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14. Vidurāgamana

( Il libro dell'arrivo di Vidura I, 192-198)


                              CXCII


   1 	Vaiśaṁpāyana disse
     	quindi da abili spie dei re fu portata la notizia 
     	che la bella Draupadī abitava coi mariti pāṇḍava,

   2 	e colui che aveva teso l'arco, quel grand'anima e trafitto il bersaglio,
     	costui era Arjuna il migliore dei vincitori, grande armato di arco e frecce,

   3 	e il forte che faceva volare il re di madra Śalya alzandolo,
     	e pure furioso faceva tremare gli uomini in battaglia con un albero,

   4 	e che neppure la minima agitazione aveva quel grand'anima colà,
     	costui era Bhīma dalla terribile presa, distruttore di armate nemiche,

   5 	udendo che sotto le spoglie di brahmani erano i figli di Pāṇḍu,
     	e di Kuntī, stupore sorse ai sovrani di uomini,

   6 	si sapeva che Kuntī prima era bruciata nella casa di lacca,
     	e tutti quei principi pensavano che essi fossero nati di nuovo,

   7 	vergogna portando allora a Bhīṣma e al kaurava Dhṛtarāṣṭra,
     	per quell'azione sleale fatta da Purocana,

   8 	e terminato lo svayaṃvara, tutti quei re 
     	donde erano giunti ritornarono, avendo ormai saputo dei pāṇḍava nascosti,

   9 	quindi Duryodhana, il re folle assieme ai fratelli,
     	ad Aśvatthāman, allo zio e a Karṇa e a Kṛpa,

  10 	ritirandosi dopo aver visto la scelta di Draupadī caduta sull'eroe dai bianchi cavalli,
     	Duḥśāsana con vergogna disse a lui abbattuto con dolcezza:

  11 	“se quello non fosse sembrato un brahmano non avrebbe vinto Draupadī,
     	nessuno in verità sapeva o re, che lui era il conquista-ricchezze,

  12 	il destino è superiore all'uomo che è di vano agire, io penso,
     	vergogna al nostro valore o caro, se i pāṇḍava continuano a vivere quaggiù.”

  13 	così essi conversando, e disprezzando Purocana, 
     	entrarono in hāstinapura, tristi e depressi,

  14 	spaventati, frustrati nei loro scopi erano, vedendo i pṛthādi fortissimi,
     	liberi dal fuoco veicolo di offerte, e alleati con Drupada, 

  15 	e a Dhṛṣṭadyumna e a Śikhaṇḍin pensando invero, 
     	e agli altri figli di Drupada, tutti esperti di guerra,

  16 	e Vidura avendo udito che i pāṇḍava erano i mariti di Draupadī,
     	e che vergognosi erano giunti i figli di Dhṛtarāṣṭra e umiliati, 

  17 	allora con la mente gioiosa lo kṣattṛ a Dhṛtarāṣṭra, o signore di popoli,
     	“ per fortuna i kaurava crescono!” così diceva orgoglioso,

  18 	il re figlio di Vicitravīrya saputo tutto da Vidura
     	disse molto contento:” fortuna; fortuna!” o bhārata, 

  19 	pensava infatti che suo figlio maggiore fosse stato scelto dalla figlia di Drupada,
     	non avendo ancora visto Duryodhana quel saggio signore di uomini,

  20 	perciò comandava molti abbellimenti per Draupadī:
     	“sia portata qui Kṛṣṇā e mio figlio Duryodhana allora.”

  21 	allora alla sua presenza Vidura disse che i pāṇḍava erano stati scelti,
     	e tutti erano stati favolevolmente onorati da Drupada quegli eroi,
     	e anche i loro parenti, e molti degli altri coi loro eserciti.

  22 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“come sono figli di Pāṇḍu questi principi, lo sono anche per me,
     	questa grande gioia io penso che sia aumentata o Vidura,
     	essendo stati i pāṇḍava con favore onorati, quegli eroi con molti amici,

  23 	quale kṣatriya acquistando Drupada come amico assieme ai suoi parenti,
     	essendo principe in cerca di fortuna non sarebbe felice?”

