JUDO KODOKAN QUESTO SCONOSCIUTO

E' puro Sport? E' solo un'Arte Marziale Giapponese? E' Via di Educazione Morale ed Etico Sociale?

Benvenuti nel Mondo del Judo Kodokan Tradizionale.

In primo luogo voglio porgere i miei più sentiti ringraziamenti al Presidente della Circoscrizione 2 Paola Freda che, oltre ad averci concesso il Patrocino, ci ha cosi cortesemente ospitati, al Presidente del Comitato Regionale FIJLKAM M° Giuseppe Porcari ed al Vice Presidente del Settore Judo Prof.Cesare Bertone per il loro sostegno e la loro attiva partecipazione alle nostre iniziative.

Ringrazio Voi tutti per essere qui presenti e. spero, per la Vostra utile partecipazione al dibattito finale.

A questo punto é necessaria una

PREMESSA

E' doveroso innanzi tutto precisare che il JUDO oggi praticato in tutto il mondo é il Judo Kodokan Tradizionale creato dal M° Jigoro Kano nel 1882.

Il M° Jigoro Kano attorniato dai suoi primi discepoli.

Secondo me, per poter comprendere pienamente tutti gli aspetti, anche i più nascosti, del Judo Kodokan Tradizionale che é nato come metodo educativo e formativo tratto dalle profonde radici della Cultura Tradizionale giapponese, é indispensabile conoscere, almeno per sommi capi, quale é stato quell'ambiente Storico e Culturale che ha generato l'humus originario dal quale il Judo Kodokan Tradizionale é nato e nel quale si é sviluppato ed anche quali sono stati gli umori sociopolitici che lo hanno determinato e, sopratutto, quale é la filosofia di base che lo ha ispirato.

Il Judo Kodokan Tradizionale é stato estrapolato dal vecchio Ju Jutzu del quale ha acquisito sia lo Spirito che le Tecniche quindi, per sua natura, il Judo Kodokan Tradizionale, é Arte Marziale giapponese Tradizionale senza possibilità di dubbio o di smentita.

Ciò premesso per doverosa chiarificazione, vediamo ora cosa é in effetti questo Judo Kodokan Tradizionale, da dove ci arriva, e come.

Le origini delle Arti Marziali giapponesi, quindi anche del Judo Kodokan Tradizionale, vanno ricercate nel mito.

Nella notte dei tempi, narra il Nihon Shoki (le cronache dell'antico Giappone), la Dea Solare.Amaterasu o Mikami, dopo varie vicende, consegnò i tre simboli del potere Imperiale: lo specchio ad otto punte, la collana di otto cubiti di ricurve pietre preziose e la spada, a Ninigi no Mikoto, suo pronipote e capostipite della ininterrotta Stirpe Imperiale del Giappone.

-I Tre Sacri Emblemi

 

La spada donata da Amaterasu o Mikami a Ninigi no Mikoto era la mitica

"Spada della densa nuvola" (Murakumo no Tzurugi).

Questa fu la prima Katana, arma che suo fratello Susano O no Mikoto estrasse dalla coda del drago ad otto teste dopo averlo ucciso in un epico scontro durante il quale il mostro fu avvolto da una magica nube che gli occultò alla vista Susano O no Mikoto il quale ebbe così modo di averne ragione.

Questa é, secondo il mito, l'origine divina della Katana.

Molto tempo dopo, ad opera di Amatzu Koyane no Mikoto, che ne é stato l'ideatore, nasce il Ken Jutzu, l'arte squisitamente giapponese di combattere con la Spada che anche oggi viene praticata sotto il nome moderno "Ken Do".

Samurai dedito allo studio dello Iai Jutzu

Anche la lotta, in Giappone, ha avuto origini mitiche:

In quei tempi lontani e favolosi in cui uomini e Dei vivevano in comunione, il Dio Takemina Kata no Kami sfidò alla lotta, battendolo, un altro Dio, Takemikazuchi no Kami.

