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23. Digvijaya

( La conquista di ogni regione. II, 23-29)


                              XXIII


   1 	 Vaiśaṁpāyana disse:
     	il pṛthāde ottenuto il migliore degli archi, e le due faretre inesauribili,
     	il carro col pavese, e il palazzo, disse a Yudhiṣṭhira:

   2 	“arco, armi, frecce, valore, amicizia, terra, gloria ed esercito,
     	questo io ho ottenuto o re, di desiderabile, e difficile da ottenersi,

   3 	ora io penso si debba agire nell'accrescimento del tesoro,
     	io raccoglierò tributi da tutti i re o migliore dei sovrani,

   4 	per la conquista io partirò verso la regione presieduta dal dio delle ricchezze,
     	in un favorevole giorno e ora, e pure sotto una favorevole costellazione.”

   5 	Yudhiṣṭhira il dharmarāja udito il discorso del conquista-ricchezze,
     	a lui rispose con voce affettuosa e profondamente chiara:

   6 	“parti o toro fra i bhārata con le benedizioni dei brahamani dalla retta parola,
     	per dispiacere dei nemici e là per la gioia degli amici,
     	la vittoria per te sia certa o pṛthāde e che tu ottenga il bene desiderato.”

   7 	così apostrofato partiva il pṛthāde circondato da un grande esercito,
     	con quel carro divino datogli da Agni per la meravigliosa impresa,

   8 	e pure Bhīmasena e i gemelli tori fra gli uomini,
     	con gli eserciti partirono tutti onorati dal dharmarāja,

   9 	il figlio del castigatore di Pāka soggiogava la regione cara al dio delle ricchezze,
     	 Bhīmasena l'orientale e Sahadeva la meridionale,

  10 	e Nakula la regione occidentale o re, conquistava quell'abile nelle armi,
     	a khāṇḍavaprastha rimaneva il dharmarāja Yudhiṣṭhira.

  11 	Janamejaya disse:	
     	“la conquista delle regioni o brahamano in dettaglio racconta,
     	non sono mai sazio di ascoltare le grandi imprese degli antichi.”

  12 	 Vaiśaṁpāyana disse
     	prima ti parlerò della conquista del conquista-ricchezze,
     	simultanuamente dai pṛthādi fu vinta la terra scrigno di ricchezze,

  13 	prima nel territorio dei kuṇinda assogettava i re, 
     	il grandi-braccia, il conquista-ricchezze neppure con troppa energica azione,

  14 	gli ānarta e kālakūṭa e i kuṇinda avendo vinti, egli
     	del malvagio Sumaṇḍala, avendolo vinto, faceva la sua retroguardia,

  15 	l'ambidestro vincitore di nemici assieme a lui o re,
     	conquistava la regione sakala e il principe Prativindhya,

  16 	e gli abitanti della regione sakala e i re delle sette regioni,
     	e sorse un tumultuoso contrasto fra i soldati di Arjuna,

  17 	il grande arciere sedati pure quelli o toro dei bhārata,
     	assieme a tutti loro assaliva prāgjyotiṣa,

  18 	là vi era il grande re Bhagadatta o signore di popoli,
     	e con lui vi fu una grande battaglia da parte del grand'anima Arjuna,

  19 	prāgjyotiṣa era circondata e dai kirāta e dai cīna,
     	e da molti altri guerrieri abitanti le rive del mare,

  20 	quindi otto giorni avendo combattuto il conquista-ricchezze,
     	sorridendo gli disse il re, cessate le fatiche della battaglia:

  21 	 “ o grandi-braccia tu hai o rampollo di Pāṇḍu simile 
     	valore, del castigatore di Pāka, e sei splendido in battaglia,

  22 	io sono amico del re degli dèi e non inferiore a Śakra in battaglia,
     	e non sono in grado o caro, di stare di fronte a te in battaglia,

  23 	cosa desideri o pāṇḍava?  dimmi cosa vuoi io faccia,
     	quanto mi dirai o grandi-braccia io lo farò o figliolo.”

  24 	Arjuna disse:
     	"il re è il figlio di dharma Yudhiṣṭhira toro fra i kuru,
     	per lui io desidero ottenere la sovranità, e a lui tributo sia dato,

  25 	tu sei amico di mio padre e da me pure sei amato, 	
     	perciò non assicuro a te che ti sarà data ogni gentilezza.”

