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56. Niryāṇaṃ kurupāṇḍavasenayoḥ

( La marcia delle armate dei kuru e dei pāṇḍava. V, 149-152)

                              CXLIX


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	udite le parole di Janārdana, il dharmarāja Yudhiṣṭhira,
     	al fratelli diceva quell'anima pia, alla presenza del lunghi-capelli:

   2 	“avete udito quanto accaduto nella sala dell'assemblea dei kuru,
     	e conoscete anche tutte le parole del lunghi-capelli,

   3 	perciò fate o migliori degli uomini la distribuzione dell'esercito,
     	sette akṣauhiṇi si sono riuniti per la vittoria,

   4 	i comandanti di questi sette ho stabilito, ascoltateli,
     	Drupada, e Virāṭa e Dhṛṣṭadyumna e Śikhaṇḍin,

   5 	e Sātyaki e Cekitāna e il valoroso Bhīmasena,
     	questi comandanti dell'esercito, son tutti valorosi e pronti alla morte,

   6 	tutti sapienti dei veda, e tutti guerrieri dai fedelissimi voti,
     	hanno modestia, e buona condotta, tutti esperti nelle armi,
     	grandi arcieri, e combattenti con ogni tipo d'arma,

   7 	un esperto negli schieramenti che sia la guida delle sette armate,
     	che possa affrontare sul campo Bhīṣma dalle frecce pari a fiamme infuocate,

   8 	dimmi dunque o Sahadeva un così grande o rampollo dei kuru,
     	chi tu ritieni adatto o tigre degli uomini, ad essere il nostro generale?”

   9 	Sahadeva disse:
     	“ controllato, compartecipe, valoroso è il sovrano,
     	e sapiente del dharma, in cui rifugiandosi, possiamo ottenere la nostra eredità,

  10 	il re dei matsya, il potente Virāṭa, è esperto d'armi, fiero combattente,
     	può affrontare in battaglia Bhīṣma e gli altri guerrieri.”

  11 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	così avendo parlato Sahadeva, l'esperto oratore
     	Nakula, di seguito a lui queste parole porgeva,

  12 	“ per vigore, sapienza, e intelligenza, per stirpe e nobiltà,
     	dotato di modestia, di nobile nascita, esperto in ogni tradizione,

  13 	che imparò le armi da Bharadvāja, invincibile, sincero combattente,
     	quello che sempre compete con Droṇa e con il fortissimo Bhīṣma,

  14 	egli è raccomandabile per essere il comandante davanti alla schiera dei re, 
     	circondato da figli e nipoti, è come un albero coi suoi cento rami,

  15 	il sovrano che compiva un duro tapas assieme alla moglie,
     	per l'ira, e per la distruzione di Droṇa, quel valoroso, brillante in battaglia,

  16 	quel toro dei principi, che sempre ci tratta come un padre,
     	il suocero Drupada, sia a capo del nostro esercito,

  17 	io ritengo che egli possa affrontare l'attacco di Droṇa e di Bhīṣma,
     	il sovrano è infatti amico dell'aṅgiraside Droṇa, ed è re esperto di armi divine.”

  18 	avendo espresso la loro opinione i due figli di Mādrī, il rampollo dei kuru,
     	l'ambidestro, figlio di Indra, e pari a lui, queste parole diceva:

  19 	"colui che per forza di tapas, per propiziazione dei ṛṣi,
     	è un uomo divino, dotato, fortissimo, del colore del fuoco,

  20 	grande arciere, armato di corazza e spada sul suo carro,
     	aggiogato a divini destrieri, lui sorto dal fuoco sacro,

  21 	quel valoroso, che tuona col frastuono del suo carro come di grandi nuvole,
     	solido come un leone, e dal coraggio e il valore di un leone, quell'eroe 

  22 	dal petto leonino, dalle grandi-braccia, fortissimo, con collo leonino,
     	quel valoroso dal ruggito leonino, spalle leonine, e dal grande splendore,

  23 	di ottimo aspetto, dai bei denti, e zanne, belle braccia e viso, impareggiabile,
     	bel collo, grandi e belgl'occhi, bei piedi, salda statura,