  24 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	a lui che così parlava, Vidura rispondeva:
     	“sempre sia a te questa opinione o re, per cento anni.”

  25 	quindi sia Duryodhana che il figlio di Rādhā o signore di popoli,
     	avvicinando Dhṛtarāṣṭra, questo discorso dicevano allora:

  26 	“in presensa di Vidura a parlare con te non siamo capaci o re,
     	da soli parleremo, qual'è dunque il tuo comando?

  27 	la prosperità del nemico è ciò che credi o padre, come fosse la nostra,
     	e la applaudi quando sei vicino allo kṣattṛ, o migliore dei bipedi,

  28 	e una cosa dovendo fare tu un'altra ne fai, o senza macchia,
     	la loro rovina si deve compiere o padre, costantemente,

  29 	noi ci consultiamo con te su quanto sia da fare al momento opportuno,
     	affinché essi non ci inghiottino assieme ai parenti coi figli e le truppe.”
     


                              CXCIII


   1 	 Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ io pure così penso come voi su ciò,
     	io non voglio rendermi palese con l'espressione a Vidura,

   2 	quindi io le loro qualità celebrerò interamente,
     	cosicchè non riconosca Vidura il mio scopo dalle emozioni,

   3 	ciò che tu pensi si debba ottenere dillo dunque o Suyodhana,
    	oppure tu o figlio di Rādhā, dimmi tu ciò che pensi sia da ottenere.”

   4 	Duryodhana disse:
     	“ora per mezzo di brahmani abili, adatti allo scopo,
     	separiamo i figli di Kuntī dai due pāṇḍava figli di Mādrī,

   5 	oppure il re Drupada con grandi ricchezze,
     	e i suoi figli e i compagni siano acquistati interamente:

   6 	'abbandonate il re Yudhiṣṭhira il figlio di Kuntī,
     	oppure impegnatevi a fare la loro rovina,

   7 	oppure, a ciascuno di loro separatamente descrivendo in male la propria residenza,
     	tutti i pāṇḍava si ritrovino separati e confusi con la mente, 

   8 	oppure certi abili uomini dagli scaltri stratagemmi,
     	in un modo o in un altro separino i pṛthādi dalla loro cara,

   9 	o seducano Kṛṣṇā in molti modi, questo è facile, 
     	oppure separino i pāṇḍava da lei e pure lei da loro,

  10 	oppure o re, uomini dagli abili stratagemmi la morte di Bhīmasena,
     	procurino in segreto, egli infatti è il più forte di loro,

  11 	e con questa morte o re, ucciso quel forte, ucciso quel potente,
     	non cercheranno la sovranità egli è infatti il loro rifugio,

  12 	Arjuna è invincibile in battaglia, e lo protegge da dietro ventre-di-lupo,
     	senza di lui, Phalguna in battaglia non è la quarta parte del figlio di Rādhā,

  13 	in essi nascerebbe debolezza senza il grande Bhīmasena,
     	e sapendo noi più forti, cadrebbero in rovina senza quel potente,

  14 	ma essendo qui venuti i pṛthādi, obbedienti sotto il tuo controllo,
     	non procederemo o re, secondo la nostra inclinazione alla loro distruzione,

  15 	oppure da bellissime donne voluttuose che siano separati
     	allora ad uno ad uno, i kuntīdi da Kṛṣṇā e mutato il loro amore,

  16 	oppure il figlio di Rādhā mandi qulcuno incontro a loro,
     	e essi da abili ladroni in segreto siano uccisi,

  17 	di questi mezzi quale che credi sia il meno colpevole
     	in questa resta saldo, il tempo precedente è passato,

  18 	quando non era ancora fatta alleanza con Drupada toro tra i principi,
     	oggi essi sono potenti, quando un tempo non erano potenti,

  19 	questa la mia opinione o padre, di agire per la loro distruzione,
     	o bene o se male, tu  che ne pensi o figlio di Rādhā?”
     


