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71. Droṇavadha

( L'uccisione di Droṇa. VII, 155-165)

                              CLV


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ vedendo ucciso il figlio di Hiḍimbā simile a un monte abbattuto,
     	tutti i pāṇḍava erano con animo triste, e gli occhi pieni di lacrime,

   2 	Vāsudeva però sommerso da grande gioia,
     	lanciava ruggiti simile ad un leone, recando tremore o bhārata,
     	e lanciato quel grande suono abbracciava Phalguna,

   3 	e dopo aver lanciato quel grande suono e ripreso le redini,
     	danzava pieno di gioia come un albero agitato dal vento,

   4 	quindi abbracciando ancora il pṛthāde e afferrandogli le braccia,
     	stando sul piano del carro, di nuovo l'incrollabile lanciava un terribile urlo,

   5 	vedendo il fortissimo Vāsudeva pieno di gioia,
     	Arjuna gli diceva o re, con animo non troppo lieto:

   6 	'impropriamente tu hai ora grande gioia o uccisore di Madhu,
     	essendo il momento di estremo dolore per la morte del figlio di Hiḍimbā,

   7 	abbattute sono le truppe vedendo ucciso Ghaṭotkaca,
     	e noi siamo violentemente agitati, per la morte del figlio di Hiḍimbā,

   8 	non vi è ora il più piccolo motivo o Janārdana,
     	dimmi ora dunque la verità a me che te lo chiedo o migliore dei sinceri,

   9 	se questo non è un segreto tu me lo devi dire o uccisore di nemici,
     	dimmi tu ora questa cosa contraria all'intelligenza o uccisore di Madhu,

  10 	io sono agitato come il mare, come se il monte meru si muovesse, 
     	così io penso di questa tua azione leggera o Janārdana.'

  11 	Vāsudeva disse:
     	' ascolta o conquista-ricchezze, perché mi è venuta questa grande gioia,
     	proprio ora ne avrai suprema chiarezza nella mente,

  12 	dovendo scagliare quella lancia per Ghaṭotkaca, o splendidissimo,
     	sappi che Karṇa è ora morto in battaglia o conquista-ricchezze,

  13 	a Karṇa armato di quella lancia, quale uomo vi è al mondo
     	che possa stargli di fronte sul campo a lui simile a Kārttikeya?

  14 	per fortuna gli fu tolta la corazza, e per fortuna fu privato degli orecchini,
     	e per fortuna quella sua lancia infallibile è stata lanciata a Ghaṭotkaca,

  15 	se avesse la sua corazza e i suoi orecchini,
     	da solo il forte Karṇa potrebbe vincere i tre mondi con gli immortali,

  16 	né il Vāsava, o Kubera o Varuṇa signore delle acque,
     	e neppure Yama potrebbe resistere a Karṇa in battaglia,

  17 	e tu tendendo il gāṇḍiva, e io portando il disco sudarśana,
     	non saremmo in grado noi due, di vincere quel toro fra gli uomini così fornito,

  18 	per la tua salvezza Śakra con la sua māyā gli ha preso gli orecchini,
     	e il dio distruttore di città nemiche lo ha reso privo di corazza,

  19 	avendo dunque strappato la sua corazza e i brillanti orecchini
     	Karṇa li diede a Śakra, per questo è chiamato il Vaikartana,

  20 	come un serpente velenoso fermato dalla forza di un mantra,
     	o come un fuoco dalle fiamme soppresse, a me sembra ora Karṇa

  21 	quando all'inizio quella lancia fu data a Karṇa dal Vāsava,
     	grand'anima, o grandi-braccia, quella che fu scagliata a Ghaṭotkaca,

  22 	in cambio degli orecchini, e della divina corazza,
     	avuta quella, Vṛṣan sempre pensava di ucciderti in battaglia,

  23 	così svanita, ache lui può essere ucciso da nessun altri che
     	te o tigre fra gli uomini, io ti prometto il vero o senza-macchia,

  24 	egli è pio, di parola sincera, dedito al tapas, e dai fermi voti,
     	pietoso anche verso i nemici, perciò Karṇa è conosciuto come il potente,

  25 	fiero in combattimento, e grandi-braccia, è sempre coll'arco teso,
     	come un leone nella foresta che uccide furiosi elefanti capibranco,
     	egli rende privi di orgoglio le tigri sui carri di fronte a lui in battaglia,

  26 	come il sole a mezzogiorno, che non si può guardare,
     	è quella tigre fra gli uomini per i tuoi principali guerrieri, dalle grandi anime,
     	come il sole dai mille raggi in autunno sono le sue piogge di frecce,

  27 	al modo in cui una nuvola piove a fine estate fiumi di frecce, così
     	Karṇa è una nuvola di armi divine, come il dio della pioggia,
     	egli ora è tornato umano, avendo scagliato quanto gli diede Śakra,

  28 	vi è un solo modo per ucciderlo, in un buco per sua negligenza una malevola
     	avversità troverà, con la ruota sprofondata, uccidilo tu conoscendo prima quel segnale,

  29 	Jarāsaṁdha, il re dei cedi grand'anima, e il fortissimo niṣāda Ekalavya,
     	tutti uno dopo l'altro sono stati uccisi, con vari mezzi da me, in tuo favore,

  30 	e anche gli altri re rākṣasa, a cominciare da Hiḍimba, Kirmīra e Baka, 
     	Alāyudha, uccisore di eserciti nemici, e il destro Ghaṭotkaca dalle fiere imprese.' 
     


                              CLVI


   1 	Arjuna disse:
     	'  in che modo in nostro favore tu hai usato quei mezzi o Janārdana,
     	per uccidere questi signori della terra a cominciare da Jarāsaṁdha?'

   2 	Vāsudeva disse:
     	' Jarāsaṁdha il re dei cedi, e il fortissimo niṣāda,
     	se non fossero stati primi uccisi ora porterebbero terrore,

   3 	Suyodhana con ogni mezzo scelse quei supremi sul carro,
     	essi furono sempre mal disposti verso di noi, e alleati dei kaurava,

   4 	questi valorosi grandi anime, esperti d'armi e dal ferreo combattimento,
     	avrebbero protetto l'intero esercito del figlio di Dhṛtarāṣṭra, come gli immortali,

   5 	il figlio del sūta, Jarāsaṁdha re dei cedi, e il figlio del re niṣāda
     	stretti attorno a Suyodhana potrebbero distruggere la terra intera,

   6 	con quali mezzi quelli furono uccisi ascolta o conquista-ricchezze,
     	senza questi mezzi questi erano invincibili sul campo persino dagli dèi,

   7 	ciascuno di essi da solo contro l'esercito unito dei celesti,
     	potrebbe combattere sul campo o pṛthāde anche se protetto dai custodi del mondo,

   8 	Jarāsaṁdha infuriato, è forte come il figlio di Rohiṇī,
     	ci scagliava addosso per ucciderci la mazza di nome lohitāmukhī,

   9 	capace di dividere in due il cielo e splendente come fuoco,
     	questa appariva volare come la folgore scagliata da Śakra,

  10 	vedendo quella mazza che arrivava il figlio di Rohiṇī,
     	per fermarla scagliava l'arma chiamata sthūṇākarṇa,

  11 	arrestata dalla forza dell'arma, quella mazza cadeva a terra,
     	spaccando la divina terra, e facendo tremare le montagne,

  12 	là vi era una terribile rākṣasa di nome Jarā, dal grande valore,
     	ella univa le due parti e così è nato Jarāsaṁdha uccisore di nemici,

  13 	nato da due madri, da ciascuna ebbe solo mezzo corpo,
     	e da quella fu riunito, perciò fu conosciuto come Jarāsaṁdha,

  14 	quella rākṣasa fu dunque ridotta in fumo con figlio e parenti o pṛthāde,
     	colpita da quella mazza e dall'arma sthūṇākarṇa,

  15 	senza vita fu ridotta dalla mazza, e Jarāsaṁdha nella grande battaglia,
     	fu ucciso da Bhīmasena, davanti a te o conquista-ricchezze,

  16 	se il potente Jarāsaṁdha avesse avuto la sua mazza in pugno,
     	neppure gli dèi l'avrebbero potuto uccidere in battaglia o migliore degli uomini,

  17 	in tuo favore il niṣāda dal sincero coraggio fu privato del pollice,
     	da Droṇa con l'inganno divenuto suo maestro, 

  18 	quel niṣāda dal ferreo valore, allacciate le protezioni per l'arco,
     	da solo tirando vivendo nella foresta, divenne come un secondo Rāma,

  19 	Ekalavya col suo pollice, non poteva essere vinto 
     	né da dèi e dānava né da rākṣasa o uraga in battaglia in nessun modo o pṛthāde,

  20 	da un uomo mortale non poteva nemmeno essere visto,
     	mentre con ferma ed esperta mano scagliava di continuo giorno e notte,

  21 	in tuo favore da me fu ucciso sul fronte della battaglia,
     	e il valoroso re dei cedi fu ucciso davanti ai tuoi occhi,

  22 	egli pure era impossibile da vincere anche da tutti gli dèi e gli asura,
     	io sono nato per uccidere lui e gli altri nemici dei celesti,

  23 	col tuo aiuto o tigre fra gli uomini, per il bene dei mondi,
     	Hiḍimba, Baka, e Kirmīra furono abbattuti da Bhīmasena,
     	essi erano di potenza uguale a Rāvaṇa, e distruttori dei sacrifici dei brahmani,

  24 	e Alāyudha esperto di magìe fu ucciso dal figlio di Hiḍimbā,
     	e anche il figlio di Hiḍimbā fu ucciso per stratagemma dalla lancia di Karṇa,

  25 	se Karṇa non lo avesse ucciso con la lancia nella grande battaglia,
     	io lo avrei ucciso Ghaṭotkaca quel figlio di Bhīmasena,

  26 	non l'ho ucciso prima per desiderio di compiacervi,
     	quel rākṣasa era un odiatore dei brahmani, e dei sacrifici,

  27 	violatore del dharma era, e malvagio, per questo fu ucciso,
     	con questo mezzo il dono di Śakra è stato da me reso vano o senza-macchia,

  28 	i violatori del dharma sono uccisi da me, o pāṇḍava,
     	per ristabilire il dharma, questa è la mia eterna promessa,

  29 	i veda, verità, controllo, purezza, dharma, modestia, fermezza, pace e splendore,
     	dove questi vi sono, io sempre mi rallegro, ti giuro il vero,

  30 	non aver ansia verso Karṇa il figlio del sole,
     	ti mostrerò il mezzo con cui tu lo ucciderai,

  31 	e anche ventre-di-lupo ucciderà Suyodhana sul campo,
     	e pure il mezzo di di uccidere costui io ti indicherò o pāṇḍava,

  32 	si alza un tumultuoso frastuono dalle parti dell'esercito nemico
     	le tue truppe stanno fuggendo in ogni direzione,

  33 	i kaurava hanno avuto successo e disperdono il tuo esercito,
     	e Droṇa il migliore dei combattenti, sta bruciando il vostro esercito.'”
     


                              CLVII


   1 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ quando potendo uccidere un solo eroe, il figlio del sūta ha sprecato la lancia,
     	perché trascurando tutti loro non l'ha scagliata al pṛthāde?

   2 	ucciso lui, morti sarebbero stati tutti i pāṇḍava e gli sṛñjaya,
     	perche non ha ottenuta la vittoria in combattimento uccidendo quel solo eroe?

   3 	sfidato non si sarebbe rifiutato, lui è grande nei voti,
     	doveva essere sfidato in persona Phalguna dal figlio del sūta,

   4 	perché conducendo Phalguna ad un duello di carri, con il dono di Śakra
     	Vṛṣan non lo ha ucciso? questo raccontami o Saṁjaya,

   5 	mio figlio infatti privo di intelletto e anche impotente,
     	e ingannato dagli stratagemmi dei nemici, come poteva vincere i nemici?

   6 	quella suprema lancia che era il supremo mezzo di vittoria,
     	questa lancia con l'inganno fu usata su Ghaṭotkaca,

   7 	come un dolce frutto viene strappato da un forte ad un monco dalla mano,
     	così quella lancia infallibile fu resa vana su Ghaṭotkaca,

   8 	come tra un cane e un cinghiale che combattono, la morte dei due la guadagna il cacciatore,
     	così penso o saggio, che Vāsudeva nella scontro tra Karṇa e il figlio di Hiḍimbā ci guadagni,

   9 	se Ghaṭotkaca avesse ucciso Karṇa, il guadagno sarebbe stato dei pāṇḍava,
     	e quando il figlio del sole lo uccise anche allora fu fatto che la lancia andò perduta,

  10 	così quel saggio agendo con sapienza, nello scontro tra Ghaṭotkaca e il figlio del sūta,
     	Vāsudeva leone tra gli uomini combatteva, compiendo il bene in favore dei pāṇḍava.”

  11 	Saṁjaya disse:
     	“ l'uccisore di Madhu conscendo le intenzione di Karṇa, o sovrano
     	impegnava in quel duello di carri il sovrano rākṣasa,

  12 	Ghaṭotkaca dal grande valore, l'astutissimo Janārdana, 
     	per distrugge quell'arma infallibile o re, a causa del tuo cattivo consiglio, 

  13 	noi saremmo stati vittoriosi o erede dei kuru,
     	se Kṛṣṇa non avesse protetto il pṛthāde dal grande guerriero Karṇa,

  14 	sarebbe caduto a terra con carro, cavalli e stentardo o Dhṛtarāṣṭra,
     	il pṛthade privo di Janārdana il potente signore degli yoga,

  15 	con molti stratagemmi egli fu protetto o principe,
     	e il pṛthāde protetto da Kṛṣṇa, vince di fronte ai nemici, 

  16 	principalmente Kṛṣṇa proteggeva il pāṇḍava da quella lancia infallibile,
     	quella lancia scagliata poteva uccidere il kuntīde come un fulmine su un albero.”

  17 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ l'ostinato e mal consigliato mio figlio che si ritiene saggio,
     	per questo il mezzo di uccidere Jaya è andato vano, 

  18 	e perché o figlio di Gavalgaṇa, anche tu hai trascurato ciò,
     	che non lo hai avvertito o grande saggio di questo mezzo?”