  24 	invulnerabile a tutte le armi, come un elefante infuriato,
     	costui nacque per la distruzione di Droṇa, con sincera parola e i sensi vinti,

  25 	io ritengo che Dhṛṣtadyumna possa reggere gli strali di Bhīṣma,
     	dall'impatto pari alla folgore, che sono come bocche infuocate di uraga,

  26 	come messaggeri di Yama per potenza, e come fuochi per distruzione,
     	che hanno resistito a Rāma in battaglia, che producono terribili suoni di tuono,

  27 	io non vedo un uomo che possa affrontare quel grande nei voti,
     	eccetto Dhṛṣtadyumna, o re, questa è la mia meditata opinione,

  28 	rapido di mano, con molte armi, io desidero il comandante,
     	dalla corazza impenetrabile, glorioso, capobranco come un elefante.”

  29 	Bhīma disse:
     	“ chi è nato per ucciderlo è Śikhaṇḍin il figlio di Drupada,
     	i siddha lo affermano o re dei re, e i ṛṣi tutti insieme,

  30 	lui che può usare in mezzo alla battaglia armi divine,
     	agli uomini sembra che abbia l'aspetto di Rāma grand'anima,

  31 	io non vedo un uomo tra i combattenti che possa distruggere Śikhaṇḍin,
     	schierato armato della sua arma sul suo carro in battaglia,

  32 	nessun altro o re, può sconfiggere Bhīṣma dai grandi voti in un duello di carri,
     	eccetto il valoroso Śikhaṇḍin, egli io ritengo sia il comandante.”

  33 	Yudhiṣṭhira disse:
     	“ il bene e il male, forza e debolezza dell'intero universo,
     	il lunghi-capelli, anima giusta conosce, e come possano andare le cose,

  34 	quello che Kṛṣṇa il dāśārha nomina, sia il nostro comandante supremo,
     	esperto o inesperto d'armi, anziano oppur giovane,

  35 	lui è la radice della nostra vittoria o caro, o della nostra sconfitta,
     	e qui sono i viventi, il regno, il vivere e il morire, il bene e il male,

  36 	lui è il creatore e il dispositore, il successo è radicato qui,
     	chi dirà essere adatto, Kṛṣṇa il dāśārha, questo sia il nostro comandante,
     	parlaci dunque o migliore degli oratori, la notte sta passando,

  37 	quindi fatto da Kṛṣṇa il comandande supremo dell'esercito,	
     	trascorso il resto della notte partiremo per il campo di battaglia,
     	indossate le armi, e compiuti i riti di auspicio.”

  38 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	udite le parole del saggio dharmarāja,
     	diceva quell'occhi-di-loto, guardando  il conquista-ricchezze:

  39 	"anche a me questi condottieri che voi avete nominato o grande re,
     	come guide del tuo esercito sembrano guerrieri e combattenti coraggiosi,
     	tutti questi sono capaci di distruggere i tuoi nemici,

  40 	essi potrebbero generare paura pure ad Indra in un grande battaglia,
     	come dunque non ai figli di Dhṛtarāṣṭra, malvagi e avidi?

  41 	io pure o grandi-braccia, per farti piacere o uccisore di nemici,
     	ho compiuto un grande tentativo là, perché vi sia la pace o bhārata,
     	nessuno potrà voler biasimarci di essere andati contro il dharma,

  42 	di aver successo pensa quell'infantile non conoscendo sé stesso,
     	il figlio di Dhṛtarāṣṭra dalla mente bacata, pensa di essere forte,

  43 	siano approntato bene eserciti preparati ad offendere, è la loro opinione.
     	ma i figli di Dhṛtarāṣṭra non possono reggere davanti al conquista-ricchezze,

  44 	e a Bhīmasena infuriato, e ai gemelli simili a due Yama,
     	e all'irascibile Dhṛṣṭadyumna con Yuyudhāna per secondo,

  45 	e ad Abhimanyu, ai figli di Draupadī, e a Virāta e a Drupada,
     	e agli altri sovrani dal fermo coraggio, capi di akṣauhinī,

  46 	solida è la nostra armata, intoccabile, invincibile,
     	senza dubbio distruggerà in battaglia le forze del figlio di Dhṛtarāṣṭra.”