                              CXCIV


   1 	Karṇa disse:
     	“Duryodhana, il tuo proposito non è adeguato, così è la mia opinione,
     	i pāṇḍava non si possono conquistare con stratagemmi o rampollo dei kuru,

   2 	già prima da te sono stati tentati sottili stratagemmi,
     	quando allora non fosti in grado di uccidere quei valorosi,

   3 	e qui essi vivevano vicini a te o principe,
     	 pulcini dalle ali non sviluppate, e non si poterono fermare,

   4 	oggi che vivono volando, in altro luogo completamente sviluppati,
     	con stratagemmi non si vincono i kuntīdi, questa è la mia opinione, o incrollabile,

   5 	con stratagemmi noi non possiamo legarli, essi sono presi dal fato,
     	e allarmati, e desiderosi dell'eredità ancestrale,

   6 	e una rottura l'un dall'altro non si può porre in essi,
     	quelli che sono contenti di una sola moglie non si separano l'uno dall'altro,

   7 	e neppure altri possono separare Kṛṣṇā da loro,
     	lei li scelse miserabili, come dunque oggi che sono consacrati?

   8 	è peculiare desiderio delle donne che una abbia molti mariti,
     	e questo avendo ottenuto Kṛṣṇā non si può toglierle la sua felicità,

   9 	e nobile è il re pāñcāla non è egli avido di ricchezze,
     	non abbandonerà certamente i kuntīdi neanche col dargli un regno,

  10 	e anche suo figlio è pieno di qualità e attaccato ai pāṇḍava,
     	perciò con stratagemmi io penso che non si possano sottomettere in alcun modo,

  11 	pazienza dobbiamo avere noi oggi, o toro fra gli uomini,
     	quando saranno senza sostegno i pāṇḍava, o signore dei popoli,
     	allora essi saranno distrutti se il tuo valore te lo permette,

  12 	finché la nostra parte è grande e piccola quella dei pāñcāla,
     	intanto la loro distruzione si deve fare, non dubitare di ciò,

  13 	finché non hanno eserciti numerosi e abbondanti amici,
     	allora rapido mostra il tuo valore, o figlio di Gādhārī,  

  14 	e fintanto che il re dei pāñcāla non pone mente alla forza, 
     	coi suoi figli grandi eroi, allora rapido mostra il tuo valore,

  15 	e prima che arrivi il vṛṣṇi conducendo l'esercito degli yādava,
     	per dare il regno ai pāṇḍava, allora rapido mostra il tuo valore,

  16 	le ricchezze e i vari beni e anche il mero regno,
     	non è troppa offerta per Kṛṣṇa in favore dei pāṇḍava o signore della terra,

  17 	col proprio valore la terra fu conquistata da Bharata grand'anima, 
     	e col proprio valore i tre mondi conquistava Indra punitore degli ignoranti,

  18 	e il valore dello kṣatriya tutti cantano o signore dei popoli,
     	il dharma proprio dei guerrieri è il loro valore o toro tra i principi,

  19 	col tuo esercito noi o re, con la grande armata quadripartita,
     	distruggendo Drupada velocemente prenderemo i pāṇḍava,

  20 	né con la ricchezza, né con donazioni, né separandoli, i pāṇḍava
     	possono essere sottomessi, perciò col tuo valore colpiscili,

  21 	vincendo costoro col tuo valore otterrai l'intera terra,
     	nessun'altra cosa io scorgo come mezzo di azione o sovrano di genti.”

  22 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	udito il discorso del figlio di Rādhā, il potente Dhṛtarāṣṭra,
     	salutatolo con reverenza disse poi questo discorso:

  23 	“ pieno della grande saggezza degli esperti d'arme tu sei o figlio del sūta,
     	e questo tuo discorso pieno di valore è degno di te,

  24 	di nuovo però Bhīṣma, e Droṇa e Vidura,
     	e voi due, consigliatevi su cosa sia a noi più prospera.”

  25 	quindi fatti condurre tutti i consiglieri più rinomati 
     	Dhṛtarāṣṭra il grande re, con loro si consultava allora.
     