  19 	Saṁjaya disse:
     	“ da Duryodhana, da Śakuni, da me e da Duḥśāsana,
     	sempre di notte in notte vi fu questo consiglio:

  20 	' domani trascuranto tutte le truppe uccidi il conquista-ricchezze o Karna,
     	noi allora godremo dei pāñcāla e dei pāṇḍava come nostri servi,

  21 	quindi se ucciso il pṛthāde, un altro tra i pāṇḍava 
     	il vṛṣṇi ne ponesse in battaglia, allora uccidi anche Kṛṣṇa,

  22 	Kṛṣṇa è la radice dei pāṇḍava e il pṛthāde ne è come il tronco elevato,
     	i rami sono gli altri pṛthādi, e i pāñcāla ne sono ritenuti le foglie,

  23 	i pāṇḍava confidano in Kṛṣṇa, hanno Kṛṣṇa per forza, e Kṛṣṇa per protezione,
     	Kṛṣṇa è il loro rifugio, come la luna lo è delle stelle,

  24 	perciò le foglie, i rami e il tronco trascurando o figlio del sūta,
     	abbatti Kṛṣṇa che è di tutti i pāṇḍava sempre la radice,

  25 	se Karṇa ucciderà il dāśārha, il rampollo degli yadu,
     	l'intera terra o re, sarà senza dubbio in tuo potere,

  26 	se ucciso giacerà a terra, quel grand'anima, gioia dei pāṇḍava e della stirpe yadu,
     	certo tutta la terra o re dei re, con le selve, mari e monti, cadrà nelle tue mani.'

  27 	al risveglio sempre avemmo questa risoluzione verso il signore dei trenta dèi
     	l'incommensurabile signore-dei-sensi, ma al momento di combattere era perduta,

  28 	il lunghi-capelli sempre protegge Arjuna figlio di Kuntī,
     	mai egli volle metterlo di fronte al figlio del sūta in battaglia,

  29 	altri supremi sul carro a lui destinava l'incrollabile,
     	' come posso rendere vana quell'infallibile lancia?' così egli o potente,

  30 	quindi il grandi-braccia Sātyaki dal sincero coraggio, a Kṛṣṇa
     	chiese, quella tigre sul carro, riguardo a  Karṇa grande sul carro:

  31 	' in Karṇa sempre vi è l'intezione di usare la lancia o dall'infinito coraggio,
     	per quale motivo il figlio del sūta non l'ha scagliata su Phalguna?'

  32 	Vāsudeva disse:
     	' Duḥśāsana, Karṇa e Śakuni e il re dei sindhu,
     	con Duryodhana in testa sempre gli consigliavano:

  33 	' Karṇa, Karṇa o grande arciere, dall'infinito ardimento in battaglia,
     	non devi scagliare ad un altro questa lancia, o migliore dei vincitori,

  34 	diverso dal grande guerriero, dal pṛthāde, dal conquista-ricchezze figlio di Kuntī, 
     	egli di tutti è il più glorioso come il Vāsava lo è degli dèi,

  35 	ucciso lui, tutti i pāṇḍava assieme agli sṛñjaya,
     	diverrano senz'anima come i celesti privi di Agni,

  36 	così acconsentiva Karṇa o toro dei śini,
     	nel cuore di Karṇa sempre vi era l'uccisione dell'armato del gāṇḍīva,

  37 	io confondo sempre il figlio di Rādhā o migliore dei combattenti,
     	affinché non scagli la sua lancia sul pāṇḍava dai bianchi destrieri,

  38 	pensando alla morte di Phalguna che brama combattere,
     	né riposo, né gioia vi è nel mio animo o migliore dei combattenti,

  39 	e vedendo quella lancia spesa su Ghaṭotkaca o toro dei śini,
     	io ora vedo il conquista-ricchezze libero dalle fauci della morte,

  40 	né padre né madre, né voi, né i miei fratelli,
     	e neppure la mia vita stessa io proteggo, come Bībhatsu in battaglia,

  41 	se vi fosse qualcosa d'altro più difficile da ottenersi del regno sul trimundio,
     	io non lo vorrei o sātvata, senza il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā,

  42 	perciò un suprema gioia vi è in me oggi o Yuyudhāna,
     	vedendo il conquista-ricchezze il figlio di Pṛthā come tornato dalla morte,

  43 	quindi io ho spedito in battaglia a Karṇa quel rākṣasa,
     	nessun altro poteva tormentare in battaglia di notte Karṇa.'”

  44 	Saṁjaya disse:
     	“ così parlava allora a Sātyaki il figlio di Devakī,
     	intento al bene del conquista-ricchezze, e sempre saldo al suo benessere.”
     


                              CLVIII


   1 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ il comportamento di Karṇa, e di Śakuni il figlio di Subala con Duryodhana,
     	e anche il tuo fu o caro, di certo grandemente malaccorto,

   2 	che sapendo che quella lancia sempre sul campo avrebbe ucciso uno solo,
     	e che era imparabile e infallibile anche per gli dèi con Indra in testa,

   3 	per quale motivo non fu lanciata prima da Karṇa, 
     	né contro il figlio di Devakī, né contro Phalguna o Saṁjaya?”

   4 	Saṁjaya disse:
     	“tornando tutti noi dalla battaglia o signore di popoli,
     	di notte o migliore della stirpe dei kuru, questo consiglio ci nasceva:

   5 	'al farsi l'alba domani o al lunghi-capelli o ad Arjuna,
     	devi scagliare questa lancia o Karna.' così sempre a a Karṇa,

   6 	quindi al sorgere dell'alba o re, per destino divino questa intenzione
     	da Karṇa e da tutti i guerrieri di nuovo veniva dimenticata,

   7 	io ritengo superiore il fato, visto che Karṇa con quella in pugno,
     	non uccise in battaglia né il pṛthāde, né Kṛṣṇa il figlio di Devakī,

   8 	nella sua mano era fissa quella lancia pronta in quella notte,
     	da fato fu rapito il suo intelletto, visto che Karṇa confuso dalla māyā divina,

   9 	la lancia di Indra non scagliava a Kṛṣṇa il figlio di Devakī, oppure
     	al pṛthāde simile a Śakra, per ucciderlo quel potente.”

  10 	Dhṛtarāṣṭra disse:
     	“ dal fato foste voi distrutti e dall'astuzia del lunghi-capelli,
     	per cui la lancia di Indra uccidendo Ghaṭotkaca divenne inutile,

  11 	Karṇa e mio figlio, e tutti gli altri principi,
     	per quella cattiva condotta sono caduti nella dimora di Yama figlio del sole,

  12 	ma ancora raccontami come procedeva la battaglia,
     	tra i kuru e i pāṇḍava dopo che fu ucciso il figlio di Hiḍimbā,

  13 	gli eserciti schierati attaccanti che assalirono Droṇa,
     	gli sṛñjaya assieme ai pāñcāla, come agirono in battaglia

  14 	contro Droṇa, furioso per la morte del figlio di Somadatta e del sindhu, 
     	che incurante della vita con insofferenza penetrava in quell'esercito?

  15 	come una tigre a larghe fauci, come il distruttore a bocca spalancata,
     	Droṇa che scagliava le sue frecce come fu assalito da pāṇḍava e sṛñjaya?

  16 	e quelli che proteggevano il maestro a cominciare da Duryodhana,
     	il droṇide, Karṇa e Kṛpa o caro, pure loro che fecero in battaglia?

  17 	e dell'ambidestro e di ventre-di-lupo che cercavano di uccidere il figlio di 
     	Bharadvāja, mentre radunava i miei come fu lo scontro? raccontami o Saṁjaya,

  18 	con la morte del re dei sindhu, e dopo l'uccisione di Ghaṭotkaca,
     	insofferenti, e infuriatissimi, come agirono di notte in battaglia?”

  19 	Saṁjaya disse:
     	“ ucciso il rākṣasa Ghaṭotkaca o re, da Karṇa,
     	e urlando felici, i tuoi bramosi di combattere,

  20 	e precipitandosi con grande violenza ed essendone colpito l'asercito,
     	ed essendo avanzata la notte, il re caduto in suprema difficoltà,

  21 	diceva quel grandi-braccia, quel tormenta-nemici a Bhīmasena:
     	'arresta o grandi-braccia l'esercito del figlio di Dhṛtarāṣṭra,
     	per la morte del figlio di Hiḍimbā un grande sconforto mi ha penetrato.'

  22 	così avendo comandato a Bhīma, si sedeva nel suo carro,
     	il re con gli occhi pieni di lacrime, sospirando ripetutamente,
     	cadeva in grande apprensione vedendo il valore di Karṇa,

  23 	e vedendolo così agitato, Kṛṣṇa queste parole gli diceva:
     	' non aver ansie o kuntīde, non è da te questa
     	debolezza d'animo o migliore dei bhārata come se fossi un uomo vile,

  24 	alzati o re, e combatti, porta avanti il gravoso compito o potente,
     	se tu cadi nella debolezza, certamente vi sarà la sconfitta.'

  25 	udite le parole di Kṛṣṇa, il dharmarāja Yudhiṣṭhira,
     	asciugandosi gli occhi con le mani, queste parole diceva a Kṛṣṇa:

  26 	' tu sei sapiente o grandi-braccia, della suprema meta di ogni dharma,
     	il fio dell'uccisione di un brahmano ha chi dimentica il bene fattogli,

  27 	a noi esiliati nella foresta dal figlio di Hiḍimbā grand'anima, 
     	pur essendo ancora fanciullo, fu dato aiuto o Janārdana,

  28 	sapendo che il pāṇḍava dai bianchi cavalli era andato in cerca di armi,
     	quel grande arciere o Kṛṣṇa, fu al mio servizio nella foresta,
     	abitando con noi finché non non vi era il conquista-ricchezze,

  29 	nell'attraversare le asperità nel viaggio sul monte gandhamādana,
     	la pāñcāla stanca, fu portata sulle spalle da quel grand'anima,

  30 	e quanto egli fece all'inizio dei combattimenti o potente,
     	in mio favore, fu un'ardua azione quella compiuta da quel grand'anima,

  31 	l'amore che per causa di natura ho verso Sahadeva o Janārdana,
     	raddoppiato io lo nutro verso il re rākṣasa Ghaṭotkaca,

  32 	il grandi-braccia mi fu sempre fedele, e gli fui caro come lui a me,
     	per questo sono caduto nella disperazione tormentato dal dolore o vṛṣṇi,

  33 	guarda le truppe o vṛṣṇi, messe in fuga dai kaurava,
     	e guarda Droṇa e Karṇa, quei due grandi guerrieri impegnati in battaglia,

  34 	guarda l'esercito dei pāṇḍava afflitto da quei due,
     	come un boschetto di canne lo è da due infuriati elefanti,

  35 	senza curarsi della forza delle braccia di Bhīmasena o mādhava,
     	e delle varie armi del pṛthāde, avanzano i kaurava,

  36 	e Droṇa e Karṇa e pure il re Suyodhana,
     	avendo ucciso il rākṣasa in battaglia, lanciano felici urla sul campo,

  37 	come possiamo noi vivere e anche tu stesso o Janārdana,
     	avendo il potente figlio di Hiḍimbā, trovato la morte per mano del figlio del sūta?

  38 	quando senza curarsi di noi tutti, sotto gli occhi dell'ambidestro,
     	fu ucciso il rākṣasa, il fortissimo figlio di Bhīmasena o Kṛṣṇa? 

  39 	quando Abhimanyu fu ucciso da quei malvagi figli di Dhṛtarāṣṭra,
     	non era presente là sul campo il grande guerriero, l'ambidestro o Kṛṣṇa,

  40 	e noi tutti fummo respinti dal malvagio re dei sindhu,
     	e causa diretta in questa azione ne fu Droṇa con suo figlio,

  41 	il mezzo di ucciderlo a Karṇa fu rivelato dal maestro in persona,
     	che con la spada sfoderata in due divideva la sua spada,

  42 	e mentre era in difficoltà, il malvagio Kṛtavarman,
     	gli uccideva in fretta i cavalli e anche i suoi due auriga laterali,
     	quindi altri grandi arcieri, sul campo abbattevano il figlio di Subhadrā,

  43 	per questa piccola ragione o Kṛṣṇa dall'armato del gāṇḍīva fu ucciso
     	il re sindhu o migliore degli yādava, e questo non mi fu troppo caro,

  44 	se uccidendo i nemici la giusta misura vi fosse tra i pāṇḍava,
     	per primi Droṇa e Karṇa si devono uccidere in battaglia, così io credo,

  45 	questi due sono la radice dei nostri mali o toro fra gli uomini,
     	confidando in battaglia in questi due è rasssicurato Suyodhana,

  46 	laddove fosse ucciso Droṇa e il figlio del sūta col suo seguito,
     	allora quel grandi-braccia doveva uccidere il sindhu anche lontano,

  47 	necessariamente io devo uccidere il figlio del sūta,
     	quindi marcerò io di persona o valoroso, per uccidere Karṇa,
     	mentre Bhīmasena si scontra con le schiere di Droṇa.'

  48 	ciò detto rapido partiva in fretta Yudhiṣṭhira,
     	tendendo il grande arco, e dando fiato alla terribile conchiglia,

  49 	qindi con mille carri, con trecento elefanti,
     	con cinquemila cavalli, e tremila prabhadraka,
     	da questi circondato rapido Śikhaṇḍin seguiva da dietro il re,

  50 	quindi suonarono i tamburi e deidero fiato alle conchiglie, con le armature,
     	i pāñcāla e i pāṇḍava con Yudhiṣṭhira alla loro testa,

  51 	allora Vāsudeva grandi-braccia diceva al conquista-ricchezze:
     	' Yudhiṣṭhira pieno di collera è partito spedito,
     	per uccidere il figlio del sūta, e non deve essere abbandonato.'