La tradizione vuole che da questo favoloso evento sia nato il Sumai, in altre parole il "combattimento", che, nel tempo, da Sumai si trasformerà nel Sumo che, con le sue pittoresche tradizioni, é giunto fino a noi ed ancora oggi, praticato con

grande successo..

Tre tecniche di Sumo moderno

Fin qui siamo rimasti nel mito.

...la Kigen o Fondazione dell'Impero...

(consacrazione di Jinmu Tenno, primo imperatore , nel 660 a.C.)

Si deve attendere fino al 230 a.C. per avere, sempre secondo il Nihon Shoki, la prima notizia storica e documentata di una gara di lotta, il torneo di Chikara Kurabe, ovvero Torneo di Forza disputatosi per ordine imperiale.

La cronaca ci racconta come

Nomi no Sukune batté a colpi di piede, uccidendolo, Taima no Uehaia.

Nomi No Sukune

La lotta, lo scontro corpo a corpo tra uomini disarmati, finalmente, entra ufficialmente nella storia e, nel tempo, si evolverà assumendo molti nomi, tra i quali, Kumiuchi, Torite, Yawara, Tai Jutzu, Koshi no Mawari ecc..

In modo sintetico il quadro sociopolitico nel quale è nato e si è sviluppato il fenomeno Samurai e quindi la cultura delle Arti Marziali giapponesi sintetizzabili nel termine onnicomprensivo Ju Jutzu, si può così riassumere:

Nell'ottavo/nono secolo i Buke, i militari (importante classe sociale che già esisteva da secoli), a causa dell'indebolirsi del potere Imperiale ed anche delle continue guerre tra clan rivali, nobili e feudatari in lotta per il predominio in questo o quell'altro distretto o territorio, acquistarono sempre maggiore importanza e peso nella Società giapponese.

I Buke da semplici militari si trasformarono in Bushi (Samurai) e diventarono elemento indispensabile per la gestione del potere politico, militare ed amministrativo, andando dal potere Imperiale fino a quello del più modesto feudatario di provincia o proprietario terriero.

Tutti si avvalsero non solo della loro opera di esperti guerrieri, usandoli dal semplice fante all'ufficiale fino al generale, bensì della loro opera di oculati amministratori e di colti uomini di lettere e filosofi, anche per la gestione della cosa pubblica.

La formazione del Samurai, specchio ed esempio per gli altri uomini, oltre a contemplare l'addestramento militare che comprendeva la corretta conoscenza ed il più efficiente uso di tutte le armi ed Arti Guerriere, dal combattimento corpo a corpo fino alla Strategia, richiedeva anche lo studio della Calligrafia, della Matematica, della Filosofia, della Poesia, della Musica, della Medicina e Farmacia, della Astrologia e di tante altre discipline ancora, su basava sul Bushido, il codice cavalleresco.

Il Bushido, ovvero il Codice Cavalleresco dei Samurai, pur mantenendosi nel tempo inalterato nella sostanza, nelle varie Epoche ha avuto degli "indirizzi" diversi che ne hanno condizionata l'interpretazione e quindi gli sviluppi.

Possiamo così riassumere i vari periodi:

1° il Bushido guerriero, dall'800 D. C. al 1600 circa.

E' il Bushido classico dei racconti epici giapponesi.

Si formò e si sviluppò nello spirito dominante dello Zen.

2° Il Bushido Confuciano, iniziò con l'avvento al Potere Shogunale dei Tokugawa, nel 1603 e finì con la Restaurazione di Meiji, nel 1868.

Lo Shogun era il "Governatore del Giappone" con tutte le prerogative ed i poteri dell’Imperatore stesso.

Ieyasu Tokugawa dopo la vittoria di Sekigahara (1600), nel 1603 divenne Shogun dando così origine alla dinastia dei Tokugawa.