  47 	così apostrofati da Kṛṣṇa si rallegrarono i migliori degli uomini,
     	e un grido di gioia dei loro cuori nasceva forte,

  48 	'prepariamoci!' allora dicevano affrettandosi ad andare,
     	e il frastuono dei cavalli ed elefanti, e il frastuono delle ruote, in ogni luogo
     	assieme al suono di tamburi e conchiglie, divenne ovunque un tumulto,

  49 	mentre stavano partendo i pāṇḍava con le loro intere armate,
     	l'esercito appariva pericoloso come la Gaṅgā in piena,

  50 	all'avanguardia vi erano Bhīmasena e i due figli di Mādrī armati,
     	il figlio di Subhadrā e quelli di Draupadi, e Dhṛṣṭadyumna nipote di Pṛṣata,
     	i prabhadraka e i pāñcāla procedevano dietro Bhīmasena,

  51 	allora un frastuono sorgeva, come quello dell'oceano alla lunazione,
     	da questi che marcianavo gioiosi, il rumore arrivava al cielo,

  52 	gioiosi, armati i guerrieri, erano pronti a distruggere l'esercito nemico,
     	in mezzo ad essi procedeva il re, il figlio di Kuntī Yudhiṣṭhira,

  53 	dotati di carri, e di veicoli da trasporto in ogni parte,
     	con fardelli di ogni strumento e di armi, e quelli che erano esperti chirurghi,

  54 	e chi era debole e chi forte, e anche chi era debole ed emaciato,
     	tutti questi presi e quelli che erano gli attendenti, il re procedeva,

  55 	ma ad upaplavya, Daupadī la pāñcālī dalla sincera parola,
     	assieme alle donne, tornava circondata da servi e schiavi,

  56 	e fatta una guardia attenta, da guardie armate sia ferme che in movimento,
     	con questo grande esercito si avviarono i rampolli di Pāṇḍu,

  57 	e dando vacche e oro, circondati dai brahmani,
     	ed incensati, viaggiavano o re, su carri adornati di gemme,

  58 	i kekaya, e Dhṛṣṭaketu, e il potente figlio del re dei kāśi,
     	e Śreṇimat, e Vasudāna, e Śikhaṇḍin l'invincibile,

  59 	felici soddisfatti, con le armature, e le armi, e adornati,
     	tutti seguivano il re, circondando Yudhiṣṭhira,

  60 	e alla retroguardia vi erano Virāta, Yajñasena e Somaki,
     	Sudharman e Kuntibhoja, e i figli di Dhṛṣṭadyumna,

  61 	quattro miriadi di carri, e cinque volte tanti di cavalli,
     	e dieci volte i fanti, e sei miriadi di di cavalieri e guidatori,

  62 	Anādhṛṣṭi, Cekitāna, e il re dei cedi, Sātyaki, 
     	tutti procedevano circondando Vāsudeva e il conquista ricchezze,

  63 	raggiunto kurukṣetra quelle armate schierate di ottimi combattenti,
     	i pāṇḍava apparivano gridare come tori,

  64 	quegli uccisori di nemici, entrando in kurukṣetra, suonarono le conchiglie,
     	e anche Vāsudeva e il conquista ricchezze soffiarono nelle conchiglie,

  65 	il suono della pāñcajanya risuonava come quello del tuono,
     	rendendo silenziosi tutti i soldati, che ovunque si rallegravano,

  66 	assieme a tamburi e conchiglie i ruggiti leonini di quei forti,
     	faceva risuonare la terra, il cielo e gli oceani,

  67 	allora in quel luogo piano e molle, abbondante di erba e combustibile,
     	il re Yudhiṣṭhira faceva allora accampare il suo esercito,