  52 	ciò detto il signore-dei-sensi rapido spingeva i cavalli,
     	e seguiva il re ormai spintosi lontano, Janārdana,

  53 	e vedendolo procedere veloce per uccidere il figlio del sūta,
     	afflitto dal dolore come fosse stato bruciato dal fuoco,
     	Vyāsa avvicinandosi al figlio di Dharma Yudhiṣṭhira gli diceva:

  54 	fortuna che Phalguna è vivo sul campo avendo incontrato Karṇa,
     	egli aveva custodito la lancia per uccidere l'ambidestro,

  55 	per fortuna Jiṣṇu non venne ad un duello di carri con lui o toro dei bhārata,
     	quei due rivali potevano scagliare tutte le loro divine armi,

  56 	e scagliandosi quelle armi, il figlio del sūta colpito,
     	sicuramente avrebbe scagliato in battaglia la lancia di Indra o Yudhiṣṭhira,

  57 	quindi per te sarebbe stato una grande disgrazia o migliore dei bhārata,
     	per fortuna il rakṣas è stato ucciso in battaglia dal figlio del sūta o onorevole,

  58 	e avendo usato la lancia di Indra, egli fu colpito dal fato,
     	a tuo vantaggio, quel rakṣas è stato ucciso in battaglia o figliolo,

  59 	non adirarti o migliore dei bhārata, non por mente al dolore,
     	questa è la condizione di tutti i viventi o Yudhiṣṭhira,

  60 	assieme ai fratelli e a tutti i principi grandi anime,
     	contro i kaurava in battaglia combatti o bhārata,
     	tra cinque giorni la terra diverrà tua,

  61 	e o tigre fra gli uomini, sempre tieni in conto il dharma,
     	l'assenza di crudeltà, il tapas, il donare, la pace e la verità o pāṇḍava,

  62 	e seguili con supremo piacere, dove c'è il dharma là c'è la vittoria.'
     	detto ciò al pāṇḍava, Vyāsa subito scompariva.”
     
     


                              CLIX


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ ucciso Ghaṭotkaca dal figlio del sūta in quella notte, 
     	era caduto in preda del dolore, il figlio di Dharma Yudhiṣṭhira,

   2 	e vedendo arrestato il tuo grande esercito da Bhīma,
     	questo diceva a Dhṛṣṭadyumna:'ferma il nato dalla secchia,

   3 	tu sei sorto dal fuoco sacro per la distruzione di Droṇa,
     	con arco e frecce, con corazza e spada, per tormentare il nemico,
     	assaltalo in battaglia felice, non aver alcuna paura,

   4 	Janamejaya, Śikhaṇḍin, Daurmukhi, e Yaśodhana,
     	che assaltino eccitati da ogni parte il nato nella secchia,

   5 	Nakula, Sahadeva e i figli di Draupadī, e i prabhadraka,
     	e Drupada e Virāṭa, assieme ai loro fratelli e figli,

   6 	e Sātyaki, coi kekaya, e i pāṇḍava col conquista-ricchezze,
     	lo assalgano con violenza per uccidere il figlio di Bharadvāja,

   7 	e anche tutti gli uomini sui carri e quelli su cavalli ed elefanti,
     	e i fanti si precipitino in battaglia contro Droṇa grande sul carro.'

   8 	tutti questi così comandati dal pāṇḍava grand'anima,
     	assaltavano con violenza il nato nella secchia per ucciderlo,

   9 	i pāṇḍava che con ogni sforzo rapidamente giungevano,
     	Droṇa il migliore degli armati li accoglieva in battaglia,

  10 	quindi anche il re Duryodhana con ogni sforzo attaccava 
     	con grande furia i pāṇḍava volendo preservar la vita a Droṇa,

  11 	allora sorgeva quello scontro di truppe e animali ormai stanchi,
     	tra i pāṇḍava e i kuru, che si urlavano vicendevolmente,

  12 	pieni di sonno o grande re, e stanchissimi sul campo,
     	quei grandi guerrieri, sul campo non facevano alcuna mossa,

  13 	quella notte di nove ore, crudele a vedersi e fonte di paura,
     	e distruttiva di vite, sembrava lunga migliaia di ore,
     	per quelli che così si colpivano e si massacravano vicendevolmente

  14 	anche il giorno sarebbe apparsa notte certamente per quelli pieni di sonno,
     	tutti gli kṣatriya erano privi di forze e abbattuti in cuore,
     	sia i tuoi che i nemici, erano privi di armi, e finite le frecce,

  15 	essi così resistevano certamente con modestia,
     	guardando al proprio dharma, non abbandonavano il proprio esercito,

  16 	altre persone gettate le armi giacevano addormentati,
     	alcuni sugli elefanti, altri su carri e altri sui cavalli o bhārata,

  17 	pieni di sonno non capivano cosa fare quei sovrani di uomini,
     	e i guerrieri vicendevolmente si spedivano sul campo alla dimora di Yama,

  18 	altri privi di sonno colpivano i nemici addormentati, 
     	e pure sé stessi in battaglia, e gli amici e i nemici,

  19 	questi pieni di sonno lanciavano varie grida nella grande battaglia:
     	'combattete!' fermandosi con gli occhi pieni di sonno,

  20 	altri scontrandosi in battaglia pur pieni di sonno si colpivano
     	vicendevolmente quei guerrieri sul campo o re, in quella terribile oscurità,

  21 	e molte altre persone così colpite da sé stessi e dai nemici,
     	non capivano nulla in battaglia violentemente confusi dal sonno,

  22 	e di costoro scorgendo un tale comportamento, quel toro fra gli uomini,
     	di Bībhatsu diceva forte queste parole facendo risuonare ogni luogo:

  23 	' siete stanchi e pieni di sonno voi tutti assieme agli animali,
     	ed essendo l'esercito coperto dalle tenebre, e da densa polvere.

  24 	se voi lo credete fate riposare gli eserciti,
     	per un po chiudete gli occhi qui sul campo di battaglia,

  25 	quindi risvegliati e riposati quando la luna sia di nuovo alta,
     	assalitevi di nuovo reciprocamente intenti al paradiso, o kuru e pāṇḍava.'

  26 	quei sapienti di ogni dharma, ascoltate le parole di quel virtuoso,
     	vi acconsentirono gli eserciti e vicendevolmente si parlavano

  27 	e gridavano: ' Karṇa, Karṇa' o re,  e: 'o Duryodhana,
     	si riposano fermandosi gli eserciti dei pāṇḍava.'

  28 	così avendo gridato Phalguna ripetutamente
     	si riposarono le truppe dei pāṇḍava e le tue o bhārata,

  29 	e a quelle parole, gli dèi e i ṛṣi grandi anime,
     	e tutte le truppe, men che nobili, felici applaudivano,

  30 	e avendo tutti gli eserciti applaudito quelle dolci parole 
     	per un po' dormirono o re, stanchi come erano o toro dei bhārata,

  31 	il tuo esercito avendo ottenuto il riposo o bhārata,
     	e stando a proprio agio, di nuovo applaudiva il valoroso Arjuna:

  32 	'tu possiedi i veda e ogni arma, e valore e intelligenza,
     	tu possiedi il dharma o grandi-braccia, e la pietà verso i viventi o senza-macchia,

  33 	e da te confortati, noi vogliamo che tu sia benedetto o pṛthāde,
     	che tu i piaceri dell'animo e i tuoi scopi o valoroso in fretta raggiunga.'

  34 	così quei grandi guerrieri elogiavano quella tigre fra gli uomini,
     	e caduti nel sonno, divennero alla fine silenziosi o signore di popoli,

  35 	alcuni sulle groppe dei cavalli, e altri sui piani dei carri,
     	e altri ancora giacevano sulle schiene degli elefanti, e altri per terra,

  36 	con le loro armi, le loro mazze, e spade, e con le loro accette,
     	e altri uomini con lance e corazze, ciascuno dormiva,

  37 	gli elefanti con le proboscidi simili a curvi serpenti, alzando le polveri da terra,
     	si addormentavano sulla terra, soffiando e annusandola dolcemente,

  38 	gli elefanti sembravano là mentre soffiavano sul terreno,
     	come montagne piene di grandi uraga che soffiavano,

  39 	e piano rendevano brullo il terreno, battendo la terra con gli zoccoli,
     	i cavalli bardati d'oro, e con le criniere che toccavano i gioghi,
     	dormivano là o re dei re, aggiogati interamente ai carri,

  40 	quindi caduto nel sonno dormiva silente l'esercito,
     	e bello e meraviglioso come dipinto su tela da artisti appariva,

  41 	quei giovani kṣatriya con gli orecchini, che si erano feriti coi dardi reciprocamente,
     	attaccati alle teste degli elefanti giacevano, come attaccati ai seni delle amanti,

  42 	quindi la regione orientale apparve decorata dalla luna,
     	regina dei loti, gioia per gli occhi, bianca come viso di donna,

  43 	poi dopo un po, la divina luna col suo marchio di lepre,
     	inghiottendo luminosa, le luci delle stelle mostrava le prime luci dell'alba,

  44 	e dietro questo rosso splendore, simile all'oro,
     	la grande luna inglirlandata di raggi, mostrava il suo bordo,

  45 	i raggi della luna con la loro luce, spazzavano via le tenebre,
     	ricoprendo lentamente tutti i luoghi, il cielo e la terra,

  46 	quindi in qualche tempo la terra divenne tutta illuminata
     	e spariva e diveniva invisibile rapidamente la tenebra,

  47 	e apparendo dunque la luna facendo luce sul mondo,
     	alcune creature notturne si muovevano o re e altre no,

  48 	risvegliato quell'esercito o re, dai raggi della luna,
     	si svegliava come un grande bosco di loti nell'acqua

  49 	come l'oceano è agitato sollevato dal sorgere della luna,
     	così quell'oceanico esercito fu sollevato dal sorgere della luna,

  50 	quindi di nuovo iniziava la battaglia o signore di popoli,
     	sul mondo, per la distruzione del mondo, che conduceva all'altro mondo.”
     


                              CLX


   1 	Saṁjaya disse:
     	“quindi Duryodhana avvicinatosi a Droṇa gli diceva,
     	caduto in preda al furore, per fargli nascere l'energia della gioia:

   2 	'non avranno requie in battaglia, riposatisi dopo che erano stanchi,
     	gli odiosi nemici specialmente mentre cercano il successo,

   3 	questo noi lo abbiamo permesso per compiacere te o signore,
     	i pāṇḍava riposatisi saranno ora più forti,

   4 	e noi siamo in ogni modo privi di forza e di energie,
     	ma protetti da te, le forze ci cresceranno continuamente,

   5 	tutte le armi che sono divine, a cominciare dalle armi di Brahmā,
     	tutte queste ti appartengono senza dubbio,

   6 	né i pāṇḍava, né noi, né altri armati d'arco,
     	sono pari a te in combattimento, io ti dico il vero,

   7 	questi mondi con dèi, asura e gandharva o migliore dei brahmani,
     	tu puoi distruggere, senza dubbio con le tue divine armi,

   8 	tu stesso hai certamente risparmiato quelli che erano impauriti da te,
     	o mettendo innanzi che erano tuoi allievi, o per mia sfortuna.'

   9 	così eccitato Droṇa ed infuriato da tuo figlio,
     	pieno di furia diceva o re, queste parole a Duryodhana:

  10 	' pur essendo anziano, in battaglia o Duryodhana, mi sforzo al massimo potere, 
     	e da qui in poi io agirò crudelmente per ottenere la vittoria,
     	dovrò uccidere tutti, gli esperti d'armi e gli inesperti,

  11 	quanto tu credi, sia bello oppure se brutto
     	io lo compirò o kaurava, per nient'altro che al tuo comando,

  12 	e uccisi tutti i pāñcāla in battaglia, agendo con ardimento,
     	mi toglierò la corazza o re, io tocco le mie armi in sincerità 

  13 	se tu pensi che il kuntīde Arjuna sia stanco sul campo,
     	ascolta allora in verità qual'e il suo valore o grandi-braccia,

  14 	né dèi, né gandharva, né yakṣa e neppure rākṣasa
     	sono in grado di reggere in battaglia all'ambidestro infuriato,

  15 	contro il quale nella foresta di khāṇḍava il beato signore degli dèi combatteva,
     	e impedita dalla sue frecce, fu la pioggia di quel grand'anima,

  16 	yakṣa, nāga, daitya e gli altri orgogliosi della propria forza,
     	furono uccisi da quell'Indra tra gli uomini, e tu pure lo sai,

  17 	alla stazione delle vacche i gandharva con Citrasena in testa furono vinti,
     	e voi fatti prigionieri da loro foste liberati da quel forte arciere,

  18 	e i nivātakavaca, pure nemici degli dèi,
     	inviolabili dai celesti, furono vinti in battaglia da quel valoroso,

  19 	a migliaia i dānava abitanti ad hiraṇyapura,
     	quella tigre fra gli uomini sconfiggeva, come può dunque essere vinto da uomini?

  20 	davanti ai tuoi occhi, l'intero tuo esercito
     	fu massacrato dal figlio di Pāṇḍu, con noi impegnati o signore di popoli.'

  21 	quindi così avendo elogiato Arjuna, infuriato allora
     	tuo figlio o re, di nuovo diceva a Droṇa:

  22 	' io, Duḥśāsana, Karṇa, e mio zio Sakuni
     	uccideremo oggi Arjuna in battaglia, dividendo in due l'esercito bhārata.'

  23 	udite queste sue parole, il figlio di Bharadvāja quasi ridendo,
     	seguiva il re dicendogli: ' che la fortuna ti assista,

  24 	quale kṣatriya può distruggere, l'indistruttibile armato del gāṇḍīva
     	che brucia per il suo splendore quel toro tra gli kṣatriya?

  25 	né il dio delle ricchezze, né Indra, né Yama né il signore delle acque,
     	né asura, uraga o rākṣasa possono distruggerlo mentre è armato,

  26 	solo gli sciocchi pronunciano le cose che tu hai detto o bhārata,
     	quale uomo incontrando Arjuna in battaglia può con fortuna tornare a casa?

  27 	tu che di tutto sei arcisospettoso, crudele e intento al male,
     	anche a quelli che sono intenti nel tuo benessere vuoi dire questo

  28 	vai in fretta dal figlio di Kuntī per il tuo meglio,
     	tu pure desideri combattere tu sei uno kṣatriya di nobile stirpe,

  29 	perché vuoi che siano uccisi questi principi innocenti?
     	tu sei la radice dell'inimicizia, perciò affronta Arjuna,

  30 	il tuo sapiente zio, che segue il dharma kṣattra,
     	lascia che questo gāndhāra giocatore di frodo, incontri Arjuna in battaglia,

  31 	lui esperto nei dadi, disonesto nel gioco dei dadi, giocatore fraudolento, 
     	giocatore di disonesta astuzia, vincerà in battaglia i pāṇḍava,

  32 	tu hai grandemente affermato con gioia assieme a Karṇa,
     	e spesso per confusione e debolezza di mente, agli orecchi di Dhṛtarāṣṭra:

  33 	'io o padre, e Karṇa e mio fratello Duḥśāsana,
     	noi tre uniti in battaglia uccideremo i figli di Pāṇḍu.' 