Questo si sviluppò in un periodo di pace durato due secoli e mezzo e fu influenzato dal Neo Confucianesimo che, con il suo rigore formale, lo ha fortemente condizionato ed inquadrato in rigidi schemi.

3° il Bushido Nazionale, dalla Restaurazione di Meiji del 1868 al 1945, terminato con la fine della seconda guerra mondiale.

Esso. Rappresenta la ripresa dei principi fondamentali del Bushido originario da parte della nuova classe militare che li ha opportunamente manipolati e diffusi tra il popolo e che, uniti allo Shintoismo di stato, hanno generato quello sciovinismo esasperato, origine e causa delle atrocità e disastri sociopolitici e militari giapponesi che, purtroppo, così ben conosciamo e ricordiamo.

Fin qui abbiamo intravisto la Storia e la Cultura del Samurai.

Ma su quali basi si fondavano la Filosofia e l'Etica del Samurai é materia molto complessa ed ancora oggi molto discussa e controversa, soprattutto in Giappone.

C'è chi vuole il Samurai Eroe senza macchia e senza paura portatore di tecniche di combattimento affascinanti, efficacissime e micidiali tout-court.

Già nel periodo Fujiwara dall'866 al 1185, però, come ci ricorda Kakuzo Okakura nel suo "Gli ideali dell'Oriente" pubblicato in Italia nel 1903, molti Bushi, sull'armatura, vestivano l'abito monacale e, sotto la guida del loro Daimyo (Signore), vagavano nelle foreste suonando il Sakuachi (particolare strumento a fiato), vivendo di elemosine, sempre pronti a sacrificare la vita per il debole e per la giustizia.

Lo Zen é entrato nel Bushido (la Via del Samurai), nel periodo Heian - 794 / 1185.

Questa particolare "tecnica di meditazione", che permetteva di giustificare il sacrificio estremo, influenzerà nel tempo, in modo determinante, la vita dei Samurai e l'evoluzione di tutte le Arti Marziali giapponesi, da allora fino ai giorni nostri.

Nel tempo sono nate molte scuole delle più svariate Arti Marziali e si sono sviluppate molte tecniche adeguandosi ai vari mutamenti sia del modo di combattere che all’uso di armi sempre più evolute.

Nel mese di giugno del 1532 Hisamori Takenouchi, dopo una lunga meditazione rivolta al Dio Agato no Kami, creò la sua Scuola di Ju Jutzu, la Takenouchi Ryu, e chiamò Judo il suo metodo.

Per la prima volta nella storia delle Arti Marziali giapponesi una Scuola di Ju Jutzu chiamava il suo metodo di insegnamento "Judo".

Il 3 gennaio 1868, in Giappone, fu celebrata solennemente la restaurazione del potere Imperiale; la restaurazione di Meiji.

Con la restaurazione del potere Imperiale e la fine dello Shogunato Tokugawa, in Giappone finisce il feudalesimo ed inizia l'epoca moderna ma, con la restaurazione di Meiji, finisce anche il Bushido Confuciano per dare origine al Bushido Nazionale che darà il potere alla Casta Militare, ansiosa di rivincita, ed avrà fine solo con la tragica capitolazione del 1945.

Il Bushido nazionale, a causa dello sciovinismo esasperato di cui è stato portatore, ha dato origine e vita a quelle degenerazioni ideologiche, tanto deprecate, che hanno snaturato lo Spirito originario del Bushido.

L'editto di Meiji vietava ai Samurai il tradizionale uso di portare in pubblico le due spade, il simbolo del rango.

Di conseguenza, in questo periodo languono le Scuole di Arti Marziali, i Samurai perdono le prebende, i privilegi ed il potere di cui godevano.

Si assiste al loro inesorabile declino e, con la sconfitta dei Samurai ribelli nella battaglia di Satzuma, nel 1877, da parte del nuovo esercito di coscritti armati di fucili ed altre armi moderne, alla loro distruzione.

