono convinto che potrò concludere molte ottime iniziative per la scuola di Flero e per tutti i ragazzi che la frequentano.

Farei ancora l'insegnante se potessi tornare indietro?
Quanto indietro intendi??
Forse farei il giornalista televisivo. Forse farei il pastaio. Forse il missionario...

Non scherzo. A me è sempre piaciuto cambiare. L'insegnante di educazione tecnica è il lavoro che ho fatto più a lungo. Non è detto assolutamente che abbia finito di farlo. Può benissimo accadere che l'anno prossimo ritorni in classe a spiegare... Può anche darsi che mi venga la voglia di andare a insegnare alle superiori... Ora non mi sento di dirlo. Se il prossimo anno scolastico, nella scuola media di Flero, ci sarà ancora un operatore tecnologico... probabilmente questo sarà ancora il mio ruolo.
Se sento la mancanza dei miei allievi?
Onestamente sì e no. In ogni cosa c'è sempre un aspetto positivo e uno negativo. Siete dei ragazzi meravigliosi con cui lavorare... Ma qualche volta non se ne può più !
Certo che verrò volentieri a festeggiare la fine dell'anno scolastico! Invitatemi e verrò!
Ti piace l'origami? Appena avrò un'ora con voi chiedimelo e sarò felice di insegnare qualche lavoretto originale e divertente.

Ciao!



Brescia 23/10/1995

Caro Enrico,

Prima di tutto ti faccio i miei complimenti per la lettera. È scritta proprio bene ed è anche molto corretta. Sapersi esprimere è importante. Tu hai saputo anche utilizzare molto bene il computer e la stampante. Vedrai che ti servirà anche quando sarai cresciuto.

Capisco che tu non abbia dubbi sull'opinione che ti sei fatto di me. Spesso la prima impressione si dimostra molto vicina alla realtà. Devi però capire che non è possibile cambiare il carattere delle persone. Ognuno ha una sua personalità, buona o cattiva che sia. Di solito ciascuno ha pregi e difetti. Devi riuscire a vivere in modo da sapere sempre scoprire ed apprezzare i pregi delle persone con cui hai a che fare. I difetti devi imparare a sopportarli (così come ti attendi che gli altri sopportino i tuoi ).

Ti capiterà ancora molte volte, nel corso della vita, di avere a che fare con insegnanti o superiori che hanno atteggiamenti che ti piacciono poco. In questi casi non si riesce a cambiare le persone. L'unica cosa che rimane da fare, quella più saggia e produttiva, è di cambiare se stessi.

Devi quindi sviluppare (insieme ai tuoi compagni) un adattamento che ti permetta di vivere bene anche un rapporto che, sul principio, non ti entusiasma. Anch'io ho avuto molti insegnanti che all'inizio mi sembravano antipatici. Con il trascorrere del tempo ho capito che anche il loro carattere aveva molti aspetti positivi e mi ci sono affezionato.

Cerca di adattarti all'idea che il nuovo insegnante di educazione tecnica vi accompagnerà per tutto l'anno nel percorso formativo e che, molto facilmente, ti porterà fino all'esame di licenza media. Cerca di trovare in lui quello che merita (e c'è molto più di quanto mi sembra ora che tu immagini) e vedrai che vivrai serenamente le ore di scuola. Forse saranno ore in cui si ride e si scherza meno che con me, ma non è detto che questo significhi che io fossi più bravo (semmai il contrario). Se in classe c'è meno confusione è il segno che state lavorando con più impegno, ciò vuol dire che la lezione si sta svolgendo proprio come dovrebbe.

Da tutto questo capisci che non ho nessuna intenzione di pregare il mio collega di essere più spiritoso di quanto si sente di essere (poverino, è stato derubato proprio sabato davanti alla scuola!). Ogni insegnante ha la sua personalità, puoi cercare di fargli capire come lo vorresti ma sei tu che devi adattarti. Lo spirito di adattamento è fondamentale per una vita di soddisfazione e di successo. Provaci e vedrai che non te ne pentirai!

Ciao!



