Sono partiti da Chinandega un mese fa, senza una data precisa
di ritorno e oggi sono ancora accampati davanti all'Asamblea Nacional in attesa
di una soluzione definitiva alle loro richieste.
L'afflusso di gente è andato sempre più aumentando e il
numero è salito a 6.209 persone.
La Ciudadela del Nemagòn sta assumendo l'aspetto di un
piccolo paese e lo spazio diminuisce a vista d'occhio.
Nuove tende appaiono giorno dopo giorno ed è probabile
che in questi giorni di festa l'arrivo s'intensifichi.
Sta aumentando anche l'appoggio popolare. Vari gruppi di base
stanno affacciandosi nell'accampamento portando la loro solidarietà e anche
spettacoli per distrarre le persone che stanno protestando.
Le piccole tende dei primi giorni si sono ingigantite per
fare spazio ai nuovi arrivati e sono arrivati anche altri aiuti alimentari per
risolvere la grave situazione dei giorni scorsi.
Attualmente c'è cibo per tutta questa settimana, ma ci si
affanna per il dopo Pasqua quando si riproporrà il problema di come sfamare 6
mila persone ogni giorno, anche se solo con riso e fagioli.
Anche altri settori in lotta hanno portato il loro
appoggio.
La Mesa Laboral dei lavoratori e lavoratrici della Zona
Franca ha offerto uno spettacolo di circa due ore di musica per i bananeros e i
leader sindacali hanno pronunciato discorsi di sostegno alla loro lotta.
E' importante vedere che sotto questo aspetto i lavoratori
del Nicaragua si riscoprono solidali e le lotte si uniscono.
Alla fine la lotta è contro lo stesso sistema di sfruttamento
della manodopera, che schiaccia le persone più povere che hanno un bisogno
disperato di lavorare.
Contro le stesse imprese, siano esse quelle statunitensi del
banano o quelle taiwanesi e coreane della Zona franca.
Intanto, i primi timidi accordi raggiunti lo scorso
venerdì 18 marzo cominciano ad avere problemi.
Secondo Victorino Espinales "abbiamo iniziato gli incontri e
le attività previste dai primi accordi appena firmati con la Commissione
Interistituzionale. Per il momento il governo sta rispettando il punto che
si riferisce alla consegna dei passaporti per le 80 persone che andranno negli
Stati Uniti per il processo contro le multinazionali.
Abbiamo anche lavorato sull'analisi tecnico giuridico della
Legge di Insufficienza Renale Cronica e l'Istituto di censimento (INEC) ha
iniziato il censimento delle migliaia di persone che sono presenti
nell'accampamento
Abbiamo invece avuto seri problemi per quello che riguarda
altri due punti.
Alla riunione prevista con la Previdenza Sociale (INSS), in
cui si doveva cominciare a trattare l'argomento delle pensioni per le persone
ammalate, si sono presentate persone che non avevano nessun potere decisionale e
quindi ce ne siamo andati perché era una perdita di tempo.
La cosa più grave è invece quello che è successo con il punto
3 dell'accordo.
A partire da lunedì 21 marzo sono cominciate ad arrivare le
unità del Ministero della sanità (MINSA) per trasportare le persone alle visite
mediche specialistiche come previsto dagli accordi.
A partire da martedì pomeriggio abbiamo sospeso l'invio delle
persone perché ci siamo accorti che c'era qualcosa di strano.
L'obiettivo di questa attività, relazionata con il
censimento, era di definire una volta per tutte il numero degli ammalati e dei
loro famigliari.
Quello che però sta accadendo è che i dottori stanno
dichiarando sane tutte le persone senza fargli esami e, alle persone che
considerano ammalate danno come sempre le ricette senza medicine, per cui ci
stanno facendo un danno invece di aiutarci.
Quello che fanno è solo prendere le urine, agitarle con un
bastoncino e poi dire che la persona sta bene. E' assurdo. Ad altri stanno
consigliando di bere acqua e limone come medicina.
A quelli che fanno vedere gli esami clinici che hanno fatto
nel passato dicono che non sono buoni e che la realtà è che stanno bene.
Abbiamo quindi sospeso questa attività perché è ridicola e
non è da escludere che sotto ci sia una manovra, quello che temevamo, e cioè che
il governo voglia far valere le loro analisi per poi dire che ci stiamo
inventando tutto e rompere la nostra unità e discreditarci nei confronti
dell'opinione pubblica.
Quello che vogliamo sono esami seri per definire la
situazione di ognuno e non queste cose inutili.
Abbiamo chiesto immediatamente un incontro con la Ministra
della sanità per definire la situazione perché c'è il rischio di una reazione
forte da parte della gente".
Tra difficoltà e speranza los afectados del Nemagòn e i
cañeros continuano la loro lotta, mentre Managua lentamente si sta
svuotando.