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Udine Via Vittorio Veneto, 46
Casa abitata dalla famiglia Scrosoppi
dal 1811 al 1822

 

 

 

 


 

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Antonia Lazzarini Madre
di san Luigi Scrosoppi

 

           

                 Antonia Lazzarini nacque in una famiglia benestante di Udine. Il padre Giovan Battista era padrone di una segheria e di una azienda tessile, commerciava inoltre in legnami ed in ferro per costruzioni.

            «Tunine», che era molto conosciuta in città, ben presto incontrò il compagno e suo primo amore con cui, a poco più di 20 anni, si sposò. Era il nobile Francesco Filaferro titolare di importanti ferriere a Malborghetto. I due si sposarono agli inizi del 1786 e già alla fine dello stesso anno videro nascere il loro primo figlio che chiamarono Carlo Nicolò Tommaso. Un anno dopo nacque il secondo figlio Giovan Battista Giuseppe che morì in tenera età.

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Carlo Filaferro

primogenito nato dal primo matrimonio di Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro

 

           

             Carlo crebbe intelligente e serio, brillante negli studi e assiduo in chiesa. Quando aveva 11 anni, l’esercito francese, sotto la guida del Massena, invase la Val Canale. La famiglia Filaferro fu costretta a lasciare Malborghetto e a rifugiarsi a Klagenfurt perdendo la proprietà delle ferriere. Nell’ottobre del 1800 Francesco si ammalò gravemente e morì a 47 anni, lasciando moglie e figlio in lacrime e in ristrettezze economiche. 

            Antonia e il figlio Carlo non ebbero altra scelta che rientrare in Udine, ospiti di Rosa Lazzarini, sorella di Antonia, anch’ella vedova. In quella circostanza così difficile e tragica, avendo toccato con mano la caducità del benessere e della felicità, Antonia e Carlo crebbero interiormente. Carlo coltivò la sua sensibilità religiosa avvicinandosi in modo particolare alla figura di Gesù.

 

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Giovan Battista Scrosoppi
primogenito nato dal secondo matrimonio di Antonia Lazzarini con Domenico Mattia Scrosoppi

 

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Catechismo imperiale imposto dall’impero alla chiesa.

           

             La mamma, come anzi detto, era benvoluta e conosciuta in Udine; non gli fu difficile riprendere le vecchie amicizie così pure farne di nuove. Fu in queste circostanze che conobbe Domenico Mattia Scrosoppi, un orefice di Udine che aveva la sua bottega in piazza S. Giacomo (attuale Vitrum). La situazione di disagio che stava vivendo la spinse ad accettare la proposta di matrimonio che quest’ultimo le fece. Nel febbraio del 1802, quindi, venne celebrato il matrimonio con Domenico Mattia.


            Domenico Mattia Scrosoppi era un uomo molto pio; faceva parte della confraternita del Crocifisso che era uno dei centri religiosi più fervidi in quel tempo nella città. 
Dal nuovo matrimonio nacquero, nel 1803, Giovanni Battista, e nel 1804, Luigi. Su ambedue questi piccoli agì l’influenza del fratello Carlo.

            Carlo era chierico nel 1806 quando chiese di essere ammesso tra i filippini dell’Oratorio di Udine.  Vestì l’abito nell'ottobre del 1806 e, compiuto l’anno di noviziato, frequentò la scuola di teologia nel seminario arcivescovile. Venne consacrato sacerdote nel settembre del 1809 all’età di 23 anni.

             Durante la prima Messa, a destra e a manca di don Carlo, presenziavano due bambini vestiti da chierichetti: il fratello Giovan Battista di 6 anni e il cugino di 11 anni, figlio di Rosa.

             Luigino c’era anche lui: aveva cinque anni e per questo stava accanto alla mamma Antonia, ma non perdette una battuta di quello che stava avvenendo sull’altare, anche perché mamma Antonia piangeva di commozione per questo avvenimento che succedeva nella sua famiglia.
Forse proprio in quel momento stava accadendo quel “qualcosa di grande” che Dio le aveva riservato: tre maschi, i quali avrebbero potuto continuare le tradizioni di due famiglie onorate e agiate, stavano invece per intraprendere la via della “rinunzia” per il Signore. 

             Nel 1810-1812 venne promulgato un «catechismo imperiale» di cui faceva parte il giuramento di fedeltà a Carlo Magno, che venne imposto con metodo costrittivo a sacerdoti, professionisti ed artisti. In quell’occasione vennero soppresse molte congregazioni religiose tra cui quella dei filippini di Udine. In quella circostanza Carlo Filaferro dovette rientrare in famiglia.
Questa fu un'occasione molto propizia per i due fratellini Giovan Battista (Battistin) e Luigi (Gigiùt) che vissero intensamente la spiritualità del fratello Carlo.
Il padre, Domenico Scrosoppi, assieme ad altri 23 udinesi, si batté affinché rimanesse aperta al culto la chiesa di S. Maria Maddalena, assumendo in proprio le spese necessarie, purché vi fosse adibito un ex filippino. Patrigno e figliastro si mostrarono così uniti nel rispetto e nell’amore verso la congregazione soppressa.
Così la compagine familiare intonata a Cristo, intrisa di Cristo, contribuì a produrre un nuovo duplice frutto di vocazione sacerdotale: Giovanni Battista e Luigi Scrosoppi entrarono, in tempi diversi, nel seminario diocesano di Udine.
Nel marzo del 1827, a ventitre anni, Luigi celebrò la prima Messa.