DANIELA LEUZZI
Ugo Foscolo: l'ideale immolato sull' altare del reale
Proposta di lettura dell'Ortis
Il sacrificio:
11 ottobre 1797 (pag. 52): Il sacrificio della patria nostra è consumato
Il romanzo si apre con una vittima immolata, la patria, e con l' infrangersi degli ideali politici di Jacopo che ha già scelto il suicidio: (13 ottobre; pag. 53) Ahi! Sovente disperando di vendicarmi mi caccerei un coltello nel cuore per versare tutto il mio sangue fra le ultime strida della mia patria.
20 novembre (pag.65): ( ) e gemeva dentro l'anima, veggendomi innanzi la vittima che doveva sacrificarsi a' pregiudizi ed all' interesse.
La contemplazione della bellezza allevia le sofferenze (cfr. Ode All' amica risanata, vv.10-13: l'aurea beltade ond'ebbero / ristoro unico a' mali / le nate a vaneggiar menti mortali): Jacopo trova in essa una sorgente di vita che risulterà però fatale. Nella lettera del 17 marzo (pag. 89) dichiara lapidariamente: ( ) senza Teresa, io sarei forse oggi sotterra.
Il protagonista ha consacrato la vita alla donna (20 novembre, pag.66: questa mia misera vita è tua, tutta, io te la consacro; e la consacro alla tua felicità); l'infelicità di Teresa sarà per lui un'inappellabile sentenza di morte.
Lorenzo a chi legge (pag. 138): Io vi scongiuro in nome di Teresa, partite; sacrificate la vostra passione alla sua quiete( )
Il Signore T*** chiede a Jacopo un sacrificio in nome della famiglia e dell' interesse: Il matrimonio con il ricco Odoardo è infatti una garanzia contro le persecuzioni. Il padre è "carnefice" della figlia:
Ferrara, 20 luglio, ore.. (pag. 145): Padre crudele- Teresa è sangue tuo! Quell' altare è profanato; ( ) la vittima è sacrificata!
Milano, 4 dicembre (pag. 166): ( ) il forte scrive le leggi col sangue e pretende il sacrificio della virtù.
L'uomo animato da grandi ideali si scontra con il mondo in cui prevale la legge della violenza (cfr.lettera da Ventimiglia, pag. 188: La Terra è una foresta di belve.) .Tutte le illusioni si sono dileguate: E' vana la speranza di tentare la libertà della patria e le altre passioni sono immolate sull' altare dell' interesse. La morte appare inevitabile (O Cocceo Nerva ! tu almeno sapevi morire incontaminato.)
Ventimiglia, 19 e 20 febbraro (pag.184): Ma quando tu sarai offerita dal padre tuo come olocausto di riconciliazione su l' altare di Dio - quando il tuo pianto avrà ridata la pace alla tua famiglia -allora- non io- ma la disperazione sola , e da sé , annienterà l'uomo e le sue passioni.
14 marzo, mezzanotte (pag. 202): ( ) e sono questi milioni d' uomini sacrificati a mille pertiche di terreno, e a mezzo secolo di fama che due conquistatori si contendono con la vita de' popoli. E temerò io di immolare a me stesso que' dì pochi e dolenti che mi saranno forse rapiti dalle persecuzioni degli uomini, o contaminati dalle colpe?
20 marzo, a sera (pag. 205): Ma tu, mio Dio, che miri nel profondo, tu vedi che questo è sacrificio più che di sangue.
Nella redazione del 1802 la frase suonava: Ma tu ,mio Dio, che miri nel profondo, tu vedi che questo è sacrificio di sangue.
Teresa è ormai moglie di Odoardo , in Jacopo domina la tranquillità di una ferma decisione: La meta è stabilita.
Mercoledì, ore 5 (pag.211- 212), lettera per Teresa: La tua bellezza, la tua gioventù, lo splendore della tua fortuna saranno sprone per gli altri, per te, a contaminare quella innocenza alla quale hai sacrificato la tua prima e cara passione; e che pure ne' tuoi martirii ti fu sempre solo conforto ( )e te ne scongiuro per l'amor nostro infelice, per le lagrime che abbiamo sparse, per la religione che tu senti verso i tuoi genitori, a' quali ti sei pur immolata vittima volontaria- non lasciare senza consolazione la povera madre mia, ( )
Lettera per Teresa (pag.219): ( ) e lo pretendo il tuo amore; lo chiedo in vigore delle mie sventure, dell' amor mio, e del tremendo mio sacrificio.
Il sacrificio unisce idealmente Jacopo e Teresa, isolandoli dal mondo dominato dall' interesse e dalla violenza.
La breve rassegna dei luoghi del romanzo in cui ricorre il termine sacrificio permette di individuare in esso un motivo unificatore.
È presente nei punti centrali dell' opera, ne è il filo conduttore sotterraneo.
Il motivo politico e quello amoroso sono racchiusi in una visione pessimistica che trova nel
sacrificio di sé l'estrema e unica via per proclamare gli ideali:
L'ideale immolato sull' altare del reale.
Nota: I riferimenti alle pagine rimandano all' edizione a cura di G. Cavallini , Brescia, La Scuola 1983.