                              CXCV


   1 	Bhīsma disse:
     	“in nessun modo mi rallegra una guerra coi figli di Pāṇḍu,
     	e come è Dhṛtarāṣṭra per me, così è Pāṇḍu senza dubbio,

   2 	e quanto lo sono i figli di Gāndhārī tanto anche i figli di Kuntī sono da me amati,
     	e come da me sono protetti, così da te devono esserlo o Dhṛtarāṣṭra,

   3 	e come per me sono re, così lo siano per te e per Duryodhana,
     	e così pure per tutti gli altri kuru, o bhārata,

   4 	perciò l'inimicizia con loro non mi rallegra, sia fatta l'alleanza sia data loro la terra
     	dei loro antenati, e il regno del padre a questi ottimi kuru,

   5 	o Duryodhana quanto tu questo regno vedi o figliolo:
     	'questo è di mio padre' così anche i pāṇḍava questo vedono,

   6 	se il regno non ottengono i pāṇḍava adepti al tapas,
     	come dunque puo essere tuo questo o di qualche altro bhārata?

   7 	quindi tu hai ottenuto il regno secondo il dharma o toro dei bhārata 
     	essi pure ottengano il regno avito questa la mia opinione,

   8 	con gentilezza una parte del regno sia data loro,
     	questo sarà vantaggioso o tigre fra gli uomini, per tutto il popolo, 

   9 	quindi se in altro modo si agisce nessun beneficio per noi vi sarà,
     	e per te pure infamia completa vi sarà, non v'è dubbio,

  10 	nella protezione dell'onore resta saldo, l'onore è la suprema forza,
     	la vita di un uomo dall'onore distrutto si dice essere senza frutto,

  11 	quando l'onore di un uomo non va perduto o kaurava,
     	allora egli vive o figlio di Gāndhārī, chi ha perso l'onore perisce,

  12 	resta fermo in ciò, questo dharma praticato dalla stirpe dei kuru,
     	compi, esso è adatto al forte, a te stesso e agli antenati, 

  13 	fortuna che sono vivi quegli eroi, fortuna che vive Pṛthā,
     	fortuna che il malvagio Purocana senza volerlo è passato a miglior vita,

  14 	da allora in poi o Gāndhārīde non potevo vedere
     	al mondo qualche creatura vivente, dopo aver udito che Kuntī era morta,

  15 	e neppure  il mondo accusa in questo modo Purocana,
     	quanto il mondo accusa te, o tigre fra gli uomini,

  16 	la loro vita è per te la distruzione di ogni colpa,
     	e deve essere valutata preziosa o grande re, la visita dei pāṇḍava,

  17 	e a questi eroi viventi o rampollo dei kuru, neppure 
     	lo stesso dio con la folgore, sarebbe capace di togliere la patria eredità, 

  18 	tutti loro son saldi nel dharma e con una sola mente,
     	completamente contro il dharma sarebbero cacciati da tale regno,

  19 	se tu compirai il dharma, se farai un azione cara a me,
     	e se si deve fare una cosa utile, una metà del regno sia assegnata a loro.”
     


                              CXCVI


   1 	Droṇa disse:
     	“consultandoci con gli amici qui riuniti di Dhṛtarāṣṭra, o sovrano,
     	la via del dharma e gloriose parole abbiamo udito,

   2 	io pure ho questa opinione o caro, che ha Bhīṣma grand'anima,
     	fare compartecipi i figli di Kuntī questo è il dharma eterno,

   3 	sia mandato veloce a Drupada un qualche uomo dalle care parole,
     	numerose gemme recando, da dare a loro o bhārata,

   4 	e contemporaneamente egli vada da lui molte cose portandogli, 
     	e parli a lui di suprema prosperità e per far nascere un alleanza,

   5 	e dica che tu sei contento o re, e pure Duryodhana,
     	ripetutamente a Drupada e a Dhṛṣṭadyumna o bhārata,

   6 	e la correttezza e il piacere dell'alleanza anche decanti,
     	e ripetutamente ai figli di Kuntī e ai due figli di Mādrī dolcemente parli,

   7 	e molti bellissimi ornamenti fatti d'oro,
     	per tuo ordine o re dei re, a Draupadī siano offerti,