  26 	Bhagadatta disse:
     	“o figlio di kuntī come tu sei per me così il re Yudhiṣṭhira,
     	tutto questo io farò, cos'altro devo fare per te?”
     


                              XXIV


   1 	 Vaiśaṁpāyana disse:
     	vinto costui, il grandi-braccia, il figlio di Kuntī, il conquista-ricchezze,
     	partiva quindi verso la regione settentrionale presieduta dal dio delle ricchezze,

   2 	e il kuntīde le regioni interne ai monti e quelle esterne, 
     	e pure la regione superiore conquistava quel toro fra gli uomini,

   3 	e avendo vinto tutti i montanari colà, e quelli che erano i loro sovrani 
     	sottomettendo, egli ovunque raccolse tesori,

   4 	e assieme a tutti quelli, ingraziatosi i sovrani,
     	marciava o re, contro Bṛhanta re dei kulūta,

   5 	e col suono dei tamburi e col frastuono delle ruote dei carri,
     	e le grida degli elefanti facendo tremare la terra,

   6 	allora Bṛhanta era giovane e con un esercito dei quattro tipi,
     	perciò uscito dalla città combatteva contro il pāṇḍava,

   7 	enorme fu lo scontro tra Bṛhanta e il conquista-ricchezze,
     	e non fu in grado Bṛhanta di sostenere il valore del pāṇḍava,

   8 	il signore dei monti riconoscendo il kuntīde irresistibile,
     	si avvicinava lo sciocco portando tutti i tesori,

   9 	egli consolidato il regno assieme al kulūta partiva,
     	quindi veloce scacciava dal regno Senābindu o re,

  10 	e la città di modāpura, Vāmadeva, Sudāmāna, Susaṁkula,
     	e i kulūta settentrionali, e i re riuniva a se,

  11 	e là restando cogli uomini, per ordine del dharmarāja,
     	il conquista-ricchezze conquistava o re, le cinque regioni secondo gli ordini,

  12 	egli raggiunta divaḥprastha la grande città di Senābindu,
     	con l'esercito dei quattro tipi vi prendeva residenza il potente,

  13 	egli circondato da tutti quelli, a Viṣvagaśva sovrano 
     	dei puru si approssimava, quello splendido toro fra gli uomini,

  14 	e vinti in battaglia i guerrieri montanari grandi combattenti,
     	con l'esercito o re, conquistava la città retta dal puru,

  15 	e vinto il puru, anche i barbari abitanti delle montagne, 
     	le sette tribù degli utsavasaṁketa vinceva il pāṇḍava,

  16 	quindi gli eroici guerrieri kāśmīraka quel toro degli kṣatriya,
     	sconfiggeva, e la regione lohita assieme a dieci vassalli,

  17 	quindi il kuntīde, vinceva i trigarta e i dārva e i kokananda,
     	e i numerosi kṣatriya o re, che lo attaccavano tutti insieme,

  18 	quindi la bella abhisārī conquistò il rampollo dei kuru,
     	e in battaglia vinceva Rocamāna che risiedeva in uraśā,

  19 	quindi la bella siṁhapura ben protetta da varie armi,
     	colpiva, ricorrendo alla forza in battaglia il figlio di Indra, 	

  20 	quindi sia i suhma che i cola, il coronato, toro tra i pāṇḍava,
     	il rampollo dei kuru, assieme a tutto l'esercito assaliva, 

  21 	quindi il supremo valoroso discendente di kuru, i bāhlīka
     	difficili da avvicinare, in potere ridusse con un grande scontro,

  22 	e acquistato un potente esercito e minima perdita il pāṇḍava,
     	figlio del punitore di Pāka vinceva i darada assieme ai kāmboja,

  23 	e i barbari che abitano la regione nord-orientale per rifugiarvisi,
     	 e quelli che vivono nella foresta tutti questi vinceva il potente,

  24 	i loha, i paramakāmboja e pure i ṛṣika settentrionali,
     	riuniti tutti insieme o grande re, li sconfiggeva il figlio di Indra, 

  25 	coi ṛṣika sorse una battaglia veramente paurosa,
     	simile a quella per Tārakā, tra il principe ṛṣika e il pṛthāde,

  26 	egli sconfitti quindi i ṛṣika o re, sul fronte della battaglia,
     	otto stalloni del brillante colore dei pappagalli prese,
     	e altri due simili a pavoni e altri ancora,

  27 	 avendo sconfitto in battaglia l'intero himavat e il niṣkuṭa,
     	raggiunta la montagna bianca si accampava quel toro fra gli uomini.
     	