  34 	così ti ho udito affermare di assemblea in assemblea,
     	compi dunque questa promessa, sii di sincero parlare, assieme a loro,

  35 	questo è il pāṇḍava che ti sta davanti, il tuo acerrimo nemico,
     	guarda al dharma kṣatriya, commendabile è la tua uccisione da parte del vincitore,

  36 	tu hai dato, hai ottenuto beni, e avuto la desiderata sovranità,
     	libero da debiti e compiuti i doveri, non temere combatti contro il pāṇḍava.'

  37 	ciò detto,  Droṇa tornava in battaglia dov'erano i nemici,
     	e dopo aver diviso in due l'esercito, sorgeva allora la battaglia.”
     


                              CLXI


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ restando un terzo di quella notte, infuriava la battaglia,
     	tra i kuru e i pāṇḍava con grande eccitazione o signore di popoli,

   2 	quindi coprendo la luce della luna, Aruṇa precursore del
     	sole, si alzava quasi tingendo di rosso il cielo,

   3 	allora diviso in due l'esercito, Droṇa attaccava i somaka,
     	i pāṇḍava e i pāñcāla, con Duryodhana in prima fila,

   4 	vedendo i kuru divisi in due, il mādhava diceva ad Arjuna:
     	' io agirò o ambidestro, contro i nemici kuru di sinistra.'

   5 	il conquista-ricchezze acconsentendo diceva al mādhava: 'fallo!
     	Droṇa e Karṇa i due grandi arcieri agivano sul fronte sinistro

   6 	e conosciuta l'intenzione di Kṛṣṇa, il conquistatore di città nemiche
     	vedendo Bhīmasena postosi alla testa della battaglia gli si avvicinava.

   7 	Bhīma disse:
     	' Arjuna, Arjuna, ascolta o Bībhatsu in verità le mie parole,
     	il motivo per cui la donna kṣatriya partorisce, questo momento è giunto,

   8 	un momento migliore di questo ora giunto non incontrerai,
     	solo se avrai l'aspetto di un vile, agirai senza crudeltà,

   9 	col tuo valore liberati del debito che hai di verità, ricchezza, dharma e gloria,
     	ditruggi l'esercito o migliore dei guerrieri, agisci su costoro o ambidestro.' “

  10 	Saṁjaya disse:
     	“ l'ambidestro incitato da Bhīma e dal lunghi-capelli,
     	avanzando verso Droṇa e Karṇa da ogni parte li fermava,

  11 	e lui che giungendo alla testa dello scontro bruciava quei tori tra gli kṣatriya,
     	avanzando potente, i tori fra gli kṣatriya pur impegnandosi
     	non erano in grado di respingere, come fosse un fuoco che infuriava,

  12 	allora Duryodhana, Karṇa, e anche Śakuni il figlio di Subala,
     	rovesciavano frotte di frecce sul figlio di Kuntī il conquista-ricchezze,

  13 	le frecce di tutti costoro, quel migliore dei sapienti di supreme armi,
     	parava o re dei re, facendole a pezzi con piogge di frecce,

  14 	abbattute le armi con le armi, il conquista-ricchezze svelto di mano,
     	tutti poi colpiva ciascuno con dieci acuminate frecce,

  15 	e sollevata una pioggia di polvere con quelle piogge di frecce,
     	una terribile tenebra sorgeva allora con grande frastuono,

  16 	né cielo né terra, né alcun luogo si percepiva in quel frangente,
     	dalla polvere dell'esercito tutto era confuso e accecato,

  17 	né loro né noi o re, ci vedevamo reciprocamente,
     	solo chiamandosi per nome combattevano quei principi,

  18 	i guerrieri dei carri, privati del carro si scontravano reciprocamente,
     	e si afferravano per i capelli, per le corazze e per le braccia,

  19 	coi cavalli e i conducenti uccisi, erano immobili i carri,
     	e là essendo ancora vivi, erano come accecati dalla paura, 

  20 	attaccati agli elefanti morti, simili a monti, i cavalli 
     	apparivano privi di vita assieme ai loro cavalieri,

  21 	quindi ritiratosi dalla battaglia, nella parte settentrionale,
     	si schierava in battaglia Droṇa come un fuoco senza fumo,

  22 	e vedendolo da solo alla testa della battaglia avanzare,
     	tremavano le truppe dei pāṇḍava o signore di popoli,

  23 	vedendo Droṇa splendente pieno di gloria, fiammeggiare di splendore,
     	i nemici tremavano, e si muovevano divenuti deboli, o mio signore,

  24 	mentre sfidava l'esercito nemico, come un elefante infuriato,
     	nessuno sperava di vincerlo, come i dānava il Vāsava, 

  25 	alcuni erano privi di energie, e alcuni dei più saggi infuriati,
     	altri erano meravigliati, e altri erano insofferenti,

  26 	altri sovrani si fregavano le mani con le mani,
     	altri coi denti si mordevano le labbra pieni di collera,

  27 	alcuni gettavano le armi, e altri si battevano le braccia,
     	e altri di grande energia inseguivano Droṇa trascurando la vita,

  28 	i pāñcāla specialmente, colpiti dalle frecce di Droṇa,
     	si impegnavano in battaglia o re dei re, pur fortemente dolenti,

  29 	allora Virāṭa e Drupada, si precipitarono contro Droṇa in battaglia,
     	che così violentemente agiva in battaglia arduo da affrontare,

  30 	quindi tre figli di Drupada o signore di popoli,
     	e i cedi grandi arcieri, assalivano Droṇa in battaglia,

  31 	con tre acuminate frecce Droṇa toglieva la vita ai tre
     	figli di Drupada, e questi uccisi cadevano al suolo,

  32 	quindi Droṇa sconfiggeva in battaglia i cedi, i kekaya e gli sṛñjaya,
     	e pure tutti i matsya vinceva il grande guerriero figlio di Bharadvāja,

  33 	ma allora Drupada con collera scagliava una pioggia di frecce,
     	contro Droṇa o grande re, e pure Virāṭa lo faceva sul campo,

  34 	allora Droṇa quell'uccisore di nemici con due affilate bhalla,
     	Drupada e Virāṭa spediva alla dimora di Yama figlio del sole,

  35 	uccisi Virāṭa e Drupada, e inoltre i kekaya,
     	così come i cedi, i matsya e pure i pāñcāla,
     	e avendo uccisi pure i tre valorosi figli di Drupada,

  36 	vedendo le imprese di Droṇa, sommerso dal dolore e dall'ira,
     	Dhṛṣṭadyumna dal grande intelletto giurava in mezzo a quei carri:

  37 	'che i meriti dei riti, dell'essere kṣatriya, o brahmano vadano distrutti
     	di chi Droṇa oggi risparmi, o di chi volga le spalle a Droṇa.'

  38 	avendo così fattosi udire in mezzo a tutti quegli arcieri,
     	con suo esercito si precipitava contro Droṇa, il pāñcāla uccisore di eroi nemici,
     	i pāñcāla da una parte e i pāṇḍava dall'altra attaccarono Droṇa,

  39 	Duryodhana e Karṇa e Śakuni il figlio di Subala,
     	e anche i principali suoi fratelli proteggevano Droṇa in battaglia,

  40 	e Droṇa così protetto sul campo da quelle grandi anime,
     	i pāñcāla pur impegnandosi non erano nemmeno in grado di scorgerlo,

  41 	allora si infuriava Bhīmasena contro Dhṛṣṭadyumna o mio signore,
     	e lo investiva con aspre parole o toro fra gli uomini:

  42 	'nato nella stirpe di Drupada, versasitissimo in tutte le armi,
     	quale kṣatriya onorato può solo guardare il nemico schierato?

  43 	quale uomo, può dimenticare l'uccisione di padre e figli,
     	specialmente avendo giurato un voto nell'assemblea dei re?

  44 	simile ad Agni vaiśvānara, acceso dal proprio fulgore,
     	Droṇa con fuoco delle sue frecce ed arco brucia i guerrieri,

  45 	prima che in nulla renda l'esercito dei pāṇḍava,
     	voi qui fermi guardate la mia impresa io affronterò Droṇa.'

  46 	ciò detto, infuriato ventre-di-lupo penetrava nello schieramento di Droṇa,
     	con fieri dardi scagliati a tutta forza metteva in fuga il tuo esercito,

  47 	pure il pāñcāla Dhṛṣṭadyumna, penetrando nel grande esercito,
     	assaliva in battaglia Droṇa, e allora vi fu un grande tumulto,

  48 	mai un tale scontro si vide prima o se ne ebbe racconto,
     	come in quel sorgere del sole o re, e grande era la confusione,

  49 	serrate apparivano le fila dei carri o mio signore,
     	e uccisi e dispersi i corpi di quei mortali,

  50 	alcuni che procedevano da qualche parte, sulla via erano dispersi da altri,
     	e altri girate le terga erano colpiti alla schiena e altri davanti,

  51 	quindi quello scontro iniziato era fortemente terribile,
     	e il sole giunto all'orrizzonte, in breve si alzava.”
     


                              CLXII


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ costoro o grande re, con le loro armature sul fronte della battaglia,
     	stavano mentre il sole coi suoi mille raggi, albeggiava,

   2 	ma alzatosi il mille-raggi, con suo aspetto di oro fino,
     	tornati visibili i mondi, di nuovo infuriava la battaglia,

   3 	i due eserciti che là si scontravano prima che sorgesse,
     	ora che il sole era sorto si riscontrarono o bhārata,

   4 	cavalli coi carri, ed elefanti coi cavalli, e pure fanti coi pachiderma,
     	cavalli si scontravano con cavalli, e fanti con fanti,
     	e uniti o separati i combattenti si distruggevano sul campo,

   5 	essi stanchi per le azioni compiute di notte, per il calore del sole,
     	con le membra colpite da fame e sete, molti erano svenuti,

   6 	per tamburi, conchiglie e tamburelli, e per i barriti degli elefanti,
     	e per il suono degli archi tesi e rilasciati,

   7 	il frastuono o re, sorgeva a toccare il cielo o toro fra i bhārata,
     	di quei soldati che fuggivano, e delle armi che cadevano,

   8 	e dei cavalli che nitrivano, e dei carri che tornavano,
     	e di quelli che urlavano e rumoreggiavano, grande era allora il tumulto,

   9 	crescendo quel tumultuoso e grandissimo frastuono raggiungeva il cielo, 
     	il doloroso suono di quelli che si muovevano con le vari armi spezzate,

  10 	sulla terra si udiva forte, e allora vi era una grande suono pietoso
     	di quelli che cadevano e che erano caduti, tra fanti, cavalli, carri ed elefanti,

  11 	nello scontrarsi di tutti questi molti eserciti,
     	alcuni colpiscono i nostri, gli altri i nostri, e noi gli altri, e gli altri i propri,

  12 	scagliate dalle braccia di quei valorosi su guerrieri ed elefanti,
     	le spade apparivano come stracci su luoghi da pulire

  13 	delle spade incrociate, impugnate dalle braccia di quei valorosi,
     	il rumore era simile a stracci gettati per pulire,

  14 	con coltellacci, spade, lance, e accette
     	questo scontro intento alla conquista era grande e terribile,

  15 	un fiume sorgeva coi corpi di cavalli ed elefanti, che portava corpi umani,
     	pieno di armi come pesci, con carni e sangue per limo,

  16 	rumoreggiante di grida di dolore, con bandiere e vesti per schiuma,
     	quei valorosi producevano questo fiume che conduceva all'altro mondo,

  17 	colpiti da frecce e lance, esausti, con scarso animo e confuso dalla notte,
     	reggendosi con tutte le membra stavano fermi elefanti e cavalli,
     	e i guerrieri coi visi diseccati, e con le teste dai bei orecchini,

  18 	e con gli altri apparati di guerra qua e là si mostravano,
     	e pieno come era il campo di battaglia di carnivori, di morti
     	e di morenti, non vi era nessun spazio per il percorso dei carri,

  19 	i carri con le ruote affondate, i cavalli affidandosi alla propria energia,
     	alcuni li tiravano, stanchi e tremanti, colpiti dalle frecce,
     	quei cavalli dotati di forza e buona razza simili ad elefanti,

  20 	agitanto, e stupefatto, pieno di paura, e sofferente o bhārata, 
     	era l'intero esercito ad eccezione di Droṇa e di Arjuna

  21 	i due erano il rifugio e anche fonte di dolore,
     	gli altri scontrandosi coi due partivano per la dimora di Yama,

  22 	agitato era l'intero grande esercito dei kaurava,
     	frammisto con quello dei pāñcāla non si capiva nulla,

  23 	simile al giardino del distruttore, terrificante per i vili,
     	sulla terra infuriando quella grande strage di stirpi reali,

  24 	né Karṇa là, né Droṇa, né Arjuna, nè Yudhiṣṭhira,
     	né Bhīmasena, né i gemelli, né il pāñcāla né Sātyaki,

  25 	né Duḥśāsana, né il droṇide, né Duryodhana o il figlio di Subala,
     	né Kṛpa, né il re dei madra, o Kṛtavarman,

  26 	né altri, né noi stessi, né la terra né alcun luogo,
     	scorgevamo o re, con quelle truppe che si scontravano coperte dalla polvere,

  27 	posandosi quella terribile e confusa nuvola di polvere alzata,
     	credevano che fosse giunta una seconda notte,

  28 	né i kaurava, né i pāñcāla, né i pāṇḍava vedevano
     	alcun luogo o il cielo, o la terra, o piano e dirupo,

  29 	solo per tocco di mano cogliendo i nemici oppure i propri,
     	gli uomini si precipitavano in battaglia cercando la vittoria,

  30 	per la dispersione di quella polvere, e per la perdita di sangue,
     	la polvere terrestre si schiariva, pure per la forza del vento,

  31 	là elefanti, cavalli, guerrieri sui carri, e a piedi,
     	imbrattati di sangue, apparivano simili a selve di alberi corallo, 

  32 	allora Duryodhana, Karṇa, Droṇa e Duḥśāsana
     	quei quattro carri si scontrarono con quattro pāṇḍava,