  68 	evitando crematori, e altari dedicati agli dèi,
     	e gli āśrama dei grandi ṛṣi, i tīrtha e luoghi sacri,

  69 	in un luogo piacevole non salino, benefico, e puro, il sovrano,
     	il figlio di Kuntī Yudhiṣṭhira faceva la sua residenza,

  70 	quindi di nuovo alzatosi felice, coi cavalli riposati,
     	partiva circondato dai sovrani delle terra a centinaia di migliaia,

  71 	e facendo fuggire a centinaia i soldati di sentinella del figlio di Dhṛtarāṣṭra,
     	il lunghi-capelli, marciava tutto intorno assieme al pṛthāde,

  72 	e Dhṛṣṭadyumna nipote di Pṛṣata, faceva misurare il campo reale,
     	e Sātyaki ottimo sul carro, il potentissimo Yuyudhāna,

  73 	raggiunta in kurukṣetra la hiraṇvatī santa fiumana,
     	con bei tīrtha, dall'acqua pura, priva di sassi e fango,

  74 	il lunghi-capelli faceva scavare là, un fossato,
     	e pure a scopo difensivo, ordinando vi faceva condurre là una guarnigione,

  75 	e la forma della residenza dei pāṇḍava grandi anime,
     	il lunghi capelli la fece fare uguale a quelle dei sovrani di uomini,

  76 	che erano abbondanti di acqua e legna, difficili da attaccare,
     	fornite di cibo e beni, a centinaia e a migliaia,

  77 	le residenza dei re là erano molto preziose, per tutti,
     	come città volanti o re dei re atterrate sulla faccia della terra,

  78 	là vi erano esperti artigiani a centinaia, sotto salario,
     	esperti in ogni cosa, e pure dei veda, molto esperti, 

  79 	e mucchi simili a montagne di succhi e polveri, 
     	di archi colle corde, di corazze e armi, e di miele e burro chiarificato, poneva

  80 	Yudhiṣṭhira e molta acqua, e di buon fieno, riso e combustibile fornite
     	ciascuna delle residenze, faceva preparare il re,

  81 	e grande macchine e armi di ferro, lance, spade e asce,
     	archi, corazze per i petti degli uomini là vi erano,

  82 	elefanti corazzati per la battaglia, e indossanti armature di ferro,
     	là si mostravano centinaia di migliaia di soldati simili a monti,

  83 	e sapendo i pāṇḍava accampati gli amici o bhārata,
     	accorrevano da ogni direzione, con le loro forze, e salmerie ,

  84 	e prìncipi praticanti la brahmacarya, bevitori di soma, dalle molte
     	dakṣiṇa date per la vittoria si unirono ai figli di Pāṇḍu.
     


                              CL


   1 	Janamejaya disse:
     	“ di Yudhiṣṭhira convenuto col suo esercito per combattere,
     	accampato a kurukṣetra, protetto da Vāsudeva,

   2 	e accompagnato da Virāṭa e Drupada coi loro figli,
     	circondato dai kekaya, dai vṛṣṇi e da centinaia di principi, 

   3 	come il grande Indra dagli aditya, sostenuto da grandi querrieri,
     	di lui udendo il re Duryodhana che azione intraprese?

   4 	questo voglio udire in dettaglio o ricco in tapas,
     	come era a kurujāṅgala quando sorse questo tumulto di attività,

   5 	farebbero tremare in battaglia anche l'esercito degli dèi,
     	i pāṇḍava assieme a Vāsudeva, Virāṭa e Drupada,

   6 	e Dhṛṣṭadyumna il principe pāñcāla, e Śikhaṇḍin grande sul carro,
     	e Yuyudhāna, ardimentoso difficile da affrontare pure dagli dèi,

   7 	questo io voglio udire in dettaglio o ricco in tapas,
     	tutto ciò che accadde tra i pāṇḍava e i kuru.”

