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Mentre un nuovo gruppo di bananeros e cañeros si apprestava a
partecipare ai corsi di formazione sui diritti umani organizzati dal Cenidh, la
delegazione dei settori in lotta e della società civile partiva verso gli uffici
del Ministero della Sanità per riunirsi con la Commissione Interistituzionale
presieduta dalla Ministra della sanità, Margarita Gurdiàn.
Le aspettative sono immediatamente crollate quando nella
stanza è entrata solo la ministra con un seguito di dottori e dottoresse.
Apparentemente la ministra non era al corrente di quanto
deciso due giorni fa con il Segretario della Presidenza, Ernesto Leal e si
aspettava una riunione per sapere quali fossero le richieste dei vari
settori.
Victorino Espinales e Manuel Hernandez, leader bananeros,
hanno fatto presente che questa sarebbe già la terza volta che gli toccherebbe
rispiegare tutto dall'inizio e che l'accordo con Leal era che da oggi si sarebbe
riunita la Commissione per iniziare a lavorare concretamente sui punti in
discussione.
Ci sono stati momenti di tensione in quanto la ministra
cercava di spostare tutto il discorso sull'iniziare a parlare dell'aspetto
sanitario, evidenziando però che il Minsa non aveva soldi e che per lei
costituiva un problema il fatto di essere stata scelta per presiedere la
Commissione, dato che era estremamente impegnata sul fronte dell'epidemia di
Rotavirus che sta attaccando il Nicaragua.
Sia i settori in lotta che la società civile hanno mantenuto
una posizione molto dura, chiarendo che non aveva nessun senso parlare solo con
lei perché, in ogni caso, la risoluzione dei problemi sarebbe dovuta passare
attraverso decisioni da parte del presidente, dei vari ministeri e dei
deputati.
Manuel Hernandez e Victorino Espinales hanno anche aggiunto
che "abbiamo già spiegato tutto ai Segretari di Comunicazione e Presidenza ed
ora dovremmo rispiegare a lei. Quante volte ancora dovremo ripartire
dall'inizio? Vogliamo iniziare a lavorare, ad avere delle risposte. Siamo
stanchi di aspettare. O si comincia a lavorare sul serio od iniziamo il piano
che conoscete bene. Ci sono già centinaia di persone pronte ad interrarsi, a
iniziare uno sciopero della fame e a darsi fuoco. Non stiamo scherzando e
potremmo anche iniziare una protesta di disobbedienza civile che ci porterebbe
ad uno scontro con la Polizia.
Convochi immediatamente gli altri membri della Commissione e
riuniamoci oggi pomeriggio, magari in un posto più vicino al nostro accampamento
perché non abbiamo mezzi di trasporto.
Noi camminiamo, ma arrivare fino a qui è impossibile. C'è la
Casa Presidencial che è vicina ed ha decine di stanze vuote, lì sì
che ci arriviamo a piedi..."
La ministra, presa ovviamente di sorpresa e innervosita, è
sparita per circa mezz'ora ed è tornata dando appuntamento ai settori per le 14
in Casa Presidencial (21 italiane).
In una breve riunione tra settori in lotta e società civile
si e analizzato il fatto che il governo sta ovviamente prendendo tempo,
facendoci passare da una persona all'altra, obbligandoci a partire sempre da
zero.
Nulla di quanto promesso fino ad ora è stato compiuto e la
pazienza dei bananeros sta finendo.
Nonostante esista ora una convocazione con la Commissione, è
evidente che c'è bisogno di forzare la mano al governo e quindi per i prossimi
giorni inizieranno azioni che contempleranno manifestazioni per la strada,
l'inizio della sciopero della fame, presidi davanti ad ospedali ed eventualmente
iniziare ad interrarsi.
Parallelamente sono stati contattati i capigruppo
parlamentari dei vari partiti per avere un incontro urgente e si è venuti a
conoscenza che il governo, nonostante il disaccordo dei bananeros, ha portato il
tema del Nemagòn all'interno del Dialogo nazionale.
Ha promesso che il mercoledì dopo Pasqua porterà un documento
di presentazione del caso e dei punti da risolvere e bananeros e cañeros, hanno
già avuto l'invito da parte dei deputati per essere presenti e poter vedere
concretamente che cosa il governo dirà sulla loro situazione, in modo da poter
intervenire direttamente.
Intanto la situazione nell'accampamento si fa ogni giorno più
dura. Il cibo sta finendo ed oggi hanno praticamente saltato il pranzo.
Urgono urgentemente fondi per l'acquisto di alimenti e si
spera che con l'attività prevista per oggi arrivino donazioni.