ATTUALITA' E COSTUME
Il nuovo Veronese Domenica 27 agosto 1989 pag 21

A Torri i lavori della pittrice francese che ha scelto come soggetto i gatti

Così la  gattomania
diventa un'arte

La "Gatteria" di Evelyne Nicod

Nel suo studio si trova di tutto sui gatti, dalle T-shirt  ai libri, alle sue incisioni. Un ritrovo per gli amanti dei felini.
I più gattescbi sono gli inglesi e gli americani ma da qualche anno anche in Italia il gusto dei  gatti èdiventato una moda.

«Siamo dei gatti di carta incisi e piuttosto birbanti, da veri protagonisti adoriamo farci vedere, siamo oltremodo esibizionisti!
Viviamo le nostre avventure in buffe cornici dei nonni umani, in una piccola galleria studio della nostra ideatrice, a Torri del Benaco in vicolo Volta, al numero 14, dove vi aspettiamo. A presto...».
Farsi invitare sul lago di Garda da dei gatti di carta, certo non capita tutti i giorni e chi ama «queste tigri dei poveri diavoli», come li definiva lo scrittore francese Théophile Gautier, non può mancare all'appuntamento.

«GATTERIA» - Trovare «Gatteria»a Torri è facile e  difficile allo stesso modo. Se si chiedono informazioni alla gente qualcuno risponde ci guarda ... in cagnesco, qualcun  altro nega di saperlo con aria divertita, finalmente qualcuno ci avverte di andare vicino alla chiesa, fra le stradicciole del vecchio borgo dei pescatori benacensi. «L'idea mi è venuta a gennaio, febbraio» ci risponde una volta arrivati l'ideatrice e titolare di «Gatteria» Evelyne Nicod, nata a Macon in Francia, con studi di pittura a Besançon, in Inghilterra, in Svizzera e poi dal '66 a Brera.Evelyne Nicod è un'artista che ama i gatti e che da sette-otto anni a questa parte, prima a Milano ed adesso a Torri dove si è trasferità da circa un anno, li fa protagonisti della sua arte. «Da qual che anno, avendo sempre prediletto il segno, dopo anni di disegno a china - ci spiega - mi sono accostata all'acquaforte e sto perfezionando questa attività di incisione. Questa la mia "forma". Il contenuto sono i gatti».

MANIA - Se Cleopatra copiava gli occhi del suo gatto per il trucco dei suoi meravigliosi occhi, con la linea allungata di bistro nero, e se Maometto preferì tagliare la sua tunica impigliata sotto le zampette del suo gatto piuttosto che svegliarlo, e se il cardinale Richelieu lasciò ai suo 14 gatti addirittura una sontuosa residenza a Parigi, è facile capire come Evelyne Nicod «la madame dei gatti» come la chiamano a Torri, con simpatia e bonarietà, abbia guardato alla «gattomania» di tutti i tempi, di ieri e dì oggi.

RITROVO - «A dire il vero- ci confessa - quando facevo arte umana incontravo tante persone nevrotiche, folli e assurde, adesso invece, avendo come soggetto i gatti, avvicino gente più simpatica, più allegra. Il mio studio qui a Torri è diventato il centro di ritrovo di tutti coloro che amano i gatti. Da me la gente entra, guarda i miei lavori e spesso non esce se prima non mi ha parlato del suo gatto e della sua storia. Potrei scrivere un libro». Lei, la sua storia, la sua musa ispiratrice, c'e l'ha in casa: è una soriana, di nome Ciccia. L'ha trovata a Milano, uscendo dal suo studio, per caso. «E certamente la gatta non avrebbe mai detto di diventare una modella!». Evelyne Nicod giunta oltre 20 anni fa a Milano, moglie di un ingegnere italiano, dopo alcuni anni di crisi con l'arte si trova in Italia e torna a lavorare con i pennelli.

ARTE - «Poi ho scoperto l'incisione - ci racconta - facevo sempre dei quadri in bianco e nero, con le chine e per quella strada, mi sono resa conto che dovevo co minciare ad incidere». «E sta ta un'esperienza naturale - chiarisce-. L'incisione è un fatto misterioso, devi lavorare moltissimo.

E una tecnica strana, complessa, direi quasi esoterica. E qualcosa di misterioso come il gatto. Preparando le lastre, tu lavori sempre senza sapere il risultato, quello che succederà». Così è quando vivi con un gatto. Lui fa come vuole, sceglie lui quando stare con te, non si lascia comandare».

FAMIGLIA - «Ciccia, quando l'ho trovata - racconta Evelyne - stava con altri cuccioli in un garage. Me la presi su, quando venne vicino al mio studio. Stette per tre, giorni immobile al centro del divano in casa, paralizzata dal terrore. Poi di colpo decise di accettarci e si accasò.
Oggi Ciccia sgancia la cornetta del telefono, rifiuta certi ospiti e si fa coinvolgere soprattutto dal dixieland. Fa parte integrante della famiglia».
Così Evelyne Nicod ci ha raccontato la sua storia, mentre nel suo studio-negozio troviamo di tutto, ovvia mente a soggetto gattesco: olii, incisioni, acqueforti, disegni oggetti, eleganti e libri, addirittura tarocchi gatteschi e T-shirt. «In questi cinque anni - ci dice - c'è anche in Italia il gusto del gatto, quasi una moda. Basta vedere lo spazio riservato al supermercato ai felini. Prima dominavano i cani, adesso anche i gatti hanno conquistato le loro mensole».

TORRI - Torri, d'estate, è un porto di... mare. «I più gatteschi - dice Evelyne - sono gli inglesi e gli americani. Fanno delle cose inverosimili per i loro gatti. Anche i tedeschi ed i francesi sono sensibili, ma meno». Gli Italiani? «Dipende - ci dice - Gli abitanti di Torri gentili e accoglienti, mi hanno accettata e stanno a guardare i miei affari. Per una che viene da Milano ed apre uno studio di questo tipo, anche troppa gentilezza».

Peggio sarebbe stato che l'avessero guardata in cagnesco.


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