  33 	Duryodhana col fratello si scontrava coi gemelli,
     	il figlio di Rādha con ventre-di-lupo, e Arjuna col figlio di Bharadvāja,

  34 	tutti guardavano da ogni parte quel terribile e grande portento,
     	scontro sovrumano di quei fieri tori sui carri,

  35 	pieno di bellissimi carri e di belle manovre di carri,
     	i guerrieri guardarono quel magnifico scontro di varie armi,

  36 	impegnandosi con ardimento per vincersi vicendevolmente,
     	si riempivano di piogge di frecce come nuvole a fine estate,

  37 	quei tori fra gli uomini stando nei loro carri splendenti come soli, 
     	apparivano come nuvole radunatesi in autunno,

  38 	rivaleggiando quei grandi guerrieri con pieno impegno armati dei loro archi,
     	si attaccavano reciprocamente come furiosi elefanti maschi,

  39 	ma certo della loro morte non era giunto il momento,
     	laddove tutti quei grandi guerrieri non si fecero a pezzi tutti insieme,

  40 	con le braccia e i piedi stanchi, con le teste dai bei orecchini,
     	con archi, e acuminati dardi, con spade, asce e tridenti,

  41 	con spiedi, e affilate frecce, con coltelli, lance e giavellotti,
     	e con altre supreme armi ben polite e di varia forma,

  42 	e con le loro belle armature di protezione di varia foggia,
     	e per i bellissimi carri rotti, e gli elefanti e cavalli morti,

  43 	e per i carri simili a città vuoti coi guerrieri e gli stendardi abbattuti,
     	e per i cavalli e gli altri animali tremanti e tormentati in ogni parte,

  44 	e per i guerrieri adornati, dispersi e frequentemente uccisi, 
     	e per i flabelli, le armature e le bandiere abbattute,

  45 	e i parasoli, ornamenti e vesti, ghirlande dal sublime profumo,
     	e per le collane e i diademi, e i copricapi, le corone, e i gruppi di campanelle, 

  46 	per i pettorali, le gemme, le collane d'oro, e per le gemme da fronte
     	quello scontri là era simile al firmamento colle schiere delle stelle,

  47 	allora in quello scontro di Duryodhana con Nakula,
     	di uno furioso contro un'insofferente e di un'insofferente contro un furioso,

  48 	il figlio di Mādrī muoveva verso la sinistra di tuo figlio,
     	fiero scagliando centinaia di frecce, un grande frastuono là vi era,

  49 	e andando verso sinistra sul campo quel suo cugino infuriato,
     	non sopportandolo, anche lui contro andava sul campo a sinistra,

  50 	quindi lo splendido Nakula sapiente di varie manovre respingeva 
     	tuo figlio che tentava di spostarsi verso sinistra,

  51 	colpendolo da ogni parte con un fiume di frecce dopo averlo fermato,
     	Nakula lo faceva ritirare, e le truppe lo applaudirono,

  52 	' fermati, fermati!' così Nakula si rivolgeva a tuo figlio,
     	rammentandosi di tutti i dolori avuti per il tuo cattivo consiglio.”
     


                              CLXIII


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ quindi Duḥśāsana furioso assaliva Sahadeva,
     	e con la violenta foga del suo carro faceva tremare la terra,

   2 	il figlio di Mādrī tormenta-nemici, con una bhalla,
     	tagliava la testa del suo conducente col suo elmo,

   3 	né Duḥśāsana né alcun altro soldato si accorgeva 
     	che l'auriga aveva la testa recisa, data la velocità di Sahadeva,

   4 	quando per non esser trattenuti i cavalli correvano dove volevano,
     	allora Duḥśāsana capiva che il suo auriga era morto,

   5 	egli trattenuti i cavalli di persona esperto com'era di cavalli,
     	combatteva quel migliore dei carri, bene, con sveltezza e abilità,

   6 	i nostri e pure i nemici applaudirono questa sua impresa,
     	che senza paura muoveva il suo carro sul campo con l'auriga ucciso,

   7 	Sahadeva però ricopriva i suoi cavalli con fiere frecce,
     	e colpiti dalle frecce, rapidamente fuggivano qua e là,

   8 	egli per tenersi attaccato alle redini, gettava l'arco,
     	e poi usando di nuovo l'arco lasciava le redini,

   9 	in quei momenti di pausa, il figlio di Mādrī lo riempiva di frecce,
     	e allora per raggiungere tuo figlio, Karṇa in quel luogo si precipitava,

  10 	ventre-di-lupo allora con tre frecce tutte insieme,
     	scagliate a tutto orecchio, colpiva Karṇa alle braccia e al petto,

  11 	si fermava girandosi allora Karṇa come un uraga calpestato,
     	e allora vi fu il tumultuoso scontro tra Bhīma e il figlio di Rādhā,

  12 	come due tori infuriati, entrambi ad occhi spalancati,
     	con grandissima violenza e furia si assalirono l'un l'altro,

  13 	e assalendosi là da vicino quei due bramosi di battaglia,
     	per non poter usare le frecce, sorgeva uno scontro di mazze,

  14 	con la mazza Bhīmasena, il timone del carro di Karṇa
     	rapidamente spaccava o re, e questo apparve un portento,

  15 	allora il valoroso figlio di Rādhā afferrata la mazza
     	la scagliava sul carro di Bhīma, ma lui spaccava quella mazza con la sua,

  16 	quindi Bhīma di nuovo scagliava la sua pesante mazza al figlio di Adhiratha, 
     	Karṇa con dieci frecce dalle belle piume ben incoccate,
     	la colpiva e ancora con altre, e questa di nuovo tornava su Bhīma,

  17 	la grande insegna di Bhīma dal colpo inferto da questa,
     	cadeva e anche il suo auriga sveniva colpito dalla mazza,

  18 	allora sommerso dall'ira scagliava a Karṇa otto frecce,
     	e alla sua bandiera, all'arco e alla faretra o bhārata,

  19 	allora ancora il figlio di Rādhā con le sue frecce, i cavalli,
     	color antilope, colpiva rapido, e anche entrambi i conducenti laterali,

  20 	privato del suo carro Bhīma saltando, sul carro di Nakula,
     	balzava quell'uccisore di nemici come un leone sulla cima di un monte,

  21 	così bene combattevano i due grandi guerrieri Droṇa e Arjuna,
     	meastro e discepolo o re dei re, esperti combattenti in battaglia,

  22 	con la rapidità di incoccare e agire, e nel combattimento di carri,
     	stupendo gli occhi e gli animi degli uomini,

  23 	tutti i nostri guerrieri e anche i nemici si fermarono,
     	a vedere quello scontro da maestro e discepolo mai prima visto,

  24 	muovendo i propri carri in mezzo alla battaglia,
     	quei due valorosi cercavano di prendersi vicendevolmente a sinistra,
     	i guerrieri con grande stupore assistevano al loro ardimento,

  25 	grande sorgeva lo scontro di quei due, di Droṇa e del pāṇḍava,
     	come di due acquile in cielo o grande re, per preda di carne,

  26 	ciascuna cosa che compiva Droṇa per vincere il figlio di Kuntī,
     	il pāṇḍava quasi ridendo la controbilanciava,

  27 	quando Droṇa vide di non essere in grado di superare il pāṇḍava,
     	allora quell'esperto di ogni aspetto delle armi, faceva apparire l'arma

  28 	di Indra, quella di Paśupati, di Tvaṣṭṛ, di Vāyu, e di Varuṇa,
     	e ciascuna scagliata dall'arco di Droṇa, la distruggeva il conquista-ricchezze,

  29 	quando con le sue armi rettamente distrusse quelle armi il pāṇḍava,
     	allora Droṇa copriva il pṛthāde con supreme armi divine,

  30 	ma per ciascuna di queste armi che scagliava al pṛthāde per vincerlo,
     	Arjuna agiva in modo da distruggere ognuna di queste armi,

  31 	essendo tutte queste divine armi distrutte rettamente
     	da Arjuna, allora Droṇa nel suo cuore applaudiva Arjuna,

  32 	pensava di essere superiore sulla terra o bhārata,
     	a tutti gli esperti d'arme, a causa di quel discepolo,  

  33 	così respinto dal pṛthāde, in mezzo a tutte quelle grandi anime,
     	si impegnava contro a fermare Arjuna sorridendo per il piacere,

  34 	allora in cielo, dèi e gandharva a migliaia,
     	e i ṛṣi e la schiere di siddha, si fermarono a guardare,

  35 	e allora divenne pieno di apsaras, di yakṣa e di rākṣasa,
     	lo splendente cielo, come fosse riempito di nuvole,

  36 	e la voci invisibili si sentivano continuamente,
     	a far l'elogio di Droṇa e del pṛthāde grand'anima,
     	mentre le armi scagliate, illuminavano le dieci direzioni,

  37 	né una battaglia umana, né di asura o di rākṣasa,
     	né di dèi, o di gandharva, né anche di certo una suprema di Brahmā,
     	fu mai prima vista o udita da noi, come questo bellissimo portento,

  38 	il maestro sopra il pāṇḍava, e pure il pāṇḍava sopra Droṇa
     	non si poteva vedere differenza tra i due in qualche arma,

  39 	se Rudra divisosi in due parti combattesse contro sé stesso,
     	allora poteva esser fatta una cosa simile, altrimenti null'altro si trova, 

  40 	sapienza si trovava nel maestro e sapienza era unita al pāṇḍava
     	potenza si trovava nel maestro, e forza e potenza nel pāṇḍava

  41 	nessuno di questi due grandi arcieri poteva essere superato da altri,
     	'volendo quei due possono distrugge l'universo con tutti gli immortali.'

  42 	così parlavano o grande re, vedendo quei due tori fra gli uomini,
     	gli esseri invisibili e anche le schiere dei visibili,

  43 	allora Droṇa dal grande intelletto produceva l'arma di Brahmā,
     	preoccupando il pṛthāde sul campo e gli esseri invisibili,

  44 	allora tremava la terra con tutte le sue montagne foreste e piante,
     	e Vāyu soffiava impetuoso, e pure gli oceani si agitarono,

  45 	allora un grande terrore vi era tra gli eserciti kuru e pāṇḍava,
     	e tra tutti gli esseri, per quell'arma usata da quel grand'anima,

  46 	ma il pṛthāde senza tremare quell'arma abbatteva 
     	con un'altra arma di Brahmā o re dei re, e tutto divenne calmo,

  47 	quando nessuno di quei due superava l'altro,
     	allora per quello scontro incerto, una battaglia confusa sorgeva

  48 	nessuno riconosceva alcunchè o signore di popoli,
     	in quella tumultuosa battaglia sul campo tra Droṇa e il pāṇḍava,

  49 	piena di piogge di frecce come di fiumi di nuvole in cielo,
     	e nessuna  delle creature in cielo poteva volare allora.”
     


                              CLXIV


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ mentre così infuriava quella strage di uomini, cavalli ed elefanti,
     	Duḥśāsana o grande re, combatteva contro Dhṛṣṭadyumna,

   2 	ma costui sul suo carro d'oro, colpito dalle frecce di Duḥśāsana,
     	non lo sopportava e riempiva di frecce gli animali di tuo figlio,

   3 	in un baleno, il suo carro con bandiera e conducente,
     	non si vedeva più o grande re, coperto dalle frecce del nipote di Pṛṣata,

   4 	Duḥśāsana dunque o re dei re, non era in grado di stare
     	di fronte al pāñcāla grand'anima, colpito come era dalle frotte di frecce,

   5 	il nipote di Pṛṣata, messo in fuga Duḥśāsana con le frecce,
     	si gettava nella battaglia scagliando a Droṇa migliaia di frecce,

   6 	si precipitava immediatamente là Kṛtavarman il figlio di Hṛdika,
     	e tre dei suoi fratelli, e questi lo circondarono,

   7 	da dietro lo seguivano i due gemelli, tori fra gli uomini per proteggerlo,
     	mentre si precipitava verso Droṇa come un fuoco acceso,

   8 	tutti questi sette grandi guerrieri fecero un grande scontro,
     	infuriati e con grande energia, compiendo una strage davanti a loro,

   9 	con anima pura, con pura condotta o re, avendo in mente il paradiso,
     	compirono un nobile scontro cercando di vincersi vicendevolmente,

  10 	agendo da nati di chiara stirpe, questi saggi sovrani,
     	combattevano una giusta battaglia, guardando alla suprema meta,

  11 	là non vi era dunque uno scontro fatto con armi contro il dharma,
     	non vi era là un dardo a gancio, o a spiedo, o avvelenato o distruttivo,

  12 	né ad ago bruno, né di ossa di vacca, o di elefante,
     	non vi era una freccia imbrattata, né purulenta, né di volo tortuoso,

  13 	tutti portavano armi oneste, e di sincera virtù, 
     	cercando con giusto combattimento la gloria e i mondi supremi,

  14 	quello scontro era allora tumultuoso ma privo di ogni macchia,
     	di quei quattro dei tuoi contro tre dei pāṇḍava,

  15 	Dhṛṣṭadyumna abbandonando o re quei tuoi tori sui carri,
     	vedendo che erano stati fermati dai gemelli, coi suoi rapidi dardi volava su Droṇa,

  16 	arrestati dunque quei valorosi da quei due leoni fra gli uomini,
     	quei quattro vi si precipitarono come venti su due montagne,

  17 	e mentre i gemelli tori sui carri, ciascuno con due carri,
     	si scontrava, Dhṛṣṭadyumna si precipitava su Droṇa, 

  18 	vedendo il pāñcāla arduo da affrontare avventarsi su Droṇa,
     	e quelli impegnati coi gemelli, si precipitava allora

  19 	Duryodhana o grande re, scagliando frecce assetate di sangue,
     	e a lui rapidissimamente si avvicinava di nuovo Sātyaki,

  20 	i due assalendosi vicendevolmente in battaglia, il kuru e il mādhava,
     	quelle due tigri fra gli uomini, senza timore sorridendo si scontrarono,

  21 	pensando con mente lieta a tutti i loro comportamenti nella fanciullezza,
     	si guardavano l'un l'altro sorridendo continuamente,

  22 	quindi il re Duryodhana si rivolgeva a Sātyaki
     	a quel caro amico sempre biasimando la sua propria condotta:

  23 	' vergogna all'ira, e all'avidità o amico, vergogna all'errore e all'intolleranza,
     	e vergogna sia al dovere kṣatriya, e vergogna alla forza innata,

  24 	che tu tiri a me, e io a te o toro dei śini,
     	tu che mi sei più caro della vita, ed io sempre lo fui a te,

  25 	io ricordo tutte le circontanze che noi avemmo nella fanciullezza,
     	tutte queste passate, noi due ci scontriamo sul campo di battaglia,
     	che altro se non per la mia collera e avidità oggi combatto con te o sātvata?'