   8 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	partito il dāśārha, il re Duryodhana allora,
     	a Karṇa, a Duḥśāsana e a Śakuni questo diceva:

   9 	“ partito senza aver ottenuto il suo scopo, egli giunto presso i pāṇḍava,
     	certamente parlerà loro pieno di rabbia, non vi è dubbio,

  10 	Vāsudeva vorrà la guerra tra me e i pāṇḍava,
     	e Bhīmasena e Arjuna seguono il pensiero del dāśārha,

  11 	e pure il senza-avversari, ora seguirà Bhīma e Arjuna,
     	fu offeso da me a quel tempo, assieme a tutti i suoi fratelli,

  12 	e Virāta e Drupada sono acerrimi nemici con me,
     	essi sono comandanti di eserciti e seguiranno Vāsudeva,

  13 	ci sarà la guerra dunque tumultuosa da far rizzar i capelli,
     	perciò fate preparare con rigore ogni cosa per la guerra,

  14 	siano approntati i padiglioni a kurukṣetra, o protettori della terra,
     	in luoghi opportuni, difficili da prendersi da parte dei nemici,

  15 	vicino all'acqua e ai combustibili, a centinaia e a migliaia,
     	che abbiano ininterrotti mezzi di sussistenza, dotati di mucchi di tesori,
     	pieni di armi di vario tipo, con bandiere e stendardi,

  16 	e pratiche strade per essi siano fatte a partire dalla città,
     	e la partenza sia annunciata oggi per domani al più tardi.”

  17 	acconsentendo essi, promisero che avrebbero fatto tutto per l'indomani,
     	con aspetto gioioso, quelle grandi anime, per la distruzione dei signori della terra,

  18 	quindi i principi tutti, uditi gli ordini del re,
     	si alzavavano dai preziosissimi seggi, con passione,

  19 	e toccandosi dolcemente le braccia simili a sbarre di ferro,
     	brillanti di bracciali d'oro, profumate da aloe e sandalo,

  20 	indossando diademi con le mani simili a fiori di loto,
     	e vesti e sottovesti interamente adornate, 

  21 	quegli eccellenti guerrieri, i carri, e gli esperti di cavalli, i cavalli
     	preparavano, e gli esperti nella cura degli elefanti, gli elefanti, 

  22 	e pure molte e variegate corazze d'oro,
     	e armi di vario tipo fecero preparare ovunque,

  23 	e fanti e altri uomini e ancora varie armi,
     	tempestate d'oro, radunarono nei padiglioni, in gran numero,

  24 	come rapita da una festa, era piena di uomini gioiosi,	
     	e agitata la città del figlio di Dhṛtarāṣṭra, o bhārata, 

  25 	il flusso della gente era come il mare, con carri, cavalli e elefanti, come pesci,
     	i tamburi e le conchiglie per rumore, il tesoro per le ricche gemme,

  26 	i vari ornamenti e corazze per le onde, lo splendore delle armi la sua schiuma
     	le terrazze inghirlandate i monti attorno, e i veicoli e le botteghe grandi laghi,

  27 	le armi preziosissime del re dei kuru come la luna crescente, 
     	apparivano, allora o re, come la luna ascesa sul mare.
     


                              CLI


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	Yudhiṣṭhira ricordando le parole di Vāsudeva, 
     	di nuovo chiedeva al vṛṣṇi: “come può parlare quel folle?

   2 	in questo momento ormai giunto, quale cosa è a noi appropriata o incrollabile?
     	in che modo possiamo muoverci mantenendoci nel nostro dharma?

   3 	tu conosci la mente di Duryodhana, di Karṇa e Śakuni il figlio di Subala,
     	o Vāsudeva, e conosci la mia e quelle dei miei fratelli,

   4 	e hai anche udito le parole di Vidura, di Bhīṣma e di entrambi loro, 
     	e l'opinione di Kuntī o grande saggio hai interamente udito, 

   5 	tutto questo ripassando e meditando a lungo, 
     	dicci quanto sia per noi appropriato, senza esitazione.” 