                              XXV


   1 	 Vaiśaṁpāyana disse:
     	l'eroe attraversata la montagna bianca o bhārata,
     	la regione abitata dai kiṁpuruṣa retta dal figlio di Druma, 

   2 	con un grande scontro, mortale per i guerrieri,
     	lo vinceva il migliore dei pāṇḍava e fissava un tributo,

   3 	vinto questo, la terra di nome hāṭaka retta da guhyaka, 
     	il figlio di Indra indisturbato con l'esercito assaliva,

   4 	questa con un accordo vinta, il supremo lago mānasa,
     	e tutti i fiumi sacri ai ṛṣi, vedeva il rampollo dei kuru,

   5 	e raggiunto il lago mānasa confinante con gli hāṭaka, il potente 
     	pāṇḍava, la regione retta dai gandharva conquistava allora,

   6 	là di ottimi cavalli dagli occhi sporgenti, variegati come fagiani,
     	prese un grande tributo dalla città dei gandharva allora,

   7 	raggiunto l'harivarṣa settentrionale il pāṇḍava,
     	desiderava vincere quella regione il rampollo del castigatore di Pāka,

   8 	quindi alcune guardie ai confini, giganteschi, valorosi e possenti,
     	avvicinatolo, contenti queste parole gli dissero:

   9 	“o pṛthāde tu non puoi vincere questa città in alcun modo,
     	torna indietro o illustre questo è abbastanza, o incrollabile,

  10 	chi entrasse in questa città certamente quell'uomo non vivrebbe,
     	ci rallegraiamo con te o eroe è sufficente la tua conquista,

  11 	e neppur qui o Arjuna vi è qualcosa da vincere,
     	i kuru del nord questi sono, qui non si combatte guerra,

  12 	e anche entrato, non vedresti cosa alcuna,
     	chi ha un corpo umano qui nulla può scorgere,

  13 	quindi qui o tigre fra gli uomini, cos'altro desideri fare?
     	questo dicci e noi compiremo il tuo ordine o bhārata.”

  14 	allora a loro disse o re, Arjuna il figlio di Indra:
     	“la sovranità io cerco per l'assennato dharmarāja,

  15 	non entrerò nel vostro paese se è proibito agli umani,
     	qulche tributo per Yudhiṣṭhira a noi sia dato.”

  16 	quindi divine vesti e divini ornamenti, 
     	e divine pelli di antilope, a lui diedero in tributo,

  17 	così quella tigre fra gli uomini conquistò la regione del nord,
     	molti scontri avendo fatto con guerrieri e predoni,

  18 	avendo egli sconfitto quei re e fissato un tributo,
     	ricchezze prese da tutti e varie gemme preziose,

  19 	e cavalli variegati come fagiani, e anche splendenti come piume di pappagalli,
     	e altri del colore dei pavoni, tutti veloci come il vento,

  20 	e circondato da un grandissimo esercito di quattro tipi,
     	di nuovo tornava l'eroe ad indraprastha suprema città.
     


                              XXVI


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	nello stesso tempo, pure Bhīmasena il valoroso,
     	con licenza del dharmarāja partiva verso le regioni orientali,

   2 	da un grosso esercito per distruggere i regni nemici,
     	circondato, quella tigre tra i bhārata, per accrescere il dolore nemico,

   3 	quella tigre fra i re, raggiunta la grande città dei pāñcāla, 
     	i pāñcāla con vari mezzi si conciliava il pāṇḍava,

   4 	quindi il prode toro fra gli umani, i gaṇḍaka e i videha,
     	vinti in breve tempo, assaliva i daśārṇa quel potente,

   5 	là il re dei dāśārṇa Sudharman un'impresa da 
     	far rizzare i capelli, fece contro Bhīma, un grande scontro senz'armi,

   6 	Bhīmasena uccisore dei nemici avendo visto la sua impresa,
     	nominava il fortissimo Sudharman comandante dell'esercito,

   7 	quindi Bhīma dalle terribili imprese, avanzava verso oriente,
     	con un grande esercito o re, quasi facendo tremare la terra,

   8 	egli o re, Rocamāna, signore dell'aśvamedha assieme al fratello minore,
     	vinceva in battaglia con la forza quell'eroe, il migliore dei forti,