  26 	Sātyaki o re, allora rispondeva a lui che così aveva parlato
     	sorridendo e alzando le sue acuminate frecce quel sapiente di supreme armi:

  27 	' questa non è la sala o figlio di re, né la dimora del maestro,
     	dove noi giocammo allora o re, tutti insieme.'

  28 	Duryodhana disse:
     	' dov'è finito quel nostro gioco della fanciullezza o toro dei śini?
     	e dove pure questa battaglia fatale, difficile di superare?

  29 	perché dunque pur avendo noi piena ricchezza, siamo bramosi di ricchezze
     	laddove combattiamo tutti qui scontrandoci per avidità di tesori?'"

  30 	Saṁjaya disse:
     	“ il mādhava allora diceva al re che così aveva parlato:
     	' sempre così è il dovere dello kṣtriya, che uccide quaggiù pure i guru,

  31 	se io ti sono caro o re, uccidimi non tergiversare,
     	per tuo merito io otterrò i più felici mondi o toro dei bhārata,

  32 	quanto tu hai di potenza e forza rapido mostrami,
     	non voglio vederti come la grande distruzione dei miei amici.'

  33 	e così apertamente parlando e rispondendo Sātyaki,
     	rapidamente con freddezza e delibaratamente lo assaliva o signore di popoli,

  34 	vedendolo arrivare, tuo figlio lo riceveva,
     	e il tuo rampollo riempiva di frecce il nipote di Śini,

  35 	allora sorgeva terribile lo scontro tra quei due leoni, il kuru e il mādhava,
     	reciprocamente infuriati come un leone contro un elefante,

  36 	quindi scagliandole a tutta forza Duryodhana colpiva
     	il sātvata arduo da affrontare, con dieci acuminate frecce,

  37 	e Sātyaki lo controcolpiva pure con dieci frecce,
     	e con altre cinquanta sul campo, e poi con trenta e con altre dieci,

  38 	e il suo arco con la freccia incoccata e le frecce che aveva incoccate,
     	tagliava rapido Sātyaki, e con le frecce lo innondava,

  39 	profondamente ferito tremando si abbatteva dentro il carro,
     	Duryodhana o grande re, trafitto dalle frecce del dāśārha,

  40 	ripresosi, tuo figlio di nuovo attaccava Sātyaki,
     	scagliando fiumi di frecce verso il carro di Yuyudhāna,

  41 	e pure Sātyaki, verso il carro di Duryodhana ininterrottamente
     	scagliava delle frecce o re, continuando quel confuso scontro,

  42 	e là per le frecce scagliate che volavano ovunque,
     	sorgeva un grande frastuono come quello di un fuoco in una grande selva,

  43 	là vedendo mostrarsi superiore il mādhava supremo sul carro,
     	rapido accorreva Karṇa per proteggere tuo figlio,

  44 	ma non sopportava ciò il fortissimo Bhīmasena,
     	e rapido assaliva Karṇa scagliando molte frecce,

  45 	Karṇa quasi ridendo abbatteva quelle sue aguzze frecce,
     	e ne tagliava l'arco e le frecce e ne abbatteva l'auriga con le frecce,

  46 	Bhīmasena però, quel pāṇḍava infuriato afferrata una mazza,
     	abbatteva l'insegna, l'arco e l'auriga del nemico sul campo,

  47 	non tollerandolo Karṇa combatteva contro Bhīmasena
     	con varie frotte di frecce e varie altre armi in battaglia,

  48 	infuriando quello scontro, il re figlio di Dharma diceva
     	a quelle tigri umane dei pāñcāla e ai tori umani dei matsya:

  49 	'le vite che noi abbiamo e le teste, i fortissimi guerrieri che abbiamo,
     	questi o tori fra gli uomini, sono impegnati coi figli di Dhṛtarāṣṭra,

  50 	perché vi fermate confusi tutti voi con animo perso?
     	correte là dove questi miei carri stanno combattendo,

  51 	ponendo innanzi il dharma kṣatriya, voi tutti abbandonando ogni ansia,
     	o vincendo o essendo uccisi, raggiungerete la meta desiderata,

  52 	avendo vinto con molti sacrifici e ampie dakṣiṇa sacrificherete,
     	oppure uccisi diventati come dèi, otterrete i migliori mondi.'

  53 	dal re incitati a combattere, quei valorosi grandi guerrieri,
     	fatto un esercito dei quattro tipi, rapidi assalirono Droṇa,

  54 	i pāñcāla tutti insieme colpivano Droṇa con molte frecce,
     	e con Bhīmasena in testa tutti insieme lo circondavano,

  55 	vi erano tre fieri figli di Pāṇḍu tra quei grandi guerrieri,
     	i due gemelli e Bhīmasena gridarono al conquista-ricchezze:

  56 	' assalta o Arjuna rapidamente i kuru, allontanati da Droṇa,
     	i pāñcāla lo uccideranno dopo averne ucciso la guardia.'

  57 	il pṛthāde allora con violenza si avventava sui kaurava,
     	Droṇa invece sui pāñcāla con Dhṛṣṭadyumna in testa,

  58 	allora anche Droṇa fece una grande strage dei pāñcāla,
     	come la strage di dānava che infuriato in battaglia fece un tempo Śakra,

  59 	alcuni trafitti o grande re, dalle armi di Droṇa in battaglia,
     	non tremavano di fronte a Droṇa quei grandi e potenti guerrieri,

  60 	i pāñcāla e gli sṛñjaya o grande re, pur colpiti, 
     	assalirono Droṇa in battaglia confondendo quel grande guerriero,

  61 	essendo interamente dispersi i pāñcāla,
     	sorgevano terrificanti grida di quelli trafitti da lance e frecce,

  62 	ed essendo trafitti in battaglia i pāñcāla da quel grand'anima,
     	e scagliata l'arma di Droṇa, la paura penetrava nei pāṇḍava,

  63 	vedendo quell'ampia strage di schiere di cavalli, e di uomini in battaglia,
     	allora i pāṇḍava o grande re, non speravano più nella vittoria:

  64 	' forse che Droṇa quell'esperto di supreme armi non ci ditruggerà tutti,
     	come un fuoco acceso brucia una foresta nell'inverno,

  65 	nessuno è così abile da nemmeno vederlo in battaglia.
     	né Arjuna quel sapiente del dharma mai lo controcombatte.'

  66 	vedendo tremanti i figli di Kuntī, colpiti dalle frecce di Droṇa,
     	il saggio dai lunghi-capelli pensando al meglio diceva ad Arjuna:

  67 	'nessuno mai è in grado di vincerlo in battaglia combattendo,
     	neppure l'uccisore di Vṛtra, il primo dei principi sul carro,

  68 	sia praticato un mezzo di vittoria abbandonando il dharma o pāṇḍava,
     	affinché voi tutti non distrugga in battaglia l'eroe dal carro d'oro,

  69 	se fosse ucciso Aśvatthāman egli più non combatterebbe, io ritengo,
     	qualche uomo gli annunci che lui è strato ucciso in battaglia.'

  70 	non acconsentiva a ciò o re, il figlio di Kuntī il conquista-ricchezze,
     	ma tutti gli altri lo accettarono, sebbene Yudhiṣṭhira con difficoltà,

  71 	quindi Bhīma grandi-braccia, un grande elefante del proprio esercito,
     	di nome Aśvatthāman o re, uccideva con la mazza,

  72 	e Bhīmasena pur con vergogna avvicinando Droṇa in battaglia:
     	urlava a viva voce: 'Aśvatthāman è stato ucciso!'

  73 	l'elefante chiamato di nome Aśvatthāman era stato ucciso,
     	a questo pensando con la mente, parlava falsamente allora,

  74 	Droṇa udite quelle parole di Bhīmasena fortemente dolorose,
     	in cuore gli si sciolsero le membra come la sabbia in riva al mare,

  75 	ma avendo il dubbio che fosse falso, conoscendo il valore di suo figlio,
     	udito che era stato ucciso non deviava dalla fermezza,

  76 	Droṇa dunque recuperata la ragione, in breve si rianimava,
     	considerando che il proprio figlio era invincibile da parte dei nemici,

  77 	e precipitandosi sul nipote di Pṛṣata per uccidere la propria morte,
     	scagliava migliaia di acuminate frecce dalle piume di airone,

  78 	quindi ventimila tori fra gli uomini dei pāñcāla 
     	mentre così agiva in battaglia, da ogni parte lo riempivano di frecce,

  79 	allora Droṇa quel tormenta-nemici produceva l'arma di Brahmā,
     	per la morte di quei prodi pāñcāla, senza alcuna pietà,

  80 	dunque splendeva Droṇa mentre uccideva tutti i somaka,
     	e tagliava pure le teste dei pāñcāla nella grande battaglia,
     	che adornati d'oro in molti erano armati di barre di ferro,

  81 	questi principi colpiti in battaglia dal figlio di Bharadvāja,
     	si disperdevano sul terreno come alberi abbattuti dal vento,

  82 	per gli elefanti abbattuti con le schiere dei cavalli o bhārata,
     	la terra appariva impraticabile, fangosa di sangue e carni,

  83 	uccisi dunque ventimila schiere di carri dei pāñcāla,
     	stava ritto in battaglia Droṇa come un fuoco che brucia senza fumo,

  84 	e quindi di nuovo con furia il potente figlio di Bharadvāja,
     	dal corpo separava la testa di Vasudāna con una bhalla,

  85 	e ancora cinquecento matsya e seimila sṛñjaya,
     	e miriadi di elefanti uccisi, distruggeva ancora una miriade di cavalli,

  86 	vedendo Droṇa intento nella distruzione degli kṣatriya,
     	si avvicinavano allora rapidi i ṛṣi con Agni veicolo dell'offerta in testa,

  87 	Viśvāmitra, Jamadagni, Bhāradvāja, e Gautama,
     	Vasiṣṭha, Kaśyapa, e Atri, desiderosi di condurre Droṇa nel mondo di Brahmā,

  88 	i sikata, i pṛśni, i garga, i bālakhilya, e i marīcipa,
     	i discendenti di Bhṛigu e di Aṅgiras, e altri grandi ṛṣi di mente acuta,

  89 	e tutti dicevano a Droṇa che splendeva in battaglia:
     	' contro il dharma è compiuta questa battaglia, acconsenti alla tua morte,

  90 	getta le armi in battaglia o Droṇa, e unisciti a noi così schierati,
     	tu non devi più continuare questa crudelissima azione,

  91 	sapiente dei veda e dei vedāṅga, seguace del vero e del dharma tu sei,
     	e specialmente per un brahmano questo non si deve fare,

  92 	con la tua infallibile freccia, lasciando le armi, fermati sull'eterna via,
     	e scaduto il tempo per te di abitare il mondo umano.'

  93 	udite le loro parole, e quelle di Bhīmasena,
     	e scorgendo Dhṛṣṭadyumna, abbattuto divenne sul campo,

  94 	e tormentato e agitato chiedeva al figlio di Kuntī,
     	Yudhiṣṭhira se ucciso o non ucciso fosse stato suo figlio,

  95 	di salda risoluzione, il pṛthāde non dirà il falso a Droṇa,
     	in nessun modo neppure per la sovranità dei tre mondi,

  96 	perciò a lui specilamente chiedeva e a nessun altro, 
     	fin dalla fanciullezza a quel pāṇḍava era il desiderio di verità,

  97 	quindi sapendo che Droṇa comandante dei guerrieri avrebbe fatto,
     	la terra priva dei pāṇḍava, Govinda diceva agitato al dharmarāja:

  98 	' se a metà giorno Droṇa combatterà schierato con furia,
     	io ti dico la verità, il tuo esercito troverà la distruzione,

  99 	salvaci dunque da Droṇa, la menzogna può essere meglio della verità,
     	la menzogna per salvarsi la vita, dicono che non tocchi chi mente.'

 100 	mentre quei due così parlavano, Bhīmasena questo diceva:
     	'avendo udito o grande re, questo mezzo per uccidere il grand'anima,

 101 	l'elefante del mālava Indravarman penetrato a fondo nell'esercito,
     	questo elefante chiamato Aśvatthāman simile a quello di Śakra,

 102 	ho abbattuto, e avanzando sul campo io ho detto a Droṇa:
     	' Aśvatthāman è stato ucciso o brahmano, allontanati dalla battaglia.'

 103 	ma quel toro fra gli uomini con credeva alla mia parola,
     	tu dunque onora le parole di Govinda, che desidera la vittoria,

 104 	e di a Droṇa o re, che è stato ucciso il figlio della figlia di Śaradvat,
     	da te ciò affermato, quel toro dei brahmani più non combatterà o re,
     	si parola sincera nel mondo umano tu sei risaputo o sovrano di genti.'

 105 	udite queste sue parole, e incitato da quelle di Kṛṣṇa,
     	per la sopravvivenza o grande re, si convinceva a parlare,

 106 	nel timore di cadere nella menzogna, ma intento alla vittoria Yudhiṣṭhira, 
     	ma di nascosto diceva o re: ' l'elefante fu ucciso.'