   8 	e anche a tutti i figli di Drupada o toro dei bhārata,
     	e a tutti i pāṇḍava e a Kuntī, quelli che sono loro adatti,

   9 	così con gentili parole alleato faccia Drupada assieme ai pāṇḍava,
     	e così avendo parlato di seguito parli per la lor venuta,

  10 	e col permesso degli eroi, vada là un magnifico esercito,
     	e Duḥśāsana e Vikarṇa conducano qui i pāṇḍava,

  11 	quindi quei migliori tra i principi siano onorati da te sempre,
     	e col permesso dei ministri si stabiliscano nel regno avito,

  12 	cosi o grande re, in modo che siano essi come tuoi figli,
     	io ritengo sia il giusto comportamenteo assieme a Bhīṣma o bhārata.”

  13 	Karṇa disse:
     	“questi due in successione chiedono che tutto sia fatto secondo i loro desideri,
     	e non suggeriscono il meglio per te, quale dunque maggiore meraviglia vi è?

  14 	con mente malvagia, chi nascondendo il proprio intimo animo,
     	parlando del meglio nominalmente, come può avere una virtuosa opinione?

  15 	agli amici nei momenti difficili non si da il meglio o il suo contrario,
     	tutto è secondo il destino sia che sia male o bene,

  16 	il saggio o il non saggio, il giovane o il vecchio uomo,
     	che abbia alleati o senza alleati, interamente e sempre, il destino trova,

  17 	si narra che una volta un tale Ambuvīca così conosciuto,
     	era quel re nella reggia dei principi māgadha,

  18 	il re era senza nessun servo, era impegnato solo a respirare,
     	un ministro incaricato compiva tutti gli uffici allora,

  19 	il suo ministro Mahākarṇi era l'unico signore allora,
     	egli pensando di aver acquisita forza in sé stesso era arrogante,

  20 	e del re i gioielli, le donne e le ricchezze,
     	si prese interamente, quello sciocco e pure la sovranità per sé,

  21 	tutto ciò avendo preso, cresciuto nel desideroso per brama di cupidigia,
     	quindi dopo aver preso tutto desiderava di acquistare anche il regno di quello  

  22 	che era privo di tutti i servi e solo dedito alla pura respirazione,
     	e pur sforzandosi il regno non fu capace di avere, noi abbiamo udito,

  23 	che altro si può dire se non che la sovranità gli fu stabilita dal fato?
     	se tu sei destinato al regno così sarà o signore di popoli,

  24 	sotto gli occhi di tutti i mondi sarà tuo certamente,
     	o se altrimenti è destinato anche sforzandoti non l'otterrai,

  25 	così sapendo ricevi il bene dai consiglieri non la disonestà,
     	i discorsi degli ingannatori e dei sinceri bisogna riconoscere.”

  26 	Droṇa disse:
     	“si sa che per malizia questo hai detto, avendo in vista 
     	di essere nocivo al bene dei pāṇḍava, perciò tu parli di un nostro fallo,

  27 	il supremo beneficio o Karṇa, dimmi per la prosperità dei kuru,
     	pure tu pensi un peccato come dici, il supremo beneficio,

  28 	quindi se si farà altrimenti a quello che io dico essere il supremo vantaggio,
     	i kaurava periranno in non molto tempo, questa è la mia opinone.”
     


                              CXCVII


   1 	Vidura disse:
     	“o re senza dubbio tu hai udito il meglio dai parenti,
     	ma da quelli che non vogliono ascoltare il dicorso non viene accolto,

   2 	per il tuo vantaggio il discorso fece il migliore dei kuru
     	Bhīṣma figlio di Śaṃtanu o re, e questo tu non accogli,

   3 	allora da Droṇa in vari modi ha parlato del supremo vantaggio,
     	e il figlio di Rādhā non pensa che questo sia di tuo vantaggio,

   4 	e meditando io non vedo o re, un amico migliore 
     	di questi due leoni tra gli uomini, o quale sia migliore per saggezza,

   5 	questi due sono anziani per energia, saggezza ed educazione,
     	uguali sono verso di te o re, e verso i figli di Pāṇḍu,

   6 	e nel dharma non sono inferiori o re, come nella verità o bhārata, 
     	a Rāma figlio di Dāśaratha e a Gaya non vi è qui dubbio,

   7 	né questi due dissero un inganno mai prima d'ora,
     	e neppure qualche azione malvagia dei due fu udita verso di te,

   8 	queste due tigri fra gli uomini sono senza macchia verso di te,
     	forse che non consigliarono per te il meglio i due che camminano nella verità?