Il M° Jigoro Kano, creatore del metodo Judo Kodokan Tradizionale, nacque a Mikage nella provincia di Hyogo il 28 ottobre 1860 in quel momento di grandi fermenti ed importanti mutamenti etico sociali.

Da un lato si vedeva la fine del feudalesimo e l'ingresso del Giappone nel novero delle Nazioni moderne e dall'altro lo sconvolgimento della tradizionale struttura Sociale e la vana resistenza di chi perdeva sia i suoi privilegi che il potere e la sua posizione preminente nella scala Sociale.

Jigoro Kano piccolo, debole e gracile di costituzione, dopo molte vicissitudini e vani tentativi di fortificare la sua struttura fisica praticando canottaggio ed altri sport "occidentali", si rivolse alle Arti Marziali Tradizionali che, a causa dei repentini e fondamentali mutamenti Sociali, come abbiamo visto, in quel periodo stavano languendo e degenerando in una grande confusione..

L'apprendistato di Jigoro Kano presso i Grandi del Ju Jutzu dell'epoca, agli inizi non fu così facile, ma, poi, superata la naturale diffidenza dei primi approcci, e grazie sopratutto alla presentazione di Teinosuke YAGI allievo del M° Mataemon ISO, della Scuola Tenshin Shinyoryu, fu accettato alla scuola del Maestro Hachinosuke FUKUDA che aveva allora 47 o 48 anni ed era nel pieno del suo vigore fisico e mentale.

Il Maestro Fukuda amava molto il lato pratico, l'efficacia, del Ju Jutzu sorvolando volentieri sulla forma.

Da Hokusai - Scene di Ju Jutzu

Il M° Fukuda morì nel 12° anno dell'Era di Meiji a 52 anni e lasciò a Jigoro Kano, come legato, oltre alla sua tecnica anche tutti gli scritti della Sua Scuola, la Tenshin Shinyoryu della quale divenne l’erede anche spirituale.

Da quel momento Jigoro Kano trovò aperte le porte di tutte le altre Scuole di Ju Jutzu.

Deceduto Hacinosuke FUKUDA, Jigoro Kano si recò dal M° Masachi ISO eccellente discepolo del fondatore della Scuola Tenshin Shinyoryu che a sua volta era succeduto a Mataemon Iso figlio del fondatore.

 

Da una stampa popolare dell'epoca.

Il M° Iso, fondatore della Scuola Tenshin Shinyoryu, nata dalla fusione dei metodi Yoshin e Shin-no-Shindo, si trovò a combattere, con il suo allievo Nishimura, in difesa dei cittadini di Kosatzu nella provincia di Konshu. Questi erano vessati da una banda di un centinaio di balordi che i due, in un'epico scontro, riuscirono a battere.

Questa esperienza gli fece comprendere l'importanza degli Atemi in un combattimento impari.

Egli comprese come nel Ju Jutzu - arte militare - è assolutamente indispensabile possedere gli Atemi insieme alle proiezioni, agli strozzamenti, alle leve, alle immobilizzazioni.

Questa esperienza indubbiamente influenzò Jigoro Kano al punto da fargli considerare l'Atemi Waza come la terza tecnica del Judo Kodokan

Con il Maestro Iso Jigoro Kano affinò la forma e perfezionò la sua tecnica.

Jigoro Kano, molto più tardi, ricordando quel periodo affermava di non aver mai visto uno stile così perfetto.

Jigoro Kano successivamente conobbe e praticò il Ju-Jutzu nella Scuola di Tzunetoshi IIKUBO dal quale apprese i "segreti" della Scuola Kito Ryu, il randori ed il Kata.

Tavola illustrativa il Katame No Kata

 

 

 

Il M° IIKUBO mori nel 21° anno dell'era Meiji e lasciò, ancora vivente, a Jigoro Kano, tutti i manoscritti della sua Scuola facendone, di fatto, l'erede sia della Tecnica che dello Spirito.