 107 	il suo carro che prima per quattro pollici sopra la terra
     	era, dopo che disse ciò, anche il suo veicolo toccava la terra,

 108 	il grande guerriero Droṇa udite quelle parole da Yudhiṣṭhira,
     	addolorato per la morte dl figlio, divenne privo di desiderio di vivere,

 109 	e sé stesso quasi malvagio verso i pāṇḍava grandi anime,
     	pensandosi dopo aver udito le parole di ṛṣi e che il figlio era stato ucciso,

 110 	e privo di sensi e supremamente agitato, scorgendo Dhṛṣṭadyumna,
     	non era più in grado di combattere come prima o uccisore di nemici,

 111 	vedendolo supremamente agitato, con la mente rapita dal dolore,
     	il figlio del re dei pāñcāla Dhṛṣṭadyumna si precipitava,

 112 	lui che avendo celebrato una grande rito religioso da Drupada,
     	fu ottenuto per la morte di Droṇa, era sorto dal fuoco sacro,

 113 	egli afferrato il suo arco vittorioso, dal terribile suono di temporale
     	dalla salda corda, indistruttibile e divina, e le frecce simili a serpi velenose,

 114 	incoccata al quell'arco una freccia simile a serpe velenosa,
     	fiammeggiante come un fuoco, il pāñcāla bramando di uccidere Droṇa 

 115 	e l'aspetto di quella freccia era di diametro nel cerchio di arco e corda,
     	splendente come il disco del sole, nel cielo sereno di autunno,

 116 	vedendo il nipote di Pṛṣata afferrare dunque quell'arco splendente,
     	i soldati pensavano che fosse giunto il tempo della distruzione,

 117 	il potente figlio di Bharadvāja, vedendo quella freccia incoccata
     	da lui, pensava che fosse giunta l'ultima ora del suo corpo,

 118 	quindi il maestro si impegnava a difendersi da quella,
     	ma le armi di quella grande anima non apparvero o re dei re,

 119 	in quattro giorni e una notte in cui lui le scagliava, c'erano
     	ma in quel terzo di giorno le sue frecce andarono esaurite,

 120 	subita dunque la fine delle frecce afflitto dal dolore per il figlio,
     	e non apparendo le sue varie e divine armi,

 121 	e volendo gettare le sue armi incitato dalle parole dei savi,
     	ma pervaso da grande energia combatteva in modo sovrumano,

 122 	quindi preso un altro arco divino di Aṅgiras,
     	e delle frecce simili a bastoni di Brahmā, combatteva contro Dhṛṣṭadyumna,

 123 	quindi con una grande pioggia di frecce lo ricopriva,
     	e infuriato e senza pietà raggiungeva Dhṛṣṭadyumna,

 124 	Droṇa con le sue frecce faceva in cento pezzi il suo dardo,
     	e ne abbatteva l'insegna, l'arco e i conducente con acuminate frecce,

 125 	Dhṛṣṭadyumna preso ridendo un altro arco, 
     	con una acuminata freccia lo controcolpiva in mezzo al petto,

 126 	profondamente ferito quel grande arciere quasi agitato in battaglia,
     	con una affilata freccia bhalla tagliava il suo grande arco,

 127 	ma egli ciascuna sua freccia ostile e gli archi o signore di popoli,
     	tutti tagliando, quell'invincibile, e anche la mazza e la spada,

 128 	quindi colpiva Dhṛṣṭadyumna con nove acuminate frecce,
     	mortifere, con furia quel tormenta-nemici su di lui dal furioso aspetto,

 129 	e inframezzava i sui cavalli e il carro quel grande guerriero dall'infinita anima
     	coi cavalli e carro di Dhṛṣṭadyumna alzando l'arma di Brahmā,

 130 	questi destrieri veloci come il vento così inframezzati, apparivano
     	quelli del colore di colombi e quelli rossi o toro dei bhārata,

 131 	come nuvole frammiste di folgori tonanti al tempo delle piogge,
     	così splendevano o grande re, mescolati sul fronte della battaglia,

 132 	il legaccio delle frecce, l'attaccatura delle ruote, e pure le connessioni del carro
     	di Dhṛṣṭadyumna distruggeva il brahmano dall'impareggiabile anima,

 133 	egli coll'arco rotto, privo del carro, uccisi i cavalli e il conducente,
     	una suprema e infausta mazza afferrata, quel valoroso distruttore di nemici,

 134 	quel grande guerriero, Droṇa, furioso e di sincero coraggio,
     	con aguzze e affilate frecce la abbatteva,

 135 	e quella tigre fra gli uomini vedendola abbattuta dalle frecce
     	di Droṇa, afferrava una lunga spada, splendente di cento lune,

 136 	e senza esitazione in quella circostanza, il pāñcāla bene pensava
     	che fosse giunto il momento di uccidere quel supremo maestro dalla grande anima,

 137 	quindi stando all'interno del proprio carro e dal timone del suo carro,
     	partiva alzando la spada splendente di cento lune,  

 138 	per compiere una difficile impresa il grande guerriero Dhṛṣṭadyumna,
     	volava a spaccare il petto del figlio di Bharadvāja in battaglia,

 139 	egli si fermava e colpiva sul giogo e poi sui legami del giogo,
     	e sulle parti dei rossi cavalli, e questo applaudivano le truppe,

 140 	mentre stava sui bordi del giogo e saliva poi sui cavalli,
     	Droṇa non ne vide pausa e questo sembrava un portento,

 141 	rapido come un falco che agisce a predare della carne,
     	così era il suo assalto alla ricerca di Droṇa in battaglia,

 142 	e Droṇa attaccando infuriato con il palo del carro uccideva
     	tutti i suoi cavalli simile a colombe ad uno ad uno,

 143 	i cavalli di Dhṛṣṭadyumna uccisi cadevano a terra,
     	e  quelli rossi si liberarono dal legame col carro o signore di popoli,

 144 	il nipote di Pṛṣata vedendo uccisi i cavalli dal supremo brahmano,
     	non lo sopportava il figlio di Yajñasena, grande sul carro e migliore dei guerrieri, 

 145 	privo del carro, afferrata la spada, quell'eccellente tra gli spadaccini,
     	si gettava su Droṇa o re, come il figlio di Vinatā su un uraga,

 146 	il suo aspetto o re mentre cercava di uccidere il figlio di Bharadvāja,
     	era come il supremo aspetto di Viṣṇu quando uccise Hiraṇyakaśipu,

 147 	egli faceva tutte le varie mosse nei ventuno modi,
     	muovendosi e brandendo, girando, saltando, avanzando e correndo,

 148 	muovendosi e ritirandosi, imbracciando la spada e lo scudo,
     	il nipote di Pṛṣata mostrava assalti e agitazione,

 149 	allora il brahmano con mille frecce abbatteva lo scudo di cento lune,
     	e la spada di Dhṛṣṭadyumna in quella vicinanza,

 150 	queste frecce una spanna di lunghezza, per colpire da vicino,
     	a fine battaglia non ne rimanevano altre a Droṇa,

 151 	il figlio di Śaradvat, il pṛthāde, il droṇide, e il figlio del sole
     	oltre a Pradyumna, Yuyudhāna e Abhimanyu avevano queste frecce,

 152 	quindi una fiera freccia di suprema acutezza incoccava,
     	il maestro per uccidere quel suo pupillo come un figlio per lui,

 153 	il toro dei śini con dieci aguzze frecce tagliava quella freccia,
     	sotto gli occhi di tuo figlio e di Karṇa grand'anima,
     	e liberava Dhṛṣṭadyumna sul punto di essere inghiottito dal grande maestro,

 154 	mentre si muoveva sul suo carro Sātyaki dal sincero coraggio,
     	entrando in mezzo a Droṇa, Karṇa e a Kṛpa o bhārata,
     	lo scorgevano quelle due grandi anime l'onnipotente e il conquista-ricchezze,

 155 	e applaudivano il vṛṣṇi gridando:' bravo, bravo!'
     	a quell'incrollabile che abbatteva sul campo le armi divine di tutti,
     	l'onnipotente e il conquista-ricchezze assalendo quell'esercito,

 156 	il conquista-ricchezze allora diceva a Kṛṣṇa: ' guarda o lunghi-capelli,
     	quel discendente di Madhu che gioca in mezzo al maestro e ai migliori,

 157 	Sātyaki dal sincero coraggio, da ancora gioia a me
     	e i due figli di Mādrī, e a Bhīma e al re Yudhiṣṭhira,

 158 	Sātyaki si muove in battaglia essendo esperto per la pratica,
     	giocando con quei grandi guerrieri, e aumentando la gloria dei vṛṣṇi,

 159 	i siddha si rallegrano di lui, e le truppe sono stupite,
     	vedendolo invincibile in battaglia e:' bravo, bravo!' dicono al sātvata,
     	i guerrieri, tutti di entrambe le schiere applaudirono alle sue imprese.”
     


                              CLXV


   1 	Saṁjaya disse:
     	“ una crudele strage nacque in quello scontro di re,
     	come quella del furioso Rudra quando uccide gli animali,

   2 	di mani, di teste, e di archi o bhārata,
     	e di parasoli, di pennacchi e flabelli trafitti dagli archi sul campo,

   3 	da ruote rotte e dai carri, dalle grande insegne abbattutte
     	e da cavalieri e guerrieri uccisi era piena la terra,

   4 	e i guerrieri colpiti a tiro di freccia o migliore dei kuru,
     	si muovevano e mostravano varie gesta nella grande battaglia,

   5 	infuriando così quel terribile scontro simile a quello di dèi e asura,
     	il dharmarāja Yudhiṣṭhira diceva a quegli kṣatriya:
     	'assalite tutti insieme il nato nella secchia o grandi guerrieri,

   6 	il valoroso nipote di Pṛṣata si sta scontrando col figlio di Bhāradvāja,
     	impegnatevi quanto potete a uccidere il figlio di Bharadvāja,

   7 	tali segni ci appaiono nella grande battaglia,
     	che oggi il nipote di Pṛṣata con furia abbatterà Droṇa sul campo,
     	voi dopo avervi riuniti, cercate di raggiungere il nato dalla secchia.'

   8 	comandati da Yudhiṣṭhira, i grandi guerrieri degli sṛñjaya,
     	con impeto si precipitarono ad uccidere il figlio di Bharadvāja,

   9 	il figlio di Bharadvāja grande sul carro, costoro che giungevano,
     	attaccava con violenza risoluto ad ucciderli,

  10 	avanzando quel sincero nei voti, la terra tremava,
     	i venti soffiavano con uragani, facendo tremare l'esercito,

  11 	e una grande meteora cadeva, come uscita dal sole,
     	quasi bruciando per il calore, pronosticando grande pericolo,

  12 	fiammeggiavano le armi del figlio di Bharadvāja o mio signore,
     	i carri tuonavano imperiosamente, e i cavalli emettevano lacrime,

  13 	privo di vigore era allora il grande guerriero figlio di Bharadvāja,
     	che si apprestava verso il paradiso dei ṛṣi dalle pie preghiere,
     	a lasciare la vita ben combattendo si impegnava,

  14 	quindi da ogni parte circondato dalle truppe di Drupada,
     	Droṇa bruciando le schiere degli kṣatriya si muoveva in battaglia,

  15 	quell'uccisore di nemici abbattuti ventimila kṣatriya,
     	ne trafiggeva dieci miriadi con le aguzze frecce dalle fiere punte,

  16 	egli stava impegnato sul campo come un fuoco senza fumo,
     	ad uccidere gli kṣatriya, affidando sé stesso a Brahmā,

  17 	il potente Bhīma soccorreva in fretta il pāñcāla privo del carro e con tutte 
     	le armi distrutte, che però non era abbattuto quel grand'anima, 

  18 	quindi quell'uccisore di nemici fatto salire il pāñcāla sul suo carro,
     	e gli diceva vedendo Droṇa che scagliava da vicino:

  19 	' nessun altro uomo può combattere quaggiù col maestro,
     	salvati, a te è affidato il compito della sua uccisione.'

  20 	così apostrofato quel grandi-braccia, una nuova eccellente arma
     	robusta, capace di ogni gesta, precipitandosi prendeva,

  21 	e con furia scagliando frecce sul campo all'irresistibile Droṇa,
     	volendo arrestare il maestro lo ricopriva di piogge di frecce,

  22 	respingendosi con furia quei due eccellenti, e splendenti in battaglia,
     	invocavano molte divine armi di Brahmā

  23 	ricopriva Droṇa di grandi armi in battaglia o re,
     	il nipote di Pṛṣata, distruggendo tutte gli strali del figlio di Bharadvāja,

  24 	i vasātika, i śibi, i bāhlīka e pure i kaurava
     	che sul campo proteggevano Droṇa, quell'incrollabile trafiggeva,

  25 	Dhṛṣṭadyumna allora o re, come il mille-raggi coi suoi raggi,
     	splendeva ricoprendo ogni luogo con fiumi di frecce,

  26 	Droṇa tagliato il suo arco, e colpitolo con frecce appuntite a pietra,
     	ai centri vitali lo colpiva e di nuovo egli cadeva in supremo tremore,

  27 	allora Bhīma fieramente infuriato, afferrandosi al carro di Droṇa,
     	quasi con dolcezza o re dei re, diceva queste parole a Droṇa:

  28 	'se gli istruiti nell'ufficio di brahmani non combattessero,
     	soddisfatti dei propri doveri, con gli kṣatriya non andrebbero alla distruzione,

  29 	la non violenza verso tutti gli esseri, dicono sia il dharma supremo,
     	e il brahmano dalla pia condotta è la radice di ciò, o signore,

  30 	come un paria uccidendo i barbari e le altri genti di vario tipo,
     	per ignoranza o errore o brahmano, o per procurare beni a moglie e figli,

  31 	per un solo figlio, come uno ignorante del dharma uccidendone molti
     	saldi nel loro dharma, agendo impropriamente perché non ti vergogni di ciò?

  32 	egli giace ora abbattutto, come prima hai saputo,
     	dal dharmarāja, di quelle parole non devi aver sospetto.'

  33 	così apostrofato da Bhīma allora Droṇa gettando l'arco,
     	e volendo abbandonate tutte le sue armi, quell'anima pia, diceva:
     	'Karṇa, Karṇa grande arciere, e Kṛpa e Duryodhana,

  34 	io vi dico impegnatevi continuamente nel dovere in battaglia,
     	benvoli siano i pāṇḍava con voi, io abbandono le armi.'

