E' nata una stellina

Un racconto inedito di Evelyne Nicod, con 12 illustrazioni


Questa non è finzione, i personaggi di questo racconto esistono, e come.
Dormicchio sul mio cuscino di piume e sonnecchio volentieri da qualche tempo, lustro il mio pelo lucentissimo aspettando con calma l’ora di cena. Detto così, sembra la definizione della noia assoluta, invece no, non ci siete proprio, o allora, poveretti, non siete gatto. Le ore scorrono tranquille, ormai sono anziana, compirò fra non molto vent’anni. Indulgo volentieri sul passato molto remoto, mi piace da morire, passo le giornate a rivivere a spezzoni le varie fasi della mia favolosa esistenza. Sogno ad occhi socchiusi, non si sa mai, potrebbe ancora accadere qualcosa di straordinario.
Sono stata stupenda, la parola è scarsa, ve l’assicuro, e soprattutto fortunatissima, lo sono ancora in modo vergognoso. Ci si fa l’abitudine e la sensazione è meravigliosa. Non è merito mio praticamente nulla, questa lunga vita mi è stata regalata senza drammi né malattie, e adesso la mia vecchiaia non offende l’occhio né il naso di nessuno. Sono stata felice, anzi molto felice, e ringrazio questo destino e mi piacerebbe farvene partecipi un pochino.
Sono nata con il mio fratello dagli amori turbinosi di mia madre, una piccola rossina tutto pepe, giovanissima, alla sua prima maternità e da un grosso micione battagliero, a pelo lungo, bianco e nero. Mio fratello prese da papà la stazza imponente, la prepotenza, ma il suo pelo era nero, lucido e corto, il mio invece lungo di uno stranissimo colore, beige rosato, fece poi la mia fortuna, con il taglio tanto obliquo degli occhi colore acquamarina. Grazie genitori miei, avete generato una personcina fortunata, stupenda, con un carattere forte, ma accomodante, un gioiello. Lo so, non si devono dire queste cose, ma a vent’anni mi posso permettere di non usare l’ipocrisia, mi è andata bene anche perché sono bella ... A due mesi fui adottata da una coppia adorabile di sessantenni e persi i contatti con la mia famiglia di origine. Siamo ancora tutti assieme e viviamo d’amore e d’accordo, un po’ curvi, un po’ acciaccati, ma senza grossi problemi senili, la nostra vita è soltanto meno "esuberante". Devo confessare, nell’orecchio, che gli umani invecchiano con meno grazia di noi felini, non bisogna farglielo notare troppo, sono così suscettibili quando si tratta dell’età. L’amore è scoppiato all’istante per tutti e tre, anche se prediligo le carezze di Papi, senza togliere nulla alla mia adorata Mami. Quando ricevevano visite, sentivo le espressioni entusiaste sulla mia persona, gradivo i complimenti senza vergogna, ma non sono una presuntuosa, era chiaro che non c’entravo niente, mi era andata troppo bene così, senza aggiungere la superbia. Mi piace sempre essere apprezzata, è gattesco, normale.
Il figlio dei miei amori, un giorno, sbarcò dall’America del Nord, dove viveva da molto tempo, lavorando nella pubblicità. Non mi conosceva ancora. Sconvolse le nostre giornate, i suoi genitori gli erano molto affezionati. Mi piacque subito e iniziò una dolce storia d’amore, sotto l’occhio tenere dei miei papimami. C’era un unico neo in questo quadro idilliaco, non voleva sposarsi e dispiaceva molto ai suoi che capirono che non l’avrebbe fatto mai. Per me era la manna, avevo tre devoti invece di due, e per sempre. Si, lo ammetto, sono una grande egoista, ma nessuno è perfetto. Se ne stava per mesi negli Stati Uniti, e quando tornava da noi, la festa durava fino alla sua partenza; mi godevo la sua presenza minuto per minuto.
Un giorno, hanno litigato per causa mia, Figlio voleva farmi lavorare con sè e con un suo amico fotografo. Papi era furioso "la modella falla fare a quelle creature chilometriche" lascia in pace Fiore. Pensavo che mi sarebbe piaciuto molto lavorare con Figlio, e che Papi fosse invidioso, non c’era niente di male dopo tutto e che sarebbe ora che facesse i fatti suoi.
Non ve l’ho detto ancora, ma Fiore, sono io, mi hanno sempre chiamata così. Figlio ha capito che bisognava usare un’altra tattica per fare cedere Papi e Mami. Erano duri e fermi, la mia dignità di gatta era in gioco! Un giorno il fotografo scattò in casa un mucchio di cliché con me da protagonista, poi le regalò a Mami che si divertì alla vista della mia immagine così ben ripresa. Papi è un pittore molto famoso, un giorno un giornalista lo intervistò in casa e vide le foto sul tavolo, mi guardò a lungo con attenzione, e l’intervista si spostò su di me. Parlarono di me e di Papi sui giornali di tutto il mondo, dove figuravo in molti primi piani con le fotografie regalate. Tutti descrivevano la mia fotogenia come eccezionale. Di colpo andò tutto molto in fretta. Figlio convinse i suoi genitori che ero un talento naturale, una rarità. La posa davanti all’obbiettivo risultava buona al primo scatto, mai melensa. Me la spassavo a sentirli. Viaggiavo in un trasportino foderato di scuro, impermeabile, molto imbottito chicchissimo. Mi nascondeva dalla vista, mantenendo la mia privacy, in compenso io vedevo tutto benissimo. Stavo diventando una diva, ancora piccola, ma sarebbe cresciuta, lo sapevo, stava nascendo una stellina.