Per il grande rispetto che portava a Tzunetoshi Iikubo, Jigoro Kano ha conservato intatte delle tecniche antiche che ci sono state tramandate nel Kata delle forme antiche appunto, il Koshiki no Kata

.

 

Contemporaneamente, lavorando all'istituto del Ministero dell'Educazione Nazionale, Jigoro Kano studiò e comparò altri metodi di Ju Jutzu quali Shibukawa Ryu, Toda Ryu, Sekigichi Ryu, Tenshin Shinyo Ryu, Kito Ryu ed altri ancora.

In quel tempo molti altri sono stati i contatti di Jigoro Kano con il mondo delle Arti Marziali Tradizionali, contatti che contribuirono alla sua formazione Tecnica ed Etico Spirituale ed anche, in modo determinante, alla elaborazione del Judo Kodokan Tradizionale che conosciamo.

Quanto detto é per chiarire che il Judo Kodokan Tradizionale é Arte Marziale Giapponese completa, nata dalle Arti Marziali Giapponesi Antiche e trasformata in Metodo Moderno, adatto alla mentalità ed alle esigenze moderne di quel tempo, ma Arte Marziale è, sia nello Spirito che nella Tecnica.

Jigoro Kano dimostra il suo Judo Kodokan in un suo viaggio in occidente

Il Judo Kodokan Tradizionale é nato come metodo di educazione globale dell’individuo che si avvale di esercizi di educazione fisica tratti dalla Tradizione Marziale giapponese.

Le motivazioni che hanno determinato la scelta del nome JUDO – KODOKAN sono facilmente immaginabili e vanno ricercate sopratutto nel momento storico che il Giappone stava vivendo.

In quel periodo di decadimento morale nel quale i vecchi valori tradizionali erano sviliti e mortificati, molti Samurai, per sopravvivere, erano costretti ai lavori più umili.

Altri, umiliati e ridotti quasi a saltimbanchi, davano spettacolo delle loro doti e capacità per una misera elemosina degradando ulteriormente lo Spirito e la Tecnica del vecchio Ju Jutzu.

Altri si riunivano in bande criminali ed altri ancora, per sbarcare il lunario, insegnavano e praticavano la violenza.

I giovani giapponesi del tempo preferivano i "modi" occidentali al "rigore morale" dei loro padri.

Jigoro Kano, per ridare vigore ed ideali ai giovani del tempo, elaborò, sulla base delle esperienze maturate nelle varie scuole di Ju Jutzu da lui frequentate, un nuovo metodo di educazione fisica, morale, etica e sociale che si avvaleva dell'insegnamento e della Cultura dei Samurai del vecchio Giappone, opportunamente liberato da quanto di brutale, violento ed inutile potesse contenere per farne quel mirabile metodo moderno di educazione morale e civile che conosciamo come Judo Kodokan.

Jigoro Kano volle cambiare il nome al suo metodo, per quanto fosse derivato direttamente dal Ju Jutzu Tradizionale, per distinguerlo da quelle Scuole che in quel periodo andavano insegnando violenza e sopraffazione e, ricordando che dal XVI secolo la Takenouchi Ryu insegnava il Judo, chiamò il suo nuovo metodo Judo e, per essere assolutamente originale lo chiamò Judo Kodokan dove Kodokan vuol dire, letteralmente:

Ko Do Kan

La Vera Scuola per studiare la corretta Via.

Il JUDO KODOKAN non é altro che la scienza dell'Attacco e della Difesa dei vecchi Samurai (l'antico Ju Jutzu che è comprensivo di tutte le tecniche di combattimento con armi ed a mani nude e di cui ne è, di conseguenza, la Summa) che da Arte, Jutzu, si trasforma in Via, Do, portata a Metodo per la formazione del carattere e della personalità dell'individuo sul piano Etico - Sociale e Spirituale.