  35 	e là o grande re, egli piangeva suo figlio e
     	gettate le armi sul campo si sedeva sul piano del carro,
     	e senza paura di tutti gli esseri, si immergeva concentrato nello yoga,

  36 	vedendo quell'occasione, Dhṛṣṭadyumna alzandosi,
     	con la spada balzando dal carro rapido si avventava su Droṇa,

  37 	urla di orrore fecero tutti i viventi sia umani che non,
     	vedendo in quel momento Droṇa caduto preda di Dhṛṣṭadyumna,

  38 	violente urla fecero e ' che vergogna!' urlarono,
     	Droṇa lasciate le armi, immerso in suprema pace,

  39 	dopo aver parlato era saldo nello yoga, quel grande asceta divenuto splendente,
     	il maestro saliva al cielo difficile da raggiungere, assieme ai virtuosi

  40 	di due soli in cielo era la nostra percezione in quel frangente,
     	e il cielo interamente era riempito di raggi splendenti,
     	mentre simile al sole e alla luna il figlio di Bharadvāja volava,

  41 	in un batter d'occhio, quella luce scompariva,
     	e vi erano grida di gioia tra i celesti felici,
     	mentre Droṇa giungeva al mondo di Brahmā e Dhṛṣṭadyumna era stupito,

  42 	noi così là vedemmo in cinque nati tra gli umani
     	quel grand'anima immerso nello yoga raggiungere la suprema meta,

  43 	io, il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā, il brahmano Kṛpa figlio di Śaradvat,
     	il vṛṣṇi Vāsudeva e il dharmarāja figlio di Pāṇḍu,

  44 	tutti gli altri non videro la grande gloria del saggio
     	figlio di Bharadvāja o grande re, mentre andava concentrato nello yoga,

  45 	i nati fra gli uomini furono all'oscuro che lui raggiunse la suprema meta,
     	essi non videro procedere assieme a quei tori fra i ṛṣi,
     	l'uccisore di nemici il maestro immerso nello yoga, verso il mondo di Brahmā,

  46 	il nipote di Pṛṣata fatto oggetto di biasimo da tutti gli esseri,
     	lo violava trafitto da cento frecce, col corpo sanguinante e gettate le armi,  

  47 	afferrata la testa di quel corpo ormai privo di vita,
     	senza dire nulla, con la spada gli staccava la testa dal corpo,

  48 	e pieno di grandissima gioia per l'uccisione del figlio di Bharadvāja,
     	lanciava un ruggito leonino, girando la spada sul campo,

  49 	con grigi capelli agli orecchi, scuro di pelle, di ottantacinque anni di età,
     	in tuo favore agiva in battaglia come un sedicenne,

  50 	e gridava il grandi-braccia, il conquista-ricchezze figlio di Kuntī,
     	'lascia vivere il maesto non ucciderlo o figlio di Drupada,

  51 	non devi ucciderlo, non ucciderlo!' e così anche le truppe,
     	e Arjuna gridando pieno di pietà accorreva,

  52 	ma mentre Arjuna e tutti quei principi gridavano,
     	Dhṛṣṭadyumna uccise Droṇa toro fra gli uomini sul seggio del carro,

  53 	e quell'uccisore di nemici coperto di sangue, spiacevole a vedersi
     	come il sole dal corpo rosso, cadeva a terra dal carro,
     	così le genti e i soldati lo videro ucciso in battaglia,

  54 	ma Dhṛṣṭadyumna o re, quel grande arciere la grande testa
     	del figlio di Bharadvāja scagliava davanti ai tuoi,

  55 	e i tuoi o re, vedendo la testa del figlio di Bharadvāja,
     	con forza cercando salvezza, fuggirono in ogni direzione,

  56 	Droṇa invece stando in cielo entrava nel sentiero delle stelle,
     	e io allora così vidi la morte di Droṇa o sovrano,

  57 	per grazia di Kṛṣṇa, del ṛṣi figlio di Satyavatī,
     	come una meteora infiammata, accompagnata dal fuoco,
     	noi vedemmo quello splendidissimo volare e stabilirsi in cielo,

  58 	ucciso Droṇa i pāṇḍava e gli sṛñjaya i kuru privi di forza,
     	con grande violenza attaccarono, e l'esercito fu messo in rotta,

  59 	uccisi sul campo i migliori cavalli con acuminate frecce,
     	i tuoi ucciso Droṇa, erano come privi di vita,

  60 	e caduti nella sconfitta, e in una grande paura per il futuro,
     	e come privi di entrambe le cose, non trovavano fermezza in sé stessi,

  61 	i sovrani che cercavano il corpo del figlio di Bharadvāja,
     	non lo trovarono o re, in quella confusa montagna di corpi senza testa,

  62 	i pāṇḍava però ottenuta la vittoria, e grande gloria per il futuro,
     	fecero grande frastuono con le frecce, e lanciarono molte urla leonine,

  63 	Bhīmasena allora o re, e il nipote di Pṛṣata Dhṛṣṭadyumna,
     	ballavano nell'esercito abbracciandosi l'un l'altro,

  64 	e quindi Bhīma diceva al nipote di Pṛṣata tormenta-nemici:
     	' di nuovo io ti abbraccerò vincitore o nipote di Pṛṣata,
     	quando sarà ucciso il figlio del sūta e quello di Dhṛtarāṣṭra sul campo.'

  65 	ciò detto, Bhīma pieno di grandissima gioia,
     	quel pāṇḍava battendo le braccia faceva tremare la terra,

  66 	e i tuoi da quel rumore agitati, fuggirono in battaglia,
     	cercando la salvezza, abbandonando il dharma kṣatriya,

  67 	i pāṇḍava invece, ottenuta la vittoria erano felici o signore di popoli,
     	della strage di nemici in battaglia e perciò ne ottennero felicità,

  68 	quindi ucciso Droṇa o re, i kaurava colpiti dalle frecce,
     	abbattuti per l'uccisione del comandante, erano violentemente pieni di dolore,

  69 	privi di senno, privati di ogni forza, senza energia e costernati,
     	con grandi grida di dolore circondarono tuo figlio,

  70 	coperti di polvere, si lamentavano guardando in ogni direzione,
     	con le lacrime in gola come i daitya quanto un tempo fu ucciso Hiraṇyākṣa,

  71 	il re attorniato da loro, tremanti come branchi di vili animali,
     	non era in grado di stare in piedi per quella calamità,

  72 	i tuoi guerrieri stanchi per fame e sete, o bhārata,
     	e violentemente tormentati dal sole, erano abbattuti,

  73 	come se fosse caduto il sole, o disseccato l'oceano,
     	o come se il monte meru si fosse spostato, o fosse sconfitto il Vāsava,

  74 	avendo visto quell'imperdonabile uccisione del figlio di Bharadvāja,
     	i kaurava con aspetto molto tremante fuggirono per la paura,

  75 	il re dei gāndhāra Śakuni, tremante assieme a quelli tremanti,
     	fuggiva unito ai suoi carri avendo visto ucciso l'eroe dal carro d'oro,

  76 	anche il figlio del sūta fuggiva per la paura portandosi dietro il grande esercito,
     	quella grande armata che con violenza fuggiva con tutte le bandiere,

  77 	e dietro al suo esercito esteso di carri, elefanti e cavalli
     	anche il re dei madra Śalya appariva fuggire per la paura,

  78 	uccisi la maggior parte dei principi, e da molti degli elefanti e dei fanti,
     	circondato il figlio di Śaradvat, fuggiva gridando: ' che disgrazia, che disgrazia!'

  79 	dal resto delle truppe bhoja, kaliṅga, āraṭṭa, e bāhlika,
     	circondato anche Kṛtavarman o re, fuggiva coi suoi veloci cavalli,

  80 	unito alle schiere dei suoi fanti, tremante, pieno di paura il re 
     	Ulūka là fuggiva dopo aver visto Droṇa abbattuto,

  81 	bellissimo e giovane, noto per le sue qualità di valore,
     	Duḥśāsana violentemente agitato fuggiva con i suoi elefanti,

  82 	assieme a carri, elefanti e cavalli, e circondato dai suoi fanti,
     	Duryodhana o grande re, là fuggiva quel grande guerriero,

  83 	montando elefanti e carri, e pure i cavalli nemici le persone,
     	coi capelli sciolti, fuggivano sparsi, neppure due nello stesso luogo,

  84 	' quello non c'è più!' così gli uomini, privi di forza e di energie,
     	e altri dei tuoi gettando le armature fuggivano o illustrissimo,

  85 	i soldati si urlavano reciprocamente o toro dei bhārata:
     	'fermati, fermati!' ma nessuno spontaneamente si fermava,

  86 	staccando dai carri i cavalli ben adornati, coi conducenti uccisi,
     	salendo sui destrieri i guerrieri rapidi con piedi li incitavano,

  87 	fuggendo così l'esercito privo di energie, con aspetto tremante,
     	come un pianeta in moto contrario, il figlio di Droṇa affrontava i nemici,

  88 	invincibile in battaglia avendo ucciso svariate truppe dei pāṇḍava,
     	e liberatosi in qualche modo dalla confusione, col coraggio di un elefante furioso,

  89 	vedendo l'esercito fuggire a cercar salvezza dalla strage,
     	avvicinandosi a Duryodhana, il figlio di Droṇa questo gli diceva:

  90 	'perché con aspetto tremante fugge l'esercito o bhārata?
     	e perhè o re dei re, non lo arresti mentre sta fuggendo?

  91 	tu pure non sei nel tuo naturale stato come prima o sovrano di uomini,
     	e tutti i principi a cominciare da Karṇa non riescono a fermarsi,

  92 	in nessun'altra battaglia l'armata allora è fuggita,
     	qualche disgrazia o grandi-braccia è capitata al tuo esercito o bhārata,

  93 	chi fu ucciso o re, dei leoni sul carro, che il tuo esercito
     	è caduto in questa situazione? dimmelo o kaurava.'

  94 	ma Duryodhana udite le parole del figlio di Droṇa,
     	quel toro dei sovrani, non era in grado di dirgli quel terribile dolore,

  95 	come una nave squarciata tuo figlio era sprofondato in un mare di dolore,
     	trattenendo le lacrime, vedendo il figlio di Droṇa saldo sul suo carro,

  96 	allora il re, con vergogna diceva al figlio di Śaradvat:
     	' raccontagli tutto, che tu sia benedetto, del perché l'esercito fugge.'

  97 	allora il figlio di Śaradvat o re, mostrando il suo continuo dolore,
     	raccontava al figlio di droṇa, come Droṇa fosse stato ucciso.

  98 	Kṛpa disse:
     	' noi con in testa Droṇa il miglior carro sulla terra,
     	abbiamo iniziata la battaglia coi vili pāñcāla,

  99 	quindi iniziato lo scontro, kuru e somaka frammisti tra loro
     	urlandosi vicendevolemente, abbattevano gli uomini con le armi,

 100 	allora Droṇa usando l'arma di Brahmā quel toro tra gli uomini,
     	colpiva i nemici coi suoi dardi bhalla a centinaia e a migliaia,

 101 	i pāṇḍava, i kekaya, i matsya e specialmente i pāñcāla,
     	giunti vicino al carro di Droṇa spinti dal fato andavano distrutti,

 102 	mille di quei leoni sui carri, e duemila elefanti,
     	Droṇa li spediva alla morte bruciandoli con l'arma di Brahmā,

 103 	grigio alle tempie e scuro di pelle vecchio di ottantacinque anni,
     	l'anziano Droṇa agiva in battaglia come un sedicenne,

 104 	essendo martoriate le truppe, e trafitti quei re,
     	i pāñcāla caduti in preda di lui furioso, giravano le terga,

 105 	quel vincitore di nemici, su quelli che erano in rotta a spalle girate,
     	producendo la sua divina arma, appariva come il sole alto in cielo,

 106 	quel potente raggiunto il centro dei pāṇḍava, colle frecce come raggi,
     	tuo padre era impossibile da guardare come il sole a mezzogiorno,

 107 	bruciati da Droṇa come fosse il sole splendente,
     	quei valorosi bruciati, ormai senza ardore erano, e privi dei sensi,

 108 	l'uccisore di Madhu vedendoli colpiti dalle frecce di Droṇa,
     	per dare la vittoria ai figli di Pāṇḍu queste parole diceva:

 109 	'mai questo migliore di tutti gli armati può essere vinto dai nemici,
     	neppure dall'uccisore di Vṛtra in battaglia il comandante in capo di tutti i carri,

 110 	voi dunque o pāṇḍava abbandonando il dharma pensate alla vittoria,
     	affinché l'eroe dal carro d'oro non uccida voi tutti in battaglia,

 111 	se Aśvatthāman fosse ucciso in battaglia, lui più non combatterebbe, io credo,
     	qualcuno gli annunci falsamente che è stato ucciso sul campo.'

 112 	a queste parole non accosentiva il conquista-ricchezze figlio di Kuntī,
     	ma tutti gli altri acconsentirono, e anche Yudhiṣṭhira seppur con difficoltà,

 113 	vergognosamente Bhīmasena diceva a tuo padre,
     	che Aśvatthāman era stato ucciso, e a ciò credeva tuo padre,

 114 	e in dubbio che fosse una menzogna chiedeva al dharmarāja
     	tuo padre a te affezionato se tu fossi morto o no in battaglia,

 115 	sprofondato nel pericolo della menzogna, ma saldo nella vittoria,
     	diceva che l'elefante di nome Aśvatthāman del re dei mālava Indravarman,
     	grande come una montagna era stato ucciso da Bhīma,

 116 	e avvicinandosi quindi a Droṇa a voce alta diceva:
     	'colui per il quale hai preso le armi, e vivi per guardarlo,
     	il tuo sempre amato figlio Aśvatthāman è stato abbattuto.'

 117 	udendo questa grande disgrazia il saggio maestro,
     	ritirando le sue divine armi non combatteva più come prima,

 118 	e vedendolo supremamente abbattuto col cuore rapito dal dolore,
     	il figlio del re dei pāñcāla dal crudele agire, si precipitava,

 119 	e quel sapiente dei veri mondi vedendo pronta la morte,
     	gettando le sue armi divine sul campo nel digiuno mortale si immergeva,

 120 	allora i suoi capelli afferrando con la mano sinistra,
     	il nipote di Pṛṣata mentre tutti gli uomini gridavano gli tagliava la testa,

 121 	'non devi ucciderlo, non ucciderlo!' così tutti gridavano,
     	e pure Arjuna scandendo dal carro correva da lui,

 122 	alzando rapidamente le braccia e gridando ripetutamente:
     	' lascia vivere il maestro, non ucciderlo,' così quel sapiente del dharma,

 123 	e seppure proibito dai kaurava e da Arjuna,
     	quel malvagio uccise tuo padre o toro fra gli uomini,

 124 	e tutte le truppe piene di terrore fuggirono,
     	e pure noi fummo senza energie essendo ucciso tuo padre o senza-macchia.'"

 125 	Saṁjaya disse:
     	"udendo dunque della morte del padre in battaglia, il figlio di Droṇa,
     	una fiera collera manifestava come un uraga colpito da un calcio.”