Bananeros
ancora in marcia
Ancora una
volta i bananeros ammalati a causa del pesticida Nemagòn hanno marciato sotto il cocente sole dell'Occidente
nicaraguense ed hanno fatto sentire le loro voci e le
loro grida.
La marcia
che ha attraversato le strade di Chinandega
aveva questa volta un duplice obiettivo: dare una scossa alla situazione in cui
versa
Dopo un
percorso di alcuni chilometri, il corteo formato
da migliaia di persone é arrivato in una delle piazze principali della città,
dove hanno preso la parola membri della Asotraexdan
(Associazione degli ex lavoratori e lavoratrici ammalati per il Nemagòn), del Governo e della solidarietà internazionale.
I fatti che hanno anteceduto la
marcia
Dopo gli
Accordi del Raizòn firmati tra Governo e Asotraexdan, i bananeros hanno
continuato a mantenere alta la pressione per evitare che calasse la tensione
intorno al loro caso.
Il Convenio firmato con il Ministero della Sanità (MINSA) é
stato rispettato in molti dei suoi punti e in molte parti del paese si sta già
offrendo assistenza medica gratuita alle persone affiliate alla
Asotraexdan, sotto l'occhio vigile degli
stessi bananeros per evitare che persone, che nulla
hanno a che fare con la loro lotta, se ne approfittino. Anche una serie di interventi chirurgici e visite mediche specialistiche
sono finanziate quasi totalmente dal MINSA. Il vero problema resta quello delle
medicine, che molto spesso non esistono nel paese o che il MINSA non é in grado
di garantire in grande quantità e quello di alcune
operazioni o esami clinici particolarmente costosi che non possono essere
effettuati nelle strutture pubbliche.
Ancora in alto mare, invece, lo svolgimento del Censimento per capire
effettivamente quante persone si sono ammalate a causa del contatto con il Nemagòn e quindi, a quante persone si dovrà dare copertura
sanitaria. Una
serie di inconvenienti ha ritardato lo svolgersi del
censimento da parte del governo e la stessa Asotraexdan
ha cominciato ad effettuarne uno in modo indipendente in base al quale si
sta già riconoscendo il diritto all'assistenza sanitaria.
Anche la
parte relativa alla denuncia che le multinazionali
avevano presentato negli Stati Uniti contro i bananeros
sembra essere definitivamente risolta.
Il
funzionamento della Commissione Interistituzionale, asse
portante degli accordi firmati con il governo, ha invece lasciato a desiderare
e soprattutto negli ultimi mesi, le riunioni che avrebbero dovuto avere
l'obiettivo di stendere una strategia comune tra bananeros-avvocati-governo
in vista di negoziazioni con le multinazionali, sono state inutili e prive di
contenuti concreti.
A questa
situazione si é aggiunta l'informazione ricevuta da una delle fonti della Asotraexdan, che il governo
attraverso il Ministro dell'Agricoltura (MAGFOR) Augusto "Tuto" Navarro avrebbe iniziato dei dialoghi segreti
con le multinazionali per raggiungere un accordo da poi proporre ai bananeros.
Oltre
all'atto violatorio degli Accordi del Raizòn, le multinazionali stanno cercando di far passare la
proposta che le donne ex lavoratrici delle bananeras
non rientrino nel diritto agli indennizzi in quanto
non avrebbero "lavorato direttamente con le banane e quindi con il Nemagòn".
Per tutti
questi motivi il 22 agosto é partita questa nuova marcia in cui le donne afectadas hanno urlato il loro diritto ad essere
indennizzate esattamente come gli uomini.
Come
sempre, nella piazza, il silenzio e l'attenzione erano totali, rotti solo dalle
urla e dagli applausi di migliaia di persone giunte ancora una volta a
difendere i propri diritti. In modo instancabile sono rimasti e rimaste per ore
sotto il sole, con una voglia incredibile di arrivare fino alla fine...hasta el fin, nonostante
le 780 persone decedute che ormai non faranno più parte di questa lotta.
Durante il
suo intervento, il presidente della Asotraexdan Victorino Espinales Reyes, ha usato parole
molto dure per ribadire che gli accordi devono essere rispettati e che non é
possibile che avvengano negoziazioni clandestine senza il consenso del settore bananero. Ha inoltre sancito la rottura totale con gli
altri settori legati ancora con il buffet giuridico di
Walter Gutierrez e ha dato il suo totale appoggio
alle donne che si sono ammalate a causa del Nemagòn e
che, oltre a morire, hanno spesso partorito figli deformi.
Ha infine
minacciato il governo che se continuerà con questa politica ambigua i bananeros ritorneranno in strada e marceranno nuovamente
verso Managua per chiedere ciò che la volta scorsa
non gli é stato concesso e cioé i 100 milioni cordobas per le cure mediche e una pensione vitalizia per
tutti gli ammalati.
Si sono poi
succedute varie personalità tra cui il nuovo Procuratore Generale della
Repubblica, Alberto Novoa, che si é dimostrato
particolarmente sensibile al tema in discussione.
Durante la giornata,
l'Associazione Italia-Nicaragua
ha avuto uno spazio per poter effettuare un intervento
in cui ha ribadito il suo totale appoggio alla lotta dei bananeros
ed ha ripercorso questi quattro anni di intensa attività al fianco degli ex
lavoratori e lavoratrici.
Si sono
inoltre consegnate al Ministro dell'Agricoltura, attuale
coordinatore della Commissione Interistituzionale, le migliaia di firme
raccolte in Italia negli ultimi mesi in cui si chiede il rispetto degli Accordi del Raizòn.
In un
incontro avvenuto qualche giorno dopo la marcia,
In modo
particolare si é cominciato un lavoro di
riorganizzazione per quello che riguarda la parte di sostegno alle spese
mediche per gli ammalati, che dovrà necessariamente tener conto del nuovo
panorama che vede il Ministero della Sanità direttamente conivolto
in questo settore.
(foto e
testo di Giorgio Trucchi)