Nelle parole del fondatore, M° Jigoro Kano, i principi e gli scopi del Judo Kodokan sono racchiuse nel motto:

Il miglior impiego dell'energia dello Spirito e del corpo

Per ottenere

Amicizia, prosperità e mutuo beneficio.

Il Judo Kodokan é finalizzato ad un Mondo di Armonia, ad un Mondo di Pace, ad un Mondo d'Amore nel quale "Se stesso e l'Universo sono in un corpo solo" ovvero "Se stesso e gli altri sono fusi nell'"Uno".

Esiste uno stretto legame tra il Judo Kodokan Tradizionale e lo Zen cominciando dal luogo nel quale si pratica il Judo Kodokan, il Dojo

Il Dojo non é una palestra.

Il termine Dojo ci riconduce al luogo più raccolto e segreto del Tempio Buddista, dove si pratica il Do, la Via per la "realizzazione" di Sé, attraverso la "meditazione", l'elevazione Spirituale fino al raggiungimento del Satori.

Nel Judo Kodokan la posizione seduta del Judo é Za Zen.

Il venerabile M° Deshimaru TAISEN, Patriarca della Scuola Soto Zen, affermava che la pratica dello Zen é "Za Zen".

Za Zen è l'oblio di se stesso

Il Judo Kodokan considera mente e corpo come parti inseparabili di una unica entità, l'individuo.

Mente e corpo sono indissolubili come sono indissolubili pratica e teoria.

Per il Judo Kodokan la Teoria é rappresentata dai Kata, la grammatica del Judo Kodokan, e la Pratica dal Randori, l'esercizio libero dove ognuno si esprime al meglio nella massima libertà.

Per il Judo Kodokan non esiste una pratica valida se non è sostenuta da una teoria altrettanto valida e viceversa.

Il Saika Tanden é il Punto Unico ovvero il Punto di Unione tra Spirito e Corpo che ha una collocazione fisica ben definita in Hara.

Ci sono esercizi specifici per la presa di "coscienza" ed il "potenziamento" di questo "punto unico" dalla forza del quale dipendono l'equilibrio e la potenza della nostra espressione psicofisica.

Lo Zen ci conduce per mano in questo cammino verso la presa di coscienza di Noi.

Il Judo Kodokan Tradizionale é ,oggi, l'esercizio per eccellenza sia per la presa di coscienza che per il potenziamento del Saika Tanden, ovvero di Hara.

A questo punto bisogna ricordare che nel mondo orientale il concetto di Spirito non equivale al nostro.

Quando si dice Spirito in senso Occidentale si sottintende ad un qualche cosa di personale, di individuale , che si identifica facilmente con l'Anima e lo si riconduce inevitabilmente a concetti religiosi.

Per i giapponesi lo Spirito é identificato nel KI.

Il Ki é l'energia primigenia allo stato di Caos originale, senza nome e senza "intenzioni", é l'energia pura che tutto pervade.

Senza il Ki nulla può esistere.

Ogni essere vivente ed anche ogni cosa inanimata é permeato di Ki.

I vari aspetti di questo mondo particolare rappresentato dal Judo Kodokan Tradizionale che ci è così vicino ed ancora oggi, a distanza di decenni dalla sua diffusione in occidente, ancora quasi sconosciuto, si possono così riassumere, per sommi capi:

Il Judo Kodokan é lealtà

Rispetto di sé e degli altri

é sincerità nell'azione e nel pensiero

é volontà di Pace

é fantasia e libertà totale di espressione nel Randori

é acquisizione, mantenimento, riconquista della salute fisica,

é equilibrio psicofisico

é superamento delle paure ancestrali

é coordinazione psicomotoria

é formazione del carattere

è fiducia in se stessi

è sviluppare energia vitale positiva (Yang)

é sfogo ottimale per bambini sempre sereni

é rilassarsi e scaricare tutte le tensioni

é uno Sport per tutti anche per i bambini

é Sport fino all'Olimpiade

é il migliore, il più efficace ed il più facile metodo di difesa personale mai elaborato dall’uomo

Il Judo Kodokan di oggi risente pesantemente le conseguenze che ci ha lasciato il Bushido Nazionale che ha causato al Giappone la tragica sconfitta del 45.