   9 	il kuntīde quello avendo vinto non usando troppa violenza, 
     	la regione orientale, il valorosissimo rampollo dei kuru conquistava,

  10 	quindi a sud girando, la grande città dei pulinda,
     	e Sukumāra e il sovrano Sumitra in proprio potere ridusse,

  11 	quindi per istruzione del dharmarāja, il toro dei bhārata, 
     	onorava con un sacrificio il valoroso Śiśupāla o Janamejaya,

  12 	e pure il re dei cedi, udito quanto voleva fare il pāṇḍava,
     	uscito dalla città quel tormenta-nemici lo accoglieva,

  13 	i due uniti o grande re, quei due, il toro dei kuru e dei cedi allora,
     	si informavano dell'esperienza delle proprie truppe,

  14 	quindi il re dei cedi avendolo informato del suo regno, o signore di popoli, 
     	disse a Bhīma sorridendo: “ che cosa vuoi fare o senza macchia?”

  15 	a lui allora Bhīma raccontava del desiderio del dharmarāja,
     	il sovrano allora a quello mostrava approvazione, 

  16 	quindi Bhīma là o re, dimorando per trenta notti,
     	onorato da Śiśupāla, partiva poi coll'esercito e col carriaggio.
     


                              XXVII


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	quindi nella regione dei kumāra l'uccisore di nemici vinceva 
     	Śreṇimat e poi il sovrano dei kosala Bṛhadbala,

   2 	in ayodhyā l'esperto nel dharma, il migliore dei pāṇḍava 
     	vinceva con un'azione non troppo violenta il fortissimo Dīrghaprajña,

   3 	quindi la regione dei gopālakakṣa e la maggior parte dei settentrionali.
     	e poi quel potente il sovrano principe dei malla sconfiggeva, 

   4 	e raggiunto il jaradgava alle pendici dell'himavat,
     	quel forte in breve tempo l'intera regione soggiogava,

   5 	così conquistate varie regioni il toro fra gli uomini,
     	vinceva gli unnāṭa sui due versanti del monte kukṣimat, 
     	il pāṇḍava quel valorosissimo, con la forza quel migliore dei forti,

   6 	soggiogava poi il re dei kāśi Subandhu, mai ritiratosi in battaglia, 
     	il grandi-braccia, Bhīma dalle terribili imprese,

   7 	quindi attorno a supārśva il sovrano Kratha sceso a combattere,
     	con forza in battaglia sconfiggeva quel toro dei pāṇḍava,

   8 	poi lo splendidissimo, i matsya e i malaya fortissimi,
     	e gli irreprensibili gaya e interamente la regione paśubhūmi,

   9 	e ritiratosi da lì il grande braccio, il modavīka, il mahīdhara,
     	e il sopadeśa, conquistato partiva verso il nord,
     	e la terra dei vatsa vinceva il kuntīde con la forza il fortissimo,

  10 	e il sovrano dei bharga e quindi il re dei niṣāda
     	sconfiggeva e molti regnanti a cominciare da Maṇimat,

  11 	poi Bhīma il pāṇḍava, i malla del sud e i bhogavat,
     	velocemente sconfiggeva con un'azione non troppo violenta,

  12 	i śarmaka e i varmaka con gentili parole conquistava il potente,
     	e il re dei videha Janaka signore della terra,
     	sconfiggeva quella tigre fra gli uomini con azione non troppo energica,

  13 	stando tra i videha il kuntīde vicino ad indraparvata
     	sconfisse i sette re dei kirāta, quel pāṇḍava,

  14 	quindi i suhma, i suhma orientali e Samakṣa il valoroso,
     	sconfiggendo in battaglia, il forte kuntīde andava contro i māgadha,

  15 	e i re Daṇḍa e Daṇḍadhāra vincendo 
     	 assieme a tutti questi assaliva girivraja,

  16 	e il figlio di Jarāsaṁdha conciliatosi e fissato un tributo,
     	e assieme a questi o re, il forte assaliva Karṇa

  17 	egli quasi facendo tremare la terra col suo esercito di quatto armi,
     	combatteva il migliore dei pāṇḍava contro Karṇa uccisore di nemici,

  18 	egli sconfitto in battaglia Karṇa e postolo sotto controllo o bhārata,
     	poi sconfiggeva quel forte, i re abitanti le montagne,