Il mio musetto a triangolo comparve sui muri delle città di tutto il mondo, ero la "testimonial" di una marca famosa di cibo per gatti (sono sicura che mi conoscete tutti, voi che leggete questa storia). La televisione non poteva ignorarmi, e incominciò a girare delle miniserie molto seguite da un pubblico entusiasta, passavano prima del telegiornale. Papimami erano sbalorditi, piovevano delle offerte pazzesche per avermi sotto contratto; all’inizio rifiutarono sdegnati, poi accettarono regalando i miei guadagni a chi ne aveva bisogno. Papi è ricchissimo grazie ai suoi quadri, anche lui può reputarsi fortunato, è un grande artista riconosciuto, e non voleva approfittare di questa incredibile fonte di denaro. Però, siccome piove sempre sul bagnato, il cinema si interessò a me con delle proposte faraoniche, deposte sulle punte delle mie zampine. Questa mia carriera è durata circa 12 anni, poi i miei hanno detto basta, ero in vetta a qualsiasi classifica di rentabilità (?) : stampata su quaderni, tazze, T-shirt, libri, autobiografie pubblicate, TV, cinema, per fortuna non articolo che miao con modulazione monotona, se no, ci sarebbe anche la mia voce incisa su CD. Giuro che non sono mitomane, è tutto vero, però non vi dico la mia vera identità, per il "fun" come dicono i pubblicisti.
Sono ancora considerata una VIP e trattata di conseguenza, . Le case di cibo per gatti, offrono delle cifre spropositate adesso per farmi fare un ultimo spot. Sono talmente anziana, e ancora così graziosa, con il mio pelo folto, che farei vendere qualsiasi pappa, rendendola appetibile, se la mangia Fiore, allora ... Ebbene no, non si gira più niente. Non ho parlato, come avrete notato, della mia vita privata (tradurre amorosa) perché non ce ne fu alcuna. Sono stata sterilizzata a nove mesi, dopo i primi segnali di agitazione che, da sentito dire, furono rumorosi, urlavo di gioia e non sono stata capita. Non manca quel che non si conosce, perciò non fu nemmeno un sacrificio. per molti anni non sapevo di essere un gatto, vedevo solo degli umani. Non incontravo mai altri consimili, qualche cane mi è stato imposto davanti alla maccina da presa, ma non ci fu mai un altro gatto con me nelle storie televisive o al cinema.
La mia indole non è mai stata portata alla promiscuità, ne alla condivisione attiva, sono una solitaria che ama il silenzio dei suoi umani. Ci siamo scelti, nessuno si è imposto all’altro, mi hanno adottata e integrata con il mio consenso. Le porte possono rimanere aperte, non sono il tipo da fuga, ne ora ne mai. Ci apparteniamo, è il nostro destino. Vi racconto qualche pettegolezzo televisivo, storie di divi isterici, furiosi di passare in secondo piano dietro un animale o del regista in soggezione davanti a me che, pur non amando per niente gli animali, doveva esaltarne le grazie, con un profondo senso di ribrezzo e di timore, glielo leggevo negli occhi, che buffo! Per lo più ricevevo caterve di coccole, e ho conosciuto molte più persone gentili che carogne inferocite. Ho odiato solo un’attrice sexy, che voleva a tutti i costi farsi riprendere con me sul collo, per esaltare la felinità del suo sguardo vicino al mio e mettere in mostra il suo grosso seno più o meno scoperto. Era stupida, falsa, una iena, mi tirava la coda di nascosto, poi faceva la scema con il Figlio, non sapendo che a lui le sue bellezze non interessavano.
Quando incomincio, sento che potrei scrivere una enciclopedia di pettegolezzi felini, ma a voi queste bassezze non interessano ... A me, invece, fanno impazzire. Ora, sembra tutto vagamente remoto e un po’ ridicolo. I miei adorabili vecchietti hanno 84 anni ognuno. Papi non ci vede bene, ma dipinge ogni pomeriggio fino alle nove di sera; Mami legge, lavorava in una casa di edizioni, e non l’ho mai vista senza un libro in tasca. Amano molto la musica e l’ascoltano in penombra sprofondati in poltrona, ed io sono sempre in grembo a Papi. Figlio ha compiuto sessant’anni, è sempre bello e carino, fa molto sport, cura la sua salute, vive nell’appartamento a fianco al nostro e cena da noi tutte le sere. Matilde, si occupa di occupa di tutti noi, pulisce, cucina, coccola, accudisce noi e le nostre stranezze. Dormo da anni sul sofà, diventato mio, nessuno ha mai osato violare la mia proprietà. Questo si chiama una bella vita, bellissima vita, vi abbraccio tutti. Fiore.

fine


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