Una delle clausole della pace imposta dagli americani é stata l'interdizione, per 5 anni, dalla fine del conflitto, della pratica di tutte le Arti Marziali giapponesi.

Dalla fine del conflitto ad oggi il peso delle imposizioni americane ha fatto ancor più degenerare il Judo Kodokan verso il concetto di Puro Sport ciò che il Judo Kodokan, per la propria natura, assolutamente non é.

Di qui la necessità di ritornare al Judo Kodokan Tradizionale per riappropriarsi di tutti quei preziosi valori che esso racchiude e che corriamo il rischio di perdere per sempre.

Da quanto detto é evidente l'attualità del Judo Kodokan Tradizionale nel mondo dell’educazione e della formazione globale permanente dell’individuo moderno, soprattutto dei giovani.

Chi può trarre benefici dalla pratica del Judo Kodokan Tradizionale e come?.

Il Judo Kodokan Tradizionale è per tutte le età dell’Uomo, intendendo in questo termine tutti, uomini, donne, bambini, giovani, anziani ecc..

Il Judo Kodokan, in una poetica metafora del M° Feldenkrais, é paragonabile ad un'enorme poliedro dalla infinite sfaccettature ognuna delle quali rappresenta uno degli infiniti aspetti del Judo Kodokan Tradizionale, ed é quindi evidente come ogni individuo può e deve trovare nel Judo Kodokan Tradizionale la sua giusta collocazione e la sua completa gratificazione.

Per i bambini é fondamentale il lato formativo, dalla formazione del carattere, alla formazione del fisico ed alla acquisizione della salute fisica (mens sana in corpore sano), all'acquisizione dell'equilibrio psicofisico, alla capacità di socializ = zare e tanto altro ancora.

Per gli adulti la riacquisizione della salute e dell'equilibrio psicofisico attraverso un esercizio connaturato all'Uomo, il combattimento.

Per le donne é acquisire sicurezza di sé ed é anche un eccellente metodo di Autodifesa.

Per i giovani un'eccellente attività ludico motoria che può portare, per chi lo desideri, anche all'Olimpiade.

Ancora oggi, in memoria delle sue origini Marziali strettamente legate il Mito dei Samurai, il Judo Kodokan Tradizionale ha come simbolo il fiore di ciliegio che ne rappresenta lo Spirito, immutabile nel tempo, PUREZZA D'ANIMO ED ARDORE NELL'AGIRE, mentre, come memoria del combattimento reale, l'Hajime (cominciate) viene dato alla distanza di quattro metri tra i contendenti ed é da quell'istante che ha inizio lo scontro, non dal momento delle "prese", ben prima!.

Per quanto non detto e non trattato, dal dibattito che segue attendo suggerimenti ed idee che potranno essere oggetto, mi auguro, di incontri successivi.

Ho concluso, dichiaro aperto il dibattito

Torino 26 febbraio 2001

Mario Brucoli

Presidente della

Associazione Dilettantistica

JUDO KODOKAN CLUB di Torino - ONLUS

Nuova Sede: Via Modigliani 21 - 10152 Torino - Impianti Gaidano Palestra 15

10137 Torino - Circoscrizione 2 - Tel. 339 690 6235

Website : www.kodokantorino.it

E mail: mario.brucoli@tiscali.it

Testo del ciclo di Conferenze che si terranno sul territorio della Città a partiere dal 19 aprile 2001 presso la Circoscrizione 2.

Quest'iniziativa ha il Patronato della Circoscrizione 2, del Comitato Regionale Piemontese FIJLKAM e della Vice Presidenza Settore Judo FIJLKAM.