Brescia 24/10/1995

Cara Nicole,

La tua lettera mi ha fatto piacere. Hai dimostrato di avere compreso quello che ti ho scritto la volta precedente e questo significa che sei una ragazza in gamba.
Mi spiace apprendere che la professoressa d'italiano ha minacciato di ritirare la lettera che vi avevo scritto. La capisco perfettamente. La "posta del professore" non deve mai essere scritta o letta durante le ore di lezione. Si legge e si scrive a casa, ci si scambiano le buste senza interferire con le attività della scuola. Quello scritto non avrebbe dovuto girare durante l'ora di italiano.

Sono contento che tu continui a scrivermi anche se non sono più l'insegnante della 1aA. Anche se il mio ruolo è cambiato sono però ancora un professore... . Per questo motivo preferirei che nelle tue lettere continuassi ad usare il "lei". Ti spiego perché

Molti adulti, anche pieni di buona volontà, amano farsi dare del "tu" dai ragazzi. Anche per me sarebbe molto bello, perché il "tu" dovrebbe significare che esiste un bel rapporto di fiducia ed amicizia. Molte volte però questo "tu" è solo una finzione e le persone che se lo scambiano non sono sincere. Il "tu" usato tra insegnante e ragazzi non cambia nulla e il docente che si lascia dare del "tu" è capacissimo di trattarti male, farti fare figuracce con i compagni e altre spiacevoli cose. Forse è meglio che il professore faccia il professore con il "lei" e che lo studente o la studentessa mantengano il confidenziale "tu".

Penso poi che sia una buona cosa che i ragazzi si abituino a dare del "lei" alle persone che rivestono ruoli di responsabilità o ai più anziani. Imparare ad essere rispettosi è molto importante nella vita per mettersi nella condizione di farsi ben volere da tutti e ottenere dagli altri maggiore attenzione e disponibilità.

Non mi piace proprio vedere un adulto che dice "dammi pure del tu..." e poi ti tradisce in mille modi. Preferisco essere quello che sono (un vecchio professore ) che preferisce il "lei" ma che fa di tutto per esserti amico e non tradirti mai.

Ciao!



Brescia 4/11/1995

Cara Annalisa,

Certamente bisogna riconoscere che il mio collega è più severo di me. Questo non è per me una novità. In realtà sono io che forse ero eccessivamente permissivo. Ho sempre cercato di essere molto tollerante, ma non è detto che questo sia un bene per gli allievi. Un professore buono non è sempre un buon professore. Sono convinto che trattare gli allievi con eccessiva confidenza sia un errore. È per questo che l'insegnante di educazione tecnica ha il mio pieno appoggio.

È necessario che i ragazzi si abituino all'autocontrollo e alla disciplina. È fondamentale che capiscano quando è necessario stare seduti e in silenzio, quando intervenire... e come comportarsi in classe in modo ordinato. Io ho forse sbagliato a tollerare comportamenti un po' troppo libertari, ma credo proprio che sia giusto che vi abituiate in modo diverso.

In realtà non ti devi lamentare per i castighi, il sistema per evitarli è semplice: basta rispettare le regole del buon comportamento in classe.
Se ritieni che una punizione sia ingiusta, alzerai la mano, attenderai che ti venga concessa la parola e spiegherai il tuo punto di vista. Se questo non basta e sei sicura di avere ragione, saranno in genitori a chiedere i chiarimenti che riterranno opportuni (per questo esistono i rappresentanti dei genitori nel consiglio di classe). Prima di arrivare a questo punto, penso comunque che parlando serenamente con l'insegnante sia possibile risolvere ogni problema.

Ti capiterà ancora molte volte, nel corso della vita, di avere a che fare con insegnanti o superiori che hanno atteggiamenti che ti piacciono poco. In questi casi non si riesce a cambiare le persone. L'unica cosa che rimane da fare, quella più saggia e produttiva, è di cambiare se stessi.

Cerca di adattarti all'idea che l'insegnante di educazione tecnica vi accompagnerà per tutto l'anno nel percorso formativo e che, molto facilmente, ti porterà fino all'esame di licenza media. Cerca di trovare in lui quello che merita (e c'è molto più di quanto mi sembra ora che tu immagini) e vedrai che vivrai serenamente le ore di scuola. Forse saranno ore in cui si ride e si scherza meno che con me, ma non è detto che questo significhi che io fossi più bravo (semmai il contrario). Se in classe c'è meno confusione è il segno che state lavorando con più impegno, ciò vuol dire che la lezione si sta svolgendo proprio come dovrebbe.

Ciao!



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