  19 	quindi il pāṇḍava, il fortissimo re di modāgiri, 
     	con il valore del braccio uccideva in una grande battaglia,

  20 	quindi il sovrano dei pauṇḍra, l'eroe figlio di Vāsudeva fortissimo,
     	e il potentissimo re abitante le rive della kauśikī,

  21 	entrambi questi forti eroi, entrambi di energiche imprese,
     	avendo sconfitti o grande re, contro il re dei vaṅga marciava,

  22 	e vinto Samudrasena e Candrasena il sovrano,
     	e il re Tāmralipta e quindi il sovrano dei vaṅga Kāca,

  23 	e il re dei suhma e quelli che abitano le rive del mare,
     	e tutte le tribù barbare sconfisse il toro dei bhārata,

  24 	così molte e varie regioni conquistate, il figlio del dio del vento,
     	ricchezze da queste raccolte, partiva il forte verso il lauhita, 

  25 	egli da tutti i re barbari abitanti le isole del mare,
     	in tributo raccoglieva gemme varie,

  26 	abiti, legno di sandalo ed aloe, e perle supreme,
     	e oro, argento, diamanti, coralli, e grandi ricchezze,

  27 	e con una grande ricchezza raccolta a milioni,
     	con una pioggia di danaro quell'anima incommensurabile innondava il pāṇḍava,

  28 	quindi tornato ad indraprastha Bhīma dalle terribili imprese,
     	offriva quella ricchezza allora al dharmarāja.
     


                              XXVIII


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	quindi pure Sahadeva onorato dal dharmarāja,
     	assieme ad un grande esercito partiva verso le regioni meridionali,

   2 	il potente, e per prime interamente le sottometteva, 
     	e il re dei matsya il forte kuru, con la forza in proprio potere poneva,

   3 	e l'imperatore Dantavraka in una grande battaglia,
     	sconfiggeva e tributario lo riponeva sul suo trono,

   4 	quindi soggiogava Sukumāra e il sovrano Sumitra,
     	quindi gli altri matsya e i paṭaccara sconfiggeva,

   5 	la terra dei niṣāda e la grande montagna gośṛṅga,
     	velocemente sconfiggeva il saggio e il principe Śreṇimat,

   6 	il navarāṣṭra conquistato assaliva Kuntībhoja,
     	e con la gentilezza di lui si procurava il regno,

   7 	quindi sulle rive della carmaṇvatī il re figlio di Jambhaka,
     	incontrava, sconfitto prima dal nemico Vāsudeva,

   8 	e fece là egli una battaglia col bhoja o bhārata, 
     	e sconfittolo in battaglia proseguiva verso il sud,

   9 	e raccolti tributi e molti gioielli da questi,
     	poi assieme a loro proseguiva verso la narmadā,

  10 	Vinda e Anuvinda i due āvantya circondati da un grande esercito
     	quei due eroi sconfiggeva in battaglia il glorioso figlio degli aśvin,

  11 	quindi raccolte pietre preziose, andava alla città di māhiṣmatī,
     	là il toro fra gli uomini una battaglia fece con il re Nīla,

  12 	Sahadeva il pāṇḍava, quel glorioso uccisore di eroi nemici,
     	quindi contro di lui vi era una grandiosa battaglia paurosa per i vili,

  13 	e distruttiva per gli eserciti e per l'incertezza, per la vita stessa,
     	con lui una alleanza aveva fatto il beato fuoco veicolo dell'offerta,

  14 	quindi i cavalli i carri, gli elefanti, gli uomini, e le corazze,
     	infuocate apparivano al forte Sahadeva allora,

  15 	quindi con la mente perplessa era quel rampollo dei kuru, 
     	e non era in grado di replicare una risposta o Janamejaya.

  16 	Janamejaya disse:
     	“per quale motivo il beato Agni era avversario in battaglia
     	di Sahadeva sempre intento ai sacrifici, o ri-nato?”

