G.Imbalzano .\Sindone: Concilio di Calcedonia {451}
* Concilio di Calcedonia, 8 Ottobre / 1 Novembre 451 *
Convocato dall'Imperatore Marciano, 17 sessioni, 28 canoni
Due nature nell'unica Persona del Cristo: condanna del monofisismo
"Seguendo, quindi, i santi Padri, all'unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio: il signore nostro Gesu' Cristo,
perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e del corpo,
consostanziale al Padre per la divinità, e consostanziale a noi per l'umanità, simile in tutto a noi, fuorché nel peccato (Cit. 45: Eb 4,15),
generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, e in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria vergine e madre di Dio,
secondo l'umanità, uno e medesimo Cristo signore unigenito; da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili,
non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura,
e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi; Egli non è diviso o separato in due persone, ma è un unico e medesimo Figlio, unigenito, Dio,
verbo e signore Gesu' Cristo, come prima i profeti e poi lo stesso Gesu' Cristo ci hanno insegnato di lui, e come ci ha trasmesso il simbolo dei padri."

Papa Leone Magno (440-461)


Il canone sottintende di certo altri riferimenti, quali la comparsa, in carne ed ossa, del Cristo risorto a Tommaso (Gv 21,27) e la nostra stessa resurrezione:
"Se c'è un corpo animale, c'è anche un corpo spirituale... Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale...
E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste." (1 Cor 15,44-46-49)


Tuttavia, i Monofisiti sostenevano che Gesu' avesse l'unica natura "divina" di un "corpo" spirituale, riducendo così la portata materiale dell'Incarnazione e della Passione:
di qui lo Scisma dei Miafisiti all'estremo opposto degli Assiri, che ad Efeso nel 431 rifiutarono l'unicità della Persona di Cristo,
asserendo la prevalenza della natura umana come Nestorio, in contrapposizione a Cirillo, secondo cui prevale anzi quella divina.
Ma ciò dovrebbe implicare l'apparenza dei nove mesi di gravidanza per Maria (da alcuni Siriaci ritenuta addirittura lo Spirito Santo)
e di questo passo l'apparenza della stessa morte di Cristo. È evidente l'influenza di queste ipotesi sui Maomettani, che ritengono Gesu' un grande Profeta,
incarnazione del "solo" Spirito di Allah, che farà ritorno alla fine dei tempi, ma come tale non assoggettabile ad una morte violenta.

~ ...ci elesse in lui prima della fondazione del mondo, perché noi fossimo santi... { Efesini 1, 4 }