   6 	udite queste parole del dharmarāja, piene di senso e di dharma,
     	con voce di tamburo tonante Kṛṣṇa questo discorso disse:

   7 	“ io ho parlato con parole benefiche e unite al bene e al dharma,
     	ma queste non hanno raggiunto la disonesta mente del kaurava,

   8 	e quello stupido, non ha ascoltato né quelle di Bhīṣma né quelle di Vidura,
     	né il mio discorso, egli ha disdegnato ogni cosa,

   9 	egli non desidera il dharma, egli non desidera la gloria,
     	egli pensa alla vittoria quel malvagio, interamente confidando in Karṇa,

  10 	e Suyodhana ha pure ordinato di farmi prigioniero,
     	ma quel malanima, che diserta gli ordini, non ha ottenuto quanto voleva,

  11 	né Bhīṣma né Droṇa hanno detto dei discorsi là efficaci,
     	tutti lo seguirono eccetto Vidura o incrollabile,

  12 	sia Śakuni figlio di Subala, come pure Karṇa e Duḥśāsana,
     	da sciocchi dissero cose sfavorevoli a te a quello sciocco privo di pazienza,

  13 	ma che devo ancora dirti di quello che dissero i kaurava?
     	in breve, nulla portava tra quei malanime utilità per te,

  14 	fra tutti i principi che sono tuoi combattenti,
     	non si trova tutto quanto di male o di non nobile che c'è in lui, 

  15 	e noi neppure trascurando il nostro interesse,
     	vogliamo la pace coi kaurava, quindi la guerra ne consegue.”

  16 	i principi tutti udito il discorso di Vāsudeva,
     	guardavano in viso il re senza parlare o bhārata,

  17 	Yudhiṣṭhira però capita l'intenzione di quei signori delle terra,
     	lo schieramento comandava assieme a Bhīma, Arjuna e ai gemelli,

  18 	allora l'esercito dei pāṇḍava divenne un unico grido di gioia,
     	essendo comandato lo schieramento, i soldati allora si eccitarono,

  19 	ma il dharmarāja Yudhiṣṭhira vedendo la morte in quelli che non devono morire,
     	piangendo, questo diceva a Bhīmasena e al vittorioso:

  20 	“ oltre a quanto ho vissuto nella foresta, al dolore che ne ho avuto,
     	quest'altro male ci raggiunge quando ci impegnamo ad agire,

  21 	lo sforzo stesso in cui siamo impegnati ci priva di ogni sforzo,
     	e pur non avendola cercata una grande discordia ci si approssima,

  22 	come sarà dover combattere contro chi non si dovrebbe uccidere?
     	come sarà la nostra vittoria avendo ucciso gli anziani guru?”

  23 	questo avendo udito dal dharmarāja, l'ambidestro il tormenta-nemici,
     	ripeteva di nuovo le parole che aveva detto Vāsudeva:

  24 	“il figlio di Devakī ti ha raccontato le parole di Kuntī e di Vidura,
     	questi discorsi tu o re conosci perfettamente,

  25 	nessuno dei due ha parlato contrario al dharma questa è la mia ferma opinione,
     	e non è neppure opportuno o kuntīde, andarcene senza combattere.”

  26 	udito questo da Vāsudeva e pure dall'ambidestro, allora
     	egli sorridendo parlo al pṛthāde: “ cosi sia!” dicendo.

  27 	quindi fermamente disposti al combattimento col loro esercito
     	i pāṇḍava o grande re, quella notte felicemente trascorsero.
     


                              CLII


   1 	Vaiśaṁpāyana disse:
     	passata quella notte dunque il re Duryodhana allora,
     	schierava le sue undici armate o bhārata,

   2 	distribuiva il sovrano fra tutte quelle armate,
     	il forte, il debole e il mediano di quegli uomini, elefanti, carri e cavalli,

   3 	con assi per i carri, faretre da carri, scudi, lance,
     	e con faretre, giavellotti, spade, e proiettili,

   4 	con bandiere, e stendardi, con archi e frecce,
     	e con corde di vario tipo, con lacci, e coperte,

   5 	con armi per afferrare i capelli, con olio, melassa, sale,
     	con recipienti di serpenti velenosi tutti fatti di legno di sarjarasa,