  17 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	là abitava, a māhiṣmatī il beato fuoco veicolo dell'offerta, 
     	si dice che una volta fu catturato ed ebbe un'altra moglie,

  18 	egli era stato vicino agli antenati del re Nīla,
     	allora mentre per caso viveva in forma di un brahmano,

  19 	il giusto re lo puniva secondo le regole e il dharma,
     	fiammeggiava allora per l'ira il beato veicolo dell'offerta,

  20 	stupito il re vedendolo si gettava ai piedi del saggio,
     	si ingentiliva per il il re allora il luminoso,

  21 	con un dono gratificava il sovrano il fuoco giusto nei sacrifici,
     	l'assenza di paura scelse il sovrano per il suo esercito,

  22 	per cui da lì in poi alcuni re che senza saperlo giunti alla città,
     	volevano conquistarla o re, questi venivano bruciati dal fuoco,

  23 	e allora in questa città di māhiṣmatī o propagatore dei kuru,
     	le donne divennero non più accettabili come mogli spontaneamente,

  24 	così il fuoco concesse in dono alle donne di non esser controllate,
     	muovendosi libere là le femmine agivano secondo il desiderio,

  25 	i re evitavano quel regno o migliore tra gli uomini,
     	per paura del fuoco o grande re, da allora in poi e per sempre,

  26 	Sahadeva anima pia, vedendo l'esercito pieno di paura,
     	circondato dal fuoco o re, che tremava quanto una montagna,

  27 	toccando dell'acqua, puro diventato egli disse allora al fuoco:
     	“per te questa impresa è fatta, omaggio sia a te o dio dalla nera traccia,

  28 	la bocca tu sei degli dèi e il sacrificio tu sei o fuoco,
     	e perchè purifichi sei splendente, e perchè trasporti sei il veicolo dell'oblazione,

  29 	i veda per te sono nati e perciò tu sei il dio che tutto possiede,
     	di interrrompere questo sacrificio tu non devi o veicolo dell'oblazione.”

  30 	così avendo parlato il figlio di Mādrī sparso dell'erba kuśa sulla terra,
     	secondo le regole quella tigre fra gli uomini si sedette davanti al fuoco,

  31 	in faccia a tutto l'esercito sconvolto dalla paura o bhārata,
     	e non lo sommergeva il fuoco come il grande oceano la sua sponda

  32 	a lui avvicinatosi piano il fuoco disse al rampollo dei kuru,
     	a Sahadeva dio fra gli uomini questo discorso conciliante:

  33 	“alzati! alzati o kaurava da me fosti messo alla prova,
     	io conosco l'intera intenzione tua e del figlio di Dharma, 

  34 	da me deve essere protetta questa città o migliore dei bhārata,
     	fin quando vi sia discendenza del re Nīla,
     	ma il desiderio che tu hai nella mente io compirò o pāṇḍava.”

  35 	quindi rialzatosi a cuor contento, a mani giunte, inchinata la testa,
     	venerava il fuoco, quel toro fra gli uomini, il figlio di Mādrī,

  36 	ritiratosi il fuoco o re, Nīla allora s'avvicinava,
     	con ospitalità a Sahadeva, tigre fra gli uomini, comandante di truppe,

  37 	e accogliendo quegli onori e raccolto un tributo da lui,
     	il figlio di Mādrī allora partiva vittorioso verso il meridione,

  38 	soggiogato Traipura, un re di incommensusabile splendore,
     	il grandi-braccia catturava velocemente il signore dei potana,

  39 	con grande sforzo quindi Ākṛti maestro dei kauśika,
     	e sovrano dei surāṣṭra soggiogava il grandi-braccia, 

  40 	stando nella residenza del re Surāṣṭra mandava messaggi a Rukmin,
     	al re di grande rango e intelligenza che stava a bhojakaṭa, 

  41 	al (figlio di) Bhīṣmaka anima pia, all'amico di Indra in persona,
     	il re e anche suo figlio accettava quel messaggio,

  42 	con affetto il grandi-braccia e per considerazione di Vāsudeva,
     	allora presi dei gioielli di nuovo partiva quel generale di truppe,

  43 	quindi śūrpāraka e la tribù chiamata upakṛta,
     	soggiogava lo splendido, e anche i daṇḍaka quel forte,

  44 	e i sovrani delle isole del mare di origine barbara,
     	i niṣāda e i puruṣāda e pure i karṇaprāvaraṇa,

  45 	e gli uomini che chiamati kālamukha sono di origine rākṣasa,
     	e l'intera montagna kollagiri e pure muracīpattana,

  46 	e l'isola chiamata tāmra e il monte rāmaka pure,
     	e il re Timiṁgila soggiogava quel grande intelletto,

  47 	e gli uomini da un piede solo i kevala abitanti delle foreste,
     	e la città di saṁjayantī, di picchaṇḍa e di karahāṭaka,
     	con messaggeri soggiogava e ne prendeva tributi,