   9 	questi due saggi, i migliori degli uomini in questo mondo o sovrano di uomini,
     	per tuo svantaggio quindi non diranno certo qualcosa di obliquo,
     	questa è la mia finale opinione o rampollo dei kuru,

  10 	e neppure per proprio bene, i due sapienti del dharma si darebbero ad un partito,
     	questo pensarono che sia il supremo vantaggio per te o bhārata, 

  11 	e come i tuoi figli a cominciate da Duryodhana o re, per te
     	così pure i pāṇḍava sono figli o re, senza dubbio,

  12 	se qualche danno per loro consigliano gli sciocchi
     	consiglieri tuoi, costoro il meglio non otterranno certamente,

  13 	quindi nel tuo cuore o re, discerni la differenza fra essi, 
     	quelli che nascondono il proprio intimo non fanno certamente il tuo bene,

  14 	per questa ragione questi due o re, grandi anime dal grande splendore,
     	non dissero qualcosa di falso ma di questo non ne sei certo,

  15 	e quando quei due tori fra gli uomini dissero che loro non si possono vincere,
     	questo abbi per certo o tigre fra gli uomini, che tu sia benedetto,

  16 	in che modo il pāṇḍava, il glorioso ambidestro, distruttore di nemici,
     	può essere sconfitto in battaglia o re, seppure dal dio benefico?

  17 	e Bhīmasena, grandi-braccia, che ha la forza di un grande elefante,
     	in che modo può essere sconfitto in combattimento pure dagli immortali?

  18 	e pure gli esperti in guerra, i gemelli simili a due figli di Yama,
     	come possono essere sconfinti in battaglia da uno che desideri vivere?

  19 	e colui che ha fermezza, compassione, calma, verità, supremo coraggio,
     	sempre, quel migliore dei pāṇḍava come si può vincerlo in battaglia?

  20 	per essi che hanno Rāma come partigiano, che hanno per consigliere Janārdana,
     	per quelli che hanno al fianco Sātyaki, cosa non è conquistabile in battaglia? 

  21 	e che hanno Drupada per suocero, e i nipoti di Pṛṣata come cognati,
     	a cominciare da Dhṛṣṭadyumna, questi valorosi fratelli che sono i figli di Drupada,

  22 	riconoscendo loro invincibili per prima cosa o bhārata, 	
     	e la loro eredità conforme al dharma, comportati giustamente verso di loro,

  23 	questa infamia fatta da Purocana che è una grande macchia,
     	con gentilezza verso di loro oggi o re, in persona purifica,

  24 	pure Drupada, che una volta nostro nemico, è un grande re,
     	l'alleanza con lui come amico accresce la prosperità,

  25 	e molti e forti sono i dāśārha o signore di popoli,
     	e dov'è Kṛṣṇa là essi sono, e dove Kṛṣṇa là sono i vincitori,

  26 	quanto si può ottenere con la conciliazione si deve fare o sovrano,
     	chi maledetto dagli dèi, agirebbe dunque per il conflitto?

  27 	e avendo udito vivi i pṛthādi, le genti di città e campagna,
     	sono fortemente desiderosi di vederli o re, agisci bene,

  28 	Duryodhana e Karṇa e Śakuni il figlio di Subala,
     	sono giovani lontani dal dharma, di cattiva saggezza, non compiere il loro consiglio,

  29 	tu che possiedi ogni qualità, una volta hai udito da me o re,
     	che per l'errore di Duryodhana questa razza perirà.”
     