   6 	e con letti di legno di ghaṇṭā tutti intagliati con le asce dagli artigiani,
     	e ricoperti da pelli di tigre, e avvolti in pelli di elefante,

   7 	con pungoli e archi ossei, e altre svariate forti armi,
     	con asce, con spade, con olio, burro e lini,

   8 	le varie armate bellissime erano brillanti come fuochi,
     	e i guerrieri con l'armatura, tutti addestrati alle armi,

   9 	esperti di cavalli, di nobile origine erano impiegati nella loro guida,
     	forniti di liquori, di fieno e biade, di bandiere e pennoni,

  10 	tutti carri con tiro a quattro, tutti forniti di armi erano,
     	tutti con cavalli eccitati, tutti, con cento archi,

  11 	e un guidatore per i due principali cavalli, e un altro per quelli interni,
     	e questi due erano eccellenti guerrieri, come il guerriero, era esperto di cavalli,

  12 	e impossibili da essere presi dai nemici, protetti come città,
     	vi erano tutt'intorno migliaia di carri inghirlandati d'oro,

  13 	e come i carri così gli elefanti, erano forniti di cibo e adornati,
     	vi erano sette uomini, ed erano pieni di gemme come montagne,

  14 	due erano i pungolatori in essi, e due armati di possenti archi,
     	due armati di spada, o re, e uno con lancia e pennone,

  15 	e l'esercito del kaurava, era pieno a migliaia o re,
     	di elefanti furiosi, con corazze e recipienti di armi,

  16 	con varie protezioni sul muso, coi loro pennoni, e forniti di 
     	adornati cavalieri, vi erano miriadi di cavalli,

  17 	ben adobbati, soddisfatti, forniti di briglie d'oro,
     	erano fermi in mano ai cavalieri in molte centinaia di migliaia,

  18 	e di vari aspetti e fogge, e armati di varie armi e corazze,
     	là vi erano uomini di fanteria, inghirlandati d'oro,

  19 	per un carro vi erano dieci elefanti, e per un elefante dieci cavalli,
     	e dieci uomini a piedi vi erano a protezione intorno ad ogni cavallo, 

  20 	e per un carro cinque elefanti e cento cavalli per elefante,
     	e sette uomini per cavallo vi erano ad unirsi alle parti distrutte,

  21 	un senā ha cinquecento carri e altrettanti elefanti,
     	dieci senā costituiscono un pṛtanā e dieci pṛtanā un vāhinī,

  22 	vāhinī, pṛtanā, senā, dhvajinī, sādinī, camū,
     	e akṣauhinī, e pure varūthinī sono pronunciati come sinonimi,
     	così erano ordinate le armate dall'astuto kaurava,

  23 	erano raccolti undici akṣauhinī, più altri sette,,
     	di sette akṣauhinī era infatti l'esercito dei pāṇḍava, 
     	e di undici akṣauhinī era invece l'esercito dei kaurava,

  24 	di cinquantacinque uomini è formato un patti,
     	tre di essi sono chiamati un senāmukha o gulma,

  25 	dieci gulma sono un gaṇa, e di gaṇa ve n'erano miriadi,
     	negli eserciti di Duryodhana, ottimi soldati pronti a combattere,

  26 	là il re Duryodhana agli uomini in armi di grande intelletto
     	guardando, quel grandi-braccia, nominava i comandanti,

  27 	e a ciacuno degli akṣauhinī, degli ottimi uomini come comandanti,
     	secondo le regole, unendo dei principi li consacrava,

  28 	Kṛpa, Droṇa, e Śalya, e il grande guerriero il re dei sindhu,
     	e il kamboja Sudakṣiṇa, e Kṛtavarman,

  29 	e il figlio di Droṇa, e Karṇa e Bhūriśravas,
     	e Śakuni il figlio di Subala, e Bāhilika grande sul carro,

  30 	e ogni giorno ed in ogni occasione o bhārata, con essi 
     	faceva varie riunioni, alla sua presenza ripetutamente,

  31 	quindi controllati tutti quelli che erano loro seguaci
     	i soldati o re, divennero desiderosi di compiacere il re.