Tante volte, d'improvviso, mi sentivo afferrato da qualcosa (non dico da qualcuno) che mi sospendeva nell'aria e mi avvicinava a sensazioni alle altre parti del corpo. S'impadroniva di me e io avevo paura. Ero come staccato dal suolo, risucchiato in una dimensione extraordinaria, dentro un'atmosfera che paralizzava i centri nervosi. Viaggiavo nello spazio a contatto con le nubi e avevo impercettibili contatti con il suolo, con la realtà di ogni giorno. Mi capitava, per lo più, quando ero in casa, assorto nei pensieri o per niente assorto. L'effetto durava minuti che mi sembravano lunghissimi. Desideravo ripiombare nella condizione naturale. Non ero affatto attratto da esperienze che scuotevano il mio corpo e mi libravano in alto, o fuori.
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Noi siamo energia e siamo circondati di energia. Dobbiamo partire da questo presupposto per comprendere la validità di una terapia, quella pranica, che punta al ristabilimento di equilibri energetici alterati, carenti o modificati da accumuli. La pranoterapia non è mai tossica, invasiva o negativa. Agisce come elemento equilibratore e rimuove le cause della malattia. Per il pranoterapeuta l'uomo va considerato nella sua globalità, corpo, anima, intelletto. Oggi la medicina ufficiale segmenta l'uomo in tante parti diversificate tra di loro che isola dal contesto globale.
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