                              CXCVIII


   1 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ Bhīṣma il sapiente figlio di Śaṃtanu e Droṇa il venerabile ṛṣi,
     	il migliore  e vantaggioso discorso dissero e anche tu a me il vero dici,

   2 	e poiché gli eroi di Pāṇḍu, i grandi guerrieri figli di Kuntī,
     	secondo il dharma sono tutti miei figli senza dubbio,

   3 	e come questo regno appartiene ai miei figli,
     	così il regno è pure dei figli di Pāṇḍu senza alcun dubbio,

   4 	o kṣattṛ, va e conducili assieme alla madre, molto onorandoli,
     	e assieme a Kṛṣṇā dalla bellezza divina o bhārata, 

   5 	fortuna che vivono i pṛthādi fortuna che vive Pṛthā,
     	fortuna che hanno ottenuto la figlia di Drupada quei grandi guerrieri,

   6 	fortuna che tutti siamo prosperi, fortuna che è morto Purocana,
     	fortuna che il mio estremo dolore si è allontanato o gloriosissimo.”

   7 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	quindi andava Vidura per ordine di Dhṛtarāṣṭra,
     	alla presenza di Yajñasena e dei pāṇḍava o bhārata,

   8 	colà giunto il sapiente del dharma, il conoscitore di ogni insegnamento,
     	Drupada approcciando secondo le regole, si sedeva a lui vicino,

   9 	e pure lui accoglieva secondo il dharma Vidura allora,
     	e i due l'un l'altro si chiesero di rito, della salute, 

  10 	e scorgeva là i pāṇḍava e Vāsudeva o bhārata,
     	con affetto abbracciatili, chiese loro della salute allora,

  11 	e da quegli intelligenti in successione oltre misura egli fu onorato,
     	per ordine di Dhṛtarāṣṭra con affetto ripetutamente

  12 	chiedeva della loro salute o re, allora ai rampolli di Pāṇḍu,
     	e pure consegnava gioielli e varie ricchezze,

  13 	sia ai pāṇḍava che a Kuntī e a Draupadī o signore di popoli,
     	che ai figli di Drupada, tutto quanto offerto dai kaurava,

  14 	e annunciava quell'incomparabile intelletto quel modesto, con modestia
     	a Drupada, alla presenza dei figli di Pāṇḍu e del lunghi-capelli:

  15 	“ o re ascolta assieme ai ministri e ai figli le mie parole,
     	Dhṛtarāṣṭra assieme ai figli e ai ministri e parenti a te

  16 	ha augurato prosperità o re, con affetto ripetutamente,
     	a pure ai tuoi cari certamente e ai tuoi parenti o sovrano di uomini,

  17 	inoltre Bhīṣma, figlio di Śaṃtanu assieme a tutti i kaurava,
     	della tua salute, quel grande saggio vuole essere interamente informato,

  18 	il figlio di Bharadvāja il grande arciere Droṇa tuo amico,
     	un abbraccio a te mandando s'informa della tua salute,

  19 	e Dhṛtarāṣṭra o re dei pāñcāla, ottenendo con te parentela,
     	soddisfatto pensa di essere, come pure tutti i kaurava,

  20 	né per aver ottenuto un regno, così sarebbero le loro menti allietate,
     	quanto per aver ottenuta parentela con te o Yajñasena,

  21 	questo avendo saputo o signore, mandaci i pāṇḍava,
     	il re kaurava di vedere la prole di Pāṇḍu ha molta fretta, 

  22 	per molto tempo sono vissuti come brahmani, questi tori tra gli uomini,
     	e ansiosi di vedere la città saranno, e anche Pṛthā,

  23 	e anche tutte le migliori donne dei kuru per il desiderio di vedere
     	la pāñcāla Kṛṣṇā attendono, spiando e la città e il nostro regno,

  24 	egli o signore, non troppo tardi, vuol mostrare i figli di Pāṇḍu,
     	per il loro viaggio assieme la moglie, io sono qui giunto,

  25 	quando saranno licenziati da te o re, i pāṇḍava grandi anime,
     	allora io manderò veloci corrieri a Dhṛtarāṣṭra,
     	per dire che verranno i kuntīdi e Kuntī assieme a Kṛṣṇā.”