  48 	e i pāṇḍya e i draviḍa assieme agli uḍrakerala,
     	gli andhra e i talavana, i kaliṅga e gli uṣṭrakarṇika,

  49 	e antākhī e romā città degli yavana pure,
     	con messaggeri soggiogava e prendeva tributi da loro,

  50 	in bharukaccha arrivato il saggio figlio di Mādravatī, messaggeri
     	mandava o re dei re, al figlio di Pulastya grande anima,
     	a Vibhīṣaṇa l'anima giusta, il distruttore dei nemici con gentilezza,

  51 	questi accoglieva il suo messaggio con affetto,
     	questo come un'azione del fato, il potente, l'intelligente approvava,

  52 	e quindi mandando gioielli e varie pietre preziose,
     	eccellenti aloe e sandalo e divini ornamenti,

  53 	e abiti e perle preziose e grandi ricchezze,
     	tornava indietro il saggio e potente Sahadeva allora,

  54 	cosi conquistando rapidamente con la conciliazione e con la vittoria sul campo,
     	e ridotti a tributari i principi tornava il distruttore di nemici,

  55 	e al dharmarāja tutto quanto offrendo il toro dei bhārata, 
     	avendo compiuto il proprio compito o re, felicemente vi viveva o Janamejaya.
     


                              XXIX


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	delle azioni e della vittoria di Nakula parlerò,
     	come quel potente conquistava la regione gia vinta da Vāsudeva,

   2 	egli usciva da khāṇḍavaprastha diretto verso le regioni occidendali,
     	quel sagace partiva accompagnato da un grande esercito,

   3 	e con grandi ruggiti leonini e urla di guerrieri,
     	e col frastuono delle ruote dei carri facendo tremare la stessa terra,

   4 	quindi la bella regione piena di molte ricchezze, di grano, oro, cavalli ed elefanti,
     	chiamata rohītaka cara a Kārttikeya assaliva,

   5 	là una grande battaglia occorse coi guerrieri mattamayūraka,
     	e interamente il deserto dalle molte ricchezze,

   6 	e il śairīṣaka ambizioso, soggiogava quello splendidissimo,
     	i śibi, i trigarta, gli ambaṣṭha, i mālava le cinque tribù dei karpaṭa,

   7 	e quindi i ri-nati madhyamikāya e vāṭadhāna,
     	e di nuovo muovendosi in cerchio gli abitanti delle foreste di loti,

   8 	le schiere degli utsavasaṁketa sconfiggeva, quel toro tra gli uomini,
     	e i potenti grāmaṇeya, che abitano le rive del sindhu, 

   9 	e le tribù śūdra e abhīra che abitando lungo la Sarasvatī,
     	e quelli che vivono di pesci, e gli abitanti dei monti,

  10 	e l'intera regione dei cinque fiumi, e il paryaṭa posteriore,
     	e quindi uttarajyotika e le città di vṛndāṭaka,
     	e di dvārapāla velocemente soggiogava lo splendidissimo,

  11 	i ramaṭha, e gli hārahūṇa e quelli che sono i sovrani dell'occidente,
     	tutti questi soggiogava al proprio comando il pāṇḍava,

  12 	e qui stando, mandava messaggi a Vāsudeva il potente,
     	e ottenne la sua obbedienza assieme ad altri dieci regni, 

  13 	quindi  avvicinandosi a śākala città dei madra,
     	con la gentilezza il forte soggiogava lo zio materno Śalya,

  14 	egli lì onorato dal re, fu meritevole di ospitalità o signore di popoli,
     	raccolte molte pietre preziose, partiva il generale di truppe,

  15 	quindi i barbari abitanti i golfi del mare, supremamente crudeli,
     	e i barbari pahlava, tutti questi riduceva in proprio potere,

  16 	quindi gemme raccogliendo e soggiogati i sovrani,
     	tornava indietro il migliore degli uomini, Nakula quel sapiente in molti modi,

  17 	diecimila cammelli, il tesoro di quel grand'anima
     	trasportavano o grande re, quasi con difficoltà quella grande ricchezza,

  18 	egli raggiunto il valoroso Yudhiṣṭhira residente ad indraprastha
     	quindi il potente figlio di Mādrī a lui il tesoro consegnava,

  19 	così le regioni occidentali protette da Varuṇa
     	e già vinte da Vāsudeva, conquistava il toro tra i bhārata.